L’arte di montare una ruota

di Daniel Naftali

Quanti di voi sanno montare una ruota partendo da mozzi, raggi, cerchi e nipples? Se volete imparare, l’articolo di oggi fa per voi: cercheremo di capire come montare una ruota da zero, vedendo anche qualche trucchetto per ottenere un risultato degno del migliore dei meccanici!


Introduzione


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Montare una ruota è un’operazione per niente semplice e richiede una buona dose di esperienza, manualità e praticità per ottenere un buon risultato. Sono pochi i bikers in grado di assemblarsi autonomamente una ruota da zero ed anche i meccanici bravi in quest’ambito non sono molti. Una ruota ben assemblata dura nel tempo e garantisce elevate prestazioni. Quest’oggi cercheremo di apprendere i rudimenti della tecnica, ricordandoci però che i migliori risultati si otterranno solo con la pratica.

La parte critica inr ealtà non è però l’assemblaggio, quanto più la centratura, campanatura e tensionatura: è li che l’esperienza può fare la differenza. Quest’oggi vedremo solo la prima parte, quella del montaggio vero e proprio. Ci occuperemo del resto più avanti.

Centratura con comparatori di precisione

Molto importante è poi la corretta scelta dei componenti: se la componentistica è di buona qualità, il risultato sarà sicuramente migliore ed anche l’operazione di montaggio più semplice. Come prima cosa bisogna scegliere correttamente la lunghezza dei raggi, in relazione al mozzo ed al cerchio che andremo a montare ed all’incrocio che vogliamo ottenere.

Un ottimo strumento per calcolare la lunghezza dei raggi è lo spoke calculator di Sapim:

Oltre ad essere in italiano, è fatto decisamente bene grazie alle figure che identificano in maniera precisa ed univoca le varie misure di mozzo e cerchio. Inoltre è possibile, per i più esigenti, configurare la ruota con un numero di incroci differenti per il lato destro o sinistro.

Preparazione

Ora che abbiamo tutto quello che ci serve, possiamo cominciare a preparare un piano di lavoro in cui posizionare:

Grasso, mozzo e relativo quick release, raggi del lato disco, raggi del lato trasmissione, cacciavite a taglio, nipples e cerchio. Gli altri strumenti (nastro, fascette, piani di riscontro) serviranno poi per la successiva fase di centratura.

Come prima cosa, specialmente se i nipples sono usati, procediamo ingrassandoli leggermente nella parte della testa:

Questo ridurrà l’attrito tra nipple e cerchio, facilitando la successiva operazione di centratura.

Per evitare digressioni più avanti e complicare ulteriormente il lavoro, vediamo sin da subito come procedere per installare velocemente i nipples:

  • Si posiziona il foro del cerchio in cui va fissato il raggio verso l’alto
  • Si lascia cadere il nipple, avendo cura di centrare il foro del raggio. Per evitare che il nipple cada nel canale del cerchio (con conseguente perdita di tempo per farlo uscire), si può utilizzare un pezzetto di fil di ferro da far passare dentro il nipple con la funzione di guida.
  • Si innesta il raggio nella prima parte del nipple (non filettata), allineando raggio e nipple
  • Con il cacciavite a taglio si avvita il nipple in modo che faccia presa per ca 2-3 spire di filetto, non serve di più.

Bene, passiamo ora alla fase di assemblaggio vera e propria. In giro troverete diverse procedure, questa è secondo noi la più semplice, la più schematica e quella che dovrebbe aiutare a ridurre il rischio di errori. E’ divisa in 4 parti: nelle prime due monteremo i raggi dal lato disco, nelle successive due dal lato trasmissione.

Le fasi 1-2 sono identiche sia per ruota anteriore che posteriore, le fasi 3-4 no. Nelle foto vedremo l’assemblaggio di una ruota posteriore, mentre se ci si sta occupando della ruota anteriore dovremo semplicemente invertire il verso di inserimento dei raggi. Invece che dall’esterno vanno messi dall’interno, ed invece che dall’interno dall’esterno. Vedremo poi di chiarire meglio questo punto a tempo debito.

La tecnica qui descritta funziona per ogni tipo di ruota, con ogni numero di raggi ed incroci. Noi vedremo per semplicità una ruota classica da 32 raggi con incrocio in 3°, ma sappiate che per gli altri incroci sarà sufficiente nelle fasi 2 e 4 incrociare diversamente, secondo le caratteristiche dell’incrocio voluto.

Utilizzeremo poi la seguente convenzione:

  • I raggi tesi sono quelli che lavorano a trazione in pedalata
  • I raggi compressi sono quelli che lavorano a trazione quando si frena, quindi tendono ad essere “schiacciati” quando si pedala (il raggio non lavora a compressione, solo a trazione)

Sulla ruota anteriore utilizzeremo per semplicità la stessa nomenclatura, nonostante la ruota anteriore non subisca sollecitazioni durante la pedalata.

Fase 1: lato disco, raggi compressi

I raggi compressi lato disco vanno sempre inseriti dall’esterno verso l’interno, quindi guardando il mozzo dovremo vedere a lavoro ultimato il raggio partire da dietro la flangia.

Cominciamo dall’inizio… In questa fase, come nelle successive, è fondamentale partire bene con il primo raggio, i successivi verranno di conseguenza.

Partiamo dalla valvola, per avere un riferimento. Notiamo che i fori sul cerchio non sono centrati ma alternativamente sono spostati o verso destra o verso sinistra di un certo offset:

E’ piuttosto intuitivo capire che dai fori spostati verso SX dovranno partire raggi diretti verso la flangia SX e da quello spostati a DX raggi diretti verso la flangia DX.

Posizioniamo il cerchio sul tavolo in modo che a il primo foro a SX della valvola sia diretto verso l’alto. Questo sarà il foro in cui installeremo il 1° raggio.

Inseriamo il primo raggio in un foro della flangia SX (lato disco) dall’esterno verso l’interno, inseriamolo nel primo foro a SX della valvola, e fissiamo il relativo nipple (come visto nel paragrafo precedente avvitando solo 2-3 spire di filetto).

PRO TIP: in una ruota assemblata a regola d’arte, il logo del mozzo deve essere posizionato frontalmente rispetto alla valvola (“il logo deve guardare la valvola”). Per fare questo è sufficiente procedere nel seguente modo: si prende il logo come riferimento, si gira in senso antiorario per poco meno di 90° e si identifica il foro attraverso cui far passare il primo raggio. Nella fase due il mozzo ruoterà posizionando correttamente il logo di fronte alla valvola. Si tratta di una finezza estetica, ma noi siamo pignoli e vogliamo fare le cose per bene!

Accertiamoci nuovamente che il foro del cerchio abbia il corretto offset (verso l’alto in foto), poi procediamo con gli altri raggi.

Lasciando un foro vuoto sulla flangia, inseriamo il secondo raggio sempre dall’esterno verso l’interno, procedendo in senso antiorario. Sul cerchio, procedendo anche qui in senso antiorario, lasciamo 3 fori vuoti e nel 4° andiamo ad innestare raggio e nipple, fissandoli. La regola è semplice: sulla flangia lasciamo un foro vuoto, sul cerchio 3 fori vuoti.

Procediamo in maniera analoga con i successivi raggi, ottenendo il seguente risultato:

Come vediamo 3 fori vuoti sul cerchio ed un foro vuoto sulla flangia. L’offset dei fori sul cerchio deve essere nella direzione della flangia, in questo caso verso l’alto.

MOZZI CON FORI DELLE FLANGE SVASATI

Alcuni mozzi hanno i fori delle flange svasati, in modo da accogliere meglio la curvatura del raggio. L’unica accortezza da prender in questi casi è quando si sceglie il primo foro in cui far passare il primo raggio: lo svaso deve essere posizionato verso l’interno. Per il resto non ci sono particolari differenze, il posizionamento corretto degli svasi sarà una diretta conseguenza del corretto posizionamento dei raggi.

Fase 2: lato disco, raggi tesi

I raggi tesi lato disco vanno sempre inseriti dall’interno verso l’esterno, quindi guardando il mozzo dovremo vedere a lavoro ultimato il raggio partire davanti alla flangia.

Partiamo da un foro qualsiasi ed infiliamo il raggio dall’interno verso l’esterno. Inserito il raggio, lo facciamo ruotare in verso antiorario, facendolo passare, nel caso di incrocio in 3°, sopra i primi due raggi e sotto il 3°. “Sopra-sopra-sotto” è la regola che andremo ad applicare anche per tutti i successivi raggi.

Il foro del cerchio in cui inserire il raggio è il secondo foro a sinistra di quello in cui è fissato il raggio sotto cui abbiamo fatto passare il raggio che stiamo installando. “Sopra-sopra-sotto, fisso il raggio nel foro centrale dei 3 rimasti vuoti”. Non avete capito, vero? Guardate la foto: è sicuramente più chiara!

Ricordiamoci della regola per cui l’offset del foro in cui fissare il raggio dev’essere sempre diretto verso la flangia e non possiamo sbagliare: gli altri due fori hanno l’offset verso il basso, quindi non vanno bene.

Come vediamo nella foto abbiamo inserito il raggio, lo abbiamo ruotato a sx, fatto passare sopra i primi due che abbiamo incontrato e sotto al terzo. A sx di quest’ultimo c’erano 3 fori liberi: abbiamo fissato il raggio nel foro centrale, quello con offset verso l’alto.

Adottando la stessa tecnica inseriamo gli altri raggi, sempre ruotandoli in senso antiorario e facendoli passare “Sopra-sopra-sotto” altri 3 raggi installati nella fase 1 e fissandoli nel foro centrale della terzina libera. Il risultato è il seguente:

Abbiamo quindi completato la raggiatura dal lato disco, rovesciamo la ruota di 180° e passiamo al lato trasmissione.

Per chi volesse incrociare in seconda o in quarta, l’unica differenza riguarda il percorso del raggio. Invece che incrociare 3 raggi ne dovrà incrociare 2 o 4. Il resto è identico.

Fase 3: lato trasmissione, raggi compressi

I raggi compressi lato trasmissione vanno montati differentemente a seconda che si tratti di ruota anteriore o posteriore:

  • Sulla ruota anteriore vanno installati dall’interno verso l’esterno
  • Sulla ruota posteriore dall’esterno verso l’interno

RUOTA SIMMETRICA ED ASIMMETRICA

Quando si passa al lato trasmissione inizia ad esserci una differenza tra ruota anteriore e posteriore. Guardando due raggi tesi o compressi di due fori omologhi, si nota che:

  • Nella ruota posteriore entrambi i raggi sono posizionati internamente o esternamente. In tal caso la ruota si definisce asimmetrica.
  • Nella ruota anteriore i raggi sono posizionati uno interno ed uno esterno. In tal caso la ruota si definisce simmetrica.

La conseguenza pratica di questa caratteristica è che nella fase 3 e 4 se si monta la ruota anteriore bisogna semplicemente invertire il verso di inserimento del raggio nella flangia. Invece che dall’esterno all’interno, bisognerà farli passare dall’interno all’esterno e viceversa.

Passiamo quindi alla fase 3 vera e propria. Come prima cosa identifichiamo il foro attraverso cui far passare il primo raggio. E’ una fase critica, bisogna prestare attenzione. Aiutiamoci con uno schema:

Posizioniamo il cerchio con il foro valvola posizionato verso l’alto (ore 12). Il raggio 1 (il primo raggio inserito nella fase 1) sarà posizionato subito a DX della valvola stessa e si innesterà (sulla flangia opposta a quella di nostro interesse) in un foro posizionato a ca ore 3 meno qualcosa. Identifichiamo, rispetto a questo foro, il suo simmetrico.

Come evidenziato dal disegno il foro identificato non è diametralmente opposto a quello del raggio 1, ma il simmetrico rispetto all’asse della valvola. La regola è “180 meno uno” ovvero, ruotando in senso antiorario, si deve prendere il foro diametralmente opposto (180° di rotazione) e tornare indietro di uno.

Non è facile da spiegare a parole, vi consiglio di prendere come riferimento lo schema qui sopra.

Identificato il foro, procediamo facendoci passare attraverso il raggio, ricordandoci che:

  • Per il mozzo posteriore il raggio va inserito dall’esterno verso l’interno
  • Per il mozzo anteriore il raggio va inserito dall’interno verso l’esterno

Il raggio va fissato sull’unico foro adiacente alla valvola rimasto libero, impossibile sbagliare!

Da notare che in questo modo la valvola rimane correttamente “boxata” ovvero posizionata tra due raggi dritti, senza incroci, in modo da poter attaccare liberamente la pompa per gonfiare la ruota.

Installato il primo raggio, l’installazione dei successivi è semplice. Procedendo nello stesso verso (orario o antiorario), sia sulla flangia che sul cerchio, si lascia sempre un foro libero tra due raggi, infilando i raggi nel secondo foro vuoto che si incontra.

Si ottiene insomma questo risultato: i raggi sono a gruppi di 3 ed ogni gruppo è separato da un foro vuoto. Se invece che una ruota posteriore avessimo un’anteriore, il risultato sarebbe il medesimo, solo che i raggi passerebbero esternamente alla flangia invece che all’interno.

Possiamo quindi passare all’ultima fase: la fase 4.

Fase 4: lato trasmissione, raggi tesi

I raggi tesi lato trasmissione vanno montati differentemente a seconda che si tratti di ruota anteriore o posteriore:

  • Sulla ruota anteriore dall’esterno verso l’interno
  • Sulla ruota posteriore vanno installati dall’interno verso l’esterno

La fase 4 è praticamente identica alla 2, con però una piccola differenziazione tra ruota anteriore e posteriore, sia nel verso di inserimento del raggio sulla flangia che nell’ordine degli incroci.

Nel caso della ruota posteriore, partiamo da un foro qualsiasi. Il raggio va inserito dall’interno verso l’esterno.

Inserito il raggio, questo va, posizionato verticalmente e ruotato in verso antiorario. Lo si fa quindi passare sopra i primi due raggi e sotto un terzo (“sopra-sopra-sotto”) e va fissato con il relativo nipple nel corrispondente foro rimasto libero. Non si può sbagliare a questo punto: il raggio è di una lunghezza tale da potersi innestare solo nel foro corretto.

Il risultato che si ottiene è il seguente:

Ovvero una ruota come siamo abituati a vederla.

Nel caso di ruota anteriore, le differenze sono minime. Il raggio questa volta va inserito dall’esterno verso l’interno. Poi lo si ruota sempre in verso antiorario, ma questa volta l’incrocio sarà di tipo “sotto-sotto-sopra”.

A questo punto la nostra ruota è correttamente assemblata. Dobbiamo ora passare alla fase di tensionatura, centratura e campanatura, ma questo è un argomento che tratteremo successivamente. Per ora c’è già abbastanza carne al fuoco!

Un sentito ringraziamento a Matteo (@bikerciuc qui sul forum) per avermi aiutato per le foto e la sua esperienza nelle ruote “fai da te”.

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