Finale Ligure: insieme contro lo scempio di San Bernardino

Dopo la notizia di qualche giorno fa, abbiamo ulteriori aggiornamenti con una visione più completa su ciò che sta accadendo sull’altopiano di San Bernardino, nell’entroterra di Finale Ligure.

Oltre a essere conosciuto a molti di noi bikers come punto di partenza di alcuni bellissimi trail, San Bernardino è un sito di interesse storico e comunitario, richiama turisti e appassionati da tutto il mondo che possono, o meglio, potevano passeggiare tra antichi muri medievali che ne delimitano i sentieri, pavimentati in antichissimo selciato, tra pareti di roccia dell’età miocenica ricche di residui fossili. Una parte di questo patrimonio storico e paesaggistico sta progressivamente scomparendo, distrutto per far posto a una strada per esbosco a dir poco invasiva.



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Un centinaio di persone si sono radunate ieri per prendere visione di quanto sta avvenendo. La gravità della situazione ha riunito giovani e anziani, politici di maggioranza e opposizione, climbers, bikers, cacciatori e altri taglialegna, uniti dall’amore per il proprio territorio e per le sua peculiarità. Il Comune di Finale Ligure ha fatto ricorso al TAR contro la legge regionale grazie alla quale è stato concesso di procedere con la realizzazione della strada. Finale Outdoor Resort insieme a Lega Ambiente, WWF e numerosi altri enti, si sta muovendo per fare ricorso contro la stessa legge, facendo fronte comune insieme all’amministrazione pubblica. L’8 gennaio ci sarà l’udienza per il ricorso. Speriamo vinca il buon senso!

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[Comunicato stampa]

Un centinaio di amanti del Finalese si sono ritrovati sull’Altopiano di San Bernardino per vedere con i loro occhi cosa sta realmente succedendo in quello che, a detta di tutti, rappresenta uno dei luoghi più importanti, ma anche più fragili, che va tutelato e preservato per i fruitori del nostro territorio. Dai 6 ai 81 anni di età, Cacciatori insieme ai Biker, Amministratori della città insieme ad altri Taglialegna, tutti uniti per una causa comune.

Nei giorni scorsi la polemica che si era accesa su Facebook aveva generato un po’ di confusione sul significato della protesta. Infatti, nessuno vede nel taglio del bosco un danno, e non vuole impedire il legittimo lavoro dei taglialegna.

Nelle polemiche, che hanno generato inutile confusione, si è sempre parlato dell’intervento di manutenzione ordinaria effettuato sulla Strada Comunale San Bernardino – Orco, ma il vero focus della questione è invece legato all’intervento invasivo con cui si sta operando in Località Marazza. In particolare quello che si contesta è la modalità con cui si sta operando nella realizzazione di una pista di esbosco, laddove esiste (anche se ormai bisogna dire esisteva) un’antichissima strada con selciato e muri a secco medievali. Ed è stata proprio quella strada la via utilizzata oggi dagli escursionisti, curiosi prima e scioccati poi una volta giunti nell’area del taglio.

Non c’è più traccia di selciato laddove era presente, mentre i muri a secco sono stati distrutti.

Purtroppo tale intervento è autorizzato dalla Legge Regionale in vigore e il comune fino a oggi ha solo potuto opporsi facendo un ricorso al TAR, ritenendo tale autorizzazione troppo invasiva per il contesto dei luoghi in cui stanno avvenendo i lavori.

Tuttavia, insieme al Corpo della Guardia Forestale, presente anch’esso all’iniziativa, sono state riscontrate diverse situazioni non conformi a quanto tale legge prevedeva e sono state documentate in modo da farne formale denuncia.

Le parole del Sindaco di Finale Ligure, Ugo Frascherelli:

“Questo è un intervento di Silvicoltura, e in quanto tale ben venga, dato che è opportuno che i boschi vengano coltivati e sfruttati correttamente. Il problema è che il Finalese è un luogo particolarmente bello e molto fragile, quindi questi interventi andrebbero fatti diversamente. La legge regionale che consente le piste di esbosco dovrebbe essere applicata diversamente a seconda dell’importante, della rilevanza e della delicatezza dei luoghi. Questo è un luogo soggetto a una serie di vincoli paesaggistici che gravano su tutte le abitazioni che vediamo qui intorno a noi, per cui cambiare anche semplicemente il colore di una persiana presuppone un’autorizzazione da parte della soprintendenza, ed è francamente privo di senso che l’apertura di una pista di esbosco come quella che è stata realizzata qua, o come quella realizzata in Località Manie, venga fatta in luoghi soggetti a questi vincoli senza che la soprintendenza sia stata minimamente considerata.”

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Il sindaco Ugo Frascherelli insieme alla Guardia Forestale presso L’altopiano di San Bernardino.

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L’Itinerario è segnalato come uno dei percorsi dedicati all’escursionismo e al cicloturismo.

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Il percorso è caratterizzato da un antichissimo selciato.

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Le Guide Carlo Lovisolo e Laura Vannucchi spiegano al gruppo i diversi aspetti naturalistici, paesaggistici, storici ed archeologici dell’area visitata.

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Alcuni Biker danno precedenza al gruppo di escursionisti sul sentiero.

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Difficile datare un manufatto tanto antico… Il suo valore storico culturale è unico non solo per l’Altopiano di San Bernardino, ma per l’intero territorio Finalese.

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La strada che conduce alla zona di taglio è costantemente delimitata da antichissimi muri a secco che ne caratterizzano il percorso.

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La Pietra del Finalese è l’unico esempio in Liguria di facies risalenti all’età Miocenica. Una delle caratteristiche più evidenti ed interessanti di tale pietra è senza dubbio la sua ricchezza in resti fossili.

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Il percorso che conduce in Loc. Marazza, area del taglio, è caratterizzato da un continuo selciato e da muri a secco antichissimi.

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A lato della pala meccanica l’ultimo tratto di muro a secco dell’antica strada che conduce in Loc. Marazza. Purtroppo è destinato a essere distrutto e perso per sempre.

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Loc. Marazza trasformata in un cantiere con ruspe e mezzi meccanici utilizzati per demolire muri a secco medievali di valore inestimabile per il territorio. Tutto questo con il solo scopo di creare una strada di esbosco che sarà poi abbandonata a se stessa appena finito il taglio.

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La Guardia Forestale misura insieme ai presenti la strada di esbosco creata. Secondo la Legge Regionale in vigore dovrebbe essere larga un massimo di 2 metri. Si può notare come tale prescrizione sia stata violata quasi nell’intero sviluppo della strada. Infatti la misura del metro pieghevole utilizzato nella foto è proprio 2 metri e quindi per risultare a norma la strada dovrebbe essere larga esattamente come il metro.

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Il Sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli controlla le autorizzazioni insieme alle Guardie Forestali presenti in loco.

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Quella che un tempo si presentava come un’antica strada, con muretti a secco medievali e parti di selciato, adesso si presenta come una anonima strada carrabile.

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Tutta l’amministrazione presente sull’Altopiano di San Bernardino, unita dalla comune passione per il territorio Finalese.

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I cittadini chiedono spiegazioni alla Guardia Forestale su quanto sta succedendo.

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