[First Ride] Shimano XT Di2

Autore: Francesco Mazza

Nel mondo della MTB si parla ormai sempre più spesso di elettronica. L’argomento suscita reazioni discordanti con rider entusiasti da un lato e scettici dall’altro, ma non si può negare che il supporto dell’elettronica sia in grado di portare dei vantaggi difficilmente raggiungibili con la sola meccanica. Shimano ha introdotto oltre 2 anni fa il gruppo XTR Di2 elettronico, derivato dal gruppo elettronico da strada ma con motori più potenti e componenti ovviamente più robusti. Ad Aprile il colosso nipponico ha presentato la versione XT del Di2, con pari caratteristiche a livello di elettronica ma basato sui componenti XT. Nei giorni scorsi siamo stati invitati a Pontresina, nel cuore della Val Engadina, in Svizzera, per testare questo nuovo gruppo XT Di2 in diverse configurazioni.



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Shimano ci ha messo a disposizione diverse bici per il test sui divertentissimi trail engadinesi, con diverse destinazioni d’uso e diverse configurazioni. Tra queste, per la nostra prova, abbiamo scelto di utilizzare una Cube Stereo con trasmissione 2×11 e un’altra Cube Stereo con trasmissione 1×11.

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Oltre alle impressioni di riding, che vedremo in seguito, abbiamo scoperto ulteriori dettagli sulla gestione elettronica del sistema grazie alla presenza dei tecnici sia di Shimano Europa che della casa madre giapponese. Per i dettagli di base del gruppo vi rimandiamo invece all’articolo di presentazione.

Al primo approccio con il gruppo XT Di2 si nota come di default il comando cambio abbia una posizione invertita delle leve. La leva corta che fa scendere la catena sui pignoni più piccoli è posizionata davanti alla leva lunga che si occupa di far salire la catena sui pignoni più grandi. Questo potrebbe creare un po’ di confusione per alcuni rider, compreso il sottoscritto, che preferirebbero utilizzare il pulsante anteriore per far salire la catena e quello posteriore per farla scendere, indipendentemente da lunghezza e forma della leva.

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Presto fatto! Grazie alla applicazione E Tube per smartphone e tablet, sia iOS che Android, ci si sincronizza via Bluetooth con la centralina del Di2 e si possono customizzare un’infinità di opzioni, tra le quali appunto l’assegnazione della funzione dei pulsanti, che possono essere invertiti tra up e down ma anche tra comando destro e sinistro in caso si stia utilizzando la trasmissione 2×11.

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Per metà del test abbiamo utilizzato il comando in configurazione standard mentre in seguito abbiamo utilizzato l’app, veramente intuitiva e veloce, per invertire la funzione dei pulsanti e proseguendo il test ci siamo trovati nettamente più a nostro agio con la configurazione simile alla tradizionale versione meccanica. Abbiamo chiesto il motivo della scelta di tale configurazione standard e ci è stato spiegato che i pulsanti hanno necessità di una corsa minore rispetto alle tradizionali leve, non dovendo tirare una cordina ma semplicemente azionare un circuito elettronico. Per questo motivo si è scelto di metterli in una posizione che fosse il più facile e immediata possibile da azionare senza allontanare troppo il pollice dalla manopola, pur mantenendo una gestualità tradizionale. Per ridurre l’ingombro quindi le leve sono state invertite, ma la funzione è rimasta assegnata alla stessa leva nonostante la posizione invertita. All’interno di Shimano c’è stata una votazione per quale configurazione di tasti usare di default, che ha coinvolto ingegneri, tecnici e top rider… conclusasi chiaramente con la vittoria della configurazione attualmente adottata, ma per pochissimi voti, segno che anche all’interno dell’azienda questa decisione ha lasciato qualche dubbio. In ogni caso, come già detto, si tratta di un aspetto facilmente settabile a proprio piacimento in pochi minuti con l’app dedicata.

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Altra funzione molto utile che è possibile customizzare tramite l’applicazione E Tube, è il punto di incrocio delle funzioni Synchro Shift per la versione 2×11. La funzione Synchro Shift consente di utilizzare in modo automatico il range di rapporti 2×11 agendo esclusivamente su un comando cambio. Questo comando di default è ovviamente il destro, ma se lo si desidera è possibile affidare questa funzione interamente al comando sinistro. Tramite l’applicazione si può intervenire decidendo in che punto del pacco pignoni si deve trovare la catena per passare alla corona più piccola quando si sale con i rapporti e, viceversa, in che punto deve trovarsi per tornare alla corona più grande quando si scende. Durante l’ultima cambiata prima che intervenga il deragliatore anteriore, il display emette un doppio bip di segnalazione. Il bip singolo invece segnala che si è arrivati alla fine della cassetta, quindi sul pignone più grande oppure sul più piccolo.

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In definitiva con questa funzione si impostano gli incroci massimi che si vogliono ammettere e il momento in cui deve intevernire il deragliatore anteriore. I preset customizzabili dalla app e successivamente selezionabili durante il riding, direttamente dal display, sono due: S1 e S2. A proposito di display, è interessante e molto pratica la compatibilità con il controllo remoto elettronico delle sospensioni FOX iCD. Lo abbiamo visto in funzione sulle bici di Jolanda Neff e di Ralph Naef.

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Altra funzione estremamente utile, considerabile un valore aggiunto rispetto al tradizionale cambio meccanico, è il multi shft, ovvero la cambiata di più rapporti simultaneamente, tenendo premuto il pulsante up o down. Anche questa funzione è customizzabile e consente di scegliere quanti rapporti cambiare con ogni pressione prolungata del pulsante e la velocità di attuazione della cambiata multipla.

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Come consuetudine, prima di iniziare a pedalare ci siamo dedicati alla regolazione dei comandi, altezza sella, pressione gomme e setup delle sospensioni. Mentre regolavamo l’inclinazione e la posizione delle leve ci siamo resi conto che la forma particolare degli shifter Firebolt del Di2, decisamente più compatti degli shifter meccanici ma allo stesso tempo più ingombranti proprio sul collarino, potrebbe limitare la compatibilità con molti freni e comandi remoti in commercio. Nel caso dei nuovi freni XT, con collarino molto stretto, il problema non si pone e si interfacciano perfettamente, ma nel caso di freni di altri marchi che hanno collarini decisamente più larghi, potrebbe essere un problema trovare la giusta collocazione.

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Passiamo alla prova sui trail e alle sensazioni dirette che il sistema XT Di2 ci ha dato dopo 2 giorni di riding. Il funzionamento della cambiata Shimano è già di per sé sinonimo di precisione e con la gestione elettronica del Di2 sono riusciti a prendere la precisione del sistema meccanico sul quale si basa, dovuta non solo al cambio ma anche alla cassetta e alla catena, e renderla ancora più affidabile. La precisione diventa perentoria e non si avverte la minima incertezza o rumorosità, nemmeno dopo decine di chilometri sotto la pioggia e in mezzo al fango che abbiamo affrontato nel secondo giorno di riding.

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La cambiata diventa rumorosa (ma ugualmente precisa) solo sotto sforzo, dato che rispetto ai cambi meccanici non si è in grado di “sentire” la cambiata in base alla resistenza che la cordina trasmette alla leva. È sufficiente prendere un po’ la mano per sincronizzare perfettamente l’alleggerimento della forza impressa sui pedali con la cambiata e ci si dimentica anche della rumorosità sotto sforzo.

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2×11 – Abbiamo iniziato il test del gruppo XT Di2 partendo dalla versione 2×11 con corone 36-26 e cassetta 11-40. Il range di rapporti è ovviamente ampio grazie alla doppia corona ma soprattutto è uniforme e appropriatamente spaziato. Abbiamo utilizzato il sistema sia in modalità manuale, quindi comandando manualmente entrambi i deragliatori come su un tradizionale gruppo meccanico, che in modalità automatica Synchro Shift. Non siamo intervenuti sulla customizzazione dei due preset, cosa che richiederebbe diverse prove, ma li abbiamo utilizzati nel setting preimpostato di fabbrica, alternandoli tra loro. In entrambi i casi la scelta di comandare sia il deragliatore posteriore che quello anteriore in automatico da un solo shifter si è rivelata vincente, estremamente pratica e funzionale. La cambiata è sempre precisa e immediata anche quando il sistema agisce contemporaneamente su entrambi i deragliatori. Non si sente la necessità di utilizzare il deragliatore anteriore in modalità manuale e, considerando anche la possibilità di customizzare a piacere gli incroci, si può considerare addirittura superfluo l’uso dello shifter sinistro. La configurazione del sistema 2×11 con il solo shifter destro lascia inoltre lo spazio adeguato al comando remoto del reggisella telescopico o delle sospensioni, che invece risulta limitato dall’ingombro del collarino dello shifter sinistro.

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1×11 -Il sistema XT Di2 che abbiamo provato in configurazione monocorona era dotato di cassetta 11-46 abbinato a una corona da 32 denti. L’efficienza e la qualità sono equiparabili a quanto descritto per la versione 2×11, con una cambiata precisa e impeccabile e una scorrevolezza e silenziosità davvero apprezzabili. Il range di rapporti è molto ampio trattandosi di una cassetta a 11 velocità, tuttavia il gap tra il pignone da 46 denti e il precedente da 37 denti è piuttosto importante e rende la spaziatura meno fluida nella parte più agile della cassetta, soprattutto considerando che il resto della cassetta ha rapporti ben ravvicinati come differenza di denti che determinano una cambiata molto fluida e progressiva. La gabbia del cambio con sistema Shadow RD+ offre una resistenza alle oscillazioni davvero notevole e la catena resta perfettamente in posizione, così come evita rumori fastidiosi anche nella configurazione 2×11.

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In conclusione, siamo rimasti sorpresi da come Shimano abbia ulteriormente aumentato la precisione, la silenziosità e la scorrevolezza della loro trasmissione XT grazie al supporto dell’elettronica. Ma la vera sorpresa è la comodità e facilità di gestione del sistema 2×11, che ha tutte le carte in regola per mettere d’accordo gli amanti della doppia corona e del range di rapporti ampio e ben spaziato con coloro, come il sottoscritto, che non saprebbero più rinunciare alla semplicità e immediatezza della gestione del cambio da un unico comando. Il supporto dell’elettronica nella configurazione 1×11 porta dei vantaggi a livello di precisione ma, dovendo scegliere, sicuramente opteremmo per il 2×11, chiaramente montato con il solo shifter destro in modalità Synchro Shift, il vero asso nella manica della trasmissione Shimano Di2.

Shimano

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