Guarnitura doppia: guida alla conversione

di Daniel Naftali

L’utilizzo di guarniture doppie, spesso con un bash a protezione delle corone, è un must per chi pratica all mountain o enduro.



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Quest’oggi vedremo cosa ci serve e quali sono le operazioni necessarie per convertire una guarnitura tripla in una doppia con o senza bash.

Perché doppia?

La corona da 44 denti è poco utile per chi utilizza la bici per quello che può essere chiamato “all mountain/enduro”.

Generalmente infatti il tipico giro enduro-all mountain prevede salite e discese senza particolari tratti in piano, con discese generalmente tecniche in cui la corona grande è assolutamente inutile. Inoltre con una bici da 140-160mm difficilmente si riesce a pedalare in piano con la corona da 44 denti, sia per il peso della bicicletta, per la sua geometria e soprattutto per le gomme che si montano, generalmente poco scorrevoli su asfalto. Allo stesso tempo con una bici di questo genere è difficile che si vanno ad affrontare discese su strade bianche o su asfalto, le uniche situazioni in cui rapporti così lunghi potrebbero tornare utili. Chi si porta in cima una bici di questo tipo vuole scendere su sentieri impegnativi, altrimenti perché faticare di più in salita con una bici più discesistica?


Quando si affrontano gradoni e sentieri impegnativi, la 3° corona è solo d’impiccio.

La terza corona insomma è solo d’impiccio, perché:

Essendo grossa riduce la luce da terra, aumentando il rischio che vada a toccare affrontando gradoni o ostacoli particolarmente alti.
In caso di “grattata” la corona non scivola sulla roccia, essendo dentata. Questo costituisce un pericolo per il rider, che può facilmente sbilanciarsi e cadere. I bash invece sono lisci e pensati per scivolare sulle rocce.
La presenza della 3° corona richiede una catena più lunga. Poiché quando si scende su sentiero, si utilizza la corona intermedia, la catena si rivela eccessivamente lunga per questa configurazione ed è facile che cada. Inoltre con la tripla è necessario un cambio a gabbia lunga, mentre con la doppia si può montare il gabbia media, in grado di mantenere più tesa la catena in discesa.

Purtroppo però molte bici anche da AM/enduro escono di serie con la tripla e sta a noi convertirle in doppia. Si tratta di una scelta dettata da ragioni economiche e logistiche. Molte guarniture non vengono infatti fornite in configurazione doppia con bash, quindi la conversione richiederebbe al produttore di acquistare a parte il bash, con conseguente aumento dei costi e la necessità di ulteriore manodopera.

Cosa ci serve

La conversione è un’operazione piuttosto semplice, a patto naturalmente di sapere cosa fare. L’unica cosa a cui bisogna fare attenzione, nella scelta dei componenti è il giro bulloni. Il bash dev’essere adatto al giro bulloni ed il numero di bracci della guarnitura su cui lo andremo a montare.

Attenzione poi che alcune guarniture con giro bulloni particolare o attacchi corone specifici non possono montare il bash, oppure richiedono prodotti specifici.

Cominciamo con il procurarci quello di cui abbiamo bisogno:

Bash o guida catena con paracolpi: è sempre preferibile proteggere le corone in qualche modo. C’è chi gira con doppie senza protezioni per risparmiare peso, ma il rischio di danneggiare le corone è elevato. Si tratta di una soluzione più racing, quando si gira su sentieri naturali il rischio di alzare qualche detrito o impattare su un ostacolo è molto elevato.

Il bash ring è un’anello, in platisca, alluminio o talvolta in fibra di carbonio, che si monta a posto della terza corona. Il suo compito è duplice: oltre a proteggere la corona dai colpi, evita anche che la catena cada all’esterno della guarnitura.

Per chi invece vuole risparmiare peso esiste il paracolpi o “taco”. Si tratta di un paracolpi che si monta sul telaio, generalmente sull’attacco ISCG. Spesso è integrato con il tendicatena. Rispetto al bash è più leggero, ma non impedisce alla catena di cadere all’esterno della guarnitura.

Attrezzi: come attrezzi ci serviranno uno smaglia catena, un set di chiavi a brugola (anche la torx T30 per alcune guarniture), un cacciavite a taglio largo o preferibilmente l’apposita chiave per le bussole. Non dimentichiamoci eventuali chiavi specifiche per smontare la guarnitura (ad esempio la chiave a stella Shimano per il tappo sinistro, oppure un estrattore).

Hardware: ci servirà inoltre una falsa maglia o l’apposito pin rinforzato per richiudere la catena e, per alcuni bash molto spessi, delle viti e delle bussole apposite, più lunghe (generalmente forniti nella confezione, altrimenti reperibili come ricambio). Se invece montiamo il paracolpi sul telaio, allora ci servono delle bussole più corte o delle apposite rondelle da posizionare sotto la vite per compensare lo spessore della corona mancante.

Viti e bussole più lunghe per bash in policarbonato, generalmente più spessi di quelli in alluminio.

Deragliatore posteriore a gabbia media: non è fondamentale, ma con la doppia è preferibile montare un deragliatore gabbia media che riduce le oscillazioni della catena. Se vogliamo risparmiare, possiamo comunque mantenere il gabbia lunga.

Al lavoro!

Procuriamoci un posto tranquillo dove lavorare, mettiamo la bici sul cavalletto o ribaltiamola sul pavimento (per questo lavoro il cavalletto non è indispensabile) e mettiamoci al lavoro!

1) Smontaggio guarnitura: per lavorare meglio, smontiamo la guarnitura dal telaio. Per prima cosa dobbiamo aprire la catena, aprendo la falsa maglia se presente o smagliandola con lo smaglia catena. Ogni guarnitura va poi rimossa secondo le istruzioni fornite dal produttore. Generalmente comunque le monderne guarniture escono senza estrattore: si rimuove dall’asse la vite che funziona da tappo, sulla pedivella SX o DX, si allentano eventuali viti di sicurezza e si sfila la pedivella, dal lato in cui abbiamo allentato le viti. L’altra pedivella è solidale con il perno, e tirandola (eventualmente dando qualche colpo con il martello di gomma) esce dalle calotte del movimento centrale.

Rimuoviamo la guarnitura dal telaio, magari dandoci una lavata prima di procedere con lo smontaggio!

2) Rimozione corona: rimuoviamo quindi la corona grande. La rimozione è semplice: con la chiave a brugola da 5mm o la Torx T30 si svitano le viti dall’esterno: corona grande e media si rimuoveranno insieme. Controlliamo che insieme alla vite non ruoti anche la bussola: in tal caso potremmo girare per ore senza ottenere alcun risultato. Se questo dovesse verificarsi dobbiamo semplicemente tenere ferma la bussola con l’apposita chiave o con un cacciavite a taglio grosso.

Se la bussola dovesse ruotare, con un cacciavite largo o l’apposita chiave dobbiamo tenerla ferma sfruttando i due intagli ben visibili nella foto.

3) Installazione bash/paracolpi: se decidiamo di montare il bash, questo va installato come una qualsiasi corona. Accertiamoci dapprima di posizionarlo correttamente, in modo che un’eventuale parte più sottile coincida con la pedivella, e poi reinstalliamo le viti e le bussole, se necessario utilizzando quelle più lunghe, di solito fornite assieme al bash. Stringiamo le viti e, se le bussole dovessero ruotare, teniamole ferme con l’apposita chiave o con il cacciavite.
Se invece montiamo il paracolpi o “taco”, è ora di fissarlo al telaio tramite le viti fornite in dotazione. Ricordiamoci un po’ di frena filetti! Rimontiamo la corona utilizzando le viti specifiche più corte, o interponendo tra la testa ed il braccetto della guarnitura l’apposita rondella spaziatrice.

Stringiamo per bene tutte le viti: il bash è ora montato

4) Rimontaggio guarnitura: ripetendo al contrario le operazioni per lo smontaggio, rimontiamo la guarnitura sul telaio. Con l’occasione puliamo il movimento centrale ed applichiamo anche un po’ di grasso bianco al litio che serve a prevenire l’ingresso di acqua dall’esterno ed evitare scricchiolii.

5) Accorciamento catena: dopo aver eventualmente sostituito il deragliatore posteriore con quello a gabbia media, dobbiamo accorciare la catena. Anche se teniamo il deragliatore a gabbia lunga, la catena comunque va accorciata visto che abbiamo tolto una corona. Posizioniamo la catena sul pignone più piccolo e sulla corona più grossa: accorciamo la catena in modo che in questa configurazione le due pulegge del deragliatore siano allineate su una linea perpendicolare al pavimento, come in figura.

Montiamo quindi la falsamaglia per richiudere la catena o in alternativa l’apposito pin da spezzare. Personalmente consiglio la falsamaglia, più comoda, più sicura e più facile da installare.

6) Regolazione fine corsa superiore deragliatore anteriore: dopo aver regolato, se l’abbiamo sostituito, il deragliatore posteriore, regoliamo il fine corsa superiore del deragliatore anteriore. Questo passaggio è molto importante specialmente se non si monta il bash.
Partendo dal presupposto che il cambio fosse già correttamente regolato sulla configurazione di tripla corona, avvitiamo la vite del fine corsa superiore fino a che, anche forzando leggermente la cambiata, il deragliatore si fermi prima di far deragliare la catena oltre la corona media, salendo sul bash o cadendo all’esterno in assenza di quest’ultimo. Se la vite risulta troppo corta ci basterà sostituirla con una più lunga, reperibile in ferramenta.
Il manettino a questo punto farà solo 2 scatti. Tentando di andare oltre il secondo scatto, il deragliatore si può muovere leggermente, ma la catena non deve uscire dalla corona media, ora la più grande.

A questo punto abbiamo finito! Controlliamo che la trasmissione funzioni correttamente su tutti i rapporti, quindi siamo pronti per la prova sul campo!

 

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