Misuratori di potenza in Mtb

Bella bici, componenti curati, gps e cardiofrequenzimetri, integratori, tabelle del preparatore. Serve altro all’amatore agonista? Probabilmente no, ma forse si.

Meglio un paio di ruote superleggere, o la bici pimpata o un misuratore di potenza?



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I misuratori di potenza ormai sono una realtà consolidata e sempre più in espansione nel ciclismo su strada, mentre molto pochi sono quelli che li usano nella mountainbike, e sono riservati solo a qualche Pro nel mondo gravity e BMX. Questo dimostra che in queste discipline non sono utili? I misuratori di potenza a cosa servono? A chi servono?

Cerchiamo di dare qualche risposta a queste domande ponendo qualche domanda a Roberto Massa, preparatore atletico laureato in Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Pavia (Facoltà di Medicina e Chirurgia), appassionato (e forte) praticante di ciclismo ed esperto di powermeters e loro uso.

Mtb-forum (Mtb): Nel ciclismo su strada, mondo notoriamente conservatore, i misuratori di potenza si sono diffusi molto a differenza della mountainbike. A cosa è dovuta questa differenza?

Roberto Massa (RM): questo sfasamento nell’utilizzo concreto dello strumento misuratore potenza ha diversi fattori: cronologico-storici e pratici sopra tutti.

Infatti a differenza di altre evoluzioni tecniche ed innovazioni che poi hanno influito in maniera trasversale il mondo del ciclismo (dal mtb al settore strada, o dal triathlon), l’utilizzo del misuratore di potenza nasce su strada con l’SRM come primo prodotto commerciale per uso “outdoor”, golden standard di riferimento e quasi monopolista fino a pochi anni fa.

Quest’impostazione e di riflesso, quasi imposizione di mercato, ha quindi concretamente ristretto l’accesso allo strumento a tutti i mezzi che non utilizzassero una guarnitura con specifiche tipiche delle bdc.

L’ulteriore motivazione è di ordine pratico e duplice. L’atleta che pratica MTB si allena anche su strada, spesso in prevalenza di sedute e sessioni allenanti proprio su quest’ultimo mezzo e, dovendo scegliere, predilige registrare ed avere una banca dati ricavata dalla misurazione del parametro potenza proprio su queste uscite.

Altro elemento è l’esposizione (se il misuratore è posto nella guarnitura) a ostacoli ed oggetti che innavvertitamente, nella pratica fuori strada, potrebbero colpire e irrimediabilmente danneggiare il sistema stesso. La maggior parte dei misuratori per MTB attualmente in commercio (power2max, Quarq, SRM) hanno questa locazione di installazione, mentre un solo marchio (Powertap) mantiene il misuratore nel mozzo così come in tutti i suoi prodotti strada.

Mtb: In mountainbike i percorsi non sono mai regolari visto l’utilizzo fuoristrada. Questo può inficiare l’utilità di un misuratore di potenza?

RM: no anzi, questa maggior variabilità anche interna alle discipline stesse esalta l’utilità principale del misuratore di potenza che è duplice ed è riassumibile in due concetti: oggettività del dato e specificità del carico allenante.

Per oggettività si intende  la possibilità di poter identificare ed analizzare per quanto tempo si può sostenere un determinato carico allenante. La frequenza cardiaca (FC) fornisce solo una visione aspecifica di tutto ciò accompagnata a latenza e variazioni esacerbate nella pratica MTB poiché repentini cambi di potenza e di ritmo non influiscono sul valore di FC in tempo utile o apprezzabile, specie in situazioni di gara breve, dove appunto il valore cardiaco rimane stazionario su valori sostenuti.

Il concetto di specificità invece è il collante teorico ma soprattutto pratico che coniuga esigenza di gara/evento (profilo di prestazione) ed allenamento.

Definire le richieste di un evento o obiettivo, anche non agonistico, è una metodica efficace oltre che oggettiva per determinare qualità e quantità di carico allenante necessario e, ribadisco, specificatamente richiesta ed utile.

Analizzare come si deve rispondere alle irregolarità altimetriche e tecniche e alle richieste del percorso in generale può sottolineare infatti obiettivi su cui migliorare oltre che le specifiche capacità (coppie torcenti, tempistiche, lavoro in ambito anaerobico, potenza neuromuscolare), che invece un solo valore di risposta al carico (frequenza cardiaca) non può fornire.

Tendenzialmente una gara/evento MTB, specie in ambito XC, ha un andamento più variabile delle potenze espresse (stocasticità) superiore ad un evento di pari durata su strada: analizzare e focalizzare il carico allenante sulle richieste del profilo di prestazione comporta un processo di identificazione delle richieste specifiche ed allenabili.

Ulteriori elementi di utilità nell’utilizzo di questo strumento e soprattutto dell’analisi dati, poiché lo strumento di per sé ha utilità se compitamente applicato e sfruttato, le ho riassunte in questo breve e sintetico articolo, uno dei più visualizzati sul mio sito. I concetti espressi anche in questo articolo sono completamente trasversali e con corrispondenza biunivoca tra mondo MTB e BDC.

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Mtb: in mtb ultimamente si sono visti alcuni Pro (Danny Hart ad esempio) della Downhill usare dei misuratori di potenza in gara. Cosa ne pensi dell’utilizzo in questa disciplina?

RM: l’utilizzo del misuratore di potenza negli eventi downhill è indubbiamente un’applicazione interessante: infatti così come già avviene nelle specialità di velocità su pista o, per maggior attinenza, anche nel BMX, è importante quantificare ed identificare le richieste specifiche dell’evento così da commisurare e rendere ancora più specifico il carico allenante. L’utilizzo di un strumento che permette l’oggettiva quantificazione delle richieste di potenza riduce, fino ad annullare, l’aspecificità che può essere presente in un carico e processo di allenamento e che, in quanto tale, riduce le possibilità di miglioramento e raggiungimento del proprio potenziale.

In un evento downhill è prioritario quantificare le necessità aerobiche (canonicamente identificate come zona/livello 6) e neuromuscolari (Z7): richieste oggettivamente elevate e massimali che si devono esprimere ripetutamente ed in maniera esplosiva nell’arco di un evento breve, intervallando fasi di spinta a micro intervalli il tutto sommato alle inevitabilmente componenti di tecnica di guida necessarie.

Gli elementi rilevanti sono quindi picco di potenza raggiunti (nell’ordine dei 18-20 W/Kg) combinato ad elevate cadenze di picco, fasi di ripartenza, anche da basse velocità (rilanci). L’identificazione delle richieste tipiche di gara porta ad una miglior definizione degli obiettivi di allenamento, cercando di replicare e ottimizzare il carico e le richieste tipiche di gara.

I biker di elite nel DH hanno caratteristiche similari agli atleti di vertice che partecipano alle specialità sopra indicate (BMX, specialità di velocità su pista) dovendo coniugare a queste capacità fisiche/condizionali anche capacità di guida/coordinazione. Sono atleti che quindi oltre ad istinto, talento e capacità tecniche devono finalizzare un allenamento focalizzato al miglioramento anche di tutte le componenti non solamente ristrette all’ambito tecnico e di guida.

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Per ulteriori informazioni: http://www.massarob.info/

Ed ecco una panoramica sui prodotti citati che sono in commercio:

SRM

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Il primo e forse più conosciuto. Questa ditta tedesca installa il proprio hardware su varie guarniture di differenti produttori con cui ha degli accordi commerciali.

Al momento per utilizzo mtb sono disponibili con guarniture SRAM, FSA, Cannondale, Shimano e Tune. Sia in versioni doppie che triple. Ed anche per DH (XO e Saint) e BMX (Shimano Dx). Grazie al protocollo ANT+ si possono registrare i dati su qualunque apparecchio compatibile oltre che sul Powercontrol 7 di SRM.

SRM è una garanzia, ma ha prezzi decisamente d’élite.

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Power2Max

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Altra casa tedesca che utilizza guarniture di terze parti su cui monta il proprio hardware. In questo caso sono disponibili guarniture della tedesca BOR e della spagnola Rotor. Per la registrazione dati si devono accoppiare ad apparecchi ANT+ compatibili.

I prezzi sono abbastanza concorrenziali.

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SRAM

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La casa americana ha a catalogo una gamma denominata Quarq interamente sviluppata internamente, con anche un modello destinato alla Mtb. Sempre ANT+ compatibile.

I prezzi si pongono a metà tra Power2max e SRM

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CycleOps

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Altra casa americana, ma che si distingue dalle altre per i propri prodotti basati non su guarnitura, ma su mozzo, la serie Powertap. Con due modelli destinati alla mtb per v-brake e disco. Anche questi ANT+ compatibili.

La soluzione più economica del lotto.

Sito

Per concludere, bisogna ricordare che i dati registrati dai vari Garmin & c. devono poi essere letti ed interpretati tramite appositi software. Ricordiamo brevemente qui i più conosciuti:

Strava: software online che in versione Premium (a pagamento) fornisce i parametri base per l’interpretazione dei dati di potenza (zone, media pesata W, curva W, etc.). Una buona scelta per i principianti del mondo powermeter.

Golden Cheetah: software OpenSource scaricabile gratuitamente che consente una gestione davvero avanzata dei dati. Per utenti che già familiarizzano abbastanza coi numerosi parametri che un misuratore di potenza può fornire. E’ disponibile in versioni Win, Mac e Linux.

Training Peak WKO+: la soluzione forse più avanzata, e che necessita di ottima conoscenza dei vari parametri e concetti legati ad un allenamento con misuratore di potenza per sfruttarne a pieno le potenzialità. E’ anche la soluzione più costosa. Solo per Win.

Esistono ovviamente anche altri software, come RaceDay Apollo o quello proprietario di SRM, ma quelli menzionati sopra sono probabilmente i più utilizzati.

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