Una mattina a Cala Luna

Giugno 2006: sono in ferie a Marina di Orosei con tutta la famiglia, nei dintorni ci sono alcuni begli itinerari lungo la costa e nell’entroterra. Ma la cosa più importante è che Marina di Orosei si trova a soli 25 km da cala Gonone. E cala Gonone, ragionando con la mente distorta del biker, vuole dire una sola cosa: il famoso giro che porta a cala Luna.

O meglio, famoso è diventato da pochi anni, ma 5 anni fa era solo un nome che cominciava a circolare sulle bocche di alcuni bikers sempre alla ricerca di nuovi itinerari da percorrere e spettacolari sentieri da poter fotografare e raccontare.



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Come il nostro diretur marco, che ha percorso questo itinerario nel 2005 grazie alle indicazioni di  Roberto Zedda. La scoperta di questo singletrack la si deve infatti alla perizia di Roberto, alias Sputnik, mountainbiker di Cagliari, nel leggere le cartine topografiche.

Prima di partire per la Sardegna, contatto Sputnik per avere delle info il più possibile particolareggiate sul percorso, e lui mi  dice che tracce gps ancora non ne esistono, ma mi manda una cartina piuttosto dettagliata con segnato il giusto itinerario. E ancora oggi lo ringrazio, perché senza le sue indicazioni non sarei mai arrivato in fondo, ci sono infatti un paio di bivi veramente cattivi, che se si sbagliano fanno perdere tantissimo tempo, perché, come dice marco: “ Solo i pastori si avventurano quaggiù. Con un buon senso dell´orientamento (e con il nostro roadbook) si riesce a raggiungere il sentiero che porta a Cala Luna. Altrimenti bisogna pregare che prima o poi passi qualche pastore. Al contrario di quello che si pensa, molti di loro sono amichevoli e disponibili ad aiutare lo sperduto biker. Sarà forse per il fatto di vedere della gente in bicicletta per dei posti così selvaggi, o semplicemente per la possibilità di scambiare due parole con qualcuno durante le lunghe giornate trascorse in solitudine.”

Risolto grazie a Sputnik il problema dell’ itinerario, rimane adesso un secondo e non trascurabile problema: quando fare il giro? Di solito, quando sono in ferie, per non turbare il normale equilibrio familiare, esco di mattina presto, molto presto, per fare ritorno verso le nove quando tutti si svegliano e fare colazione insieme.

Ma un giro di questo tipo non è certo fattibile in tre ore, sono 60 km e 1400 m di dislivello non facili, in più ci sono numerose incognite: devo raggiungere cala Gonone in auto, il percorso non lo conosco ma so che ci sono molte “insidie” tipo bivi dubbi e naturalmente non segnalati e dulcis in fundo, una volta arrivato a cala Luna, devo farmi venire a prendere da un gommone appositamente prenotato prima.

Mi gioco allora con la dolce mogliettina un “jolly” di mezza giornata, promettendo che a mezzogiorno sarei stato di ritorno. Ma basterà mezza giornata? Dai calcoli che ho fatto dovrebbe, prenoto allora il gommone-taxi per le 10.30, visto che a quell’ora non c’è nessun barcone di linea che fa ritorno a cala Gonone.

L’organizzazione è completata, adesso tocca solo a me. Speriamo che tutto fili alla perfezione!

L’indomani sveglia di buon’ora alle 4, alle 4.15 sono pronto a partire in auto e alle 5 sono a cala Gonone. Alle 5.15, puntualissimo come da copione, parto dal paese quando le prime luci dell’alba cominciano a rischiarare il golfo di Orosei.

Dopo il primo tornante si lascia la strada principale deviando a sinistra. Si passa per il nuraghe Mannu e si sale all’ombra (se il sole fosse già sorto!) di grandi alberi da sughero. La salita non ha niente da invidiare a quelle a cui sono abituato: tratti ripidissimi si alternano ad altri con fondo sconnesso e bisogna superare 850 m di dislivello

Quando la strada comincia a scendere, alla localitá “S´Arcu” nei pressi di un ghiaione bianco, c’è il primo punto dove si può sbagliare, bisogna prendere a dx in salita in direzione Punta Su Nuraghe. Non ci sono naturalmente cartelli e io infatti sbaglio, ma subito mi viene in mente il roadbook che ho imparato a memoria e torno sulla strada giusta. In breve arrivo in cima alla salita da dove si può ammirare tutto il Supramonte e mi getto sullo sconnesso ma divertente sentiero che con un breve dislivello porta alla ss 125.

Si sale adesso verso il passo Genna Silana e il panorama che si gode da questo tratto di ss 125 è spettacolare, soprattutto la vista della gola di Su Gorroppu, una delle più profonde d’Europa.

Dopo il passo, mi attende la lunga discesa, sempre su asfalto, che porta al Km 170 dove si trova l’entrata per cala Luna. O meglio credevo fosse tutta discesa , perché in realtà questo tratto termina con 3 Km di salita. Poco male, sono in perfetto orario e al bivio mi concedo una pausetta per un doveroso panino.

Abbandonata la statale mi inoltro in un territorio che sembra dimenticato da Dio, se non fosse per la presenza di qualche pecora e qualche maiale.

Qui comincia il pezzo con l´orientamento più difficile. In linea di massima bisogna tenere sempre la direzione nord rimanendo sulla sterrata principale.

Nessuna indicazione o troppe indicazioni? In sardegna come sulle alpi c’è solo una cosa da fare: bisogna decidere!

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Al primo bivio subito un dubbio, poi mi torna alla mente la descrizione di Sputnik e prendo la strada giusta. Ancora un bivio, quella a destra sembra la strada principale, parto, però mi viene un dubbio, studio la cartina e torno indietro, meglio continuare a sinistra.

Ci sono diversi saliscendi e una discesa sconnessa prima di arrivare alla radura del km 52,5, dove si devia a destra e si prende un sentiero sassoso in leggera salita. Da qui la direzione per Cala Luna verrà (quasi) regolarmente indicata con scritte sulla roccia.

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Quello che comincia dalla radura è un sentiero molto bello, spesso in saliscendi e completamente ricoperto da un ghiaione composto da sassi anche abbastanza grandi che “suonano” al passaggio delle bike. Bisogna affrontare il sentiero ad una discreta velocità, se non si vuole “affondare” nel ghiaione. E’ proprio questa la parte più incredibile, che non mi aspettavo nonostante le descrizioni, con tutti quei sassi che ti fanno “navigare” sul sentiero, pietre calcaree che come ci passi sopra tintinnano come monete, rocce affilate e bianchissime

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che se sbagli ti affetti come un salame, le ruote vanno dove vogliono loro, per fortuna che avevo montato 2 fat albert da 2.35, tubeless con pesto belle sgonfie, che hanno fatto il loro sporco lavoro galleggiando egregiamente. E’ un sentiero che va preso di petto, come il pavè delle fiandre per gli stradisti, se rallenti un attimo ti pianti, se tieni una buona andatura riesci a farlo (quasi) tutto in sella. Meraviglioso.

Si affronta poi una divertente discesa, passando accanto ad un arco naturale.

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Il sentiero non è ripido, solo in alcuni punti è veramente sconnesso così da costringermi a rallentare e stare molto attento.

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Dopo una breve salita, si arriva in vista di cala Luna, con fantastico panorama dall’alto!

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Mi godo rilassato l’ultima bella discesa verso la spiaggia e trovo anche il tempo di farmi un autoscatto.

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Ormai sono in vista del mare e alle 10.15 arrivo in perfetto orario in spiaggia. Un attimo di relax ammirando la magnifica cala con le sue grotte e subito vedo arrivare il gommone che avevo prenotato il giorno prima per le 10.30.

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Passo la bici al tassista per caricarla a bordo, e lui rimane stupito per la leggerezza del mezzo, quando poi vuole sapere anche il prezzo rimane ancora più stupito :pirletto:

 La mia fida bike fa bella mostra di se a prua e io comincio a rilassarmi sapendo che farò ritorno puntuale come promesso.

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  Intanto mi guardo indietro e cerco di individuare il magnifico sentiero che ho appena percorso e che arriva proprio in spiaggia. Alle 10.45 arrivo a cala Gonone, pago volentieri i 25 € del servizio che mi ha permesso di scoprire questo favoloso e selvaggio itinerario e mi concedo un cono alla gelateria del porto. Carico la bici in auto, parto e a mezzogiorno puntualissimo arrivo in albergo. Ho ancora tempo per un rinfrescante tuffo in piscina con i ragazzi prima del meritato pranzo.

Al buffet la dolce mogliettina mi vede ripetutamente riempire il piatto di ogni ben di Dio e mi chiede: ma è stato cosi stancante il giro di oggi? E io, con aria ancora sognante: no cara, ma sai la bici mette fame….

Grazie ancora Sputnik e un consiglio: chi non ha ancora fatto questo giro DEVE farlo al più presto

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