[Comelico] Le malghe del Passo

the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
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Questo itinerario ci porterà alla scoperta delle quattro malghe e casere che sovrastano il Passo Montecroce Comelico: Klammbach e Nemes in Alto Adige, Coltrondo e Rinfreddo in Veneto.

Da Padola seguiamo la comoda pista ciclabile che parte dagli impianti di risalita e, giunti ai Bagni di Valgrande, svoltiamo a sinistra salendo verso il Passo Montecroce lungo il segnavia 155. Inizialmente su asfalto, poi su sterrato tenendo la destra ad un bivio, saliamo per circa 4 chilometri fino ad arrivare in vista del passo, raggiungibile ora su asfalto; dal valico saliamo con decisione verso destra sul segnavia 131 verso le malghe.

Dopo circa un chilometro giriamo a destra e, al bivio immediatamente successivo, teniamo la sinistra, continuando sulla sterrata 131 che poco oltre scende leggermente per poi risalire fino a un tornante, da dove ha inizio un sentiero battuto. Pedalando tra rocce e radici, e affrontando qualche decina di metri a piedi, arriviamo alle Palù Alte: superato il primo ponte svoltiamo a sinistra e attraversiamo l’area melmosa su strette assi in legno, per giungere infine presso una larga sterrata tra i prati.

Scendiamo dolcemente verso sinistra, facendo attenzione a mucche e cavalli al pascolo, fino ad incontrare sulla destra il bivio per la malga Klammbach: in un chilometro e mezzo di salita a tratti ripida raggiungiamo la prima meta di giornata, da cui possiamo ammirare il panorama che ci accompagnerà per tutto il resto dell’itinerario: davanti a noi i monti della Val di Sesto e del Comelico, dalla Croda Rossa ai Colesei, dal Monte Popera al Col Quaternà.

Dalla malga seguiamo la mulattiera 13 verso destra che, dopo un guado, diventa single track nel bosco: il sentiero, a tratti non ciclabile, conduce con un’ultima impegnativa rampa fino all’Alpe Zolla; la traccia torna ora pedalabile e inizia a scendere prima dolcemente, poi con più decisione verso la malga Nemes, presentando divertenti tratti veloci e tecnici interamente ciclabili.

Giunti alla malga, solitamente molto affollata di escursionisti, torniamo sui nostri passi per qualche decina di metri e iniziamo a salire verso il Passo Silvella (segnavia 146) lungo la Vallorera. Dopo poco più di un chilometro incontriamo, in discesa sulla destra, la deviazione erbosa per la malga Coltrondo: la seguiamo, superato un piccolo ponte in legno, proseguiamo sulla traccia di destra. Tra mulattiere e single track arriviamo in meno di due chilometri alla malga Coltrondo.

Da qui alla Casera Rinfreddo, ultima meta di giornata, ci separa circa un chilometro di saliscendi.

Per scendere dalla Malga Coltrondo, invece, seguiamo lungo l’asfalto fino al primo tornante, dove deviamo a destra sul single track 149: giunti su una mulattiera proseguiamo verso destra per meno di 500 metri e scendiamo a sinistra affrontando l’unico single track veramente impegnativo dell’itinerario, che con alcuni passaggi difficili termina nelle vicinanze del Lago dei Rospi.

Giriamo a destra sulla strada bianca e, guadati due ruscelli, svoltiamo a sinistra al bivio che incontriamo. Saliamo per un po’ nei boschi del Monte Croce, quindi la mulattiera perde rapidamente quota fino all’asfalto in prossimità del Passo Montecroce.

Saliamo per un centinaio di metri e imbocchiamo la sterrata a sinistra già percorsa all’andata; poco dopo scendiamo sul segnavia 47 a sinistra e rapidamente arriviamo nelle vicinanze dei Bagni di Valgrande.

Terminata la discesa giriamo a destra salendo dolcemente su asfalto, per poi seguire una deviazione sterrata a sinistra, appena prima del parcheggio delle Terme.

Poco dopo seguiamo la traccia poco evidente che, sulla destra, si inoltra tra l’erba e ci conduce nel prato antistante le Terme: seguendo la carrareccia in leggera salita che ci troviamo davanti, torniamo alla pista ciclabile e, girando a sinistra, possiamo scendere a Padola.

Le zone attraversate, tra l’altro molto frequentate da escursionisti soprattutto nei mesi estivi, presentano numerosi bivi e deviazioni, soprattutto nella discesa dalla malga Coltrondo: è bene quindi dotarsi di carta topografica onde evitare errori di percorso. Per coronare al meglio l’escursione, inoltre, non può mancare nella tabella di marcia il pranzo in malga: non c’è che l’imbarazzo della scelta!

Foto, mappa, altimetria e traccia GPS su www.tmb.135.it
(http://www.webalice.it/stefano.demarchi/page/itinerari/comelico/malghe/malghe.htm)
 

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Questo itinerario ci porterà alla scoperta delle quattro malghe e casere che sovrastano il Passo Montecroce Comelico: Klammbach e Nemes in Alto Adige, Coltrondo e Rinfreddo in Veneto.

Da Padola seguiamo la comoda pista ciclabile che parte dagli impianti di risalita e, giunti ai Bagni di Valgrande, svoltiamo a sinistra salendo verso il Passo Montecroce lungo il segnavia 155. Inizialmente su asfalto, poi su sterrato tenendo la destra ad un bivio, saliamo per circa 4 chilometri fino ad arrivare in vista del passo, raggiungibile ora su asfalto; dal valico saliamo con decisione verso destra sul segnavia 131 verso le malghe.

Dopo circa un chilometro giriamo a destra e, al bivio immediatamente successivo, teniamo la sinistra, continuando sulla sterrata 131 che poco oltre scende leggermente per poi risalire fino a un tornante, da dove ha inizio un sentiero battuto. Pedalando tra rocce e radici, e affrontando qualche decina di metri a piedi, arriviamo alle Palù Alte: superato il primo ponte svoltiamo a sinistra e attraversiamo l’area melmosa su strette assi in legno, per giungere infine presso una larga sterrata tra i prati.

Scendiamo dolcemente verso sinistra, facendo attenzione a mucche e cavalli al pascolo, fino ad incontrare sulla destra il bivio per la malga Klammbach: in un chilometro e mezzo di salita a tratti ripida raggiungiamo la prima meta di giornata, da cui possiamo ammirare il panorama che ci accompagnerà per tutto il resto dell’itinerario: davanti a noi i monti della Val di Sesto e del Comelico, dalla Croda Rossa ai Colesei, dal Monte Popera al Col Quaternà.

Dalla malga seguiamo la mulattiera 13 verso destra che, dopo un guado, diventa single track nel bosco: il sentiero, a tratti non ciclabile, conduce con un’ultima impegnativa rampa fino all’Alpe Zolla; la traccia torna ora pedalabile e inizia a scendere prima dolcemente, poi con più decisione verso la malga Nemes, presentando divertenti tratti veloci e tecnici interamente ciclabili.

Giunti alla malga, solitamente molto affollata di escursionisti, torniamo sui nostri passi per qualche decina di metri e iniziamo a salire verso il Passo Silvella (segnavia 146) lungo la Vallorera. Dopo poco più di un chilometro incontriamo, in discesa sulla destra, la deviazione erbosa per la malga Coltrondo: la seguiamo, superato un piccolo ponte in legno, proseguiamo sulla traccia di destra. Tra mulattiere e single track arriviamo in meno di due chilometri alla malga Coltrondo.

Da qui alla Casera Rinfreddo, ultima meta di giornata, ci separa circa un chilometro di saliscendi.

Per scendere dalla Malga Coltrondo, invece, seguiamo lungo l’asfalto fino al primo tornante, dove deviamo a destra sul single track 149: giunti su una mulattiera proseguiamo verso destra per meno di 500 metri e scendiamo a sinistra affrontando l’unico single track veramente impegnativo dell’itinerario, che con alcuni passaggi difficili termina nelle vicinanze del Lago dei Rospi.

Giriamo a destra sulla strada bianca e, guadati due ruscelli, svoltiamo a sinistra al bivio che incontriamo. Saliamo per un po’ nei boschi del Monte Croce, quindi la mulattiera perde rapidamente quota fino all’asfalto in prossimità del Passo Montecroce.

Saliamo per un centinaio di metri e imbocchiamo la sterrata a sinistra già percorsa all’andata; poco dopo scendiamo sul segnavia 47 a sinistra e rapidamente arriviamo nelle vicinanze dei Bagni di Valgrande.

Terminata la discesa giriamo a destra salendo dolcemente su asfalto, per poi seguire una deviazione sterrata a sinistra, appena prima del parcheggio delle Terme.

Poco dopo seguiamo la traccia poco evidente che, sulla destra, si inoltra tra l’erba e ci conduce nel prato antistante le Terme: seguendo la carrareccia in leggera salita che ci troviamo davanti, torniamo alla pista ciclabile e, girando a sinistra, possiamo scendere a Padola.

Le zone attraversate, tra l’altro molto frequentate da escursionisti soprattutto nei mesi estivi, presentano numerosi bivi e deviazioni, soprattutto nella discesa dalla malga Coltrondo: è bene quindi dotarsi di carta topografica onde evitare errori di percorso. Per coronare al meglio l’escursione, inoltre, non può mancare nella tabella di marcia il pranzo in malga: non c’è che l’imbarazzo della scelta!

Foto, mappa, altimetria e traccia GPS su www.tmb.135.it
(http://www.webalice.it/stefano.demarchi/page/itinerari/comelico/malghe/malghe.htm)

Ciao,
ho letto le bellissime descrizioni che hai messo dei percorsi di Comelico.. Siccome la prima di Agosto sarò in ferie per una settimana a Padula e sicuramente mi porto la bike, ti volevo chiedere se i percorsi sono facilmente riconoscibili... c'é per caso una numerazione oppure me li devo studiare prima? HO visto che hai inserito la traccia GPS ma purtroppo non ce l'ho :-((...

Curiosità: le due successive di agosto sarò a Segusino (confina con Valdobbiandene), da lì di solito faccio un po' di salite al Cesen: mi sono ritrovato nei percorsi che hai descitto! :-)

PS: sei mai salito al Dal Piaz (sopra Passo di Croce d'Aune): è bellissimo. Quest'anno volgio provare a proseguire fino a Monte Pavione (quota 2.300), ma non ho idea di come sia!

Ciao

Lorenzo
 

the.mtb.biker

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ho letto le bellissime descrizioni che hai messo dei percorsi di Comelico.. Siccome la prima di Agosto sarò in ferie per una settimana a Padula e sicuramente mi porto la bike, ti volevo chiedere se i percorsi sono facilmente riconoscibili... c'é per caso una numerazione oppure me li devo studiare prima? HO visto che hai inserito la traccia GPS ma purtroppo non ce l'ho :-((...

Curiosità: le due successive di agosto sarò a Segusino (confina con Valdobbiandene), da lì di solito faccio un po' di salite al Cesen: mi sono ritrovato nei percorsi che hai descitto! :-)

PS: sei mai salito al Dal Piaz (sopra Passo di Croce d'Aune): è bellissimo. Quest'anno volgio provare a proseguire fino a Monte Pavione (quota 2.300), ma non ho idea di come sia!

Ciao

Lorenzo


In Comelico scordati segnaletica chiara: salvo qualche raro caso, è già tanto se trovi solo il numero del sentiero (di dove porti, invece, non si sa...). I sentieri sono generalmente poco battuti e sporchi, ma comunque sempre pedalabili. Meglio che ti porti via una cartina (che però non sono mai chiarisime, anche quelle della tabacco) o comunquele descrizioni dei percorsi.

Al Dal Piaz ci sono stato una volta, ma non sopporto il fatto di dover scendere dalla stessa parte della salita. So che qualcuno voleva tentare di valicare il Passo Pavione e scendere dall'altra parte, ma non ho più avuto notizia di niente. Sempre da quelle parti avevo sentito che c'era l'idea di realizzare un collegamento tra il Dal Piaz e la valle dietro, facendola girare verso ovest. Anche di questa notizia, però, non ho piùavuto nessuna notizia.
 

kala

Biker novus
In Comelico scordati segnaletica chiara: salvo qualche raro caso, è già tanto se trovi solo il numero del sentiero (di dove porti, invece, non si sa...). I sentieri sono generalmente poco battuti e sporchi, ma comunque sempre pedalabili. Meglio che ti porti via una cartina (che però non sono mai chiarisime, anche quelle della tabacco) o comunquele descrizioni dei percorsi.

Per i sentieri "poco battuti e sporchi" ti perdono perchè so che li guardi con occhio da biker e non da escursionista ma che tu non ti ritrovi con la Tabacco mi sembra incredibile: posso al più concederti che non sempre stiano dietro con gli aggiornamenti alle ultime forestali tracciate, ma per quello che è segnato (almeno per i percorsi che interessano ai bikers) non trovo nulla da eccepire...
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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Per i sentieri "poco battuti e sporchi" ti perdono perchè so che li guardi con occhio da biker e non da escursionista ma che tu non ti ritrovi con la Tabacco mi sembra incredibile: posso al più concederti che non sempre stiano dietro con gli aggiornamenti alle ultime forestali tracciate, ma per quello che è segnato (almeno per i percorsi che interessano ai bikers) non trovo nulla da eccepire...

-la discesa della pedalonga, ad eccezione della parte sulla spina, non mi sembra ci sia.
-dal bivio sommo, sotto la costa della spina, fino alla malga silvella è segnato un sentiero comodo (rosso continuo): in realtà la traccia è pressochè inesistente... fai fatica a trovarla anche a piedi.
-sempre dalle parti del bivio sommo c'è una strada che scende verso est fino al bosco ombrio: nelle cartine non c'è traccia...
 

kala

Biker novus
-la discesa della pedalonga, ad eccezione della parte sulla spina, non mi sembra ci sia.
-dal bivio sommo, sotto la costa della spina, fino alla malga silvella è segnato un sentiero comodo (rosso continuo): in realtà la traccia è pressochè inesistente... fai fatica a trovarla anche a piedi.
-sempre dalle parti del bivio sommo c'è una strada che scende verso est fino al bosco ombrio: nelle cartine non c'è traccia...

E' vero, in particolare in quella zona (dove hanno tracciato anche delle forestali in tempo relativamente recenti) gli aggiornamenti non sono tempestivi (Tabacco Foglio 017, ed.2006) ma non la credo una situazione generalizzata; ed anche - e non a discolpa della Tabacco - sono difetti comuni a *tutte* le loro mappe.

Comunque ti riferisci alla discesa che ricordo io (prima edizione?) sul versante Val Digon o a quello che vedo tracciato sul sito?

Ah, sei andato alla ricerca del mitico traverso segn.147 verso Casera Silvella in MTB :D :D L'ho fatto tanti anni fa (forse anche più di venti) e lo ricordo in effetti come un sentierino poco frequentato: sei riuscito a pedalare qualcosa?
 

Classifica mensile dislivello positivo