Il dubbio

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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The_Max

Biker perfektus
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Scusa Max ma ti stai un po' perdendo, e non c'è bisogno che ti metti a sperare come sono io e a valutare la possibilità che io sia un'ipocrita semplicemente perché non sono un santo.
In più non voglio andare off topic.
Chiudiamola qui.
Ciao
Claudio

yep ;-)

scusa...
solo che mi arrabbio quando si fa troppo perbenismo/buonismo...
sarebbe bello se tutto funzionasse bene però è troppo difficile...

tornando un po' in topic, come fai a non generalizzare quando hai sotto gli occhi tutti i giorni esempi concreti (di conoscenti o di professionisti)?!
vedi Contador...o Di Luca l' anno scorso al giro...figurati che è pure arrivato secondo e il primo non aveva nulla in corpo?
se è arrivato secondo dopandosi o è una chiavica colossale e il primo è su livelli per lui inarrivabili o era pieno come un uovo pure Menchov...
è solo questione di essere realisti purtroppo...

non si può sempre ragionare sulla mosca bianca (ammesso e non concesso ci sia)...

purtroppo è un lavoro anche quello dello sportivo ed in quanto tale mira al massimo del profitto...
conta vincere, non essere puliti...
il vincente prende un sacco di soldi, chi è pulito un calcio nel di dietro...

è triste ma è così...
ma come ho già detto il vero problema è l' amatore che lo fa senza medico al seguito per vincere la garetta della domenica e portarsi a casa un prosciutto...è questa la cosa veramente assurda...

poi se volete pensare che lo sport (in generale) sia pulito e che ci siano solo alcuni scorretti meglio per voi...
 

Clab04

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yep ;-)

scusa...
solo che mi arrabbio quando si fa troppo perbenismo/buonismo...
sarebbe bello se tutto funzionasse bene però è troppo difficile...

tornando un po' in topic, come fai a non generalizzare quando hai sotto gli occhi tutti i giorni esempi concreti (di conoscenti o di professionisti)?!
vedi Contador...o Di Luca l' anno scorso al giro...figurati che è pure arrivato secondo e il primo non aveva nulla in corpo?
se è arrivato secondo dopandosi o è una chiavica colossale e il primo è su livelli per lui inarrivabili o era pieno come un uovo pure Menchov...
è solo questione di essere realisti purtroppo...

non si può sempre ragionare sulla mosca bianca (ammesso e non concesso ci sia)...

purtroppo è un lavoro anche quello dello sportivo ed in quanto tale mira al massimo del profitto...
conta vincere, non essere puliti...
il vincente prende un sacco di soldi, chi è pulito un calcio nel di dietro...

è triste ma è così...
ma come ho già detto il vero problema è l' amatore che lo fa senza medico al seguito per vincere la garetta della domenica e portarsi a casa un prosciutto...è questa la cosa veramente assurda...

poi se volete pensare che lo sport (in generale) sia pulito e che ci siano solo alcuni scorretti meglio per voi...
Non è buonismo.
E' semplicemente necessario presumere l'innocenza, è semplicemente necessario non fare di tutta l'erba un fascio.
Le estremizzazioni e gli integralismi nascono dall'appiattimento e, cosa più importante, non si sa mai fino a dove arrivano.
Chi difende uno stupratore, chi chiede rispetto per un assassino, chi si strugge nel dubbio per l'ultimo dei ciclisti lo fa perché è necessario, non perché è buono, e a bruciarlo vivo sarebbe capace pure lui.
Ciao
Claudio
 
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gio81andrea

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il problema è che ogni volta che qualcuno viene beccato si pensa e ci si illude che sia l'ultimo. Che il ciclismo dopo ogni tempesta doping diventi un sport pulito, invece dopo qualche anno si ricomincia di nuovo dal punto di partenza. classifiche riscritte da squalifiche per doping e corridori su cui tutti avrebbero messo la mano sul fuoco che vengono beccati e trovati positivi.
chi non si ricorda i pipponi ci bulbarelli e cassani che parlavano dell'onestà e dalla serietà di ivan basso mentre trionfava nel giro del 2006 ?
oppure quelli su di luca l'irreprensibile killer di spoltotone ?
per non parlare di quelli su alberto contador. Lui non poteva essere dopato, perchè aveva gia rischiato la vita a causa di un aneurisma cerebrale e quindi non sarebbe stato così stupido da rischiare la vita per vincere una corsa in bicicletta. e tutti a dire come è forse il pistolero spagno e tante altre belle cose. ed ora? che facciamo?
vogliamo continuare con questa storia? con il problema doping che si ripresenta ciclicamente? ormai penso che siamo ad un bivio o si decide di fare una lotta seria al doping dove alla prima positività si viene radiati, perchè penso che di capioni che erano dopati ed ora non lo sono più penso che ci siamo stufati. oppure si accetta e si afferma che il doping nel ciclismo è esisto, esite ed esisterà per sempre e si renda legale. almeno nessuno si illude che esistano professionisti puliti.
 

The_Max

Biker perfektus
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il problema è che ogni volta che qualcuno viene beccato si pensa e ci si illude che sia l'ultimo. Che il ciclismo dopo ogni tempesta doping diventi un sport pulito, invece dopo qualche anno si ricomincia di nuovo dal punto di partenza. classifiche riscritte da squalifiche per doping e corridori su cui tutti avrebbero messo la mano sul fuoco che vengono beccati e trovati positivi.
chi non si ricorda i pipponi ci bulbarelli e cassani che parlavano dell'onestà e dalla serietà di ivan basso mentre trionfava nel giro del 2006 ?
oppure quelli su di luca l'irreprensibile killer di spoltotone ?
per non parlare di quelli su alberto contador. Lui non poteva essere dopato, perchè aveva gia rischiato la vita a causa di un aneurisma cerebrale e quindi non sarebbe stato così stupido da rischiare la vita per vincere una corsa in bicicletta. e tutti a dire come è forse il pistolero spagno e tante altre belle cose. ed ora? che facciamo?
vogliamo continuare con questa storia? con il problema doping che si ripresenta ciclicamente? ormai penso che siamo ad un bivio o si decide di fare una lotta seria al doping dove alla prima positività si viene radiati, perchè penso che di capioni che erano dopati ed ora non lo sono più penso che ci siamo stufati. oppure si accetta e si afferma che il doping nel ciclismo è esisto, esite ed esisterà per sempre e si renda legale. almeno nessuno si illude che esistano professionisti puliti.

si sono d' accordo...
ma poi non ci vorrebbe molto a debellarlo volendo...
controlli tutti i giorni, gli atleti dopo la tappa vengono scortati in un dormitorio comune sempre sotto stretta sorveglianza ecc...
controlli tutto l' anno obbligatori e ogni misura di prevenzione possibile...

immagino che ci sarà chi dice "eh poi?!non sono mica in galera!"
la risposta è banale:
"vuoi fare il fenomeno e guadagnare centinaia di migliaia di euro l' anno correndo in bici?sottostai a queste regole se no vai a fare l' operaio come tutti i comuni mortali a 800€ al mese (magari precario)!"

il fatto è che non lo vogliono/possono debellare...
vi immaginate un giro d' italia a cui arrivano in meno di 10 alla fine?
(come succedeva una volta...)
sarebbe bello ma poco spettacolare e poco gestibile...

è un po' come il discorso della moviola in campo nel calcio, se la mettono tutti i giornalisti sarebbero a spasso perchè non avrebbero nulla di cui parlare (e le partite non si potrebbero più comprare)...andando contro gli interessi economici che ci girano attorno...

e poi se sono puliti i ciclisti perchè non pretendono controlli rigidissimi?
hanno la coda di paglia...
 

Ser pecora

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Diretur
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"vuoi fare il fenomeno e guadagnare centinaia di migliaia di euro l' anno correndo in bici?sottostai a queste regole se no vai a fare l' operaio come tutti i comuni mortali a 800€ al mese (magari precario)!"

Mi sa che ai un'idea un po' distorta di quanto guadagnano mediamente i pro.
Non sono tutti Contador...un noto ex-pro con un 3° posto al Tour attualmente fa il meccanico in un negozio di biciclette...

il fatto è che non lo vogliono/possono debellare...

Se non vogliono è una cosa. Se non possono un'altra. Cambia parecchio.

vi immaginate un giro d' italia a cui arrivano in meno di 10 alla fine?
(come succedeva una volta...)

Quando si tira in ballo il ciclismo di "una volta" spesso si sentono cose un po' fantasiose...

Tanto per citare qualche fatto ecco i vincitori con le medie più alte nella storia della Parigi-Roubaix:

45,129 km/h ( Peter Post 1964)
43,612 km/h ( Rik Van Steenbergen 1948)
43,538 km/h ( Pino Cerami 1960)
43,522 km/h ( Germain Derijcke 1953)
43,406 km/h ( Tom Boonen 2008)
43,305 km/h ( Johan Museeuw 1996)
43,105 km/h ( Francesco Moser 1980)

Alla faccia di Epo e motorini elettrici (Cancellara quest anno ha vinto alla media di 39km/h)
 

The_Max

Biker perfektus
20/9/08
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Mi sa che ai un'idea un po' distorta di quanto guadagnano mediamente i pro.
Non sono tutti Contador...un noto ex-pro con un 3° posto al Tour attualmente fa il meccanico in un negozio di biciclette...

si si ma anche dalle mie parti ci sono tanti ex pro che hanno aperto negozi di biciclette...
non fanno di certo la fame stai pur certo...
sentivo parlare di svariati milioni di € di guadagno nel 2010 per Cancellara...ok non tutti sono Cancellara ma non corrono certo per 2000€ al mese...
poi ci saranno anche quelli che si sono bruciati tutti i guadagni perchè hanno le mani bucate ma ciò non toglie che i guadagni di un pro siano abbastanza alti


Se non vogliono è una cosa. Se non possono un'altra. Cambia parecchio.

si intendevo dire che non possono farlo per motivi economici come ho chiarito dopo

Quando si tira in ballo il ciclismo di "una volta" spesso si sentono cose un po' fantasiose...

Tanto per citare qualche fatto ecco i vincitori con le medie più alte nella storia della Parigi-Roubaix:

45,129 km/h ( Peter Post 1964)
43,612 km/h ( Rik Van Steenbergen 1948)
43,538 km/h ( Pino Cerami 1960)
43,522 km/h ( Germain Derijcke 1953)
43,406 km/h ( Tom Boonen 2008)
43,305 km/h ( Johan Museeuw 1996)
43,105 km/h ( Francesco Moser 1980)

Alla faccia di Epo e motorini elettrici (Cancellara quest anno ha vinto alla media di 39km/h)

beh ma non vuol dire che Cancellara sia più o meno dopato degli altri...
dipende da molti fattori poi...vento a favore/sfavore, corsa col gruppo/fuga condizioni climatiche ecc ecc...
Cancellara si è mica fatto gli ultimi 50 km da solo?
 

nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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Padova
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Poniamo come ipotesi che non sia giusto generalizzare e che quindi tra gli sportivi di un certo livello ce ne siano molti di "sporchi" ma anche altrettanti di "puliti".

A nostro giudizio chi è più meritevole di considerazione, chi fin dall'inizio mette in opera la sua personale battaglia contro i mulini a vento in nome di ideali, di una sua moralità, o semplicemente per la volonta di preservare la sua salute oppure chi non bada a compromessi e sceglie la via del doping?

O ancora peggio apprezziamo di più chi per le stesse ragioni sopraelencate mette fine subito ai suoi sogni andando a fare l'operaio oppure chi mette un'ipoteca sulla propria salute (e su tutto il resto) per speculare in un mondo che già sa essere torbido?

Io a questo genere di domande ho risposte (personali) piuttosto sicure...
 

gio81andrea

Biker popularis
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Mi sa che ai un'idea un po' distorta di quanto guadagnano mediamente i pro.

preferire prendere 800 euro al mese facendo il ciclista,invece di prendere gli stessi soldi facendo l'operaio, l'agricoltore o altro.



Quando si tira in ballo il ciclismo di "una volta" spesso si sentono cose un po' fantasiose...

i (Cancellara quest anno ha vinto alla media di 39km/h)
il doping esisteva anche "una volta", non avete mai sentito parlare di borrecce magiche da usare prima dell'ultima salita o nel finale di gara?
come tutte le cose il doping si è evoluto alla velocità doppia di quella dei controlli antidoping, per questo è giusto legalizzare il dopig e lasciare alla coscienza di ognuno la decisione se correre da puliti o con una farmacia in corpo con tutti i rischi del caso per la salute.
 

bis

Biker augustus
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Besana in Brianza
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Io, sono rassegnato a convivere con questo dubbio.
Fintanto che, il ciclismo trattato qui, carpira' l'attenzione delle due categorie estreme - gli spettatori e gli sponsor - la quantita' di soldi in ballo sara' tale da inquinare il gioco.
 

Clab04

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Io, sono rassegnato a convivere con questo dubbio.
Fintanto che, il ciclismo trattato qui, carpira' l'attenzione delle due categorie estreme - gli spettatori e gli sponsor - la quantita' di soldi in ballo sara' tale da inquinare il gioco.
Osservazione interessante.
Secondo me le due categorie però, per estensione, sono noi e loro.
Noi siamo gli spettatori, ma più genericamente gli appassionati.
Loro sono gli atleti, gli sponsor, insomma il business.
Passione e business vanno d'accordo?
Direi di no, io ne ho piena coscienza e non cerco eroi nello sport professionistico.
Sport professionistico, un altro bell'ossimoro, la parola sport deriva dal francese desport, che significa divertimento, tempo libero.
Attaccarci l'aggettivo professionistico è come dire fare l'amore a pagamento, qualcosa non torna.
Però il business ha bisogno della passione, se fosse per me gli stadi sarebbero deserti, il Corriere dello Sport non esisterebbe e guarderei Belen Rodriguez che prende a calci una palla solo se fosse quella del fidanzato.
Quindi che fa il business?
Si inventa tutto, si inventa di sana pianta tutti gli ingredienti che messi insieme fanno nascere in noi la passione.
I calciatori su Sky sembrano degli eroi (finché non parlano), e le scommesse sportive te le spacciano che sembra che se ti giochi (e perdi) 10 euro quasi sei sceso in campo tu.
La Formula 1 in TV sembra il circo delle meraviglie (finché qualcuno non ordina a un suo pilota di schiantarsi per far vincere il compagno, tipo kamikaze a Pearl Harbour).
E il ciclismo, sport tra l'altro meno spettacolare, ha bisogno di questi eroi, affaticati ma leali, sporchi di fango ma puliti di animo, bagnati fuori ma caldi nel cuore.
Cavolo, li tirano su proprio come siamo noi, pardòn, come pensiamo di essere o, per i più autocritici, come vorremmo essere!
Che combinazione, eh?
Ma non credeteci, no?
Ma non credeteci, soprattutto se se ne arricchisce uno su mille, e gli altri 999 si fanno comunque 10 volte il culo di qualsiasi giocatore di Serie B che guadagna 100 volte più di loro.
Io non ci credo, mi emoziono (fisicamente) quando vedo ali di folla sul Mortirolo, ma per loro, per la loro ingenuità, e non mi appassiono ai professionisti dello sport.
E senza passione non ho più problemi di dubbi, di giustizialismo e di tolleranza.
Quando porto l'auto dal meccanico credo che sia un meccanico normale, finché non mi frega, e quando mi frega, se me ne accorgo, lo cambio.
Ecco, provo lo stesso identico sentimento per quest'altra categoria di lavoratori (quella dei ciclisti, intendo).
Ciao
Claudio
 

gio81andrea

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Osservazione interessante.
Secondo me le due categorie però, per estensione, sono noi e loro.
Noi siamo gli spettatori, ma più genericamente gli appassionati.
Loro sono gli atleti, gli sponsor, insomma il business.
Passione e business vanno d'accordo?
Direi di no, io ne ho piena coscienza e non cerco eroi nello sport professionistico.
Sport professionistico, un altro bell'ossimoro, la parola sport deriva dal francese desport, che significa divertimento, tempo libero.
Attaccarci l'aggettivo professionistico è come dire fare l'amore a pagamento, qualcosa non torna.
Però il business ha bisogno della passione, se fosse per me gli stadi sarebbero deserti, il Corriere dello Sport non esisterebbe e guarderei Belen Rodriguez che prende a calci una palla solo se fosse quella del fidanzato.
Quindi che fa il business?
Si inventa tutto, si inventa di sana pianta tutti gli ingredienti che messi insieme fanno nascere in noi la passione.
I calciatori su Sky sembrano degli eroi (finché non parlano), e le scommesse sportive te le spacciano che sembra che se ti giochi (e perdi) 10 euro quasi sei sceso in campo tu.
La Formula 1 in TV sembra il circo delle meraviglie (finché qualcuno non ordina a un suo pilota di schiantarsi per far vincere il compagno, tipo kamikaze a Pearl Harbour).
E il ciclismo, sport tra l'altro meno spettacolare, ha bisogno di questi eroi, affaticati ma leali, sporchi di fango ma puliti di animo, bagnati fuori ma caldi nel cuore.
Cavolo, li tirano su proprio come siamo noi, pardòn, come pensiamo di essere o, per i più autocritici, come vorremmo essere!
Che combinazione, eh?
Ma non credeteci, no?
Ma non credeteci, soprattutto se se ne arricchisce uno su mille, e gli altri 999 si fanno comunque 10 volte il culo di qualsiasi giocatore di Serie B che guadagna 100 volte più di loro.
Io non ci credo, mi emoziono (fisicamente) quando vedo ali di folla sul Mortirolo, ma per loro, per la loro ingenuità, e non mi appassiono ai professionisti dello sport.
E senza passione non ho più problemi di dubbi, di giustizialismo e di tolleranza.
Quando porto l'auto dal meccanico credo che sia un meccanico normale, finché non mi frega, e quando mi frega, se me ne accorgo, lo cambio.
Ecco, provo lo stesso identico sentimento per quest'altra categoria di lavoratori (quella dei ciclisti, intendo).
Ciao
Claudio
quando ti accorgi della fregatura giustamente di arrabbi prima e poi cambi meccanico, e magari ti frega pure questo e cambi di nuovo e così via, arrivi ad un punto in cui generalizzare è molto facile ed arrivi alla conclusione "i meccanici sono tutti ladri uno vale l'altro".
la passione è fondamentale non solo per praticare uno sport ma anche solamente per guardarlo in Tv. io sono appassionato di ciclismo e guardo i ciclisti darsi battaglia sulle strade, la gente ai lati della strada del mortirolo è solo una cornice, una fantastica cornice ma che rimane tale. prova a togliere il giro d'italia ed a lasciare solo la gente sul mortirolo non avebbe molto senso. lo sport professionistico è fatto di prostitute che gareggiano per soldi è vero, ma sono prostitute bellissime che sanno fare molto bene il loro lavoro. quindi non illudiamoci di riuscire a lasciar fuori la passione, perchè se non fosse per quella non credo che nessuno prenderebbe le ferie a maggio per seguire il giro d'italia, e nemmeno si alzerebbe di domenica mattina alle 6 per guarda i mondiali che sono dall'altra parte del mondo.
 

Clab04

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quando ti accorgi della fregatura giustamente di arrabbi prima e poi cambi meccanico, e magari ti frega pure questo e cambi di nuovo e così via, arrivi ad un punto in cui generalizzare è molto facile ed arrivi alla conclusione "i meccanici sono tutti ladri uno vale l'altro".
la passione è fondamentale non solo per praticare uno sport ma anche solamente per guardarlo in Tv. io sono appassionato di ciclismo e guardo i ciclisti darsi battaglia sulle strade, la gente ai lati della strada del mortirolo è solo una cornice, una fantastica cornice ma che rimane tale. prova a togliere il giro d'italia ed a lasciare solo la gente sul mortirolo non avebbe molto senso. lo sport professionistico è fatto di prostitute che gareggiano per soldi è vero, ma sono prostitute bellissime che sanno fare molto bene il loro lavoro. quindi non illudiamoci di riuscire a lasciar fuori la passione, perchè se non fosse per quella non credo che nessuno prenderebbe le ferie a maggio per seguire il giro d'italia, e nemmeno si alzerebbe di domenica mattina alle 6 per guarda i mondiali che sono dall'altra parte del mondo.
Io non mi illudo di lasciar fuori la passione, lo vedo con che forza è instillata nel fruitore, ovvero nel soggetto da spremere.
Semplicemente, me la lascio scivolare, non ci casco, e soprattutto non cambio meccanico da anni, proprio perché sono tutti uguali.
Claudio
 

Clab04

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ma scusami prima dici di non generalizzare e poi lo fai tu?
Il discorso è un po' più sottile.
Io sono per la difesa delle minoranze, per il garantismo e per la presunzione d'innocenza.
Questo però non significa che sia così idiota da lasciare un portafoglio all'ingresso di un campo rom.
Un conto dunque è cosa una società civile è chiamata a garantire.
Un conto è come scelgo di sopravvivere io.
Claudio
 

The_Max

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Il discorso è un po' più sottile.
Io sono per la difesa delle minoranze, per il garantismo e per la presunzione d'innocenza.
Questo però non significa che sia così idiota da lasciare un portafoglio all'ingresso di un campo rom.
Un conto dunque è cosa una società civile è chiamata a garantire.
Un conto è come scelgo di sopravvivere io.
Claudio

traduzione a basso livello:
finchè non capita nulla a me tutto ok e predico bene anche se mi comporto all' opposto per sopravvivere?
(non vuole essere una critica è solo per capire)

del tipo "non dico che i rom siano tutti ladri (perchè voglio essere politicamente corretto) ma io mi ci tengo alla larga perchè in fondo lo so/lo penso"
 

Clab04

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traduzione a basso livello:
finchè non capita nulla a me tutto ok e predico bene anche se mi comporto all' opposto per sopravvivere?
(non vuole essere una critica è solo per capire)

del tipo "non dico che i rom siano tutti ladri (perchè voglio essere politicamente corretto) ma io mi ci tengo alla larga perchè in fondo lo so/lo penso"
La tua polemica onestamente mi ha un po' stancato.
Cerchi a tutti i costi di interpretare in modo netto delle parole per ergerti a giudice, mentre sono tre giorni che insisto col dire che non esistono certezze.
La tua traduzione a basso livello è veramente di basso livello, oltre che non corretta.
Io non predico niente.
Dico solo che è giusto dubitare di fronte alle cose, non darle per scontate, non appiattirsi nei giudizi.
Tutto il resto è una tua semplicistica interpretazione e io mi comporto in piena coerenza con i miei valori.
In particolare il fatto che reputo giusto dubitare non significa che sono uno sprovveduto di fronte alla vita: se mi sparisce un portafoglio in un campo rom preferirei delle indagini giuste rispetto ad un uso frettoloso del napalm, e non vedo come puoi ritenere questo mio modo di vedere in contrasto col fatto che faccio comunque attenzione a non farmelo rubare.
Claudio
 

The_Max

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La tua polemica onestamente mi ha un po' stancato.
Cerchi a tutti i costi di interpretare in modo netto delle parole per ergerti a giudice, mentre sono tre giorni che insisto col dire che non esistono certezze.
La tua traduzione a basso livello è veramente di basso livello, oltre che non corretta.
Io non predico niente.
Dico solo che è giusto dubitare di fronte alle cose, non darle per scontate, non appiattirsi nei giudizi.
Tutto il resto è una tua semplicistica interpretazione e io mi comporto in piena coerenza con i miei valori.
In particolare il fatto che reputo giusto dubitare non significa che sono uno sprovveduto di fronte alla vita: se mi sparisce un portafoglio in un campo rom preferirei delle indagini giuste al napalm, e non vedo come puoi ritenere opportunista il fatto che faccio attenzione a non farmelo rubare.
Claudio

ma la mia non voleva essere una polemica...
volevo solo capire il tuo pensiero.
in questo mex forse si capisce (o almeno a me è parso di capire) meglio.

sono d' accordo sul fatto che sia giusto dubitare
però in certi casi secondo me non ha senso, come nel caso del doping nel ciclismo...
è troppo palese per dubitare...

basta che ti rechi sulle salite che fanno al giro e provi a farle per renderti conto che qualcosa non va...
io quest'estate ho fatto il mortirolo (sono scarso e sono salito piano) ma come cavolo è possibile fare quella salita in 42 minuti?!
a 17 km/h di media...
io 17 di media ancora un po' non li tengo in pianura e questi fanno una salita al 18% a 17 orari?!

e poi come dicevo se beccano il secondo pieno come un uovo come fa il primo a non esserlo?!
e quando beccano il cinquantesimo che ha mezz' ora di ritardo dai primi?

i casi sono 2 o sono tutti dopati oppure ci sono un sacco di emeriti brocchi che vengono mandati allo sbaraglio a fare gare da pro (dopo essere stati riempiti come zampogne di sostanze apposite per dimunuire l' enorme gap con i ciclisti forti e che magari non usano doping)...
a me sembra una ipotesi assurda la seconda...
e poi come faccio a dubitare del fatto che siano tutti dopati se non esigono gli atleti in prima persona controlli severissimi?!
 

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