Stanotte non ho dormito: il mio cellulare ha squillato un'infinità di volte; stamattina ho contato 84 messaggi e 37 telefonate.
I contrabbandieri da una parte ed un'infinità di bikers dall'altra mi cercavano, gli uni per spingermi a boicottare la spedizione di oggi, gli altri per ottenere indebite informazioni sul percorso.
Alla partenza a Carpegna, gli organizzatori contano 203 presenti, provenienti da ogni parte d'Italia ed anche da più di un paese estero.
Si notano anche alcune divise grigie, e si dice siano presenti in gruppo diversi agenti sotto copertura.
I Contrabbandieri contano su di me ma agiscono anche in modo autonomo: 24 bikers si recano al bar (....omissis....) per un caffè risvegliante; lo zucchero, contaminato durante la notte con prodotti purganti fa subito fuori 23 bikers che iniziano a litigare per la fila al bagno e che trasformano il bar in un lazzaretto, unico che torna pimpante alla partenza, un Tedesco che beve inderogabilmente il caffé amaro (la sua mattinata finirà comunque poco dopo).
Durante il briefing pre-partenza, al quale mi sono presentato come "Luciano", biker di Lunano, opportunamente camuffato riesco a tagliare 14 gomme, 10 anteriori e 4 posteriori: tutti i bikers proprietari delle rispettive MTB rientrano a casa senza neppur fare una pedalata.
Si parte!
La mia tattica, concordata in nottata con i contrabbandieri (il loro capo è l'ultracentenario Luigi Vampa) è semplice ed efficace: ad ogni incrocio urlo, da centro gruppo, la direzione da prendere, ovviamente sbagliata e gruppetti eterogenei e dalle multicolori divise sintetiche, sbagliano irrimediabilmente percorso, rendendo impossibile il loro rientro in gruppo.
I boschi del carpegna sono pieni di cacciatori, alcuni dei quali non sono in cerca di selvaggina ma di bikers: in 23 cadranno feriti ed agonizzanti: il gruppo continua ad assotigliarsi!
Le rampe del Carpegna sono durissime, ora la selezione è più facile: alcuni cadono in preda a spasmi, altri manifestano chiare problematiche cardiorespiratorie, i meno allenati rimagono indietro e perdono il senso dell'orientamento, in 4 vengono attaccati da un branco di lupi e rientrano sanguinolenti alla partenza.
In vetta al Carpegna rimangono solo una quarantina di bikers; i finanzieri e gli agenti in incognito sono stati tra i primi a cadere. Durante una sosta le
ruote posteriori di tre rimangono inspiegabilmente impigliate alla seggiovia che inaspettatamente parte (opera del Vampa) e li trascina urlanti a valle.
Rimangono in pochi, ora la mia azione deve essere più discreta: il modesto numero di bikers rende le mosse di tutti circospette, qualcuno inizia a dubitare che in gruppo ci sia una spia
Suggerisco un percorso che ci porterà in mezzo ad una mandria di vacche al pascolo; due rimangono impantanati in fumanti margherite, uno ci cade dentro di faccia e sviene per il ribrezzo, 6 vacche, opportunatamente dopate, mettono in fuga altrettanti ciclisti-esploratori.
L'imbocco del sentiero si avvicina e si alza una nube: i più ingenui credono sia nebbia e cadono svenuti, i più scaltri indossano opportune mascherine e passano oltre.
Ormai il sentiero è svelato e poco dopo l'imbocco appaiono loro: i contrabbandieri, capitanati da Vampa; tutti sono coperti da un impenetrabile passamontagna nero, il loro fetore è inenarrabile, i loro vestiti sudici, le armi che portano alla cintola terrificanti!
Accettano di farci proseguire solo a patto di lasciargli i tre più giovani del gruppo; i 14 rimasti, all'unanimità, approvano e proseguono allegramente lungo il sentiero.
La loro tranquillità durerà poco: le urla lancinanti dei giovani e le risate tetre dei Briganti che si sentiranno poco dopo sono talmente agghiaccianti e raccapriccianti che nessuno profferirà parola fino al rientro a Carpegna, alcuni non dormiranno per molte notti, altri dovranno spendere le loro fortune in periodiche sedute psicanalitiche.
Riepilogo:
partenti: 203
arrivati: 14
deceduti: 0
feriti: 73
ricoverati: 24
dispersi: 89
Missione compiuta?
Giudicatelo voi!