[Race insider] Caidom di Bressanone: i primi risultati

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
0
58
Milano
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Ci credo che la crono-salita l'ha vinta Elisabeth Osl, è atleta nazionale austriaca XC e Marathon !!! :i-want-t:
Non è andata alle Olimpiadi perchè si era infortunata alla spalla due settimane prima, così l'Austria ha dovuto schierare la riserva.
 

Astroluca

Biker velocissimus
13/10/05
2.463
19
0
Cesano Maderno (MB)
www.riccisportivi.it
Bike
Rose Uncle Jimbo 1, Cube Cross Race PRO
È stata una gara davvero impegnativa sia tecnicamente per l'innumerevevole quantità di radici scivolose, sia fisicamente perché è una gara a mio parere sfiancante, un'esperienza davvero unica o-o
Non vedo l'ora di vedere i video e le foto che saranno messe online... :celopiùg:
 

giobiker

Biker superis
17/12/02
442
12
0
BdG
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Bike
Mde
...Lau del team ufficiale Cube?...hai detto niente...A podio nell'ultima Mega e primo nella Transprovence, benché molto giovane... ho avuto la fortuna di trovarlo a fine discesa nella "mia Mega" il 14/08, mentre si stava riprendendo ad allenare dopo uno stop da un infortunio serio...Manico da paura e fiato da vendere...
 

Marmuz

Biker immensus
15/5/07
8.619
2
0
42
Bolzano - Bozen
www.myspace.com
È stata una gara davvero impegnativa sia tecnicamente per l'innumerevevole quantità di radici scivolose, sia fisicamente perché è una gara a mio parere sfiancante, un'esperienza davvero unica o-o
Non vedo l'ora di vedere i video e le foto che saranno messe online... :celopiùg:

Le cose che ti distruggono sono tante.. qualcuno ci dà troppo dentro venerdi e/o sabato provando il percorso e arriva alla gara che è già cotto.. poi il pezzo a spinta fino in cima, il freddo, la tensione prima della partenza (a freddo), il vento gelido, il fondo scivoloso, le contropendenze, i pezzi pedalati, i 2.000 metri tutti in una volta.. tutto questo sperando che non piova.. ma se non ci fosse tutto questo non sarebbe la CAIdom.. :cucù:
 

Astroluca

Biker velocissimus
13/10/05
2.463
19
0
Cesano Maderno (MB)
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Rose Uncle Jimbo 1, Cube Cross Race PRO
Le cose che ti distruggono sono tante.. qualcuno ci dà troppo dentro venerdi e/o sabato provando il percorso e arriva alla gara che è già cotto.. poi il pezzo a spinta fino in cima, il freddo, la tensione prima della partenza (a freddo), il vento gelido, il fondo scivoloso, le contropendenze, i pezzi pedalati, i 2.000 metri tutti in una volta.. tutto questo sperando che non piova.. ma se non ci fosse tutto questo non sarebbe la CAIdom.. :cucù:

Concordo pienamente :celopiùg:

P.s. Ci siamo visti al rifugio CAI, sono il ragazzo alto e coi capelli ricci, è stato bello incontrare altri italiani eheheheh

P.p.s. Cmq per essere la mia prima caidom (e la mia prima gara in assoluto) sono soddisfatto di essere entrato in classifica :spetteguless:
 

kn1

Biker superis
10/2/07
402
-33
0
milan
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Gran bella gara lungo un tracciato tostissimo. Dove non c'era da saltare da una radice all'altra c'era da pedalare a tutta. Fra bici da dh e bici da enduro non so cosa fosse meglio. Io l'ho fatta con una 150/140 e nel pezzo finale me la sono goduta. Nel pezzo in mezzo, se un simpatico tedesco si fosse fatto da parte senza tenermi dietro per due terzi del bosco chiudendo tutte le curve forse potrei dire che sarebbe stato meglio avere piu' escursione. La gente in generale ha molto da imparare in fatto di corettezza. Cmq da rifare provando anche la salita il sabato.
 

dangerousmav

Biker grossissimus
4/3/05
5.767
-131
0
42
Pèrma...Milèn
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Gran bella gara lungo un tracciato tostissimo. Dove non c'era da saltare da una radice all'altra c'era da pedalare a tutta. Fra bici da dh e bici da enduro non so cosa fosse meglio. Io l'ho fatta con una 150/140 e nel pezzo finale me la sono goduta. Nel pezzo in mezzo, se un simpatico tedesco si fosse fatto da parte senza tenermi dietro per due terzi del bosco chiudendo tutte le curve forse potrei dire che sarebbe stato meglio avere piu' escursione. La gente in generale ha molto da imparare in fatto di corettezza. Cmq da rifare provando anche la salita il sabato.

Credo che il fattore che renda affascinante ed epica questa gara sia proprio la combinata con la stessa bici, anche la salita è tosta, l'ho finita in preda ai crampi....diversamente, fosse solo per la CAIDOM, non la rifarei...troppo tosta per il mio livello, non mi diverto...
Peccato non esserci visti, che n. eri?
 

Marmuz

Biker immensus
15/5/07
8.619
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Bolzano - Bozen
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Credo che il fattore che renda affascinante ed epica questa gara sia proprio la combinata con la stessa bici, anche la salita è tosta, l'ho finita in preda ai crampi....diversamente, fosse solo per la CAIDOM, non la rifarei...troppo tosta per il mio livello, non mi diverto...
Peccato non esserci visti, che n. eri?

Vedi l'importanza della maglia gialla!? :mrgreen:
 

kn1

Biker superis
10/2/07
402
-33
0
milan
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Credo che il fattore che renda affascinante ed epica questa gara sia proprio la combinata con la stessa bici, anche la salita è tosta, l'ho finita in preda ai crampi....diversamente, fosse solo per la CAIDOM, non la rifarei...troppo tosta per il mio livello, non mi diverto...
Peccato non esserci visti, che n. eri?
Ci siamo visti eccome. Sono l'amico di white con il quale hai parlato als rifugio e all'arrivo. Ciao!!!
 

lancaster

Biker superioris
12/12/06
866
1
0
Udine
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CaiDom superata con parziale soddisfazione:
Chiusa in 57’ anziché in 45’ come da personalissimo target, rallentato da qualche imprevisto.
Durante la prova del venerdì vengo sorpreso a quota 2550 da un deciso abbassamento della temperatura e forte vento.
Come conseguenza alla sera ho tutti i sintomi dell’influenza, brividi, mal di gola e starnuti accompagnati da un discreto giramento di scatole.
La santa donna che mi segue, sopporta ogni mia lagnanza e si prodiga in cure:
“Ricordo che mia zia e tua mamma dicevano sempre che bere aceto allevia i sintomi del mal di gola” … Detto fatto, mi attacco al collo di una bottiglia di Ponti d’annata e mentre crollo sul pavimento in preda alle convulsioni faccio in tempo a sentire “Se mi facevi finire… stavo per dirti di prenderne un cucchiaio, non di scolartelo!”.
Passo il sabato imbalsamato dentro ad un sacco a pelo, al colmo della frustrazione.
Domenica va decisamente meglio. Il mal di stomaco avrà fatto passare l’influenza ?
In quota il tempo è come al solito freddino, ventoso e con visibilità ridotta al minimo.
L’elicottero della TV sembra fare il pelo a più di qualcuno sbucando dalla nebbia, beato pilota se vola così basso tanto vale salga a piedi pure lui!
I partecipanti decisamente pittoreschi: Il giovane testosteronico che corre tutta la gara a torso nudo spalmato di olio d’oliva... Il fratello di Ivan Drago, un biondone erculeo che mi si piazza a fianco guardandomi in cagnesco, penso che probabilmente non dice “Ti spiezzo in due” solo perché non parla italiano.
Faccio gruppetto con qualche spaesato connazionale fra i quali in nostro Astroluca.
Il momento dello start è surreale, aspetto inconsciamente di sentir “suonare la carica” come alla MegaAvalanche, invece dalla mia posizione defilata nemmeno mi accorgo subito della partenza.
Lo start mi esplode invece nel cervello, letteralmente qualcosa di primordiale: Il branco corre, corro anch’io.
Corro sì, ma fiacco e pesante, proprio non va come vorrei.
Alla prima salita da affrontare a piedi che fa da imbuto al gruppone, mentre qualcuno da dietro mi pungola infilandomi una ruota fra le chiappe, realizzo di essere in piena retroguardia.
Alla disperata inizio ad ingranare, scelgo linee che i più evitano, superando quanti possibile.
Nella parte più ripida di tutto il tracciato, con pendenze superiori al 40%, abbandono ogni prudenza e mi tuffo a bomba fra gli avversari, respirando la puzza di bruciato proveniente dai freni di chi precede.
In fondo al ripido ritrovo lui: Ivan Drago! A giudicare dalla corona di fango e muschio che gli adorna il casco deve essere finito giù di grugno e proprio adeso sta cercando di rientrare in gara. Grosso com’è, messo lì di traverso, chiude quasi tutto il sentiero. Gli urlo un “Leeefttt” per segnalare la mia intenzione di passarlo a sinistra.
Quello non capisce, mi fissa come un gatto in autostrada fisserebbe un’automobile, arranca maldestramente piazzandosi ad ostruire maggiormente quanto resta del passaggio. Aggrappato ai freni gli faccio un rifilo da paura.
Proprio mentre sto per gridargli le mie scuse sento: “Varda sto stronso … ma va in monaaaaaa!”. Altroché Ivan il russo, el xe Toni de Marghera!
Nello stretto trail in mezzo al bosco, tutto radici e contropendenze non è facile superare, riesco a guadagnare ancora una manciata di posizioni approfittando di cadute ed errori altrui, ma ormai la fatica si fa sentire e quando trovo qualcuno che fa da tappo inizio a essere grato di poter rallentare un po’ e tirare il fiato.
Alla passerella di legno il gruppetto di due o tre riders davanti a me prende inaspettatamente la chicken line, invece io taglio dritto e sono solo! Quelli davanti troppo lontani, di quelli dietro non avverto più né la presenza né la pressione.
Inizia l’ultimo terzo del percorso, la parte “facile e scorrevole” sono a pezzi ma posso almeno rilassarmi mentalmente.
Quando ecco all’improvviso una brusca svolta a sinistra mi proietta all’interno di un boschetto in decisa contropendenza. Maledizione in prova questo tratto mi è sfuggito, scendo alla cieca, la stanchezza mi fa abbandonare ogni tecnica e subentra l’istinto… non so esattamente cosa succede, forse una curva presa male, il pneumatico anteriore – tubeless - ha un sibilo improvviso e si affloscia svuotato.
Non ci credo, non ci voglio credere, butto la bici da un lato e cerco affannosamente la pompa nello zaino.
Non so nemmeno quanto tempo impiego prima di accorgermi che, con la maledetta pompetta, il tubeless non entra in pressione.
Non mi resta che la soluzione tradizionale, leva-gomme, camera d’aria e via … peccato che sono sfinito, le mani tremano, spargo il contenuto dello zaino lungo tutta la riva, uno spettatore impietosito mi riporta le cose che sono ruzzolate più lontano.
Intanto perdo il conto di quanti mi superano, penso solo che tutto lo sforzo fatto è ormai inutile, sono ad in passo dal mollare tutto. Sistemo in qualche modo la ruota e riparto lo stesso. Bressanone ed il traguardo proprio dietro l’angolo.
Un ritardatario, di quelli con le biciclettine light, mi supera in volata. Non ne ho più, non provo nemmeno a reagire.
Arrivo fra gli ultimi ad aver portato a termine la CaiDom, sfiancato, letteralmente con la bava alla bocca.
A casa non mi resta che constatare, dalle foto, che quelli del gruppo con cui ho corso per il tratto più lungo si sono piazzati ad almeno una decina di minuti davanti a me.
Ero ad un SOFFIO dal raggiungere il mio obiettivo.
CaiDom adesso ti conosco: Ci rivediamo nel 2013!
 

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