Report Prezzo fisso o sconto?

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Vico Road, Dalkey
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Prezzo fisso o sconto?

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Negli ultimi anni si è vista anche nel ciclismo la diffusione dei mailorder. Prima visti con diffidenza, ora sono diventati realtà ed alcuni marchi che vendono solo online hanno forzato altri ad adottare la stessa strategia, anche solo parzialmente, segnando una tendenza.

Non vogliamo ovviamente entrare nel merito dei pregi o difetti della vendita online, ma fare una considerazione sul...
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teoDH

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Avevo già letto la riflessione su facebook... e secondo me, il discorso si riduce a 2 fattori:
1- il 70% dei negozianti è incompetente... ed è empiricamente verificabile da qualsiasi cliente. Quasi nessuno è informato quanto il cliente stesso, e quindi mi vien da pensare che compri o sulla base di richieste specifiche dei clienti, o perchè la casa o il distributore di turno gli riempie il magazzino con scale sconti, operazioni promo, preordini e altre trovate da buon commerciante. Ciò porta questo 70 % a fare sconti selvaggi spesso per svuotare i magazzini e pagare i fornitori sulle rimanenze, introducendo nella mentalità del cliente che il listino non è il prezzo reale, e costringendo anche quel 30% che lavora seriamente ad adeguarsi.
2- L'italiano è abituato a chieder sconti al negoziante, lo fa da sempre, lo impariamo da piccoli quando le nostre mamme ci portano a comprare i primi vestiti e chiedono lo sconto, lo chiediamo sempre, e più la merce ha un valore, più ci aspettiamo lo sconto. E questione di mentalità.

Mentre al primo punto si può trovare una soluzione, perchè si tratta di selezionare i negozianti (selezione che va fatta dal cliente finale ma anche a monte dal fornitore) e imporre i prezzi minimi di rivendita, un po' come fa apple con i suoi prodotti, al secondo punto non si può facilmente porre rimedio.

Ma alla fine, è un problema di case e distributori, non del consumatore finale... il cliente compra sulla base del prezzo finito, se il totale, sconti o non sconti, è quello che è disposto a spendere compra, altrimenti non compra.

Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...

Quanto al calo... è fisiologico, la bolla dell'enduro si sta sgonfiando, le pelotas dei clienti si stanno gonfiando a furia di nuovi standard e diavolerie inutili, e quando finirà la nuova minibolla delle mtb elettriche, il calo ci sarà ancora...

Se i distributori volessero sopravvivere oggi, basterebbe che eliminassero l'anello debole della catena, e si mettessero tutti a vendere on line... avremmo pochi bravi meccanici (ed è quello che serve) prezzi più bassi, e i distributori/case si toglierebbero un sacco di problemi come i ritardi di pagamento o i pacchi...
 

sembola

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una nera e l'altra pure
il cliente compra sulla base del prezzo finito, se il totale, sconti o non sconti, è quello che è disposto a spendere compra, altrimenti non compra.
Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...
Anche secondo me la questione del "comprare lo sconto" non ha senso, quella cifra ho a disposizione e quella posso spendere, che sia a listino fisso come in un mailorder o a seguito di uno sconto del 10-15-20% cambia nulla.

Il motivo di questi malumori sui livelli di prezzo a mio parere sono dovuti al fatto che sugli accessori la catena commerciale spesso non è competitiva per via del potere commerciale dei mailorder. Ma come dici sopra, alla fine è un problema delle case e dei distributori.

Se i distributori volessero sopravvivere oggi, basterebbe che eliminassero l'anello debole della catena, e si mettessero tutti a vendere on line... avremmo pochi bravi meccanici (ed è quello che serve) prezzi più bassi, e i distributori/case si toglierebbero un sacco di problemi come i ritardi di pagamento o i pacchi...
Bisogna vedere chi arriva prima, se loro o se la casa madre, a vendere online...
 

thiphino

Biker ultra
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Specialized Sequoia Elite
Avevo già letto la riflessione su facebook... e secondo me, il discorso si riduce a 2 fattori:
1- il 70% dei negozianti è incompetente... ed è empiricamente verificabile da qualsiasi cliente. Quasi nessuno è informato quanto il cliente stesso, e quindi mi vien da pensare che compri o sulla base di richieste specifiche dei clienti, o perchè la casa o il distributore di turno gli riempie il magazzino con scale sconti, operazioni promo, preordini e altre trovate da buon commerciante. Ciò porta questo 70 % a fare sconti selvaggi spesso per svuotare i magazzini e pagare i fornitori sulle rimanenze, introducendo nella mentalità del cliente che il listino non è il prezzo reale, e costringendo anche quel 30% che lavora seriamente ad adeguarsi.
2- L'italiano è abituato a chieder sconti al negoziante, lo fa da sempre, lo impariamo da piccoli quando le nostre mamme ci portano a comprare i primi vestiti e chiedono lo sconto, lo chiediamo sempre, e più la merce ha un valore, più ci aspettiamo lo sconto. E questione di mentalità.

Mentre al primo punto si può trovare una soluzione, perchè si tratta di selezionare i negozianti (selezione che va fatta dal cliente finale ma anche a monte dal fornitore) e imporre i prezzi minimi di rivendita, un po' come fa apple con i suoi prodotti, al secondo punto non si può facilmente porre rimedio.

Ma alla fine, è un problema di case e distributori, non del consumatore finale... il cliente compra sulla base del prezzo finito, se il totale, sconti o non sconti, è quello che è disposto a spendere compra, altrimenti non compra.

Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...

Quanto al calo... è fisiologico, la bolla dell'enduro si sta sgonfiando, le pelotas dei clienti si stanno gonfiando a furia di nuovi standard e diavolerie inutili, e quando finirà la nuova minibolla delle mtb elettriche, il calo ci sarà ancora...

Se i distributori volessero sopravvivere oggi, basterebbe che eliminassero l'anello debole della catena, e si mettessero tutti a vendere on line... avremmo pochi bravi meccanici (ed è quello che serve) prezzi più bassi, e i distributori/case si toglierebbero un sacco di problemi come i ritardi di pagamento o i pacchi...
Le mtb elettriche le consideri una "minibolla"?
 

Tc70

Entomobiker
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Picola ma carattarastica...
L'acquisto online,farà sempre più parte della nostra vita,è un dato di fatto...ormai ti puoi far arrivare a casa la spesa,la cena,la bici...mi chiedo se tutto questo alla fine sarà un bene o un male...di certo ove possibile,l'acquisto preferisco farlo in negozio,toccare con mano l'oggetto,provarlo e in caso pagarlo,online ci compro e sempre lo farò,ma una mtb completa sono ancora molto titubante,nonostante facciano buone offerte...mi piace ancora quell'arcaico contatto con il sivende,col cui si tratta fino allo sfinimento e si riesce a strappare il prezzo che vada bene ad entrambi.
La percentuale del 70% di incompetenza,mi sembra un pochino eccessiva,almeno qui dalle mie parti,su 10 sivende 8 son bravi e competenti (solo che li giudichiamo spesso,anche solo al prezzo che ci fanno,se uno vuol 5 e l'altro 8 per far la stessa cosa,ecco che in automatico quello di 8 passa come un incompetente e o incapace...),e sto parlando di un entità raccolta in pochi kmq...che se rapporto in scala nazionale,mi fa pensare ad una percentuale di incompetenza,molto più bassa di quella detta...non me ne vogliate,ma ancora nutro un filo di speranza,nei negozi sotto casa che nell'etere...peace and love :celopiùg:
 
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AlexV

Biker paradisiacus
22/1/16
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Radon Slide 140
Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...

Tu dici?
quanti invece diranno "io ho fatto un affare a prendere tale bici a 5.000 € perchè ne costava il doppio e tu (pirla!) hai preso quella a 5.000 pagandola prezzo pieno" ma alla fine le due sono equivalenti?

Mai sottovalutare il fattore psicologico, per quanto spesso possa non essere quello corretto.
 
T

teoDH

Ospite
Avevo già letto la riflessione su facebook... e secondo me, il discorso si riduce a 2 fattori:
1- il 70% dei negozianti è incompetente... ed è empiricamente verificabile da qualsiasi cliente. Quasi nessuno è informato quanto il cliente stesso, e quindi mi vien da pensare che compri o sulla base di richieste specifiche dei clienti, o perchè la casa o il distributore di turno gli riempie il magazzino con scale sconti, operazioni promo, preordini e altre trovate da buon commerciante. Ciò porta questo 70 % a fare sconti selvaggi spesso per svuotare i magazzini e pagare i fornitori sulle rimanenze, introducendo nella mentalità del cliente che il listino non è il prezzo reale, e costringendo anche quel 30% che lavora seriamente ad adeguarsi.
2- L'italiano è abituato a chieder sconti al negoziante, lo fa da sempre, lo impariamo da piccoli quando le nostre mamme ci portano a comprare i primi vestiti e chiedono lo sconto, lo chiediamo sempre, e più la merce ha un valore, più ci aspettiamo lo sconto. E questione di mentalità.

Mentre al primo punto si può trovare una soluzione, perchè si tratta di selezionare i negozianti (selezione che va fatta dal cliente finale ma anche a monte dal fornitore) e imporre i prezzi minimi di rivendita, un po' come fa apple con i suoi prodotti, al secondo punto non si può facilmente porre rimedio.

Ma alla fine, è un problema di case e distributori, non del consumatore finale... il cliente compra sulla base del prezzo finito, se il totale, sconti o non sconti, è quello che è disposto a spendere compra, altrimenti non compra.

Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...

Quanto al calo... è fisiologico, la bolla dell'enduro si sta sgonfiando, le pelotas dei clienti si stanno gonfiando a furia di nuovi standard e diavolerie inutili, e quando finirà la nuova minibolla delle mtb elettriche, il calo ci sarà ancora...

Se i distributori volessero sopravvivere oggi, basterebbe che eliminassero l'anello debole della catena, e si mettessero tutti a vendere on line... avremmo pochi bravi meccanici (ed è quello che serve) prezzi più bassi, e i distributori/case si toglierebbero un sacco di problemi come i ritardi di pagamento o i pacchi...
Le mtb elettriche le consideri una "minibolla"?
Certo, è la nicchia di un mercato di nicchia... è vero che portano in bici gente che prima non aveva una bici, ma questa gente, la userà sempre meno fino a dimenticarsela in cantina, o rivenderla... e il mercato si saturerà ancor prima che con le bici da enduro...
Se non ricordo male avevo letto dei dati che davano le e-bike (tutte) come il 10% del mercato europeo delle bici (tutte), quindi posso supporre che le e-mtb rappresentino meno del 5% del mercato globale... ergo... una minibolla
 

pablos

Biker superis
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Stereo 150 SL 2020
Diciamo che se i prezzi del giochino fossero un po' più vicini al reale valore il problema neanche esisterebbe, si gira sempre intorno alla questione mi sembra.Proprio oggi cercavo gli spacer da mettere negli ammortizzatori Fox, prezzo scontato online 40 euro.Quaranta euro quattro pezzi di plastica.Un copertone oktre 60 euro di listino...e delke pastiglie ne vogliamo parlare?
 
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scnia

Biker serius
13/9/15
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Giriamo e rigiriamo la frittata ma i fatti stanno sempre a zero. Il discorso per me è molto più semplice scelgo un modello che mi piace, cosa offre? Quanto costa? Apro online e stesse domande. Tiro le somme e ad oggi dico che se dovessi cambiar mezzo, personalmente parlando, comprerei online. Hanno prodotti che non invidiano nulla ai più blasonati.
Poi il discorso servizi/garanzia è polemica sterile visto che molti venditori online sono competenti anche in questo come ci sono quelli incapaci, storia valida anche per i negozianti/distributori.
Inoltre è bene ricordare che alcuni negozianti, anche loro per risparmiare, acquistano da distributori esteri. Quindi...
I prezzi dei marchi tradizionali sarebbero, forse, giustificati se producessero nel proprio paese invece di produrre in oriente.
Il mio punto di vista è questo (giusto o sbagliato che sia): Le aziende di bici hanno visto un fortissimo incremento nelle vendite da quando è iniziata la moda di andar in bici e intendono stra-guadagnarci. Io cliente mi sento preso in giro da certe cifre e non compro da loro. Fine.
 

uomoscarpia

Biker urlandum
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Avevo già letto la riflessione su facebook... e secondo me, il discorso si riduce a 2 fattori:
1- il 70% dei negozianti è incompetente... ed è empiricamente verificabile da qualsiasi cliente. Quasi nessuno è informato quanto il cliente stesso, e quindi mi vien da pensare che compri o sulla base di richieste specifiche dei clienti, o perchè la casa o il distributore di turno gli riempie il magazzino con scale sconti, operazioni promo, preordini e altre trovate da buon commerciante. Ciò porta questo 70 % a fare sconti selvaggi spesso per svuotare i magazzini e pagare i fornitori sulle rimanenze, introducendo nella mentalità del cliente che il listino non è il prezzo reale, e costringendo anche quel 30% che lavora seriamente ad adeguarsi.
2- L'italiano è abituato a chieder sconti al negoziante, lo fa da sempre, lo impariamo da piccoli quando le nostre mamme ci portano a comprare i primi vestiti e chiedono lo sconto, lo chiediamo sempre, e più la merce ha un valore, più ci aspettiamo lo sconto. E questione di mentalità.

Mentre al primo punto si può trovare una soluzione, perchè si tratta di selezionare i negozianti (selezione che va fatta dal cliente finale ma anche a monte dal fornitore) e imporre i prezzi minimi di rivendita, un po' come fa apple con i suoi prodotti, al secondo punto non si può facilmente porre rimedio.

Ma alla fine, è un problema di case e distributori, non del consumatore finale... il cliente compra sulla base del prezzo finito, se il totale, sconti o non sconti, è quello che è disposto a spendere compra, altrimenti non compra.

Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...

Quanto al calo... è fisiologico, la bolla dell'enduro si sta sgonfiando, le pelotas dei clienti si stanno gonfiando a furia di nuovi standard e diavolerie inutili, e quando finirà la nuova minibolla delle mtb elettriche, il calo ci sarà ancora...

Se i distributori volessero sopravvivere oggi, basterebbe che eliminassero l'anello debole della catena, e si mettessero tutti a vendere on line... avremmo pochi bravi meccanici (ed è quello che serve) prezzi più bassi, e i distributori/case si toglierebbero un sacco di problemi come i ritardi di pagamento o i pacchi...
Quoto in toto quello che dice Teo. I negozianti negli anni buoni erano abituati a tirar su la serranda come un negozio che vende lavatrici, avevano le bici, i pezzi vari e te li vendevano con la loro marginalità. Poca tecnica e non ditemi che per montare un cambio ci voglia un ingegnere nucleare. Io, per dire, è da due anni circa che non vado da un meccanico bici, insoddisfatto di vari lavori, in particolare lo spurgo dei freni formula fatti di fretta e male, ho cominciato a leggermi i manuali tecnici, guardare i video, etc ect....bene ora mi faccio tutto in garage, l'unica cosa che non so fare per ora è la parte idraulica delle forcelle e degli ammo. Mi sono smontato pezzo per pezzo un reverb, perchè nella mia zona (e parlo di diametro di 100km) non ho trovato un cane che non me lo metteva a posto (non era più in garanzia). Altra cosa che trovo inutile è prendere le bici in negozio, tanto non c'è ne mai una da provare, (tranne i grossi tipo specy e trek) mai una da vedere e devi ordinare su un catalogo cartaceo...e allora vado online e ciao
 

Lucky86

Biker velocissimus
6/10/09
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anche io sono d'accordo che non tutti siano molto competenti o almeno non aggiornati a tutto il mercato. spesso molti commercianti mi sembrano di nicchia, seguendo solo il loro mercato, non sapendo o non volendo allargare la visione per soddisfare il cliente.
spesso mi viene voglia di comprare altrove perchè almeno sono io a scegliere esattamente cosa acquistare e come spendere il mio denaro anche se non è la scelta magari più corretta, ma è sempre meglio che sentirsi dirottati dalla propria scelta e uscire dal negozio con qualcosa in mano che non si voleva acquistare.
provare per credere: esistono commercianti che quasi non sanno co
secondo me il discorso della scontistica automatica dal listino potrebbe tranquillamente essere abolita se presa in considerazione da tutti e avvicinerebbe davvero i prezzi del negozio all'online, mettendo in competizione l'intero mercato online con quello fisico, invece ora c'è praticamente una guerra tra i negozianti.

infine il discorso del mercato e del marketing è condivisibile, è impossibile stare dietro alle attuali mode e variazioni. gli usati sono completamente svalutati e addirittura lo sono già da nuovi in negozio!
questo succedere su un mercato che è diventato troppo veloce, finchè c'erano polli da spennare, adesso iniziano a diminuire e questi sono i risultati.
 

uomoscarpia

Biker urlandum
11/4/12
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Avevo già letto la riflessione su facebook... e secondo me, il discorso si riduce a 2 fattori:
1- il 70% dei negozianti è incompetente... ed è empiricamente verificabile da qualsiasi cliente. Quasi nessuno è informato quanto il cliente stesso, e quindi mi vien da pensare che compri o sulla base di richieste specifiche dei clienti, o perchè la casa o il distributore di turno gli riempie il magazzino con scale sconti, operazioni promo, preordini e altre trovate da buon commerciante. Ciò porta questo 70 % a fare sconti selvaggi spesso per svuotare i magazzini e pagare i fornitori sulle rimanenze, introducendo nella mentalità del cliente che il listino non è il prezzo reale, e costringendo anche quel 30% che lavora seriamente ad adeguarsi.
2- L'italiano è abituato a chieder sconti al negoziante, lo fa da sempre, lo impariamo da piccoli quando le nostre mamme ci portano a comprare i primi vestiti e chiedono lo sconto, lo chiediamo sempre, e più la merce ha un valore, più ci aspettiamo lo sconto. E questione di mentalità.

Mentre al primo punto si può trovare una soluzione, perchè si tratta di selezionare i negozianti (selezione che va fatta dal cliente finale ma anche a monte dal fornitore) e imporre i prezzi minimi di rivendita, un po' come fa apple con i suoi prodotti, al secondo punto non si può facilmente porre rimedio.

Ma alla fine, è un problema di case e distributori, non del consumatore finale... il cliente compra sulla base del prezzo finito, se il totale, sconti o non sconti, è quello che è disposto a spendere compra, altrimenti non compra.

Se devo scegliere tra una santacruz a 10.000 sconto 50% e una yeti a 5000 euro, non sono scemo, so bene che alla fine mi costano sempre 5000 euro...

Quanto al calo... è fisiologico, la bolla dell'enduro si sta sgonfiando, le pelotas dei clienti si stanno gonfiando a furia di nuovi standard e diavolerie inutili, e quando finirà la nuova minibolla delle mtb elettriche, il calo ci sarà ancora...

Se i distributori volessero sopravvivere oggi, basterebbe che eliminassero l'anello debole della catena, e si mettessero tutti a vendere on line... avremmo pochi bravi meccanici (ed è quello che serve) prezzi più bassi, e i distributori/case si toglierebbero un sacco di problemi come i ritardi di pagamento o i pacchi...
Le mtb elettriche le consideri una "minibolla"?
Certo, è la nicchia di un mercato di nicchia... è vero che portano in bici gente che prima non aveva una bici, ma questa gente, la userà sempre meno fino a dimenticarsela in cantina, o rivenderla... e il mercato si saturerà ancor prima che con le bici da enduro...
Se non ricordo male avevo letto dei dati che davano le e-bike (tutte) come il 10% del mercato europeo delle bici (tutte), quindi posso supporre che le e-mtb rappresentino meno del 5% del mercato globale... ergo... una minibolla
ricordiamo la moda delle fat che bella fine ha fatto, pensare che c'era un negoziante 3 anni fa che mi disse avrebbero soppiantato le bici con le forcelle perchè le gommone "ammortizzavano" e bla bla.....sparite le fat e sparito pure il negozio (chiuso dopo anche un cambio di sede)
 

uomoscarpia

Biker urlandum
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Diciamo che se i prezzi del giochino fossero un po' più vicini al reale valore il problema neanche esisterebbe, si gira sempre intorno alla questione mi sembra.Proprio oggi cercavo gli spacer da mettere negli ammortizzatori Fox, prezzo scontato online 40 euro.Quaranta euro quattro pezzi di plastica.Un copertone oktre 60 euro di listino...e delke pastiglie ne vogliamo parlare?
perché vogliamo parlare di un paio di braghe corte, senza fondello, prezzo di listino normale 100/110 euro, aspetti 4/5 mesi e le trovi a 50
 

pablos

Biker superis
1/2/09
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Diciamo che se i prezzi del giochino fossero un po' più vicini al reale valore il problema neanche esisterebbe, si gira sempre intorno alla questione mi sembra.Proprio oggi cercavo gli spacer da mettere negli ammortizzatori Fox, prezzo scontato online 40 euro.Quaranta euro quattro pezzi di plastica.Un copertone oktre 60 euro di listino...e delke pastiglie ne vogliamo parlare?
perché vogliamo parlare di un paio di braghe corte, senza fondello, prezzo di listino normale 100/110 euro, aspetti 4/5 mesi e le trovi a 50
Ma infatti il problema è solo quello, se c'è chi ha la possibilità di fare forti sconti, significa che il reale valore è nettamente più basso, ovviamente.Si parla sempre politichese, purtroppo, spostando l' attenzione dalla questione.Ho fatto modellismo dinamico per anni, che è una iper nicchia, e quasi quasi neanche in quel settore ho riscontrato prezzi così assurdi e obsolescenza precoce come nell' mtb degli ultimi anni.
 
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pablos

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Ritirata bici nuova a metà gennaio, listino 4300, pagata 3250.Se compravo online a parità di montaggio spendevo di più.Mi è bastato mandare 4 o 5 mail con richiesta di preventivo...
 

Emanuele-evil

Biker novus
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Evil wreckoning
Consideriamo invece il discorso dell'usato, ho una bici da euro 8.000 dopo due anni mettiamo che valga euro 3.500. Se voglio cambiare bici per vari motivi devo rivolgermi ad un negoziante per la permuta, non posso comprare da un mailorder, e cosi inizia la spirale. Secondo me il futuro sono negozianti molto competenti tecnicamente che meccanicamente e che siamo veloci nelle riparazioni perché non posso stare 1 mese senza bici per far revisionare l'ammo, ad esempio.
 

DoubleT

bikerozzo
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mtb & rdb
...e vogliamo la bici figa ...e vogliamo il prezzo basso ...e vogliamo il negoziante/venditore/meccanico competente ...e vogliamo le riparazioni prima di subito ...e a poco prezzo ...e vogliamo tutto questo sotto casa
ma che palle!!!
stiamo parlando di commercio, è e sarà sempre così, tra i venditori ci sono i bravi e i meno bravi, ci sono gli onesti e i meno onesti, ma... soprattutto ci sono e ci saranno sempre dei clienti che è meglio perderli che trovarli
 

sembola

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