Proposta per sezione Itinerari: indicare la pericolosità

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Burìk

Biker prudens
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Lo so, è soggettivo, lo so, pochi hanno la medesima percezione del pericolo, lo so, potenzialmente questo thread può deragliare in meno di due pagine.

Ci provo comunque: che ne direste se negli itinerari oltre a difficoltà tecnica e fisica fosse indicata anche la pericolosità del percorso con le tre scale bassa, media, alta? Voi direte, c'è già la difficoltà tecnica. Sì, ma a parer mio non è un indice attendibile della pericolosità, un percorso può essere ripido e scassatissimo con dei gradoni belli alti ma anche essere largo due metri e non essere esposto, roba che se cadi comunque ti fermi , mentre altri possono essere sentieri facilmente percorribili a piedi ma devastanti in bici in caso di caduta poiché esposti e privi di protezioni naturali prima dello strapiombo. Lo propongo perché vedo che molto pochi itinerari pubblicati hanno nella descrizione una nota riguardo la pericolosità del tratto del caso. La proposta riguarderebbe principalmente gli itinerari Trail / AM, ma nulla vieta di coinvolgere anche il resto.

La butto lì a caldo:

Bassa: percorso tendenzialmente privo di potenziali pericoli, assenza di tratti esposti. Possibilità di presenza pericoli di media entità, da specificare nelle note.
Media: percorso con presenza di pericoli di media entità quali fossati poco profondi a bordo sentieri stretti, canaline di scolo metalliche poste in diagonale su tratti in pendenza, necessità di commuting attraverso strade strette o trafficate, guadi di potenziale pericolosità in periodi di piogge, potenziale passaggio animali. Possibilità di presenza pericoli di alta entità, da specificare nelle note.
Alta: percorso con presenza di pericoli di elevata entità quali sentieri esposti su forti pendenze [indipendentemente dalle condizioni del fondo], possibilità di frane, terreno cedevole, tornanti su discese in forte pendenza privi di protezioni naturali in uscita curva.

In buona sostanza, per farla semplice la pericolosità del caso potrebbe essere valutata in base alle conseguenze dovute ad una caduta. Comunque sia se siamo in grado di valutare difficoltà tecnica e fisica di un percorso credo che ci riusciremmo anche per la pericolosità. Per le specifiche c'è il campo note.

Peraltro, eviterei del tutto l'indicazione pericolosità "Nulla". Riguardo l'implementazione, gli attuali itinerari potrebbero riportare "Non indicata" nel campo apposito, che gli autori potranno comunque aggiornare con il livello del caso.

Quanto sopra ovviamente si presta a tutte le integrazioni e considerazioni del caso, ma gentilmente non facciamo degenerare il thread in polemica.

edit: proposta tradotta da questo post.

Esposizione

In riferimento al rischio di lesioni in caso di caduta:

E1 (lieve esposizione): lievi lesioni
E2 (media esposizione): lesioni di media entità, potenzialmente aggravabili da presenza di ostacoli o dalla pendenza del terreno
E3 (forte esposizione): alta probabilità di gravi lesioni causa pendenza ripida dove non è garantito un arresto rapido
E4 (estrema esposizione): non cadere! [ok, questa si può meglio tradurre in "caduta fatale"]

Che ve ne pare di un menu a tendina a se stante, indicante quanto sopra? Come alternativa si potrebbe indicare la scala completa, come da post linkato.
 
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AlexV

Biker paradisiacus
22/1/16
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Como
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Come giustamente dici, la valutazione è estremamente personale. D'altra parte anche per lo sci esistono piste azzurre/rosse/nere e -per quanto soggettiva- l'indicazione dà comunque un'idea di quello che ci si può trovare ad affrontare; per cui, perché no una valutazione analoga per un trail?
 

tirrolo

Cicliere Provetto
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Lo so, è soggettivo, lo so, pochi hanno la medesima percezione del pericolo, lo so, potenzialmente questo thread può deragliare in meno di due pagine.

Ci provo comunque: che ne direste se negli itinerari oltre a difficoltà tecnica e fisica fosse indicata anche la pericolosità del percorso con le tre scale bassa, media, alta? Voi direte, c'è già la difficoltà tecnica. Sì, ma a parer mio non è un indice attendibile della pericolosità, un percorso può essere ripido e scassatissimo con dei gradoni belli alti ma anche essere largo due metri e non essere esposto, roba che se cadi comunque ti fermi , mentre altri possono essere sentieri facilmente percorribili a piedi ma devastanti in bici in caso di caduta poiché esposti e privi di protezioni naturali prima dello strapiombo. Lo propongo perché vedo che molto pochi itinerari pubblicati hanno nella descrizione una nota riguardo la pericolosità del tratto del caso. La proposta riguarderebbe principalmente gli itinerari Trail / AM, ma nulla vieta di coinvolgere anche il resto.

La butto lì a caldo:

Bassa: percorso tendenzialmente privo di potenziali pericoli, assenza di tratti esposti. Possibilità di presenza pericoli di media entità, da specificare nelle note.
Media: percorso con presenza di pericoli di media entità quali fossati poco profondi a bordo sentieri stretti, canaline di scolo metalliche poste in diagonale su tratti in pendenza, necessità di commuting attraverso strade strette o trafficate, guadi di potenziale pericolosità in periodi di piogge, potenziale passaggio animali. Possibilità di presenza pericoli di alta entità, da specificare nelle note.
Alta: percorso con presenza di pericoli di elevata entità quali sentieri esposti su forti pendenze [indipendentemente dalle condizioni del fondo], possibilità di frane, terreno cedevole, tornanti su discese in forte pendenza privi di protezioni naturali in uscita curva.

In buona sostanza, per farla semplice la pericolosità del caso potrebbe essere valutata in base alle conseguenze dovute ad una caduta. Comunque sia se siamo in grado di valutare difficoltà tecnica e fisica di un percorso credo che ci riusciremmo anche per la pericolosità. Per le specifiche c'è il campo note.

Peraltro, eviterei del tutto l'indicazione pericolosità "Nulla". Riguardo l'implementazione, gli attuali itinerari potrebbero riportare "Non indicata" nel campo apposito, che gli autori potranno comunque aggiornare con il livello del caso.

Quanto sopra ovviamente si presta a tutte le integrazioni e considerazioni del caso, ma gentilmente non facciamo degenerare il thread in polemica.

Proposta intelligente, anche perchè le scale attualmente in uso sono carenti sotto questo aspetto. Ad esempio, la scala CAI (TC - BC - OC - EC) non parla dell'esposizione o del pericolo, la STS lo sottintende solo per S4-S5, ma considerando che per dare il grado si fa la MEDIA (diversamente, ad esempio, dall'arrampicata), succede che un percorso taggato come S3 possa avere alcuni tratti esposti o in S5.

Molto più utili le scale escursionistiche, che però non sono pensate per chi si porta una bici dietro. Di norma escludo sempre i sentieri EE, che già sono estremamente difficili a piedi E con le mani libere...
 

andy_g

Biker poeticus
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Lo so, è soggettivo, lo so, pochi hanno la medesima percezione del pericolo, lo so, potenzialmente questo thread può deragliare in meno di due pagine.

Ci provo comunque: che ne direste se negli itinerari oltre a difficoltà tecnica e fisica fosse indicata anche la pericolosità del percorso con le tre scale bassa, media, alta? Voi direte, c'è già la difficoltà tecnica. Sì, ma a parer mio non è un indice attendibile della pericolosità, un percorso può essere ripido e scassatissimo con dei gradoni belli alti ma anche essere largo due metri e non essere esposto, roba che se cadi comunque ti fermi , mentre altri possono essere sentieri facilmente percorribili a piedi ma devastanti in bici in caso di caduta poiché esposti e privi di protezioni naturali prima dello strapiombo. Lo propongo perché vedo che molto pochi itinerari pubblicati hanno nella descrizione una nota riguardo la pericolosità del tratto del caso. La proposta riguarderebbe principalmente gli itinerari Trail / AM, ma nulla vieta di coinvolgere anche il resto.

La butto lì a caldo:

Bassa: percorso tendenzialmente privo di potenziali pericoli, assenza di tratti esposti. Possibilità di presenza pericoli di media entità, da specificare nelle note.
Media: percorso con presenza di pericoli di media entità quali fossati poco profondi a bordo sentieri stretti, canaline di scolo metalliche poste in diagonale su tratti in pendenza, necessità di commuting attraverso strade strette o trafficate, guadi di potenziale pericolosità in periodi di piogge, potenziale passaggio animali. Possibilità di presenza pericoli di alta entità, da specificare nelle note.
Alta: percorso con presenza di pericoli di elevata entità quali sentieri esposti su forti pendenze [indipendentemente dalle condizioni del fondo], possibilità di frane, terreno cedevole, tornanti su discese in forte pendenza privi di protezioni naturali in uscita curva.

In buona sostanza, per farla semplice la pericolosità del caso potrebbe essere valutata in base alle conseguenze dovute ad una caduta. Comunque sia se siamo in grado di valutare difficoltà tecnica e fisica di un percorso credo che ci riusciremmo anche per la pericolosità. Per le specifiche c'è il campo note.

Peraltro, eviterei del tutto l'indicazione pericolosità "Nulla". Riguardo l'implementazione, gli attuali itinerari potrebbero riportare "Non indicata" nel campo apposito, che gli autori potranno comunque aggiornare con il livello del caso.

Quanto sopra ovviamente si presta a tutte le integrazioni e considerazioni del caso, ma gentilmente non facciamo degenerare il thread in polemica.
Ritengo corretto segnalare eventuali pericoli relativi ad un percorso se se ne è a conoscenza, ma un valore di pericolosità è molto soggettivo e dipende inoltre da fattori ambientali molto variabili e anche dal mezzo utilizzato.
 
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Elandur

Biker cesareus
29/6/15
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Ritengo corretto segnalare eventuali pericoli relativi ad un percorso se se ne è a conoscenza, ma un valore di pericolosità è molto soggettivo e dipende inoltre da fattori ambientali molto variabili.

Ovviamente credo che tutti guarderemmo al dato come "al momento in cui l'autore ha fatto il giro". Se poi capita una frana o altro, è un evento non prevedibile, ma in generale penso che possa essere un dato che si può indicare.
Riguardo la soggettività, direi che allora anche per quanto riguarda impegno fisico e difficoltà tecnica si possa opinare.

Per alcuni miei compagni d'uscita passaggi che magari per me sono appena complessi e meritevoli di attenzione, per loro sono impossibili. Allo stesso modo loro che salgono con una front da 9kg e sono più allenati di me, che salgo con una enduro da 14 e non ho molto tempo per uscire, avranno una percezione di impegno fisico differente...
 

kikhit

Biker incredibilis
9/12/03
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www.thegroupmtb.it
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Una indicazione della pericolosità è impossibile. Il pericolo è una valutazione soggettiva che tiene conto di vari fattori.

Molto più utile, come nello sci ripido, l'indicazione, a fianco della difficoltà, dell'esposizione, come fa anche il sito francese vttour:

"
Difficulté technique de montée
Pour évaluer objectivement la difficulté technique d’un chemin en MONTEE on utilise les paramètres suivants : revêtement, pente, devers, obstacles (caractère « cassant »), obligation de poussage et obligation de portage
On définit 5 niveaux de difficultés :

  • M1 = route, piste lisse, pente faible <12%
  • M2 = route, piste lisse, pente forte >12 %, sentier facile (= lisse et largeur > 50 cm pour pédalage et < 10 %)
  • M3 = piste caillouteuse à pente forte > 12%, sentier difficile (= cailloux ou largeur < 50 cm ou déversant ou > 10 %), poussage sur courtes sections < 500 m linéaire au total
  • M4 = sentier très difficile (= marches, racines, épingles ), Poussage long > 500 m linéaire au total, portage court < 500 m de D+
  • M5 = portage > 500 m de D+
Difficulté technique de descente
Pour évaluer objectivement la difficulté technique d'un chemin en DESCENTE on utilise deux chiffres : le premier représente le niveau minimum requis pour se faire plaisir sur l'itinéraire, le deuxième (entre parenthèses), le niveau max significatif rencontré sur l'itinéraire, dans une fourchette de 10% (non significatif en dessous) à 20% (au dessus, la première cotation est à revoir). Ces niveaux sont basés sur les paramètres suivants : revêtement, pente, devers, obstacles (caractère « cassant »), épingles
Par exemple :
85% en T3 + 15% en T4 => T3(T4)
80% en T3 + 15% en T4 + 5% en T5 => T4(T4) (20% en T4 ou plus)
80% en T3 + 10% en T4 + 10% en T5 => T4(T5)
<:P> On définit 5 niveaux de difficultés (plus un dernier niveau ouvert sur les difficultés supérieures) :

  • T1 = Piste, sentier large (> 50 cm), pente faible (< 20 %), pas de devers, pas d'obstacles (chemin lisse), virages larges.
  • T2 = Sentier large, pente moyenne ( 20% < P< 30%), pas de devers, obstacles faciles (pierres de diam < 5 cm), épingles faciles.
  • T3 = Sentier étroit (< 50 cm), forte pente (> 30 %), devers faible ou courtes sections fortes, obstacles difficiles ( racines, marches < 30 cm, pierres de diam 5-> 15 cm), épingles difficiles (à angle aigu, plongeantes, enchaînées-pifpaf, sortie étroite ou déversante) peu nombreuses (< 10)
  • T4 = Sentier étroit, forte pente, devers fort et long, obstacles très difficiles (marches > 30 cm, gros pierrier, courts passages trialisants), épingles difficiles nombreuses (> 10) ou épingles trialisantes ( rocheuses, fort devers en sortie, très aigües obligeant à passer sur une roue-nosewheeling) peu nombreuses (<10)
  • T5 = Pente extrême, longs passages trialisants, epingles trialisantes nombreuses (>10)
  • T5+ = Seuls les purs trialistes peuvent passer, mais ça reste encore cyclable pour eux.
Exposition
Se réfère au risque de blessure en cas de chute (/4)
E1 (exposition faible) : blessures légères (habituelles lorsqu'on fait du VTT)
E2 (exposition moyenne) : blessures pouvant être aggravées par la présence d'obstacles ou de la pente
E3 (exposition forte) : blessures graves très probables(forte pente dans laquelle un arrêt rapide n'est pas assuré)
E4 (exposition très forte) : Il ne faut pas tomber !
"

Poi, in base alle info, ognuno fa la valutazione sulla pericolosità in base alle proprie capacità tecniche.
 

Gianz

Biker marathonensis
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Troppe variabili in gioco per definire il grado di pericolosità, a partire dalla soggettività.
Ricordo un'escursione a piedi organizzata per degli amici, anni fa. Mi chiesero di trovare un giretto/passeggiata in montagna, facile e non assassino.
Io venivo da 4 anni di arrampicata sportiva, più diversi anni di trekking in quota, e trovai quello che secondo il mio giudizio era il percorso più facile, senza però essere una banale escursione.
E fu un errore! Ricordo ancora le reazioni sconvolte di fronte alla salita (troppa!), all'esposizione (troppa!) e agli annessi & connessi (un paio di tratti brevissimi con corda e/o catena di sicurezza). Morale: escursione interrotta a metà, con rientro.

Insomma: non si riesce mai a gradare correttamente la difficoltà, perchè non sai mai chi andrà a percorrere la traccia, non conoscendo la sua preparazione. Prima andrebbero definiti i parametri di difficoltà, facendo una media: pendenza, dislivello, fondo, preparazione, mezzo usato e chi più ne ha, più ne metta.
Di mio, comunque, sono abbastanza restio a pubblicare tracce. Non so se avete letto questa notizia:
Ecco... sentiero vietato alle MTB, però la persona che è deceduta sembra avesse scaricato una traccia postata online. In parole povere sono andati a prendere l'autore della traccia, responsabile della pubblicazione di una traccia pericolosa (e vietata) a quanto mi ha riferito un conoscente che fa la guida MTB in zona. Spero non sia vero, ma nel dubbio ci penserò 245 volte prima di condividere percorsi.
 
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andy_g

Biker poeticus
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Riguardo la soggettività, direi che allora anche per quanto riguarda impegno fisico e difficoltà tecnica si possa opinare.
Certamente, per questo le varie scale di difficoltà comprendono sempre indicazioni per rendere il più oggettiva possibile la valutazione del rider. Ad esempio la scala CAI riporta delle descrizioni dettagliate per ogni singolo livello che riportano sia la descrizione del sentiero che le tecniche necessarie per percorrerlo.
 
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gargasecca

Il maestro
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Orbea Rallon M-Team 2020 - Cinelli The Machine 1992
Proposta intelligente, anche perchè le scale attualmente in uso sono carenti sotto questo aspetto. Ad esempio, la scala CAI (TC - BC - OC - EC) non parla dell'esposizione o del pericolo, la STS lo sottintende solo per S4-S5, ma considerando che per dare il grado si fa la MEDIA (diversamente, ad esempio, dall'arrampicata), succede che un percorso taggato come S3 possa avere alcuni tratti esposti o in S5.

Molto più utili le scale escursionistiche, che però non sono pensate per chi si porta una bici dietro. Di norma escludo sempre i sentieri EE, che già sono estremamente difficili a piedi E con le mani libere...

:nunsacci:

Veramente un "EE" è un escursionista esperto...fattibilissimo anche con le bici al seguito e a mani libere... :il-saggi:
 
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Bar O

Biker tremendus
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giuste considerazioni!
io mi limito a riportare notizie di cronaca relative ad accidenti avvenuti così ognuno può fare le proprie valutazioni...
 

Burìk

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L'esposizione sarebbe già qualcosa, ma esclude tutte le altre variabili di pericolo. Comunque siam qui per parlarne e scambiare idee, se ne vien fuori qualcosa di fattibile si può presentare il tutto agli admin e vediamo come va.

Gianz, sì, dell'incidente di Punta Larici se ne era parlato in altro thread.
 

tirrolo

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Veramente un "EE" è un escursionista esperto...fattibilissimo anche con le bici al seguito e a mani libere... :il-saggi:

Per completezza, ti riporto la definizione di EE:

"EE = Escursionisti Esperti - sono intinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall'ambiente alpino, passo sicuro ed assenza di vertigini."
 

Gianz

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"EE = Escursionisti Esperti - sono intinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall'ambiente alpino, passo sicuro ed assenza di vertigini."
Purtroppo tutte le definizioni lì sopra possono rientrare nell'ambito del soggettivo. "Esperto" è un termine troppo generico, e per definirlo vengono usati altre definizioni che implicano un personale giudizio. Non se ne viene fuori...
 

gargasecca

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Proposta intelligente, anche perchè le scale attualmente in uso sono carenti sotto questo aspetto. Ad esempio, la scala CAI (TC - BC - OC - EC) non parla dell'esposizione o del pericolo, la STS lo sottintende solo per S4-S5, ma considerando che per dare il grado si fa la MEDIA (diversamente, ad esempio, dall'arrampicata), succede che un percorso taggato come S3 possa avere alcuni tratti esposti o in S5.

Molto più utili le scale escursionistiche, che però non sono pensate per chi si porta una bici dietro. Di norma escludo sempre i sentieri EE, che già sono estremamente difficili a piedi E con le mani libere...

:nunsacci:

Veramente un "EE" è un escursionista esperto...fattibilissimo anche con le bici al seguito e a mani libere... :il-saggi:
Per completezza, ti riporto la definizione di EE:

"EE = Escursionisti Esperti - sono intinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall'ambiente alpino, passo sicuro ed assenza di vertigini."


Per carità, la conosco la definizione e hai fatto bene a metterla qui.
Sono tornato da 15gg dalle mie vacanze in Valle d' Aosta, dove ho tranquillamente fatto escursioni "EE" sia in bici (ne ho fatte 3...di cui 2 con bici in spalla @gizzo72 ) e sia a piedi con le mie 3 ragazze di cui la più piccola ha 10 anni.
A parte il dislivello (ne ho fatto circa 5500mt) e qualche passaggetto, che cmq sono stati chiusi da tutti, non ho rilevato altro che la correttezza della dicitura.
Fossero stati EEA mi sarei posto qualche domandina e dubbio... :il-saggi:
 

tirrolo

Cicliere Provetto
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Veramente un "EE" è un escursionista esperto...fattibilissimo anche con le bici al seguito e a mani libere... :il-saggi:



Per carità, la conosco la definizione e hai fatto bene a metterla qui.
Sono tornato da 15gg dalle mie vacanze in Valle d' Aosta, dove ho tranquillamente fatto escursioni "EE" sia in bici (ne ho fatte 3...di cui 2 con bici in spalla @gizzo72 ) e sia a piedi con le mie 3 ragazze di cui la più piccola ha 10 anni.
A parte il dislivello (ne ho fatto circa 5500mt) e qualche passaggetto, che cmq sono stati chiusi da tutti, non ho rilevato altro che la correttezza della dicitura.
Fossero stati EEA mi sarei posto qualche domandina e dubbio... :il-saggi:

"EE" è il grado massimo oltre il quale c'è solo la ferrata, un sentiero così va sempre studiato molto bene. Nel tuo caso avevi @gizzo72 che sapeva perfettamente a cosa si andava incontro, ma se prendi una mappa e leggi "EE" non è assolutamente detto che sia fattibile con bici al seguito.

E le tue bimbe avevano un escursionista esperto a guidarle :prost:

So di essere fifone, ma è per via di brutte esperienze personali avute in passato: a piedi, anni fa, ho rischiato seriamente di rimetterci la vita già su un "E": mi è crollata la "cengia" da sotto i piedi nell'unico tratto esposto.
 

Fabio94

Biker urlandum
8/9/11
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giant trance ltd 1.5 2017
Una indicazione della pericolosità è impossibile. Il pericolo è una valutazione soggettiva che tiene conto di vari fattori.

Molto più utile, come nello sci ripido, l'indicazione, a fianco della difficoltà, dell'esposizione, come fa anche il sito francese vttour:

"
Difficulté technique de montée
Pour évaluer objectivement la difficulté technique d’un chemin en MONTEE on utilise les paramètres suivants : revêtement, pente, devers, obstacles (caractère « cassant »), obligation de poussage et obligation de portage
On définit 5 niveaux de difficultés :

  • M1 = route, piste lisse, pente faible <12%
  • M2 = route, piste lisse, pente forte >12 %, sentier facile (= lisse et largeur > 50 cm pour pédalage et < 10 %)
  • M3 = piste caillouteuse à pente forte > 12%, sentier difficile (= cailloux ou largeur < 50 cm ou déversant ou > 10 %), poussage sur courtes sections < 500 m linéaire au total
  • M4 = sentier très difficile (= marches, racines, épingles ), Poussage long > 500 m linéaire au total, portage court < 500 m de D+
  • M5 = portage > 500 m de D+
Difficulté technique de descente
Pour évaluer objectivement la difficulté technique d'un chemin en DESCENTE on utilise deux chiffres : le premier représente le niveau minimum requis pour se faire plaisir sur l'itinéraire, le deuxième (entre parenthèses), le niveau max significatif rencontré sur l'itinéraire, dans une fourchette de 10% (non significatif en dessous) à 20% (au dessus, la première cotation est à revoir). Ces niveaux sont basés sur les paramètres suivants : revêtement, pente, devers, obstacles (caractère « cassant »), épingles
Par exemple :
85% en T3 + 15% en T4 => T3(T4)
80% en T3 + 15% en T4 + 5% en T5 => T4(T4) (20% en T4 ou plus)
80% en T3 + 10% en T4 + 10% en T5 => T4(T5)
<:P> On définit 5 niveaux de difficultés (plus un dernier niveau ouvert sur les difficultés supérieures) :

  • T1 = Piste, sentier large (> 50 cm), pente faible (< 20 %), pas de devers, pas d'obstacles (chemin lisse), virages larges.
  • T2 = Sentier large, pente moyenne ( 20% < P< 30%), pas de devers, obstacles faciles (pierres de diam < 5 cm), épingles faciles.
  • T3 = Sentier étroit (< 50 cm), forte pente (> 30 %), devers faible ou courtes sections fortes, obstacles difficiles ( racines, marches < 30 cm, pierres de diam 5-> 15 cm), épingles difficiles (à angle aigu, plongeantes, enchaînées-pifpaf, sortie étroite ou déversante) peu nombreuses (< 10)
  • T4 = Sentier étroit, forte pente, devers fort et long, obstacles très difficiles (marches > 30 cm, gros pierrier, courts passages trialisants), épingles difficiles nombreuses (> 10) ou épingles trialisantes ( rocheuses, fort devers en sortie, très aigües obligeant à passer sur une roue-nosewheeling) peu nombreuses (<10)
  • T5 = Pente extrême, longs passages trialisants, epingles trialisantes nombreuses (>10)
  • T5+ = Seuls les purs trialistes peuvent passer, mais ça reste encore cyclable pour eux.
Exposition
Se réfère au risque de blessure en cas de chute (/4)
E1 (exposition faible) : blessures légères (habituelles lorsqu'on fait du VTT)
E2 (exposition moyenne) : blessures pouvant être aggravées par la présence d'obstacles ou de la pente
E3 (exposition forte) : blessures graves très probables(forte pente dans laquelle un arrêt rapide n'est pas assuré)
E4 (exposition très forte) : Il ne faut pas tomber !
"

Poi, in base alle info, ognuno fa la valutazione sulla pericolosità in base alle proprie capacità tecniche.
questa mi pare ottima come soluzione e ha anche delle descrizioni dei livelli di difficoltà abbastanza decenti. il problema è che non penso sia molto usata a parte che in francia o sbaglio? In alternativa c'è anche la scala proposta da IMBA
su cui ad esempio il database di trailforks si basa per la classificazione dei sentieri caricati.
 

tirrolo

Cicliere Provetto
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Tossicia e Bolzano
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Acciaio e Carbonio.
Una indicazione della pericolosità è impossibile. Il pericolo è una valutazione soggettiva che tiene conto di vari fattori.

Molto più utile, come nello sci ripido, l'indicazione, a fianco della difficoltà, dell'esposizione, come fa anche il sito francese vttour:

"
Difficulté technique de montée
Pour évaluer objectivement la difficulté technique d’un chemin en MONTEE on utilise les paramètres suivants : revêtement, pente, devers, obstacles (caractère « cassant »), obligation de poussage et obligation de portage
On définit 5 niveaux de difficultés :

  • M1 = route, piste lisse, pente faible <12%
  • M2 = route, piste lisse, pente forte >12 %, sentier facile (= lisse et largeur > 50 cm pour pédalage et < 10 %)
  • M3 = piste caillouteuse à pente forte > 12%, sentier difficile (= cailloux ou largeur < 50 cm ou déversant ou > 10 %), poussage sur courtes sections < 500 m linéaire au total
  • M4 = sentier très difficile (= marches, racines, épingles ), Poussage long > 500 m linéaire au total, portage court < 500 m de D+
  • M5 = portage > 500 m de D+
Difficulté technique de descente
Pour évaluer objectivement la difficulté technique d'un chemin en DESCENTE on utilise deux chiffres : le premier représente le niveau minimum requis pour se faire plaisir sur l'itinéraire, le deuxième (entre parenthèses), le niveau max significatif rencontré sur l'itinéraire, dans une fourchette de 10% (non significatif en dessous) à 20% (au dessus, la première cotation est à revoir). Ces niveaux sont basés sur les paramètres suivants : revêtement, pente, devers, obstacles (caractère « cassant »), épingles
Par exemple :
85% en T3 + 15% en T4 => T3(T4)
80% en T3 + 15% en T4 + 5% en T5 => T4(T4) (20% en T4 ou plus)
80% en T3 + 10% en T4 + 10% en T5 => T4(T5)
<:P> On définit 5 niveaux de difficultés (plus un dernier niveau ouvert sur les difficultés supérieures) :

  • T1 = Piste, sentier large (> 50 cm), pente faible (< 20 %), pas de devers, pas d'obstacles (chemin lisse), virages larges.
  • T2 = Sentier large, pente moyenne ( 20% < P< 30%), pas de devers, obstacles faciles (pierres de diam < 5 cm), épingles faciles.
  • T3 = Sentier étroit (< 50 cm), forte pente (> 30 %), devers faible ou courtes sections fortes, obstacles difficiles ( racines, marches < 30 cm, pierres de diam 5-> 15 cm), épingles difficiles (à angle aigu, plongeantes, enchaînées-pifpaf, sortie étroite ou déversante) peu nombreuses (< 10)
  • T4 = Sentier étroit, forte pente, devers fort et long, obstacles très difficiles (marches > 30 cm, gros pierrier, courts passages trialisants), épingles difficiles nombreuses (> 10) ou épingles trialisantes ( rocheuses, fort devers en sortie, très aigües obligeant à passer sur une roue-nosewheeling) peu nombreuses (<10)
  • T5 = Pente extrême, longs passages trialisants, epingles trialisantes nombreuses (>10)
  • T5+ = Seuls les purs trialistes peuvent passer, mais ça reste encore cyclable pour eux.
Exposition
Se réfère au risque de blessure en cas de chute (/4)
E1 (exposition faible) : blessures légères (habituelles lorsqu'on fait du VTT)
E2 (exposition moyenne) : blessures pouvant être aggravées par la présence d'obstacles ou de la pente
E3 (exposition forte) : blessures graves très probables(forte pente dans laquelle un arrêt rapide n'est pas assuré)
E4 (exposition très forte) : Il ne faut pas tomber !
"

Poi, in base alle info, ognuno fa la valutazione sulla pericolosità in base alle proprie capacità tecniche.

Mi sembra un'ottima proposta. Con questa si riuscirebbe in una breve sigla a riassumere bene quello a cui si va incontro. Ad esempio, un "M4T4E2" dice un sacco di informazioni sia sulla difficolta', sia sul fondo che sul pericolo. :prost:
 

Classifica mensile dislivello positivo