Sella Ronda Hero 2017

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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ceszij

Biker urlandum
26/3/11
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cesano maderno
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Per quanto riguarda i punti dove si "deve" scendere, oltre a quelli indicati da Ceszij ce n'è uno di qualche decina di metri anche nella discesa verso Arabba. In realtà sarebbe fattibile, almeno con buone condizioni meteo (come quelli nella discesa verso Corvara del resto), ma di solito ci si trova gente a piedi...

Verissimo ciò che dici, ma in realtà chiedendo il passaggio intanto che scendi, normalmente si riesce a passare; solo in una edizione sono dovuto smontare di sella...quindi dipende molto dalla fortuna, mi sa.
E' bello scassato e abbastanza ripido, ma se io che sono solo un discreto "discesista" lo faccio senza morire, direi che è fattibile ai più (ovviamente se abituati ad andare su sentiero!)...traffico ce n'è, ma il sentiero è un filo più largo di quello flow che si trova scendendo verso Corvara, IMHO.

Devo dire comunque che l'anno scorso non fa comunque molto testo, dato che diversi tratti di sentiero normalmente ben messi, in particolare quelli scendendo dal Pordoi, erano sostanzialmente impraticabili (si sprofondava "dantescamente" in 10 cm di fango!).
Nelle precedenti edizioni erano infatti 2 i punti scendendo dal Pordoi nei quali si rischiava di dover scendere di sella:

1-quasi obbligatoriamente nel ripidissimo, radicoso e roccioso discesone dopo il ST in traverso costellato di scivolose radici (ho visto fare di quelle cadute lì...), per intenderci tra il breve tratto di asfalto quando si attraversa la strada e Pian de Schiavaneis (cancello orario); io lì non sono mai riuscito a scendere in bike, ma credo anche senza calca sarebbe stato troppo per le mie limitate "doti"!

2- occasionalmente è capitato di trovare un tappo, molto più rapido da smaltire, tra il cancello di cui sopra e il Lupo Bianco, quando il sentiero si infossa tra due sponde abbastanza ripide e risulta stretto e scassato. In alcune edizioni questo secondo punto "critico" si riesce a fare in sella, in altre no, a seconda del traffico del momento, non per la difficoltà che è inferiore al tratto scendendo dal Campolongo di cui sopra, ma per il traffico...

Dal punto di vista tecnico direi IMHO che solo un breve tratto della discesa del Campolongo e della discesa del Pordoi sono mediamente difficoltosi (perché belli scassati e stretti), mentre solo una discesa venendo già dal Pordoi risulta veramente tosta (ho visto solo 1 persona farla in sella in 5 edizioni). Tutto il resto è da guidare, a tratti con cura, ma mai presenta difficoltà di rilievo.
Il traffico influisce invece su 1-2 tratti più ripidi della prima discesa da Dantercepies, sulla suddetta zona critica del Campolongo, sul fantastico ST in traverso scendendo dal Sourasass alla SS del Pordoi (mi ero dimenticato di riportarlo!) e su tutte quelle del Pordoi già citate.

domanda per i GRAMMOMANIACI,cosa lascereste a casa (o non) ?
  • il reggisella telescopico al posto di uno normale
  • lo zaino oppure metter tutto nelle tasche della maglia
  • scarpe all-mountain al posto di uno scarpino "XC"
  • la go-pro e mi porto solo lo smartphone
  • un bella coppia di gomme all-mountain (Vittoria Morsa) al posto di una gomma XC (Vittoria Barzo, per esempio)

Secondo me il telescopico non serve, dato che il percorso non è "mangia e bevi", ma caratterizzato da lunghe salite e lunghe discese (ad eccezione di Pralongià), quindi al limite abbassi prima di passare da una valle all'altra, se proprio vuoi...ma non serve, imho.

Non porterei neanche lo zaino: con le sollecitazioni che ci sono, meglio essere leggeri sulle spalle ed evitare di sudare lungo la schiena, soprattutto sul lungo, dove il massacro fisico è notevole. Alla prima edizione lo portai, mentre nelle 4 successive non più. Questo la dice lunga sulla necessità di averlo dietro! I ristori sono ottimi, metti giusto qualche barretta/gel/pastiglia di sali in tasca, nell'altra manicotti/gambali, nell'altra smartphone/soldi/documenti e sei a posto.

Ovviamente porta un kway da legare in vita/mettere in tasca/nel marsupio sulla bici, ed eventualmente una maglia a manica lunga se sei freddoloso. A volte siamo partiti con 15-20°C e abbiamo beccato neve sul passo, a volte siamo partiti a 6-7°C e ci siamo cotti con più di 20°C dopo qualche ora: il tempo cambia brutalmente, soprattutto se sei ciclista lento da 8-10 h (come me).
Su due piedi mi verrebbe da dire che non c'è anno che non abbia visto fulmini, tempesta, grandine, neve, e chi più ne ha più ne metta!

Ai piedi calza scarpe con buona suola perché si cammina sicuro su terra, fango, radici, sassi e rocce.
Nel lungo si cammina parecchio salendo all'Ornella/Sourasass e qualcosina sul Duron. Nel corto salendo al Sella.
In entrambi anche in discesa per brevi tratti dove si trovano le code di cui sopra.

Sulle gomme non metterei nulla di particolare: io con le Vittoria Saguaro (gomme che fanno il loro mestiere "medio" in tutte le condizioni, piuttosto scorrevoli) ho fatto 5 edizioni senza problemi; considera che tratti molto pietrosi sono limitati alla discesa del Campolongo (pochi metri), quella dallo Zallinger (lungo) e un piccolo tratto scendendo dopo il Comici (corto)...
 
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Secondo me il telescopico non serve, dato che il percorso non è "mangia e bevi", ma caratterizzato da lunghe salite e lunghe discese (ad eccezione di Pralongià), quindi al limite abbassi prima di passare da una valle all'altra, se proprio vuoi...ma non serve, imho.

Non porterei neanche lo zaino: con le sollecitazioni che ci sono, meglio essere leggeri sulle spalle ed evitare di sudare lungo la schiena, soprattutto sul lungo, dove il massacro fisico è notevole. Alla prima edizione lo portai, mentre nelle 4 successive non più. Questo la dice lunga sulla necessità di averlo dietro! I ristori sono ottimi, metti giusto qualche barretta/gel/pastiglia di sali in tasca, nell'altra manicotti/gambali, nell'altra smartphone/soldi/documenti e sei a posto.

Ovviamente porta un kway da legare in vita/mettere in tasca/nel marsupio sulla bici, ed eventualmente una maglia a manica lunga se sei freddoloso. A volte siamo partiti con 15-20°C e abbiamo beccato neve sul passo, a volte siamo partiti a 6-7°C e ci siamo cotti con più di 20°C dopo qualche ora: il tempo cambia brutalmente, soprattutto se sei ciclista lento da 8-10 h (come me).
Su due piedi mi verrebbe da dire che non c'è anno che non abbia visto fulmini, tempesta, grandine, neve, e chi più ne ha più ne metta!

Ai piedi calza scarpe con buona suola perché si cammina sicuro su terra, fango, radici, sassi e rocce.
Nel lungo si cammina parecchio salendo all'Ornella/Sourasass e qualcosina sul Duron. Nel corto salendo al Sella.
In entrambi anche in discesa per brevi tratti dove si trovano le code di cui sopra.

Sulle gomme non metterei nulla di particolare: io con le Vittoria Saguaro (gomme che fanno il loro mestiere "medio" in tutte le condizioni, piuttosto scorrevoli) ho fatto 5 edizioni senza problemi; considera che tratti molto pietrosi sono limitati alla discesa del Campolongo (pochi metri), quella dallo Zallinger (lungo) e un piccolo tratto scendendo dopo il Comici (corto)...

Ceszij come sempre enciclopedico ed esauriente nelle risposte. Poi, visto il link di Flickr. anche un bravo fotografo !

Grazie !
 
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Biker urlandum
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Qualcuno per favore mi sa dare una tabella per il corto per finirlo intorno alle 8ore.Ad esempio in cima al Dant siamo ad un ora e poi?grazie in anticipo

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ugo77

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Verissimo ciò che dici, ma in realtà chiedendo il passaggio intanto che scendi, normalmente si riesce a passare; solo in una edizione sono dovuto smontare di sella...quindi dipende molto dalla fortuna, mi sa.
E' bello scassato e abbastanza ripido, ma se io che sono solo un discreto "discesista" lo faccio senza morire, direi che è fattibile ai più (ovviamente se abituati ad andare su sentiero!)...traffico ce n'è, ma il sentiero è un filo più largo di quello flow che si trova scendendo verso Corvara, IMHO.

Devo dire comunque che l'anno scorso non fa comunque molto testo, dato che diversi tratti di sentiero normalmente ben messi, in particolare quelli scendendo dal Pordoi, erano sostanzialmente impraticabili (si sprofondava "dantescamente" in 10 cm di fango!).
Nelle precedenti edizioni erano infatti 2 i punti scendendo dal Pordoi nei quali si rischiava di dover scendere di sella:

1-quasi obbligatoriamente nel ripidissimo, radicoso e roccioso discesone dopo il ST in traverso costellato di scivolose radici (ho visto fare di quelle cadute lì...), per intenderci tra il breve tratto di asfalto quando si attraversa la strada e Pian de Schiavaneis (cancello orario); io lì non sono mai riuscito a scendere in bike, ma credo anche senza calca sarebbe stato troppo per le mie limitate "doti"!

2- occasionalmente è capitato di trovare un tappo, molto più rapido da smaltire, tra il cancello di cui sopra e il Lupo Bianco, quando il sentiero si infossa tra due sponde abbastanza ripide e risulta stretto e scassato. In alcune edizioni questo secondo punto "critico" si riesce a fare in sella, in altre no, a seconda del traffico del momento, non per la difficoltà che è inferiore al tratto scendendo dal Campolongo di cui sopra, ma per il traffico...

Dal punto di vista tecnico direi IMHO che solo un breve tratto della discesa del Campolongo e della discesa del Pordoi sono mediamente difficoltosi (perché belli scassati e stretti), mentre solo una discesa venendo già dal Pordoi risulta veramente tosta (ho visto solo 1 persona farla in sella in 5 edizioni). Tutto il resto è da guidare, a tratti con cura, ma mai presenta difficoltà di rilievo.
Il traffico influisce invece su 1-2 tratti più ripidi della prima discesa da Dantercepies, sulla suddetta zona critica del Campolongo, sul fantastico ST in traverso scendendo dal Sourasass alla SS del Pordoi (mi ero dimenticato di riportarlo!) e su tutte quelle del Pordoi già citate.



Secondo me il telescopico non serve, dato che il percorso non è "mangia e bevi", ma caratterizzato da lunghe salite e lunghe discese (ad eccezione di Pralongià), quindi al limite abbassi prima di passare da una valle all'altra, se proprio vuoi...ma non serve, imho.

Non porterei neanche lo zaino: con le sollecitazioni che ci sono, meglio essere leggeri sulle spalle ed evitare di sudare lungo la schiena, soprattutto sul lungo, dove il massacro fisico è notevole. Alla prima edizione lo portai, mentre nelle 4 successive non più. Questo la dice lunga sulla necessità di averlo dietro! I ristori sono ottimi, metti giusto qualche barretta/gel/pastiglia di sali in tasca, nell'altra manicotti/gambali, nell'altra smartphone/soldi/documenti e sei a posto.

Ovviamente porta un kway da legare in vita/mettere in tasca/nel marsupio sulla bici, ed eventualmente una maglia a manica lunga se sei freddoloso. A volte siamo partiti con 15-20°C e abbiamo beccato neve sul passo, a volte siamo partiti a 6-7°C e ci siamo cotti con più di 20°C dopo qualche ora: il tempo cambia brutalmente, soprattutto se sei ciclista lento da 8-10 h (come me).
Su due piedi mi verrebbe da dire che non c'è anno che non abbia visto fulmini, tempesta, grandine, neve, e chi più ne ha più ne metta!

Ai piedi calza scarpe con buona suola perché si cammina sicuro su terra, fango, radici, sassi e rocce.
Nel lungo si cammina parecchio salendo all'Ornella/Sourasass e qualcosina sul Duron. Nel corto salendo al Sella.
In entrambi anche in discesa per brevi tratti dove si trovano le code di cui sopra.

Sulle gomme non metterei nulla di particolare: io con le Vittoria Saguaro (gomme che fanno il loro mestiere "medio" in tutte le condizioni, piuttosto scorrevoli) ho fatto 5 edizioni senza problemi; considera che tratti molto pietrosi sono limitati alla discesa del Campolongo (pochi metri), quella dallo Zallinger (lungo) e un piccolo tratto scendendo dopo il Comici (corto)...
Riguardo allo zaino, sicuramente è soggettivo, io ad esempio preferisco avere del peso ben fissato da spallaci (quello del pacco gara dello scorso anno è bellissimo e utilissimo) piuttosto che tutto infilato nelle tasche. Oltretutto nello zaino puoi mettere la sacca idrica, se uno ce l'ha. Quest'ultima non è indispensabile perché ai ristori si riempiono le borracce senza problemi, ma utile per bere ogni tanto senza dannarsi con la borraccia. Io sul lungo lo scorso anno presi la grandine e senza un cambio, il kway e il copri casco non l'avrei finita. Ed ho rischiato ugualmente perché mi ero scordato i guanti di ricambio e feci il single track in traverso giù dal surasass senza sensibilità alle mani e con scariche di dolore sui tendini quando provavo a frenare. Arrivato in cima al Pordoi, un raggio di sole mi annuncio ' che ce l'avrei fatta a finirla. E mettete le Barzo, così con qualsiasi tempo il fondo non sarà un problema, IMHO

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cresta67

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Qualcuno per favore mi sa dare una tabella per il corto per finirlo intorno alle 8ore.Ad esempio in cima al Dant siamo ad un ora e poi?grazie in anticipo

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Dantercepies 1h.04 / Campolongo (cancello) 3.30 / Pordoi 5.08 / Pian de Schiaveneis (cancello) 5.25 / Sella 6.34 / Selva 7.50. Tra il Sella e Selva sicuramente accorciabile
 

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Qualcuno per favore mi sa dare una tabella per il corto per finirlo intorno alle 8ore.Ad esempio in cima al Dant siamo ad un ora e poi?grazie in anticipo

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Il mio primo anno (2015):
- Danter 1h12'
- Campolongo 3h51'
- Pordoi 5h45'
- Sella 7h29'
- Selva 8h05'

Con la tabella di Cresta fino al Sella puoi chiudere tranquillamente intorno a 7h15' - 7h20'
 
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istria

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Riguardo allo zaino, sicuramente è soggettivo, io ad esempio preferisco avere del peso ben fissato da spallaci (quello del pacco gara dello scorso anno è bellissimo e utilissimo) piuttosto che tutto infilato nelle tasche. Oltretutto nello zaino puoi mettere la sacca idrica, se uno ce l'ha. Quest'ultima non è indispensabile perché ai ristori si riempiono le borracce senza problemi, ma utile per bere ogni tanto senza dannarsi con la borraccia. Io sul lungo lo scorso anno presi la grandine e senza un cambio, il kway e il copri casco non l'avrei finita. Ed ho rischiato ugualmente perché mi ero scordato i guanti di ricambio e feci il single track in traverso giù dal surasass senza sensibilità alle mani e con scariche di dolore sui tendini quando provavo a frenare. Arrivato in cima al Pordoi, un raggio di sole mi annuncio ' che ce l'avrei fatta a finirla. E mettete le Barzo, così con qualsiasi tempo il fondo non sarà un problema, IMHO

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e tutti i altri senza copricasco (99%) non hanno finito :-)
 
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... e se dà (esteticamente) fastidio la cuffia da doccia, esistono prodotti specifici più "teNNici" ;-)
 

istria

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:-)
Tu sei uno Stoneman e queste accortezze da signorine non ti piacciono.
Ma devo dire che la cuffia da doccia sul casco alla 3Epic 2015 non mi ha dato fastidio... ;-)
non mi piacciono no :-). se non serve ai primi 50 perche dovrebbe servire a me?
Salz 2014 (8 ore pioggia e freddo) ho visto gente cambiare vestiti con la pioggia, perche? per essere bagnato dopo 5 min? certe cose non le capisco
 
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non mi piacciono no :-). se non serve ai primi 50 perche dovrebbe servire a me?
Salz 2014 (8 ore pioggia e freddo) ho visto gente cambiare vestiti con la pioggia, perche? per essere bagnato dopo 5 min? certe cose non le capisco

Capisco il tuo punto di vista.
Ma, per tornare alla 3Epic di due anni fa, ho fatto tutta la gara con il kway che mi ha protetto solo in parte, sono arrivato bagnato (e con la spalla rotta...) dalle spalle ai piedi senza cambiarmi per strada, ma avere la testa praticamente asciutta, sudore a parte, mi è stato sicuramente d'aiuto.
Poi, anche in queste cose, tutto è soggettivo e dipende anche dai diversi obbiettivi e prestazioni...
 
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non mi piacciono no :-). se non serve ai primi 50 perche dovrebbe servire a me?
Salz 2014 (8 ore pioggia e freddo) ho visto gente cambiare vestiti con la pioggia, perche? per essere bagnato dopo 5 min? certe cose non le capisco
Un motivo potrebbe essere che se fai tanta discesa con il freddo e tutto bagnato, minimo ti prende una congestione, almeno a noi mammolette. Non dico un cambio, ma un bel kway e il copricasco aiutano a mantenere la temperatura corporea. Poi se uno non teme il freddo, è un altro paio di maniche

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istria

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Un motivo potrebbe essere che se fai tanta discesa con il freddo e tutto bagnato, minimo ti prende una congestione, almeno a noi mammolette. Non dico un cambio, ma un bel kway e il copricasco aiutano a mantenere la temperatura corporea. Poi se uno non teme il freddo, è un altro paio di maniche

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io parlavo di cambio con pioggia tutto il tempo e copricasco no di kway :-). neanche io sono un fulmine di guerra :-)
 

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argomento: Cambio indumenti al passo
mi sembrava di aver letto da qualche parte, forse mi sbaglio, che avrebbero previsto la possibilità di fare un cambio indumenti al passo. Ovvero metti il tuo cambio in un sacco numerato e te lo portano al passo (es: Pordoi), ti cambi al volo, rimetti i vestiti sudati / bagnati nel sacco e te lo riportano poi all'arrivo.
Vi risulta ? Forse è un'altra gara ?
 

cresta67

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Il mio primo anno (2015):
- Danter 1h12'
- Campolongo 3h51'
- Pordoi 5h45'
- Sella 7h29'
- Selva 8h05'

Con la tabella di Cresta fino al Sella puoi chiudere tranquillamente intorno a 7h15' - 7h20'

Credo di si. Considera che al ristoro a Pian de Schiaveneis mi sono fermato almeno 15min. Poi sosta crampi e problema meccanico al Passo del Lupo, sosta foto in cima al Sella e ancora dopo la città dei Sassi.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
argomento: Cambio indumenti al passo
mi sembrava di aver letto da qualche parte, forse mi sbaglio, che avrebbero previsto la possibilità di fare un cambio indumenti al passo. Ovvero metti il tuo cambio in un sacco numerato e te lo portano al passo (es: Pordoi), ti cambi al volo, rimetti i vestiti sudati / bagnati nel sacco e te lo riportano poi all'arrivo.
Vi risulta ? Forse è un'altra gara ?
Lo facevano alla BikeXtreme.
 
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