ANELLO INFINITO di PAULARO ( fu "viel del pan" ) - Domenica 22 Luglio

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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ste97

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Thurman ( Uma 29" )
Se il meteo lo permetterà per domenica prossima ho intenzione di rifare questo magnifico giro, di certo uno dei più belli e spettacolari di tutte le dolomiti, probabilmente inserirò una variante che, da Arabba, salirà fino al Passo Incisa per poi scendere al Passo Campolongo e dunque di nuovo ad Arabba, tutto questo per poter girare due bellissimi s.t. della Sellaronda Hero. In totale dovrebbero uscire 75km x 3000 di dislivello.
Conto di essere pedalante per le 09:00; in caso mi potrete contattare via forum.

Questo il link con gpx e descrizione:

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/5630
 

zorro77

Biker tremendus
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viel del pan fatta la scorsa settimana, semplicemente fantastico il panorama sulla marmolada!!!!
Dal Pordoi a scendere c'è un bellissimo ST ma occhio ai pedoni, anche se è ben specificato che non ci devono camminare, noi li abbiamo trovati e ci hanno pure rimproverati perche le bici li non potevano passare (secondo loro)...tralascio le nostre risposte.
Segnalo che all'arrivo delle FUNIVIE ALBA COL DEI ROSSI c'è tanto di cartello con scritto che la risalita in MTB è consentita solo con casco integrale, probabilmente perchè all'arrivo parte l'interminabile discesa in ST a tratti impegnativa ma mai pericolosa...certo che se uno volesse usarla per fare la Viel del Pan sarebbe un peccato...in quel caso bisognerebbe chiamare.
Pedoni polemici (pur andando piano e dando la precedenza ovviamente) anche dal rifugio Belvedere ma soprattutto dal Fredarola (anche se di cartelli di divieto alle bici non ce ne sono )...qui x precauzione abbiamo fatto i primi scalini a piedi anche causa pioggia...Arrivati al Padon si leggono cartelli sul come raggiungerlo in MTB proprio attraverso la Viel Del Pan quindi ci siamo chiesti se è vietato o no :nunsacci:

Giro magnifico comunque!!!!!
 

ste97

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Thurman ( Uma 29" )
viel del pan fatta la scorsa settimana, semplicemente fantastico il panorama sulla marmolada!!!!
Dal Pordoi a scendere c'è un bellissimo ST ma occhio ai pedoni, anche se è ben specificato che non ci devono camminare, noi li abbiamo trovati e ci hanno pure rimproverati perche le bici li non potevano passare (secondo loro)...tralascio le nostre risposte.
Segnalo che all'arrivo delle FUNIVIE ALBA COL DEI ROSSI c'è tanto di cartello con scritto che la risalita in MTB è consentita solo con casco integrale, probabilmente perchè all'arrivo parte l'interminabile discesa in ST a tratti impegnativa ma mai pericolosa...certo che se uno volesse usarla per fare la Viel del Pan sarebbe un peccato...in quel caso bisognerebbe chiamare.
Pedoni polemici (pur andando piano e dando la precedenza ovviamente) anche dal rifugio Belvedere ma soprattutto dal Fredarola (anche se di cartelli di divieto alle bici non ce ne sono )...qui x precauzione abbiamo fatto i primi scalini a piedi anche causa pioggia...Arrivati al Padon si leggono cartelli sul come raggiungerlo in MTB proprio attraverso la Viel Del Pan quindi ci siamo chiesti se è vietato o no :nunsacci:

Giro magnifico comunque!!!!!

il s.t. che scende dal Pordoi è quello del SellaRonda Hero, si può fare sia su "pistino" tenendo la sx che più easy tenendosi a dx; a quanto mi risulta questo giro non incappa in nessun divieto poi è ovvio che, dove ci sono tanti pedoni come in questo caso, un pò di giudizio da parte di tutti non guasta.
 

ifixtchentchen

Biker urlandum
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Visto il meteo incerto il Viel del Pan è stato rimandato e, assieme a due compagni di merende mi sono immolato sull' Anello Infinito di Paularo, 63km x 3140 di dislivello.

Il giro di ieri in volo:
https://www.relive.cc/view/1721631872

La descrizione:
https://calcarea.wordpress.com/2013/11/02/anello-della-val-dincaroio/

Abbiamo fatto la prima parte qualche anno fa, ma dopo le casere Culet/Dimonut ci siamo persi tra la vegetazione e siamo scesi bici a mano per il bosco fino alla strada. Poi un po' demoralizzati siamo rientrati a Paularo.
Vedo solo ora che sul blog di calcarea c'è il nostro racconto dell'epoca :-)
 
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ste97

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Thurman ( Uma 29" )
Abbiamo fatto la prima parte qualche anno fa, ma dopo le casere Culet/Dimonut ci siamo persi tra la vegetazione e siamo scesi bici a mano per il bosco fino alla strada. Poi un po' demoralizzati siamo rientrati a Paularo.
Vedo solo ora che sul blog di calcarea c'è il nostro racconto dell'epoca :-)

:smile::smile::smile:non dirmi che il tuo racconto è questo…

E’ arrivata domenica,mi alzo e guardo le webcam della carnia,i monti sono avvolti dalle nuvole e mi chiedo se è il caso di farsi oltre 100km o rimanere più in zona e rimandare. Alla fine il mio socio stranamente non raccoglie i miei dubbi e si va! Ore 9.45 siamo in sella a Paularo e si parte, ricordo un “pendenze severe” già all’inizio, la gamba è fredda e mi aspetto un 20%, nulla di nuovo mi dico. Sticazzi!! Qualche centinaio di metri con tratti al 28% che mi fan ricredere sul fatto che non si possa pedalare in piedi col 36 dietro! Ci ho messo mezz’ora a smaltire la tirata di collo,ma per fortuna da lì in poi le pendenze “severe” hanno lasciato il posto ad altre molto più tranquille. Purtroppo dai 1600mt in su le nuvole ci hanno privato di godere del panorama e una volta in cima abbiamo intrapreso come da copione il 404. Tutto ok fino a dove il sentiero “oppone un tratto difficilmente ciclabile” dove non riuscendo a fermarmi ho fatto un volo dalla bici per fortuna senza conseguenze. A questo punto è iniziato il brutto: la forestale che porta a c.ra Culet è interrotta da frane in molti punti e delle piante a foglia larga tipo verze (buone per pulirsi il cu..) ricoprono parte del sentiero. Perdo gli occhiali ma senza particolari problemi arriviamo alla casera. Qui la traccia per c.ra Dimonut non si vede proprio, ci inoltriamo tra le erbacce più volte e dopo innumerevoli orticate troviamo un pertugio che ci indica la via.
Il sentiero però da “gioiello” è diventato bigiotteria scadente, alberi abbattuti ovunque, frane e folta vegetazione la fanno da padrone. Nonostante tutto arriviamo alla Dimonut, dove ci mettiamo del nostro e seguiamo la traccia troppo a ovest, finendo in mezzo al nulla. La forza d’animo non ci manca e alla fine troviamo la forestale per Cercevesa, anche questa interrotta più volte da alberi caduti. Dopo ore spingendo o tirando la bici e un paio di forature ci concediamo frico salsiccie e birra nel chioschetto all’incrocio che porta su a malga Zermula, e vista l’ora e il meteo decidiamo di finirla lì e tornare a Paularo dove arriviamo alle 17.
Alla luce di ciò mi sento di sconsigliare la parte centrale di questo itinerario, è evidente che gli agenti atmosferici e la mancanza di fondi per una corretta manutenzione dei sentieri ne abbiano lasciati cadere in rovina diversi, o almeno così credo. Bye


...le pendenze "severe" del primo tratto sono rimaste invariate :smile::smile::smile:, noi siamo stati anche intossicati dal tanfo di miscela lasciato in scia da un ape mal carburato!
 

ifixtchentchen

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:smile::smile::smile:non dirmi che il tuo racconto è questo…

E’ arrivata domenica,mi alzo e guardo le webcam della carnia,i monti sono avvolti dalle nuvole e mi chiedo se è il caso di farsi oltre 100km o rimanere più in zona e rimandare. Alla fine il mio socio stranamente non raccoglie i miei dubbi e si va! Ore 9.45 siamo in sella a Paularo e si parte, ricordo un “pendenze severe” già all’inizio, la gamba è fredda e mi aspetto un 20%, nulla di nuovo mi dico. Sticazzi!! Qualche centinaio di metri con tratti al 28% che mi fan ricredere sul fatto che non si possa pedalare in piedi col 36 dietro! Ci ho messo mezz’ora a smaltire la tirata di collo,ma per fortuna da lì in poi le pendenze “severe” hanno lasciato il posto ad altre molto più tranquille. Purtroppo dai 1600mt in su le nuvole ci hanno privato di godere del panorama e una volta in cima abbiamo intrapreso come da copione il 404. Tutto ok fino a dove il sentiero “oppone un tratto difficilmente ciclabile” dove non riuscendo a fermarmi ho fatto un volo dalla bici per fortuna senza conseguenze. A questo punto è iniziato il brutto: la forestale che porta a c.ra Culet è interrotta da frane in molti punti e delle piante a foglia larga tipo verze (buone per pulirsi il cu..) ricoprono parte del sentiero. Perdo gli occhiali ma senza particolari problemi arriviamo alla casera. Qui la traccia per c.ra Dimonut non si vede proprio, ci inoltriamo tra le erbacce più volte e dopo innumerevoli orticate troviamo un pertugio che ci indica la via.
Il sentiero però da “gioiello” è diventato bigiotteria scadente, alberi abbattuti ovunque, frane e folta vegetazione la fanno da padrone. Nonostante tutto arriviamo alla Dimonut, dove ci mettiamo del nostro e seguiamo la traccia troppo a ovest, finendo in mezzo al nulla. La forza d’animo non ci manca e alla fine troviamo la forestale per Cercevesa, anche questa interrotta più volte da alberi caduti. Dopo ore spingendo o tirando la bici e un paio di forature ci concediamo frico salsiccie e birra nel chioschetto all’incrocio che porta su a malga Zermula, e vista l’ora e il meteo decidiamo di finirla lì e tornare a Paularo dove arriviamo alle 17.
Alla luce di ciò mi sento di sconsigliare la parte centrale di questo itinerario, è evidente che gli agenti atmosferici e la mancanza di fondi per una corretta manutenzione dei sentieri ne abbiano lasciati cadere in rovina diversi, o almeno così credo. Bye


...le pendenze "severe" del primo tratto sono rimaste invariate :smile::smile::smile:, noi siamo stati anche intossicati dal tanfo di miscela lasciato in scia da un ape mal carburato!
Esatto! :-)
 

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Bassa Selvaggia
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:smile::smile::smile::smile:caduta senza conseguenze, occhiali andati, una passatina in mezzo alle ortiche, pronti via 28%....cosa volere di più?! Eppure anche queste sono bellissime esperienze, va detto però che le si apprezzano qualche tempo dopo, sul momento non più di tanto.
Sto preparando una relazione sul giro da postare anche su Calcarea così dopo non avrai più scuse per non riprovarlo
 
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