Veramente se vuoi ci fai anche le gare...che poi magari sono meno esasperate che in altre discipline (intese con spirito meno da coltello tra i denti), ma molti eventi
gravel ufficialmente hanno il formato della gara. E infatti ci sono bici pensate apposta, tipo la Salsa Warbird giusto per dire la prima che mi è venuta in mente.
Ma al di là di questo, perché se una bici non è da gara è da passeggio? Non si può volere un mezzo prestazionale solo perché è più divertente, appassionante, soddisfacente, ti permette di andare più lontano -o più veloce-, e mille altri motivi non legati all'agonismo?
Inoltre, esiste un solo modo di intendere il concetto di prestazione?
La mia bici "tuttofare", pensata principalmente come bici da lunghe distanze ma che ricopre anche il ruolo di gravel bike, è costruita e assemblata con comfort e funzionalità come obiettivi primari, ma ho comunque fatto tutto il possibile per contenerne il peso e ottimizzare le performance. Pesata ieri, con telaio e forcella in acciaio, dischi, borsa e portapacchi anteriore, parafanghi con flap, pompa a telaio (non minipompa),
ruote assemblate a 32 raggi con dinamo (comunque leggere, poco sopra i 1800g,) e gomme da 40mm superscorrevoli, luci ant e post fisse, caricatore USB, campanello in ottone, borracce da 750 in alluminio e portaborraccia in acciaio, sta a 11,6kg (11,5 con pedali da strada): una bdc endurance così accessoriata peserebbe pressappoco lo stesso, ma sarebbe molto meno funzionale. E questa funzionalità si traduce, oltre che in comfort, in performance quando passi tante ore in sella. Ma per tornare in tema, per come la volevo io, per quello che ci volevo fare, è votata ad essere più leggera possibile. Anche se non ci faccio gare. Perché comunque quando hai nelle gambe qualche centinaio di km, meno peso hai da scarrozzare meglio è...sopratutto sulle ruote.