Sarà che non ho dimestichezza con questo tipo di gare/eventi e che quindi non riesco a figurarmi tutta la gamma di motivazioni psicologiche che stimola alla partecipazione, ad eccezione delle più evidenti, ma francamente fatico a comprendere il perché si possa voler gareggiare in una granfondo con una e-bike ed onestamente anche il perché debba essere consentito.
La mia (non) comprensione va oltre (o si ferma prima de...) le questioni di "tappi", "sverniciamenti" e "malumori egocentrici", non capisco proprio cosa ci sia da gareggiare, quale sia la gara ed in che modo sia divertente farla in e-bike. O meglio, cosa cambi rispetto a fare lo stesso percorso il giorno prima o il giorno dopo, gratis e senza un sacco di scassapall gente attorno, dato che la componente agonistica viene praticamente annullata dalla presenza di un motore.
Se ad una gara ciclistica, una granfondo, quindi una gara di resistenza, surroghiamo quest'ultima con la capacità della batteria e surroghiamo le differenze atletiche con le differenze di erogazione dei motori, cosa resta della gara? I punti di ristoro?
Trovo che una gara di e-bike possa avere senso (se un senso ce l'ha... semicit) quando appositamente studiata per esaltare le caratteristiche e le potenzialità delle eMTB, così da spostare la questione sul piano tecnico, sia in salita, sia in discesa, con passaggi tendenzialmente non affrontabili da una MTB su cui non ci sia seduto sopra Chris Akrigg...
Gara in cui, parimenti, faticherei a comprendere la volontà di partecipazione con una MTB o una BdC e del perché dovrebbe essere consentito, al netto delle libertà costituzionalmente garantite, del primo emendamento, dei padri fondatori, égalité e fraternité...
Perché se si tratta solo di libertà dell'individuo, di non esserci motivi gravi per impedirlo, di passare una giornata di sport all'aria aperta, mangiarsi dei gran panini con la salsiccia, sfruttare al massimo un percorso segnalato e presidiato per un giorno, etc, allora niente da dire.
Forse fraintendo il termine "gara".