AM e FR nel Biellese e VCO (Giugno, Luglio, Agosto 2009) - Info e appuntamenti

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Champorcher:
MonGlacier3d.jpg

Lunghezza: 25 Dislivello: 1737 Difficoltà: Impegnativo
PARTENZA: Siamo in Valle d’Aosta nella Valle di Champorcher, nel Parco Naturale del Mont Avic; raggiunto l’abitato di Champorcher, subito dopo la piazza, proseguire a destra seguendo le indicazioni della carreggiabile per Dondena sino a Petit Montblanc quota 1750, dove finisce l’asfalto ; di riferimento sulla destra paline segnavia Colle del Lago Bianco, da questa scalinata arriveremo a termine percorso.
Lasciata l’auto si continua sulla strada sterrata sino alla conca di Dondena quota 2091, si supera il torrente Ayasse e si prosegue sino al rifugio Dondena quota 2190, disponibilità acqua.
La strada continua dietro il rifugio sino a raggiungere quota 2330, contraddistinta da un segnavia sulla destra, si lascia la strada per continuare sul sentiero attraversando nuovamente il torrente Ayasse su un ponte per poi proseguire sul piano erboso. Qui si vede il sentiero arrampicarsi sulle ripidi pendici erbose del Mont Glacier (3185), a stretti tornanti, antica mulattiera reale fatta costruire da Vittorio Emanuele II°. Seguire le indicazioni per Col Fussi sino a raggiungere il Lac Gelè, per poi attraversare, bici a spalle, una pietraia (10 minuti) e guadagnare il colle quota 2910. Fermiamoci e immagazziniamo gli sguardi sulla conca del Lac Miserin.
Di qui si prosegue indicazioni Fenis, attenzione dopo 200 mt. dal colle a non scendere a sinistra, anche se più invitante, ma proseguire arrampicandosi (è il termine giusto) seguendo il segnavia giallo a monte tra molti movimenti franosi.; dopo una lunga pietraia si può nuovamente salire in bicicletta proseguendo al Col dell’Eyelè (2785) In questo tratto , alle spalle del Mont Glacier, vista sul Cervino , gruppo del Rosa.
Dalla stretta finestra un sentiero si butta a capofitto, sfidando la forza di gravità per restare in sella, dislivello di 400 mt. in breve distanza, sino a raggiungere il lago Margheron quota 2376, dove troviamo un casotto attrezzato guardaparco e acqua. Riprendere le forze, perché qui ci aspetta una risalita per traccia (molto scarsa) di sentiero, bici a spalle sino al Col Medzone (2613), personalmente il più faticoso non tecnicamente , ma dovuto dall’impegno fisico nei tratti precedenti. Ancora stupendi panorami, memorizzate e portateli con voi.
Qui comincia la lunga discesa, da prima una ripida scalinata molto sconnessa (non sarà sempre così) per poi proseguire in stile free-rider leggero per raggiungere il Lago Cornuto quota 2176, il Lago Bianco quota 2153, sino a quota 2165, individuabile dall’attraversamento su un caratteristico ponte in legno. Ancora fantastici panorami su numerosi laghi alpini.
Ultimo sforzo, ultima salita sino a raggiungere il Colle del Lago Bianco quota 2308 , 15 minuti.
La discesa non sarà da meno, mulattiera molto sconnessa, scalinata, ma in fondo, molto in fondo quota 1750 , ritroveremo il punto di partenza.
http://www.canavesemtb.it/itinerario.asp?P=27
http://www.canavesemtb.it/percorsigps/MonGlacier09.jpg

Sono stato al lago Miserin 3 giorni fa, la salita è completamente pedalabile, tranne 2/3 chiazze di neve da superare a piedi, lunghe non + di 50/100 metri l'una.
da li, per arrivare alla finestra, la bici la si deve comunque portare per quasi tutti i 300 metri di dislivello neve o non neve ( ce n'è ancora abbastanza)

Se volessimo aggiungere un bel tratto di discesa a Champorcher, cosa che mi esalta non poco, prenderei il bus a Hone alle 8e19.
http://www.regione.vda.it/trasporti/orariolinea_i.asp?codlinea=96
Ho visto sulla mappa un sentiero estremamente invitante che dal Barbustel va giù fino in fondovalle... anzi, ci sono varie alternative. Sarebbe la cigliegina sulla torta del giro, evitando tra l'altro l'ultimo passo da fare a spinta.

oppure giro del Gries in Ossola.
http://scioccoblocco.com/recensioni/griesbike.html
Molto molto molto bello. Già fatto con la Slayer. La discesa è tutta una libidine. Si fa tranquillamente tutta in sella. E molto divertente è anche il singletrack che scende al Lago Morasco dall'Alpe Bettelmatt, evitando la sterrata.
Ma la parte più bella secondo me è il lunghissimo traverso pianeggiante che taglia in costa il pendio oltre il confine.
Ma anche la comoda salita verso il Rifugio Maria Luisa, i tanti laghi, il ghiacciaio del Gries...
spaceball.gif

3507471948_dceab2e248.jpg


spaceball.gif


toggia.jpg

http://www.mtb-forum.it/community/forum/album.php?albumid=1033
Volendo si può provare una variante che mi ha inzuccato FabioND, dall'Alpe Bettelmatt verso il Lago dei Sabbioni...

Che dici?
 

Ryu80

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Direi decisamente che voto per la seconda, anche se per me è + distante. Anche perchè 1700 e rotti in soli 25km sono un disl da urlo e a quote così alte non è improbabile beccarsi ancora la tanta neve che è venuta giù quest'anno.
Ma la traccia gps su googlemaps dove l'hai presa?
 

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Che bello il giro del Gries!
Quattro laghi, tre passi, bella salita, scenari nevosi suggestivi e discesa molto divertente... con una compagnia mOlto paziente.
Grazie Ryu!

Rispetto al giro classico abbiamo aggiunto un paio di piccole varianti, secondo me da rifare anche le prossime volte:
Partendo da Riale, si sale agilmente verso il Passo San Giacomo, ma all'altezza del Maria Lusia, poco prima di arrivarci, c'è una strada a destra che sale ripida (appena dopo il condotto di adduzzione verde). In pochi minuti si arriva al Lago Castel.
Con questa microscopica deviazione si aggiunge al giro un altro panorama carino: un altro lago con le cime aguzzissime che si specchiano dentro.
Il lago ha due dighe: ci si arriva da dietro, dove ce n'è una "fasulla",cioé interrotta in centro; e una sull'altro lato, vera e propria.
Dalla diga fasulla, si possono fare dei bei ripidi sulla massicciata, con foto da poser, più poser di me. :))):
Se si prosegue verso nord, evitando di tornare sui propri passi, si evita anche di dover scendere e risalire, passando davanti al Maria Luisa. Uno sterrato liscissimo in lieve discesa, tra prati stracolmi di fiori, conduce al Lago Toggia. L'ultimo pezzo è un largo sentiero a picco sull'acqua che si immette sulla diga del Toggia, ricongiungendosi alla strada classica per il Passo.
Sul traverso oltre al Passo S. Giacomo attualmente si incontrano alcuni nevai, ma si attraversano senza rischio in meno di un minuto ciascuno.
La Capanna del Corno è completata e funzionante. Un po' brutta fuori, è accogliente all'interno e l'offerta di diverse torte (con fette ragguardevoli) è un buon motivo per un pit-stop dopo pranzo (o per pranzo se si arriva più presto).
Dal Rifugio al passo del Corno la neve è ancora abbondante e il sentiero sgombro risulta un po' rovinato dai movimenti invernali del manto. Non ce n'è un'esagerazione, tant'è che il microscopico ghiacciaio sul lato est del passo è messo a nudo, senza un minimo di conforto per le abbondanti nevicate di quest'anno. Idem il giacchiaio del Gries... è nudo, grigio scuro, impietosamente sempre più lontano dal lago.
Il sentiero presenta evidenti lavori di manutenzione, con scoli dell'acqua, segnavia riverniciati e ometti. Ah, gli svizzeri...
La discesa dal Passo del Gries è molto divertente. E' in ottimo stato, tranne alcuni passaggi della parte terminale, prima dell'Alpe Bettelmatt, in cui la mulattiera è diventata più tecnica e trialistica. (Parte finale con difficoltà S2, con qualche tornantino forse S3)
Dopo la piana del formaggio più saporito dell'Ossola, io e Ryu ci siam separati... direi fortunatamente. Si è evitato una passeggiata scomoda. Lui è sceso per la sterrata, io per la vecchia mulattiera.
Dopo un difficoltoso guado a causa del torrente in piena, il sentiero si è rivelato molto più malconcio di due anni fa: tante pietre sporgenti, canali profondi, contropendenze a 45° su roccia con sabbia, qualche piantina spinosa, ma quel che più era rischioso... buascione fresche di vacca!
A mio parere è impraticabile per la maggior parte ai più. Io ho goduto parecchio, quindi lo consiglio a chi se la sente e ama il trialistico-veloce (?). Difficoltà S2-S3 costante. Niente di alieno. Può allenare per la DH di Maribor tra un nosepress e l'altro.
A chi non ha fatto in sella tutti i passaggi della discesa precedente, lo sconsiglio. Mentre è vivamente consigliato a chi si è divertito un sacco anche prima.
Infine, invece di costeggiare il Lago Morasco sulla sterrata comoda a est, ho voluto provare - che non avevo mai fatto - il giro sull'altro lato. Nulla di eclatante. E' più lungo e richiede ancora un po' di energie nei saliscendi, ma si vede il lago da una prospettiva diversa e mi ha fatto piacere girarci intorno.

Tra deviazioni, pause, attraversamenti di nevai, ci abbiam messo 7 ore.

La mia bici da Crosscountry è fantastica. Ieri sera sono uscito con gli amici senza mezzo dolorino né segno di stanchezza. Com'è comoda questa bici!
Comodissime anche le ginocchiere RaceFace Rally FR: dal Passo San Giacomo in poi le ho sempre avute sù, senza alcun fastidio.
Forse paraschiena e casco integrale erano eccessivi... ma mi han dato scioltezza e tranquillità nei passaggi più rischiosi.

Proprio contento.
1) perché trovare amicici che mi sopportano è sempre bello :-) :-P o-o
2) condividere queste bellissime esperienze ne fortifica il ricordo
3) vincere la sfida con me stesso, per non farmi rimpiangere troppo la slayer, è stato confortante e soddisfacente.
4) lo spettacolo della natura tra neve e un'esplosione di fiori dai colori intensissimi riempie il cuore.

Non abbiamo trovato un meteo splendido, anzi, nuvoloni incombenti si aggiravano in tutte le direzioni, sospinti da brezze "confuse"; ma non è piovuto, né abbiam patito freddo. Qualche buco di culo di puffo* c'è stato ... e una ridicolissima collezione di arrossamenti a strisce è evidente sia sulle braccia che sui polpacci. Col sole pieno ci sarebbe stato da scottarsi bene! Mi si vede lo stampo di maglietta, guanti, calzini e dei 4 velcri delle ginocchiere :))): :loll:

*= piccolo buco di blu tra le nuvole.



PS: la galleria a chiocciola che evita i tornanti di Formazza è una manna. :-) Era ora che l'aprissero, dopo tutti quegli anni di lavori (sempre fermi)!
 

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San Guido le ha fatte anche per me, dato che questo we ero senza macchina fotografica.

@ Ryu: puoi spedirmele per mail, quando puoi? anche quelle di Cannero, dato che il link per il download non funzionava, pleasssse. Moltamente danke. :-)
 

Ryu80

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San Guido le ha fatte anche per me, dato che questo we ero senza macchina fotografica.

@ Ryu: puoi spedirmele per mail, quando puoi? anche quelle di Cannero, dato che il link per il download non funzionava, pleasssse. Moltamente danke. :-)
Abbiate pazienza per le foto, devo ritagliarmi a lavoro una finestra temporale di cazzeggio suffcientemente grande per risistemare qua e là le immagini con fotosciopp.
 

va pian

Biker velocissimus
... non pensavo ci fosse ancora neve da quelle parti, FabioND voleva farlo dopo la 1/2 di Agosto,.... troveremo ancora neve!. Il giro l'ho fatto tempo fa ma era tutto in buone condizioni....
Oltre alle torte è buona anche un tipo di birra... scelta dal tipo del rifugio, non ricordo il nome ma ricordo l'effetto... brillo assai!
 

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Ecco il link per un zip di tutte le foto a risoluzione originale
http://rapidshare.com/files/263267815/Gries_01-08-09.zip


Sapete come e se si può postare direttamente gli slideshow di flickr?
uhm no...
ti conviene postare un paio di foto belle qui normalmente e linkare lo slideshow su flickr. ;-)

Grazie mille! certe sono davvero bellissime!
Se riesco a togliere un po' nebbia, te le reinvio ;-)

... non pensavo ci fosse ancora neve da quelle parti, FabioND voleva farlo dopo la 1/2 di Agosto,.... troveremo ancora neve!
ce n'è un po', ma in fin dei conti non dà troppo fastidio... diciamo che è più suggestivo e i colori del laghetto sù al passo del Corno sono molto belli.
Il giro l'ho fatto tempo fa ma era tutto in buone condizioni....
Guarda, due anni fa avevo fatto la discesa praticamente tutto in sella con la Slayer con forca da 130mm e clavicola appena sublussata che mi faceva veder le stelle con certi movimenti.
Ora sono stato più che contento di avere la SX, perché penso che la quantità esagerata di neve e il suo scioglimento altrettanto abbondante, ovviamente, deve aver scavato e messo a nudo più rocce.
Ti dico... non è infattibile l'ultimo tratto, io mi son divertito un sacco. Ho trovato forse un pelo più difficile il pezzettino sconnesso coi tornantini appena prima dell'Alpe Bettelmatt, perché ci son sassi smossi e fissi di taglio, per cui fare nosepress è più complicato. Però ho ritenuto opportuno mettere in guardia (o stuzzicare) chi si aspetta un percorso abbordabile come gli anni passati.
Lo consiglio vivamente a FabioND, magari in compagnia di qualche socio che fa DH.
Oltre alle torte è buona anche un tipo di birra... scelta dal tipo del rifugio, non ricordo il nome ma ricordo l'effetto... brillo assai!
preferisco una birra a fine giro ed ubriacarmi di adrenalina senz'alcool durante la discesa. o-o Non vorrei rovinarmi la discesa per godermi una birra anticipata.
 

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Incantato dall'entusiasmo di chi è stato in Engadina, la prossima settimana, probabilmente domenica-lunedì-martedì (e forse mercole), avrei intenzione di andare a Scuol e dintorni.
La perfezione dell'organizzazione svizzera, la magia delle valli incantate dell'Engadina, la preparazione e offerta per la mtb, fanno di questa meta una stuzzicante idea di vacanza estiva.
Chi volesse accompagnarmi è il benvenuto.

Le idee sono:
- fare le prime tre tappe dell'Alpine Bike n°1
- far degli anelli di un giorno tenendo come base Scuol (bello come St. Moritz, ma meno caro e snob).
Per dormire c'è un ostello e vari B&B e hotel... se ci siete ci organizziamo. o-o

Ryu, ti conto?
Lembo? tetta? sto intrigando anche quel mattacchione attempato di Recco...

C'è epicità nell'aria... :-)

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