La mountain bike dei BdB in qualche occasione diventa
alpinismo in MTB. La cosa era stata preannunciata dal bravo Mauro e i partecipanti al giro erano stati tutti avvisati delle difficoltà che avrebbero potuto incontrare. Dario, in questi frangenti si esalta tantissimo (el par fin mia tat a post)
, anche Uilmer non è da meno. Io personalmente preferisco pedalare con la mia cesso bike
. Devo ammettere però che, pur faticando, non ho avuto grossi momenti di crisi neppure nei tratti più esposti e ho sempre proceduto calmo e tranquillo, in ottima sintonia con la montagna, veramente bella anche quando dura, rocciosa, aspra e selvaggia.
Calmo e tranquillo fino al fattaccio
, ma andiamo per gradi...
Il fine settimana si preannunciava interessante, e lungo.
Con Dario si decide di partire venerdì sera, per diversi motivi tra cui la levataccia che si sarebbe dovuto fare sabato mattina per presentarsi in orario a Bezzecca.
Alle 21:30, dopo aver superato il traffico della Gardesana, giungiamo al punto prescelto per il pernotto: avevo scorto la bella area la settimana prima, durante il ritorno e il luogo non sembrava niente male..
C'è ancora luce, montiamo le tende (questa volta singole), mangiamo il riso freddo e la macedonia gentilmente offerti dalla mamma di Dario, giro in paese per una birretta e poi a letto. La notte è trascorsa abbastanza tranquillamente, tranne che per qualche rumore di automobili in transito, coppiette in fase di limonaggio e campeggiatori dell'ultimo minuto che hanno disturbato il mio sonno leggero.
Alle 7:00 ci prepariamo e raggiungiamo il bici il paese di Tiarno dove facciamo colazione e acquistiamo panini e frutta nell'alimentari della "Famiglia Cooperativa". Io quasi quasi faccio la
fidelity card.
Inizio del giro ad inseguimento, con le posizioni di testa e di coda incognite. Io e Dario riusciamo a recuperare GFavier, Mauro, Seby e Steen (grande ritorno!) lungo la salita, mentre locomotiva-uilmer ritornerà nel gruppo più tardi. Infatti, dopo un pieno di carbonella fresca, sbuffando vapore a più non posso, locomotiva-uilmer, convinto fossimo chissà dove (voci dicevano avessimo già raggiunto la cima), partiva all'inseguimento dei fuggitivi. Qualche folletto maligno ha avanzato però l'ipotesi che in realtà uilmer stesse fuggendo da Mauro, nel tentativo di non farsi superare ed evitare lo smacco della volta precedente.
Ripercorriamo parte dei sentieri dello scorso giro attorno al Cadria, poi deviamo a destra ed imbocchiamo un bel sentiero che sale a tornanti. Facciamo tratti a piedi nei punti franati e sudiamo abbondantemente, anche a causa della calura afosa. Un clima strano, le montagne sono velate, l'aria ferma. L'acqua della
sacca idrica è quella che è, bisogna conservarne in più possibile, altre fontane durante la salita non sono previste. Al passo poco prima di Malga Vies mangiamo i panini. C'è il sole, ma poi, puff sbuca la nuvoletta e ci viene freschino...
Non c'è tempo da perdere, manca ancora tanta strada, quindi non possiamo sostare troppo. Riprendiamo quindi a pedalare su single track, con tratti a spinta là dove il sentiero è troppo rovinato o ripido. Poi da un certo punto si iniza a spallare. Percorriamo tratti molto ripidi e verso la cima dobbiamo tenere la bici a fianco perché il sentiero diventa esposto. Per escursionisti esperti. Un nuvolone grigio è minaccioso ed in lontananza si avverte un rumoreggiare poco rassicurante. Siamo in cima e prendere un temporale su questi sentieri è pericoloso. Rimaniamo sul chi va là per un po', poi visto che il temporale tardava ad arrivare, abbiamo iniziato la discesa. Massima concentrazione ed attenzione da parte di tutti. Bici al proprio fianco, rivolta a valle, e pian pianino siamo riusciti a superare il tratto più pericoloso. Ad un certo punto della discesa inizia a piovere, ma si tratta di poche gocce; quel che basta per inumidire il fondo del sentiero e l'erba del canalone che ci tocca percorrere. La traccia gps parla chiaro: lì una volta c'era un sentiero. Ora la natura se l'è ripreso. La discesa nell'erba è emozionante, sull'erba si scivola, le
ruote si bloccano e pur frenando la velocità aumenta. Facciamo qualche capitombolo che ci procura fortunatamente solo qualche livido. Ad un certo punto, all'inizio del bosco la traccia del sentiero ritorna, ma la situazione non migliora più di tanto, con tratti franati, alberi caduti, e poi... e poi...
Lungo un tratto in mezzo alle ortiche sto avanzando molto lentamente, il fondo è di terra, qua e là qualche roccia...
Da poco ho montato i tubeless: dopo tanti anni di camere d'aria, provo la tecnologia che dovrebbe impedirmi di pizzicare ad ogni sasso pur mantenendo un certo comfort e grip con pressioni di gonfiaggio non estreme. Dovrei essere quindi al riparo da pizzicature, ed il
lattice dovrebbe riparare i piccoli fori provocati da spine. L'unico problema sono i tagli, se si taglia il copertone, sono
uccelli senza zucchero.
E alla prima uscita, il mitico Perse, carico di sfiga fino all'orlo, taglia il copertone di 2 cm. La situazione seppur antipatica, poteva venir gestita in un modo migliore, invece: bestemmie imprecazioni e tanto, tanto nervosismo. Avevo a disposizione i mezzi per riparare il copertone, invece non mi sono applicato e ho fatto solo un gran pasticcio, finendo col montare la camera d'aria che avevo per sicurezza.
In quel momento avrei lanciato la bici nello spazio e con la potenza di mille mazinga le avrei scagliato contro i missili e tutte le armi più distruttive.
Faccio proseguire i miei amici, li raggiungerò poco dopo, dopo aver tribolato sul sentiero ridotto in pessime condizioni con il morale in pessime condizioni. Fortunatamente arriva anche la parte divertente, quella finale, che ci fa sorridere. Solo Steen e GFavier, per nor rischiare di incappare in un ulteriore calvario, hanno tagliato prima in direzione strada e si sono dunque persi la parte divertente della discesa...
Quando poi ripensi a quello che hai vissuto, a tutti i bei momenti, alle belle emozioni, alle belle montagne che hai visto, alle battute degli amici, tutte le incazzature che ti vengono al momento, si diluiscono si perdono via. Rimane forse un po' di amaro in bocca, ma dopo una Radler media ed un bel panino al formaggio, passa tutto.
E poi? E poi arriva lo spettacolo! Una manica di pazzi come i BdB è difficile da trovare in giro, e sono proprio contento di aver trovato delle persone così naturali, così vive, schiette.
A proposito di naturale, subito dopo il giro ci si è spostati nel luogo in cui campeggiavamo, e ci siamo fatti tutti il bagno nel torrente! Era il pensiero ricorrente di tutti noi, dopo la calura pomeridiana, la fatica ...
Vedrete il filmato e ci rifaremo delle belle risate.
E poi? E poi tutti in agriturismo a mangiare!
Al termine di una dura escursione come quella di oggi, finalmente una splendida serata in compagnia, rilassati, coccolati dal vinello, dal buon cibo... che goduria.
Saluti e baci a coloro che devono purtroppo ritornare nella bassa, paludosa e puzzona, mentre Dario, Perse e Seby rimangono a dormire in tenda.
Lampi e tuoni in avvicinamento, un grosso temporale è in avvicinamento, siamo eccitati da tutto questo...
La degna conclusione di una giornata difficile, faticosa, tagliente, è una notte movimentata. La parte più piacevole è stata quella sotto il temporale, riparati nelle nostre tendine, abbiamo dormito con il solo rumore della pioggia battente.
Una volta terminato di piovere, come funghi velenosi sono spuntati, nelle vicinanze del nostro campo base, dei disgraziati e cretini che deturpano, come l'immondizia che si trova in giro per prati e boschi, un ambiente che di per se è splendido, accogliente e immacolato.
Musica ad alto volume, urla, rumori continui per tutta la notte. Mentre noi tentavamo di riposare, di dormire, questa gentaglia non ha mai smesso di urlare. E la mia mente non ha mai smesso di elaborare possibili torture per questa feccia. Ho pensato alle pietre del torrente, e di lapidarli. Poi pensavo di prendere la macchina e di investirli tutti e schiacciarli sotto le ruote. Io dico che bisognerebbe prendere delle lezioni da Chuk Norris o Steven Seagal, e poi tritarli tutti di botte...
Alle 6 mi sveglio e sistemo un po' la bici, avrei voglia di fare casino di svegliare i maledetti, ma anche Dario e Seby stanno dormendo e sono con le mani legate.
Dai, tra un po' arriverà Elena e Lorenzo e un'altra giornata magnifica avrà inizio...