Nemmeno, visto l'aria che respiriamo fa schifo e la pioggia che si posa sulla frutta/verdura è contaminata, che di conseguenza gli scarti o il cibo col quale fai crescere il pollo, coniglio, maiale, pecora che poi mangerai, sono pieni di schifezze.
Borraccia si, plastica no
- Creatore Discussione Nicod3mo
- Data di inizio
I cinghiali devi evitare quelli radioattivi di alcune zone delle alpi e il tuo orto dipende sempre dove lo fai, perchè tu sai quello che ci dai sopra tu, ma quello che c'e' in giro in falda e nell'aria te lo becchi lo stesso...è la globalizzazione!
Almeno, in teoria, i prodotti in commercio sono controllati.
Magari invece ti prendi le uova dal contado bucolico, e il tipo brucia sterpaglie nel cortile dove finisce anche qualche altra porcheria di plastica, o ci butta l'olio della macchina, le galline razzolano nella diossina e tu te la mangi soddisfatto nelle uova.
ps
Scritto in contemporanea a @Minitrek
io mi fiderei sempre più del mio ordto che di qualunque controllo ....su merce di cui non consco la provenienza...I cinghiali devi evitare quelli radioattivi di alcune zone delle alpi e il tuo orto dipende sempre dove lo fai, perchè tu sai quello che ci dai sopra tu, ma quello che c'e' in giro in falda e nell'aria te lo becchi lo stesso...è la globalizzazione!
Almeno, in teoria, i prodotti in commercio sono controllati.
Magari invece ti prendi le uova dal contado bucolico, e il tipo brucia sterpaglie nel cortile dove finisce anche qualche altra porcheria di plastica, o ci butta l'olio della macchina, le galline razzolano nella diossina e tu te la mangi soddisfatto nelle uova.
ps
Scritto in contemporanea a @Minitrek
certo se hai casa sulla terra dei fuochi è un altro discorso...
Soprattutto se vivi a pochi km da un inceneritoreNemmeno, visto l'aria che respiriamo fa schifo e la pioggia che si posa sulla frutta/verdura è contaminata, che di conseguenza gli scarti o il cibo col quale fai crescere il pollo, coniglio, maiale, pecora che poi mangerai, sono pieni di schifezze.
si parla di meno peggioNemmeno, visto l'aria che respiriamo fa schifo e la pioggia che si posa sulla frutta/verdura è contaminata, che di conseguenza gli scarti o il cibo col quale fai crescere il pollo, coniglio, maiale, pecora che poi mangerai, sono pieni di schifezze.
I cinghiali devi evitare quelli radioattivi di alcune zone delle alpi e il tuo orto dipende sempre dove lo fai, perchè tu sai quello che ci dai sopra tu, ma quello che c'e' in giro in falda e nell'aria te lo becchi lo stesso...è la globalizzazione!
Almeno, in teoria, i prodotti in commercio sono controllati.
Magari invece ti prendi le uova dal contado bucolico, e il tipo brucia sterpaglie nel cortile dove finisce anche qualche altra porcheria di plastica, o ci butta l'olio della macchina, le galline razzolano nella diossina e tu te la mangi soddisfatto nelle uova.
ps
Scritto in contemporanea a @Minitrek
Cibo, in Italia crollano i controlli: 10 anni fa erano il triplo
La denuncia della Beuc, l'associazione dei consumatori europei. Il problema non riguarda solo il Belpaese ma tutta l'Ue. Ispezioni in calo anche sugli alimenti più a rischio per la salute
www.agrifoodtoday.it
Infatti ho scritto "in teoria".
E poi vedrete quando Bruxelles calerà le braghe con Trump con che cosa ci inonderanno gli ammerigani...
Mangeremo chimica a tutti i livelli.
E poi vedrete quando Bruxelles calerà le braghe con Trump con che cosa ci inonderanno gli ammerigani...
Mangeremo chimica a tutti i livelli.
Infatti.
Ho la possibilità di avere un po' di orto e carne, oltre a poter usufruire, una volta finito il periodo di raccolta, di ortaggi senza più trattamenti.
Un po' sono fortunato.
Ah, senza contare le falde acquifere contaminate
senza contare la bonta' intrinseca del prodotto in se stesso assolutamente superiore....
Si ma non credere, qualcosa comunque la devi dare, un semplice anti lumaca o il diserbante per non fare crescere l'erba devi farlo e non penso che faccia bene.
Sicuramente è meglio della coltivazione intensiva.
E devi vedere i polli e i conigli che differenza!
Basta OT
raga, notiziona: esiste anche la verdura bio. magari non quella del supermercato, ma quella dei piccoli coltivatori locali, dove potete controllare che non brucino sterpaglie vicino. io le prendo tramite un GAS (gruppo acquisto solidale).
Così le arance arrivano direttamente dalla Calabria e dalla Sicilia, le mele da un produttore locale, ecc.
Però mi avete quasi convinto: ora mi azzanno una coscia di maiale carbonizzz... alla brace...
Così le arance arrivano direttamente dalla Calabria e dalla Sicilia, le mele da un produttore locale, ecc.
Però mi avete quasi convinto: ora mi azzanno una coscia di maiale carbonizzz... alla brace...
Sei sicuro sicuro?
Arrivano dalla Cina, non con furore, ma con la peste suina!!!
Sei sicuro sicuro?
Arrivano dalla Cina, non con furore, ma con la peste suina!!!
con tutta quella brace di suino sulla coscia rimane solo il maiale.
E fai bene perchè cmq è un approccio più sostenibile e sicuramente qualitivamente ed eticamente migliore. Anche io ove posso ricorro a questi canali, ma non mi faccio troppe illusioni...e cmq piuttosto che tornare a vivere zappando la terra a mano o cacciando nella foresta come i nostri avi mi tengo volentieri la plastica e gli annessi e connessi.
Perchè, diciamolo, vivere "sano" e bene nei posti bucolici di campagna lo si può fare perchè da qualche altra parte si inquina e si sviluppa tecnologia e denaro che viene ivi trasferito.
Ma è proprio sulla tecnologia, applicata eticamente e non solo con la logica del profitto a breve (ed è qui il punto), che bisogna puntare per migliorare le cose. Non su un ritorno al passato, il quale, ormai i più ignorano di come fosse ostico e poco augurabile.
Anche io, ma sento più la mancanze delle cozze. Queste ultime le ho smesse definitivamente nel 2006 quando per caso ho visto gli allevamenti nel golfo di Taranto, fra le raffinerie e l'acciaieria...
Queste ultime le ho smesse definitivamente nel 2006 quando per caso ho visto gli allevamenti nel golfo di Taranto, fra le raffinerie e l'acciaieria...
Mia nonna paterna, nata nel Chianti in una famiglia di mezzadri, ha sempre sostenuto che chi parlava con nostalgia di "una volta" non aveva idea di cosa dicesse. Mi ha sempre parlato dei numerosi parenti, bambini ed adulti. morti per malattie oggi banali o per un non meglio precisato "torcibudello" e soprattutto della cosa peggiore, il freddo. E parliamo di gente che se la passava piuttosto bene, sia in quanto mezzadri di una terra ricca che per una tradizionale civiltà di fondo della zona (per dire, i proprietari anticipavano le spese per le cure ospedaliere che fossero state necessarie)