Come affrontare i lupi e altri animali pericolosi ?

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CesareRBO ha centrato il problema. La "gente" ha paura dell'orso o del lupo, che alle nostra latitudini non assalgono uomini da secoli e non delle reazioni anafilattiche per le api o vespe o del tetano...

p.s. io ho incrociato una coppia di lupi sul Pratomagno innevato nel novembre 2009... ;-)



Wow... foto..?
 

El.Diablo

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Indiscutibilmente il buon Cesare RBO ha ragioni da vendere, tant’è che può risultare ben più letale un microscopico batterio rispetto ad un rinoceronte iracondo a cui qualche illuminato veterinario ha vietato le ordinarie abluzioni.

Vorrei, comunque, soffermarmi sulla genesi delle paure che albergano irrazionalmente l’animo dei mortali, perché altrimenti rischiamo di derubricare l’anelito partorito dal terrore in puro e semplice spavento.


Così come il bosco è tradizionalmente il luogo metafisico della paura, così il lupo ha disturbato il placido sonno degli infanti per intere generazioni!


Le favole che ti raccontano da bambino incidono come un bisturi la psiche degli ignari uditori e,
repetita iuvant, costretto alla fin fine a cedere all’assedio di Cappuccetto Rosso ed all’embargo alimentare delle ansiose genitrici italiche, ti ritrovavi sostanzialmente costretto a fartene una ragione: come si conviene nelle moderne concezioni sociali, qualcheduno ti aveva già preconfezionato un nemico. Il tuo primo nemico!

E questi era il lupo…


E’ logico, quindi, che al mio iniziale e seppur tardivo incontro con l’oggetto degli incubi infantili, il vostro affezionatissimo non abbia potuto sottrarsi al batticuore violentemente rigettato dalla nebbia dei ricordi, alienandosi una chance davvero singolare: dopo cinquanta, lunghi anni, fare la pace con il “nemico”, ed infine, con me stesso…
 

cesare RBO

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El.Dialo
Vorrei, comunque, soffermarmi sulla genesi delle paure che albergano irrazionalmente l’animo dei mortali, perché altrimenti rischiamo di derubricare l’anelito partorito dal terrore in puro e semplice spavento.

Così come il bosco è tradizionalmente il luogo metafisico della paura, così il lupo ha disturbato il placido sonno degli infanti per intere generazioni!

Le favole che ti raccontano da bambino incidono come un bisturi la psiche degli ignari uditori e, repetita iuvant, costretto alla fin fine a cedere all’assedio di Cappuccetto Rosso ed all’embargo alimentare delle ansiose genitrici italiche, ti ritrovavi sostanzialmente costretto a fartene una ragione: come si conviene nelle moderne concezioni sociali, qualcheduno ti aveva già preconfezionato un nemico. Il tuo primo nemico!

E questi era il lupo…

E’ logico, quindi, che al mio iniziale e seppur tardivo incontro con l’oggetto degli incubi infantili, il vostro affezionatissimo non abbia potuto sottrarsi al batticuore violentemente rigettato dalla nebbia dei ricordi, alienandosi una chance davvero singolare: dopo cinquanta, lunghi anni, fare la pace con il “nemico”, ed infine, con me stesso…

sacrosanto, Diablo... la paura del lupo è atavica, risale a quando l'Europa era coperta da un fittissimo manto di foresta primigenia... buia e piena di vita, pericoli e misteri, gli uomini erano pochi e male armati, la vita media era inferiore ai 30 anni... oggi di quella foresta restano pochissimi brandelli sparsi in un intero continente e la stragrande maggioranza dei suoi abitanti non ne ha mai vista una... degli animali che la popolavano resta a stento il ricordo e nel migliore dei casi qualche rado, timido quando non spaurito superstite...
la paura resta intatta invece, tramandata in mille modi (letteratura, fiabe, miti, leggende, cinematografia) e giunta fino a noi con ancora un bel po' di forza (a quanto pare)... è più forte di noi... è istintivo (non siamo sempre stati al vertice della catena alimentare...e la parte più profonda di noi se lo ricorda bene...) è la paura di quello che si annida nell'oscurità e se provi a descriverlo ti accorgi di non esserne capace perché non esiste... e allora cerchi un corpo, un corpo che sia vivo e reale dentro il quale infilare questa cosa e dandogli un nome ti sembra di averne meno paura, dandogli un corpo di carne ed ossa a cui dare la caccia e che puoi trafiggere e lacerare ti senti meno piccolo e spaurito... e canterai di queste "eroiche" gesta la notte, attorno al fuoco... questo è l'uomo...
solo la razionalizzazione (che oggi noi non solo possiamo permetterci ma dovremmo permetterci) consente di tornare con "i pedi per terra" e ricondurre il tutto alle sue giuste proporzioni e rimettere quell'oscurità e quella paura al proprio posto, dove è giusto che stia e da dove in fondo proviene ...

in questa come in tante (ma tante...) altre umane faccenduole tendiamo, come dicevo, a perdere le corrette "proporzioni" (e quindi le "dimensioni" reali) delle cose scambiando nani per giganti, ombre per mostri e viceversa... meglio "pensare" al lupo che alle mille ILVA di questo paese (solo per fare un esempio)... in fondo è molto più rassicurante...:smile:

un saluto a voi
Cesare
 
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El.diablo, concordo con te ma l'uomo è un animale razionale e come tale dovrebbe almeno tentare di comportarsi. Non è con le grida di "al lupo al lupo" che si risolvono i problemi, meno che mai quelli ambientiali in cui tutti i parametri sono strettamente interconnessi... e neppure con i pietismi sui "poveri bambi" :spetteguless:
 

El.Diablo

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sacrosanto, Diablo... la paura del lupo è atavica, risale a quando l'Europa era coperta da un fittissimo manto di foresta primigenia... buia e piena di vita, pericoli e misteri, gli uomini erano pochi e male armati, la vita media era inferiore ai 30 anni... oggi di quella foresta restano pochissimi brandelli sparsi in un intero continente e la stragrande maggioranza dei suoi abitanti non ne ha mai vista una... degli animali che la popolavano resta a stento il ricordo e nel migliore dei casi qualche rado, timido quando non spaurito superstite...
la paura resta intatta invece, tramandata in mille modi (letteratura, fiabe, miti, leggende, cinematografia) e giunta fino a noi con ancora un bel po' di forza (a quanto pare)... è più forte di noi... è istintivo (non siamo sempre stati al vertice della catena alimentare...e la parte più profonda di noi se lo ricorda bene...) è la paura di quello che si annida nell'oscurità e se provi a descriverlo ti accorgi di non esserne capace perché non esiste... e allora cerchi un corpo, un corpo che sia vivo e reale dentro il quale infilare questa cosa e dandogli un nome ti sembra di averne meno paura, dandogli un corpo di carne ed ossa a cui dare la caccia e che puoi trafiggere e lacerare ti senti meno piccolo e spaurito... e canterai di queste "eroiche" gesta la notte, attorno al fuoco... questo è l'uomo...
solo la razionalizzazione (che oggi noi non solo possiamo permetterci ma dovremmo permetterci) consente di tornare con "i pedi per terra" e ricondurre il tutto alle sue giuste proporzioni e rimettere quell'oscurità e quella paura al proprio posto, dove è giusto che stia e da dove in fondo proviene ...

in questa come in tante (ma tante...) altre umane faccenduole tendiamo, come dicevo, a perdere le corrette "proporzioni" (e quindi le "dimensioni" reali) delle cose scambiando nani per giganti, ombre per mostri e viceversa... meglio "pensare" al lupo che alle mille ILVA di questo paese (solo per fare un esempio)... in fondo è molto più rassicurante...:smile:

un saluto a voi
Cesare

Analisi ineccepibile, carissimo Cesare, sulla quale convengo in toto.

D’altro canto, nei seppur multiformi modelli culturali partoriti in occidente, parrebbe evidente la spasmodica promozione di ansie ed angosce palesemente “sistemiche” e subliminalmente salvifiche.

E’ una sorta di strategia atta al governo degli individui, ottenuto attraverso il condizionamento degli stessi tramite l’inoculazione di inquietudini preconfezionate a cui, ovviamente, non v’è lenimento alcuno e l’unico palliativo si riduce alla genesi di sovrastrutture difensive.

E’ calzante la tipicità della cultura statunitense, dove l’utilizzo strumentale della paura è istituzionale: plasmare la sagoma di un nemico spiccatamente pernicioso ed offrire protezione ai timorosi… et voilà! …les jeux sont faits!

Ma questa è tutta un’altra storia, e mi cospargo il capo di cenere per l’off topic.
 

El.Diablo

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El.diablo, concordo con te ma l'uomo è un animale razionale e come tale dovrebbe almeno tentare di comportarsi. Non è con le grida di "al lupo al lupo" che si risolvono i problemi, meno che mai quelli ambientiali in cui tutti i parametri sono strettamente interconnessi... e neppure con i pietismi sui "poveri bambi" :spetteguless:



L’incontro con il “mio lupo” avvenne, come di prammatica, in una zona scarsamente antropizzata, e ben comprendo gli istinti che suggeriscono a questi animali di tenersi abbondantemente alla larga dagli umani.

Nutro la vaga impressione che sappiano di noi ben più cose di quanto noi sappiamo di loro, e la nostra ostentata “razionalità” sia in realtà solamente una sorta di sovrastruttura dell’inconscio collettivo, una parete d’intercapedine eretta per “isolarci dal dubbio”.
 

iz5dki

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Ciao a tutti,
io e i miei amici abbiamo pensato di attraversare tutto il Partenio in mtb, solo che girando su wikipedia ho letto che sono presenti lupi grigi e quindi ora sono meno tranquillo.

Vi è mai capitato di incontrare sulla vostra strada lupi o altri animali pericolosi ?


Se avete consigli o suggerimenti, sono ben accetti :i-want-t:
picture.php


I miei LUPI li affronto cosi'!!!!:spetteguless:
 

cesare RBO

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forse andremo leggermente OT... dico forse... perché non ne sono poi cosi sicuro...

sembola
l'uomo è un animale razionale
l'uomo è l'animale meno razionale che abbia mai calcato il suolo di questo pianeta (per quel che ne sappiamo)... le migliori "conquiste" filosofiche (ma vale per tutti i campi dello scibile) restano appannaggio di pochi (se non pochissimi) e pure quei pochi faticano non poco (eufemismo) per tentare di essere quello che vorrebbero (o dovrebbero) essere "a tutto tondo" (unire cioè la teoria alla pratica), senza zone d'ombra e senza (soprattutto) scuse... gli altri annaspano....
annaspano in un buio oceano di ignavia (nel migliore dei casi) alla disperata ricerca di qualcosa (qualunque cosa...) che galleggi, che riesca a rassicurarli e magari a dare un briciolo di senso al tutto...
purtroppo per noi (ma in fondo è giusto cosi...) il successo di una specie non si evince dai traguardi che solo alcuni, pochissimi, riescono a raggiungere ma da quelli usualmente nelle disponibilità della massa... e qui casca l'asino...

sembola
e come tale dovrebbe almeno tentare di comportarsi
su questo concordo pienamente...

la nostra ostentata “razionalità” sia in realtà solamente una sorta di sovrastruttura dell’inconscio collettivo, una parete d’intercapedine eretta per “isolarci dal dubbio”.

come dicevo sopra... si, è proprio cosi... "mediamente" parlando... è un "materiale" isolante e rassicurante, protettivo... è un bell'abito che ci da “un certo tono”, ci gratifica e ci fa sentire più sicuri...
questo non significa, ovviamente, che la razionalità (in senso lato) sia sempre e necessariamente "quello".... anzi in teoria dovrebbe essere ben altro, un attitudine, un atteggiamento, un metodo, dovrebbe essere solo (solo?) "l'interfaccia" che utilizziamo (o come diceva il sembola "dovremmo tentare" di utilizzare) per entrare in contatto col mondo (esterno ed interiore) e cercare di darne una interpretazione quanto più veritiera ci sia possibile (Heisenberg permettendo...). Magari facendo largo uso della, mai troppo in voga, arte di coltivare il dubbio.
Stando sempre molto attenti a non sconfinare (come vediamo succedere fin troppo spesso) nello scientismo, ovviamente...

ciao
 
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cesare RBO

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penso che dopo "sti pistolotti" anche se qualche "fratello di forum" venisse sbranato da un lupo, orso ecc (sopravvivendo all'esperienza, ovviamente!) non verrebbe certo qui a raccontarcelo...:smile::smile::smile:
 

El.Diablo

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forse andremo leggermente OT... dico forse... perché non ne sono poi cosi sicuro...




come dicevo sopra... si, è proprio cosi... "mediamente" parlando... è un "materiale" isolante e rassicurante, protettivo... è un bell'abito che ci da “un certo tono”, ci gratifica e ci fa sentire più sicuri...
questo non significa, ovviamente, che la razionalità (in senso lato) sia sempre e necessariamente "quello".... anzi in teoria dovrebbe essere ben altro, un attitudine, un atteggiamento, un metodo, dovrebbe essere solo (solo?) "l'interfaccia" che utilizziamo (o come diceva il sembola "dovremmo tentare" di utilizzare) per entrare in contatto col mondo (esterno ed interiore) e cercare di darne una interpretazione quanto più veritiera ci sia possibile (Heisenberg permettendo...). Magari facendo largo uso della, mai troppo in voga, arte di coltivare il dubbio.
Stando sempre molto attenti a non sconfinare (come vediamo succedere fin troppo spesso) nello scientismo, ovviamente...

ciao


In altri tempi, licenziati i fervori giovanili, gli entusiasmi e fors'anche gli dei, principiai ad osservare con sospetto gli intangibili "orfani del dubbio" come ebbi ad apostrofarli sulla soglia del loro tempio profano al limitare del mio trentesimo genetliaco.

La vita convenzionale ed ordinaria iniziava a stringere le viscere come il calzone preso in prestito da un fratello smilzo, e la realtà, opaca, reclamava a gran voce la propria urgenza di potere e verità.

A tal guisa venne in mio soccorso il guizzo spontaneo di chi ha deciso di varcare la linea d'ombra tracciata da un incessante,tedioso e sottostante brusio esistenziale.

Coltivo il dubbio con dedizione, al pari del mio orto fresco; è uno zen, un metodo. Talvolta una terapia per il dolore.
 

cesare RBO

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Cari “colleghi” forumendoli vi ricordate, qualche giorno fa (il 27 Novembre) e qualche post addietro (il n°27… pure questo…) il forumendolo Giopei segnalava un articolo giornalistico su un attacco lupesco (ai danni di una pecora e quattro capre) in Liguria con conseguente can can di articoli sensazionalistici e prese di posizione di cacciatori, movimenti politici territoriali e compagnia cantando... vi dissi che avevo scritto alla redazione per lamentare il tono ed il taglio dell'articolo... beh... mi hanno risposto...
Allego la mia prima mail (stringata ed ironica) e le successive (meno stringate, come mio solito...:smile:). Le loro mail di risposta non posso allegarle (almeno per il momento) perché ho chiesto di concedermi l’autorizzazione alla pubblicazione ma non l’ho ancora ricevuta (e non è detto che me la diano), il “senso” delle loro risposte comunque lo si evince (credo piuttosto chiaramente) dalle argomentazioni delle mie mail…
_______________________________________________________

prima mail:
"Lupi all'attacco", "emergenza lupi".... se il fatto di generare un inutile allarmismo non fosse grave la cosa sarebbe semplicemente ridicola...
leggo che la redazione sarebbe composta da "... persone esperte...", uauuu!!!! sarebbe da capire esperte in cosa.... suvvia, un po' di serietà...
cosa si diceva una volta? darsi all'ippica... ecco, appunto... resta sempre una valida opzione...
buon proseguimento (speriamo migliore di quello da me citato)

Cesare Ancona
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seconda mail
Monsieur le directeur, alcuni giorni fa dei conoscenti (frequentatori assidui di ambienti naturali) discutevano sulla presunta pericolosità dei lupi italici, qualcuno di loro ha portato alla mia attenzione l’articolo sul quale ho basato la mia prima, stringata, “ironica” e persino buon augurante nel finale, risposta.
Vede, la qualità, il tono ed il taglio dell’articolo da me citato sono evidenti e non lasciano molto spazio all’interpretazione (tantomeno a fantomatiche, e fuori luogo, questioni di “educazione”)…
Sono i modi tipici di testate che fanno del sensazionalismo la loro cifra stilistica e contenutistica.
O più semplicemente (e per questo ironizzavo sugli “esperti”) si manda il pezzo di qualcuno che, degli argomenti in questione e delle loro numerose implicazioni, non sa nulla…. Si può essere espertissimi di finanza (o di quello che preferisce, è un esempio…) ma questo non mi risulta qualifichi di per se a parlare di astrofisica (o ambiente, animali e problematiche connesse) con cognizione di causa.
Quindi essendo palese che l’articolo sui lupi non è stato scritto da un emulo di Luigi Boitani il mio chiedermi “esperti in cosa?” risulta tutt’altro che una mancanza di rispetto… è una semplice domanda retorica che maschera a malapena un’ovvietà…
Il semplice riportare un fatto (o notizia), anche con dovizia di particolari, è cosa ben diversa dal dare un taglio di quel tipo. Potremmo semmai discutere del “bisogno” (sempre più diffuso) di “strillare” un titolo per attrarre l’attenzione del lettore (per poi quasi sempre ridimensionarsi e “normalizzarsi” nello svolgimento dell’articolo stesso) ….
O della scarsissima (per non dire nulla) attenzione, sia quantitativa che qualitativa, dei media verso le questioni ambientali, come fossero questioni tutto sommato meno che secondarie… il tutto poi in un momento storico e congiunturale in cui dovrebbero invece essere centrali e nodali (e, per fare un esempio, dalle vostre parti, causa alluvioni, dovreste saperne qualcosina… purtroppo…) e non neglette come invece sono.
Ma questi (nelle nostra microscopica querelle) sono in fondo tutt’altri discorsi….
A qualche “malpensante” potrebbe pure venire in mente che un determinato modo di trattare una notizia possa anche essere funzionale ai molti interessi (economici, diretti ed indiretti) dei potentati locali che mal s’accordano (come di consueto) con la natura e la salvaguardia della stessa…
La presa di posizione degli “Uomini “liberi” (Politica Savonese Online), dei cacciatori savonesi e il fatto che (come è normale che sia, ci mancherebbe… ma guai a dimenticarle, come fin troppo spesso avviene, o ad ignorarle queste cose) voi rispondete, e siete strumento, ad e di un editore… che non lo fa per amor patrio, intendiamoci, non può non rimandare a quanto espresso poco sopra.
Glielo dico francamente, non c’era nessun bisogno di rispondermi (e non è una questione di educazione, mi permetta), la faccenda era già chiara e netta, gli appunti da me mossi restano infatti tutti in piedi e non posso fare a meno di notare che nella sua risposta (per quanto piccata) abbia evitato accuratamente di entrare nel merito della questione (ma del resto “cosa fatta capo ha”) dilungandosi (e perdendosi) in sterili considerazioni sulla città dalla quale (forse? Perché forse? Dovrei avere motivi per “depistarla???” non direi…) proverrei, sulla mia (presunta) mancanza di educazione (e perché mai? Forse perché non esordisco con un “caro” e non concludo con un “egregio”? lei non mi è caro più di quanto io non lo sia a lei…) o addirittura dicendo che avrei scarsa dimestichezza con la lingua italiana… a me non pare… ma se lo dice lei sarà così senz’altro… del resto il confronto diretto dei nostri scritti le darà senza alcun dubbio ragione… (forma e contenuti a parte i tre refusi in 10 righe non glieli addebito, essendo chiaramente frutto dell’ora antelucana e della fretta di essere “sul pezzo”… anzi mi scuso per il tempo che le ho fatto sprecare nel rispondermi)
Non ritengo inoltre di essere più “serio” di qualcun altro solo basandomi sull’ora a cui mi sveglio la mattina (alle 3,30) per andare al lavoro (bastasse quello…e poi perché non dovrei crederle? Le testate aprono prestissimo la mattina… e chiudono tardi la sera… quando non la notte)… cosi come è ovvio che sono liberissimo di scegliere cosa leggere e cosa no, ma sono altresì liberissimo di esercitare il mio diritto di critica come chiunque altro, esattamente come sono liberissimo di decidere cosa ignorare e cosa non ignorare…
in ultimo… mi duole dirglielo cosi sfacciatamente ma non sono mai stato un vostro lettore quindi non può perdere quello che non ha mai avuto…

PS: forse sono io, non mi sento di escluderlo a priori, che peccando di idealismo (forse perché ben conscio del ruolo, anche etico e della valenza sociale connessi) do alla professione del giornalista (e di chi trasmette al prossimo sapere, cultura, informazione) una valenza in fondo esagerata… può darsi…

PPS: si decida, la mia ironia sull’ippica (come valida opzione…) o è desueta (quindi demodé e poco utilizzata) o è inflazionata e quindi sin troppo utilizzata…. delle due l’una…

La saluto (con firma, come sempre…) e non la disturbo oltre…

Cesare Ancona
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terza mail

cos'è????
e comunque (come dicevo) io mi firmo sempre...(quindi, almeno su questo fronte, non c'è alcuna possibilità di errori o confusioni).
volevo farle gentile richiesta di autorizzare il sottoscritto alla pubblicazione di questo nostro scambio epistolare (per la parte di vostra competenza, cioè le sue risposte). La ringrazio in ogni caso e le auguro buona giornata.

Cesare Ancona
________________________________________________________

e da qui non li ho più sentiti (per ora....)
spero possa risultare "interessante"...
ciao
 
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Giopei

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Molto ben fatto, ritengo che l'autorizzazione alla pubblicazione abbia da aspettare un po' ma possiamo sicuramente farne a meno.
Tra l'altro quando sono ripassato in quella zona non sono neppure stato mangiato, non ci sono più i lupi di una volta...
 

sembola

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L'ignoranza eletta a sistema e glorificata.
D'altra parte questo è ormai il paese in cui le soubrette discutono di politica ed i politici di calcio, mica penserai che gran parte dei giornalisti sia tanto meglio? :cagozzo:
 

cesare RBO

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L'ignoranza eletta a sistema e glorificata.
D'altra parte questo è ormai il paese in cui le soubrette discutono di politica ed i politici di calcio, mica penserai che un giornalista sia tanto meglio?

caro sembola condivido in toto... ma per quanto ormai sia "più che scafato" (tra attività politica, culturale, informazione ecc) resto comunque tutte le volte a bocca aperta come un baccalà... è più forte di me...
io per principio non sottovaluto mai nessuno, do sempre per scontato di avere a che fare con persone dotate di (almeno media) intelligenza, cultura, professionalità, amor proprio, onestà intellettuale ecc
diciamo che se mi avessero risposto "guardi come gira il mondo lei lo sa, come funziona un giornale lei lo sa, le dinamiche e le implicazioni che ci sono dietro le conosce quindi grazie della puntualizzazione e non ci rompa più le palle:-)" avrei preferito e ci avrebbero pure fatto una figura migliore...
poi infine mi arrendo all'evidenza....:smile:
 

sembola

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Ti quoto al 100%, quello che dà il voltastomaco non è tanto l'approssimazione o l'ignoranza, di cui in certa parte posso anche comprendere il perchè, quanto l'arroganza di chi rivendica questa approssimazione ed ignoranza come qualità.
 

Giopei

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caro sembola condivido in toto... ma per quanto ormai sia "più che scafato" (tra attività politica, culturale, informazione ecc) resto comunque tutte le volte a bocca aperta come un baccalà... è più forte di me...
io per principio non sottovaluto mai nessuno, do sempre per scontato di avere a che fare con persone dotate di (almeno media) intelligenza, cultura, professionalità, amor proprio, onestà intellettuale ecc
...
poi infine mi arrendo all'evidenza....:smile:
Ineccepibile... però dopo anni passati e schivare (e schifare) Grandi Fratelli, mariadefilippate varie e l'invasione di sfaceli linguistici corrente, ormai mi stupisco quando trovo persone come voi, dotate di piacevole capacità di esprimere concetti sensati, e mi trovo istintivamente ad approcciare il prossimo con pochissime aspettative e con un vocabolario base, forse (forse:nunsacci:) accessibile a tutti...:il-saggi:
Ma la speranza non è ancora morta...:medita:
 

Giopei

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il lupo scappa appena vede un chiuaua quando ringhia! i lupi qui in italia non sono pericolosi!
Sì insomma, non vorrei essere nel chiuaua che entra da solo nel territorio dei lupi...
Il problema piuttosto, anche se l'articolo puntava a fare allarmismo becero, è che la popolazione di lupi presente tra Alpi ed Appennini potrebbe non essere costituita dal lupo nostrano, già estinto ed ora probabilmente di ritorno, ma da ripopolamenti, così dice la leggenda metropolitana, effettuati sulle Alpi Francesi in maniera piuttosto frettolosa con capi provenienti da altre aree, e di pericolosità diversa da quelli autoctoni.
Sia come sia, mi piacerebbe vederli e magari ci riuscirò, la zona delle segnalazioni è a dieci km da casa mia, dove giro spesso.
 

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