come funziona una forcella

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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andreprup

Biker serius
26/4/08
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chiavari (genova)
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Come è fatta dentro? Che vuol dire parte aria, camera negativa ecc? Qualcuno conosce quache link di qualche articolo dove si spiega il funzionamento interno (magari con foto o disegni) di una classica forcella ammortizzata di oggi?? :spetteguless:
Sono rimasto alla marzocchi xc 41 di qualche annetto fa.. :nunsacci: (e ne ho un ricordo MOLTO vago...)

(in particolare mi piacerebbe capire come funziona la talas rlc 32, e l'ammo float rp23...:specc: )
 

ADexu

Biker Prenuragicus
26/12/06
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PEJFUGA, Ichnusa island
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Torque + acciaio e pezzi vari
A grandi linee, quasi tutte le forcelle attuali adottano uno schema asimmetrico, ovvero su uno stelo c'è la parte che serve a far molleggiare la forcella (l'elemento elastico) e nell'altro stelo invece c'è tutto il sistema idraulico che serve a controllare la velocità di movimento della forcella sia in affondamento che in riestensione ed è costituita in genere da degli elementi che obbligano dell'olio idraulico a passare per fori calibrati o pacchetti di lamelle metalliche, questa parte può essere contenuta dentro una cartuccia sigillata oppure occupare tutto lo stelo che viene riempito d'olio (open bath).
Riguardo all'elemento elastico, questo può essere costituito da una molla elicoidale in metallo (acciaio, titanio o altro), da elastomeri (ormai pressochè in disuso se non in modelli molto economici) oppure può essere un pistone telescopico che viene caricato con aria compressa. La molla ha il vantaggio di avere uno scorrimento molto fluido ma ha un peso maggiore, il pistone ad aria compressa è più leggero ma, per via delle guarnizioni di tenuta, è meno scorrevole e poco sensibile ai piccoli urti oltre ad avere un carico di stacco (la pressione minima necessaria perchè la forcella scorra) avvertibile e fastidioso). Per evitare di avere un carico di stacco tanto fastidioso si ricorre allora allo statagemma di mettere un elemento elastico di piccole dimensioni che "aiuti" la forcella a mettersi in movimento, in alcuni modelli questo elemento può essere una piccola molla ma in molti casi si tratta di un'altra camera pneumatica di piccole dimensioni contrapposta a quella principale che può raggiungere automaticamente la stessa pressione della camera principale attraverso un piccolo passaggio d'aria che si chiude appena la forcella affonda qualche mm oppure può essere indipendente e va gonfiata alla pressione che più si desidera. Per fare un esempio pratico, se prendi una Tora Solo Air questa ha una camera positiva e una negativa che assumono la stessa pressione come detto prima e infatti la valvola di gonfiaggio è una sola, quindi il carico di stacco è predefinito e determinato dalla dimensione della camera negativa, nella Reba Dual Air invece la camera negativa è indipendente dalla camera pneumatica principale e può essere gonfiata alla pressione che si desidera, maggiore e la pressione e maggiore sarà la facilità con la quale la forcella si mette in movimento e reagisce prontamente ai piccoli urti.
Per gli ammortizzatori il discorso è molto simile, con l'elemento elastico a molla (posizionata all'esterno del corpo dell'ammo) oppure ad aria in un'apposita camera pneumatica. La sezione idraulica che ne governa la frenatura è quasi sempre contenuta all'interno dell'elemento elastico ed è costituito da un corpo cilindrico contenente l'olio idraulico e da uno stelo che mette in movimento un pistone all'interno del corpo cilindrico.
 

glaucos

Biker paradisiacus
16/3/09
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A casa mia
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A pedali
A grandi linee, quasi tutte le forcelle attuali adottano uno schema asimmetrico, ovvero su uno stelo c'è la parte che serve a far molleggiare la forcella (l'elemento elastico) e nell'altro stelo invece c'è tutto il sistema idraulico che serve a controllare la velocità di movimento della forcella sia in affondamento che in riestensione ed è costituita in genere da degli elementi che obbligano dell'olio idraulico a passare per fori calibrati o pacchetti di lamelle metalliche, questa parte può essere contenuta dentro una cartuccia sigillata oppure occupare tutto lo stelo che viene riempito d'olio (open bath).
Riguardo all'elemento elastico, questo può essere costituito da una molla elicoidale in metallo (acciaio, titanio o altro), da elastomeri (ormai pressochè in disuso se non in modelli molto economici) oppure può essere un pistone telescopico che viene caricato con aria compressa. La molla ha il vantaggio di avere uno scorrimento molto fluido ma ha un peso maggiore, il pistone ad aria compressa è più leggero ma, per via delle guarnizioni di tenuta, è meno scorrevole e poco sensibile ai piccoli urti oltre ad avere un carico di stacco (la pressione minima necessaria perchè la forcella scorra) avvertibile e fastidioso). Per evitare di avere un carico di stacco tanto fastidioso si ricorre allora allo statagemma di mettere un elemento elastico di piccole dimensioni che "aiuti" la forcella a mettersi in movimento, in alcuni modelli questo elemento può essere una piccola molla ma in molti casi si tratta di un'altra camera pneumatica di piccole dimensioni contrapposta a quella principale che può raggiungere automaticamente la stessa pressione della camera principale attraverso un piccolo passaggio d'aria che si chiude appena la forcella affonda qualche mm oppure può essere indipendente e va gonfiata alla pressione che più si desidera. Per fare un esempio pratico, se prendi una Tora Solo Air questa ha una camera positiva e una negativa che assumono la stessa pressione come detto prima e infatti la valvola di gonfiaggio è una sola, quindi il carico di stacco è predefinito e determinato dalla dimensione della camera negativa, nella Reba Dual Air invece la camera negativa è indipendente dalla camera pneumatica principale e può essere gonfiata alla pressione che si desidera, maggiore e la pressione e maggiore sarà la facilità con la quale la forcella si mette in movimento e reagisce prontamente ai piccoli urti.
Per gli ammortizzatori il discorso è molto simile, con l'elemento elastico a molla (posizionata all'esterno del corpo dell'ammo) oppure ad aria in un'apposita camera pneumatica. La sezione idraulica che ne governa la frenatura è quasi sempre contenuta all'interno dell'elemento elastico ed è costituito da un corpo cilindrico contenente l'olio idraulico e da uno stelo che mette in movimento un pistone all'interno del corpo cilindrico.

Tanto di cappello, spiegazione superba! :celopiùg:
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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A grandi linee, quasi tutte le forcelle attuali adottano uno schema asimmetrico, ovvero su uno stelo c'è la parte che serve a far molleggiare la forcella (l'elemento elastico) e nell'altro stelo invece c'è tutto il sistema idraulico che serve a controllare la velocità di movimento della forcella sia in affondamento che in riestensione ed è costituita in genere da degli elementi che obbligano dell'olio idraulico a passare per fori calibrati o pacchetti di lamelle metalliche, questa parte può essere contenuta dentro una cartuccia sigillata oppure occupare tutto lo stelo che viene riempito d'olio (open bath).
Riguardo all'elemento elastico, questo può essere costituito da una molla elicoidale in metallo (acciaio, titanio o altro), da elastomeri (ormai pressochè in disuso se non in modelli molto economici) oppure può essere un pistone telescopico che viene caricato con aria compressa. La molla ha il vantaggio di avere uno scorrimento molto fluido ma ha un peso maggiore, il pistone ad aria compressa è più leggero ma, per via delle guarnizioni di tenuta, è meno scorrevole e poco sensibile ai piccoli urti oltre ad avere un carico di stacco (la pressione minima necessaria perchè la forcella scorra) avvertibile e fastidioso). Per evitare di avere un carico di stacco tanto fastidioso si ricorre allora allo statagemma di mettere un elemento elastico di piccole dimensioni che "aiuti" la forcella a mettersi in movimento, in alcuni modelli questo elemento può essere una piccola molla ma in molti casi si tratta di un'altra camera pneumatica di piccole dimensioni contrapposta a quella principale che può raggiungere automaticamente la stessa pressione della camera principale attraverso un piccolo passaggio d'aria che si chiude appena la forcella affonda qualche mm oppure può essere indipendente e va gonfiata alla pressione che più si desidera. Per fare un esempio pratico, se prendi una Tora Solo Air questa ha una camera positiva e una negativa che assumono la stessa pressione come detto prima e infatti la valvola di gonfiaggio è una sola, quindi il carico di stacco è predefinito e determinato dalla dimensione della camera negativa, nella Reba Dual Air invece la camera negativa è indipendente dalla camera pneumatica principale e può essere gonfiata alla pressione che si desidera, maggiore e la pressione e maggiore sarà la facilità con la quale la forcella si mette in movimento e reagisce prontamente ai piccoli urti.
Per gli ammortizzatori il discorso è molto simile, con l'elemento elastico a molla (posizionata all'esterno del corpo dell'ammo) oppure ad aria in un'apposita camera pneumatica. La sezione idraulica che ne governa la frenatura è quasi sempre contenuta all'interno dell'elemento elastico ed è costituito da un corpo cilindrico contenente l'olio idraulico e da uno stelo che mette in movimento un pistone all'interno del corpo cilindrico.

Ottima spiegazione o-o
Una piccola correzione solo sul carico di stacco: il carico di stacco non dipende dalle tenute (cioè dipende anche da queste, ma non ne sono la causa principale) ma è causato dalla pressione dell'aria all'interno della camera positiva, ossia dal fatto che per comprimere la forcella devi compensare e superare la reanzione vincolare esercitata dall'elemento che impedisce alla forcella di riestendersi oltre una lunghezza stabilita (di solito un'asta).

A forcella completamente riestesa l'aria sotto pressione esercita una certa forza F (supponiamo di 5N) sull'asta. Per comprimere la forcella devi esercitare una forza maggiore di 5N. Di questa forza che imprimi alla forca (supponiamo sia 6N), 5N vengono spesi per contrastare la forza esercitata dall'aria che tenderebbe a riestendere la forcella oltre il limite massimo e solo 1N verrà speso per comprimere la forca. Il carico di stacco in questo caso sarà di 5N.
La camera negativa serve a fornire alla forcella un forza di compressione pari o inferiore al carico di stacco, che si somma ai 6N forniti alla forcella, in modo che tutta la solleciuitazione sia spesa per comprimere la forcella stessa.
Insomma in questo caso la negativa, con una taratura votata alla massima burrosità, dovrebbe esercitare una forza di 5N, che compenserebbe la forza esercitata dall'aria a forcella completamente riestesa di 5N. In questo modo tutti i 6N della sollecitazione andranno a comprimere la forca e si avrà un assorbimento totale.

NB: i valori numerici sono cifre messe a caso, servono solo a chiarire il concetto
 

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