Corrado Spada: perfezionismo valtellinese

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Nel mondo del ciclismo probabilmente non c'è molto ancora da inventare a livello meccanico. Per alcuni questo è inaccettabile e falso. Per altri è ininfluente e di poco interesse, perchè ci sono infiniti modi di perfezionare quello che già c'è.
Corrado Spada è una di queste persone, un perfezionista. Una di quelle persone perennemente spinte da una tremenda curiosità e dal bisogno di migliorare. E' facile rendersene conto arrivando nel suo negozio/officina di Tirano, in Valtellina: ordine, pulizia, razionalizzazione (o al ristorante, dove lui sta attento a mangiare equilibrato ed in corretta quantità invece che lasciarsi "trasportare" da pizzoccheri, bresaola, lardo, sciàt, sassella e braulio come il sottoscritto...)

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Corrado è l'ultimo discendente di una famiglia di artigiani della bicicletta. Suo nonno cominciò come telaista per poi lasciare il cannello a suo padre, che tra l'altro se la cavava anche sui pedali (campione regionale).

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Nascere in un ambiente del genere, in un posto del genere, non può che influenzare fortemente, e difatti, già all'età di 19 anni Corrado si salda da solo il primo telaio, per poi cominiciare a mettere mano ai mozzi, per migliorarli, renderli più leggeri, più performanti. Un malattia che non lo ha ancora abbandonato. D'altronde, in Valtellina, la passione per la leggerezza non è difficile da capire...alcune delle salite su strada che incutono rispetto nel mondo stanno qui, ed anche per chi pratica la mtb non è un posto "soft", nè in salita nè in discesa.
A questa malattia Corrado aggiunge anche la passione per le moto, ovviamente enduro, con cui calca salite e discese quando ha un po' più di fretta. Insomma, un brutto cliente da portarsi dietro in mtb (sempre che si riesca a tenerlo dietro...).

Nella sua officina fanno bella mostra i vari attrezzi, canelli di saldatura compresa, ed i telai in carbonio ed alluminio che propone col suo nome (con all'interno un microchip per l'identificazione "antifurto").

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Ma quello che più colpisce è la componentistica che crea con le sue mani. Le stesse mani con le quali tiene questi piccoli pezzi che lui prima progetta al computer e poi realizza effettivamente al tornio, alla fresa e con gli utensili particolari che si autocostruisce per poter realizzarli.
Ed è così che ogni più piccolo particolare finisce tra le sue mani e ci viene descritto, spiegato, mostrato, indicato.
Con la passione di chi quei pezzi li ha pensati e fatti.

Gli assi dei mozzi alleggeriti, scavati all'interno con un profilo conico in modo da far descrescere lo spessore dal centro alle estremità
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Un prototipo di attacco manubrio in alluminio a spessori variabili.

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I reggisella col tubo in carbonio disegnato da lui (e realizzati per lui da un'azienda italiana)

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Come progettato da lui è il morsetto dello stesso reggisella, con un ingegnoso sistema che permette un'ulteriore regolazione fine del piano della sella (utile per le selle "piatte" tipo Slr che ora spopolano)

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Ed ovviamente le flangie "a fiore" dei suoi mozzi; il "cuore" delle ruote da lui prodotte e che sono un po' il suo pezzo forte (è evidente da come ne parla).
Frutto di anni di affinamenti continui, in cui, soprattutto con grande senso pratico ed esperienza ha integrato tutti i "trucchi" e la meticolosità acquisiti, cercando di ottenere la migliore campanatura grazie alla particolare forma delle flangie, la miglior scorrevolezza grazie a dei cuscinetti a sfere di taglia microscopica e mille altre accortezze. Come la preparazione dei cerchi, in cui pratica uno svaso del cerchio per poter dare una sede ai nipples in modo che questi lavorino perfettamente in asse coi raggi (o svasando, al contrario, la testa dei nipples nel caso dei cerchi in carbonio). Il tutto a mano, uno per uno, con delle punte da trapano che si è costruito da se, ad esempio per non rovinare le fibre in carbonio dei cerchi.
O altri strumenti per l'assemblaggio che ci prega di non mostrare dato che ne è in corso la brevettazione (assieme ad altri utensili).

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Così, dagli utensili autocostruiti al tornio, fino ai mozzi finiti, passando per il taglio dei corpi in carbonio per ottenere le ruote assemblate.

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Chiaramente, non tutti pezzi vengono costruiti da Corrado al tornio, sia per una questione di quantità, sia di tolleranze, che, per quanto possa essere bravo con le mani non possono essere garantite come con una macchina Cnc da 800.000eu (operativa in una ditta di meccanica industriale a poche centinaia di metri dall'officina di Corrado):

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Anche se la preparazione dei cerchi e l'assemblaggio finale delle ruote però avviene sempre tra le abili mani di Corrado.


...sempre che non stia progettando qualche nuovo componente, come i mozzi per le ruote da "utilizzi pesanti" Tananai con perno passante, in via di definizione

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...o più semplicemente non sia in giro per boschi e sentieri, magari con la sua full completamente autocostruita, con cui affronta ogni ostacolo secondo la propria particolare filosofia :-)

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Biker imperialis
23/9/04
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Bellissimo post !!!
Qualche creazione Spada l'avevo già vista in giro.
Merita davvero. :hail:
Se mi capita di passare da Tirano, mi fermo in negozio per un saluto e per conoscere personalmente Corrado.
 

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