Cos'è il PIL, cos'è la decrescita

zeromeno

Biker paradisiacus
31/5/04
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basterebbe vivere e lasciare vivere :il-saggi:
cioè chi se ne frega degli ''altri''?
se qualcuno vuole essere superproduttivo: buon x lui
il problema non è il superproduttivo che superguadagna; è il normal-produttivo
che minus-guadagna e che non ce la fa piu' :cucù:
ovvero se uno nella vita nn c'ha un c@zzo d'altro da fare che correre dietro ai soldi x me è un bene, basta che poi paghi anche le tasse....
vivo la mia vita consapevole che non è quello che possiedo che mi rende felice
ma consapevole di essere continuamente giudicato :medita:
forse è questo che fa paura? il giudizio degli altri?
quindi il problema-come sempre - non sono gli altri ma noi stessi che non siamo forti? :hahaha:
per quanto riguarda il futuro dell' umanita',il consumo delle risorse e bla bla bla...sottoscrivo tutto semplicemente da quando l'unmo ha messo il piede sulla terra le cose sono andate sempre in questa maniera,lentamente si sta' prendendo coscienza del problema...meglio tardi che mai
in fondo questo è il migliore dei mondi possibili
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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[MENTION=29837]flapane[/MENTION]: riguardo la tua ultima riga....io son molto sincero con me stesso: non sono per la non violenza.
non sono per le proteste di piazza con le bandierine, gli striscioni , i canti, i tamburi.
tutto molto bello, tutto molto coreografico, tutto folklore.
da che mondo è mondo, i grandi cambiamente son derivati da una elite illuminata che guida , anche con la forza, un gruppo.
la presa della bastiglia sta solo sui libri di storia, per come è spiegata ai bimbi delle scuole.
 

flapane

Biker serius
Sì, infatti, perciò dicevo che, alla fine, lo stesso Occupy Wall Street non ha portato cambiamenti tangibili, allo stesso modo dei V-day italiani da cui gridare parolacce e ingiurie varie.
Sì, servono a sfogarsi, ma non ad altro.
E'inevitabile, però, che se le cose non cambieranno, le proteste in stile Spagna potrebbero diffondersi, così come i gesti plateali (v. chi si è dato fuoco fuori Palazzo Chigi, dopo aver perso TUTTO).
 

maxilconte

Biker infernalis
8/2/06
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Trieste
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Qualcosa non mi batte; queste riflessioni non mi sembrano dissimili dalle "era meglio quando si stava peggio", "non esistono piu' le mezze stagioni" o "i giovani d'oggi non hanno piu' rispetto": si sentivano gia' quando noi (classe 71) eravamo piccoli e a loro volta ne disquisivano i nostri nonni. A mio parere il concetto di capitalismo e' una mera volonta' di accaparramento che e' andato evolvendosi di pari passo col la disponibilita' economica media della societa' di riferimento. Da sempre il lavoratore ha mirato alla ricchezza, sia egli imprenditore che salariato; un secolo fa non esisteva l'iphone ma l'obbiettivo era il cappotto foderato di pelliccia. Ora, e' innegabile, la poverta' e' mediamente relativa e i ragazzini ricevono paccate di regali ad ogni ricorrenza; avendo una figlia di 6 anni questo mi fa abbastanza impressione ricordando le mie ristrettezze di 35 anni fa, e anche un po' schifo! Ma d'altronde chi non ha 20 euro da spendere per un giochino per la cugina/nipote? Bene, da qui parte il concetto del "tutto e' dovuto" che io lotto per trasformare in "forse qualcosa arrivera'". MA questo "step" era esattamente lo stesso che si trovavano ad affrontare i nostri genitori con noi RAPPORTANDOSI con la loro esperienza di bimbi di 40 anni prima. Detto questo, non mi reputo un capitalista estremo MA se MI POSSO PERMETTERE l'ipad, la bici da DH (abbastanza superflua, concedetemelo) o i 4 giorni di kyte... beh, perche' no' se non lascio senza cibo la mia famiglia! Il concetto base, arrivati a questo livello di sistema economico/sociale, e' di godersela senza danneggiare se stessi, gli altri e, almeno non troppo, l'ambiente. Se io lavoro 4 giorni per poi andare in bici gli altri 3 me la sto godendo, cosi' come se lavoro per due mesi per poi godermi una settimana di freeride sulla neve austriaca! Resta il fatto che chi fa la fila tutta la notte per l'ultimo iphone5 e' un consumista altamente pirla! :hahaha:
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
18.674
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A mio parere il concetto di capitalismo e' una mera volonta' di accaparramento che e' andato evolvendosi di pari passo col la disponibilita' economica media della societa' di riferimento. Da sempre il lavoratore ha mirato alla ricchezza, sia egli imprenditore che salariato;


purtroppo questa fantomatica ricchezza, per quella che posso , con un brutto termine, chiamare classe media, sta diminuendo sempre di più.
il lavoratore medio ha sempre mirato alla ricchezza, su questo concordo.
oggi però una fetta di questi lavoratori si sta accorgendo che il giochino si è rotto, che lavora sempre di più per avere sempre meno (meno potere di acquisto), che sta ingrassando il culo degli altri e non il suo.
ciò non significa che mancano i 20 euro in tasca. o la bicicletta in garage.
ma vedo che molti ormai lavorano per puntare ad avere i 50 euro per il sabato sera.... e ci ritroviamo con mezza generazione di 30enni che vivono ancora con i genitori perchè non avranno mai i mezzi per metter su casa e famiglia (come si fa con un contratto interinale da schiavitù?)
in tutto questo una grande accusa va lanciata ad i media, che fanno il possibile per nascondere questo pezzettino di ingranaggio che si è rotto.
abbiammo tutti accettato , attivamente o passivamente, il sistema capitalistico che ci è stato imposto. qualcuno mi dice anche che per ora non si è trovato di meglio per far andar avanti il mondo.
sta di fatto che questo sistema si è rotto da un bel pezzo.... il re è nudo ma nessuno lo vuole ammettere. perchè se la crisi greca è il risultato di un sistema economico che la bce continua a difendere e sostenere.... beh qualcuno mente.
 

shrdlu

Biker poeticus
7/2/03
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Torino
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perchè se la crisi greca è il risultato di un sistema economico che la bce continua a difendere e sostenere.... beh qualcuno mente.
La crisi greca, a detta di diversi greci sparsi tra Delfi, Meteore, Nafplio e Parga, è una crisi che è nata tutta all'interno dell'Attica... nel senso che la crisi greca è in realtà la crisi di Atene! A detta di questi greci, negli anni scorsi, una valanga di gente si è spostata dalla campagna verso la capitale, attirata dai posti pubblici offerti dai politici in cambio di voti, col risultato che, su 11 milioni di greci, 6 vivono nell'area di Atene e campano più o meno sulle spalle degli altri 5.
Secondo il tipo di Delfi, questa crisi è da accogliere bene perché costringerà una buona parte di "parassiti" a ritornare ai loro paesi e riprendere a lavorare e produrre.
Questa teoria l'avevo già sentita, ma ad agosto ho avuto modo di verificarla. In effetti in nessuno dei posti sopra ho percepito la benché minima aria di crisi ed ho trovato gente con tanta voglia di darsi da fare e realizzare qualcosa. Compreso il personale medico del pronto soccorso di Nafplio.
L'unica eccezione è stata, appunto, Atene: un posto dove la domenica il bookshop del museo archeologico nazionale è chiuso! Non parliamo di un negozio Apple (che forse era aperto), parliamo del bookshop del museo più importante di Atene e di tutta la Grecia dove, se fosse stato aperto, probabilmente ci avremmo lasciato diverse decine di euro, tanto noi quanto gli altri che erano a bocca aperta davanti al cartello degli orari. Questa cosa mi ha fatto pensare all'Italia degli anni 70-80, quando si gettavano le basi per il nostro debito pubblico.
 

maxilconte

Biker infernalis
8/2/06
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Trieste
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Per Shrdlu: anche io ero in Grecia questa estate, a Zacinto. E li', a meta' luglio, sembrava di essere in una zona artigianale della brianza: il 60% delle attivita' era chiuso con grandi cartelli che presumibilmente (alfabeto greco) proponevano vendite o affitti e tutti i ristoranti erano vuoti al contrario dei mitici anni 90 dove a Itaca dovevi prenotare altrimenti niente cena!

Per chi disquisisce sul capitalismo malato: supponete per un attimo di essere degli Apple maniaci, provateci per un solo istante. Bene, ora supponete che questo forum si chiami www.appleforum.it . Perfetto. Ora, io che sono un applemaniaco posto: "Non c'e' piu' ritegno in questa societa' malata di consumismo. Pensate che l'altro giorno mentre acquistavo delle camere d'aria per la mia bici da citta' (io che amo l'ambiente e non uso l'auto per fare 5 km) e' entrato un tizio e ha speso 700 euro per una forcella. Non contento ne ha aggiunti altri 200 per un manubrio e un altro pezzo di alluminio (attacco manubrio, ndr) che fossero IN TINTA con la forcella!!! E poi c'e' qualcuno che ci sputtana quando spendiamo 580 euro per l'ipad che serve per lavorare, studiare e, perche' no, giocare! Speriamo che questa crisi faccia ridimensionare questi pazzi che sono disposti a spendere 3-4000 euro per una semplice bici!"

Semplice questione di prospettive.
 
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