News Divieto per le MTB nel Parco Regionale delle Alpi Marittime?

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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muldox

Biker nirvanensus
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Mauro, la sensazione è che ci siano tanti conti della serva in giro, conti fatti a proprio uso e consumo e senza alcuna pezza di appoggio.

Lo ripeto, trovo ridicolo fare le pulci alle ebike, ma lo trovo altrettanto esaltarle come la soluzione ai problemi dell' inquinamento. In montagna poi, dove le strade sono chiuse al traffico, il discorso dell' inquinamento salta subito. E se si tratta di salire a pedali (elettificati) in mezzo ad una torma di auto, bus e moto voglio proprio vedere chi lo fa.

Ripeto, non è quello ambientale il discorso principale. Nè pro, nè contro...

Mai detto o pensato che le e-bike salveranno il mondo dalla catastrofe ambientale, ma da lì a farle passare come un problema per l'ambiente a causa del dispendio energetico legato alla carica delle batterie o allo smaltimento delle stesse ne passa.
Credo di averlo già scritto in passato, ma lo ripeto: troverei molto più onesto ammettere di avere in antipatia le e-bike e chi ci sta sopra, anzichè spaccare il capello in quattro con sofismi che vanno contro ogni evidenza.
 

l.j.silver

Biker delirius tremens
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mordor
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fatti miei
ho letto un po' degli ultimi interventi. è stato raggiunto (forse) il limite dell'assurdo. si è passati dal richiedere di firmare una petizione che riguarda tutti e potenzialmente impedirebbe il transito in bici su molti sentieri delle alpi marittime, a una crociata contro le ebike!!! un atteggiamento a dir poco demenziale, perfetta espressione della tipica ottusità e del becero campanilismo italiano
è il discorso del marito che per fare un dispetto alla moglie si taglia i coglioni.... bravi tutti ;)

dai rilassati che nessuno ce l' ha con le motorette, io sono addirittura contro i divieti per le moto a benzina....[emoji41]

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marco

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Penso che forse il mio "italiano" è diverso dal tuo.....
1) non ho detto che "la fase fallica non è finita per volontà di chi ha una bici elettrica" ma che l'ebiker è andato oltre, ovvero non è più così attaccato alla competizione tra mezzi diversi
2) non parlavo del sito di strava in sè ma proprio delle discussioni su questo forum.

1) infatti l'ho detto io. Tu dici che gli ebiker sono così avanti che non fanno più la garetta psicologica con gli amici. Io ti dico che non la fanno più per altri motivi, non per particolari meriti legati al proprio IQ.
2) cvd, il ciclismo è legato a filo doppio alla prestazione fisica.

:prost::prost::prost::prost:
 

sembola

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La diffusione prospettiva delle ebike è stata usata dall' ente gestore per giustificare l'emanazione di un regolamento di accesso più restrittivo (che di questo si parla).

Chi ritiene che sia "becero campanilismo" discutere se questo argomento abbia o no una sua validità, o ragionare sulle conseguenze (ipotetiche, possibili, probabili, temute, irrealistiche...) delle ebike come in questo caso può benissimo usare altri social media come facebook, dove certamente di becero campanilismo non c'è traccia alcuna.

Senza contare che "campanilismo" ha un significato territoriale che qua c'entra come il culo con le quarant'ore


@muldox, appunto, è ridicolo esaltarle come denigrarle. Dire che "sono ecologiche" è una scusa per giustificarne l'uso e nulla più :prost:
 
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La diffusione prospettiva delle ebike è stata usata dall' ente gestore per giustificare l'emanazione di un regolamento di accesso più restrittivo (che di questo si parla).

credere che il divieto nasca per il transito di ebike è UNA TUA DEDUZIONE (quando fai un'affermazione del genere, parlando a nome dell'Ente, porta le prove)viziata proprio dal tuo essere prevenuto rispetto alle stesse. sei l'esempio lampante dell'ottusità italiota.

meriti solo che interdicano il passaggio su tutti i sentieri che frequenti. perché forse solo allora capiresti che il bello è condividere le cose, non vietarle.
e chiudo: trovo spesso i sentieri devastati, ma certamente non dal passaggio di ebike (che sono pochissime), ma da biker irrispettosi e convinti che quei sentieri siano LORO, proprio come scriveva qualcuno su questo sito... baaah livello della discussione BASSISSIMO
 
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marco

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credere che il divieto nasca per il transito di ebike è UNA TUA DEDUZIONE (quando fai un'affermazione del genere, parlando a nome dell'Ente, porta le prove)viziata proprio dal tuo essere prevenuto rispetto alle stesse. sei l'esempio lampante dell'ottusità italiota.

meriti solo che interdicano il passaggio su tutti i sentieri che frequenti. perché forse solo allora capiresti che il bello è condividere le cose, non vietarle.
e chiudo: trovo spesso i sentieri devastati, ma certamente non dal passaggio di ebike (che sono pochissime), ma da biker irrispettosi e convinti che quei sentieri siano LORO, proprio come scriveva qualcuno su questo sito... baaah

te l'ho già detto qualche commento più in su di leggere prima di commentare.

Cit: https://www.mtb-mag.com/divieto-per-le-mtb-nel-parco-regionale-delle-alpi-marittime/

Da un incontro avuto con i rappresentanti dell’Ente Parco è emerso che fra le ragioni di questo divieto vi sia il timore dell’”invasione” delle e-bike: vietare l’accesso a tutti i tipi di bici e su tutti i sentieri, in maniera indiscriminata, non è una risposta accettabile che ci si aspetti da un soggetto che oltre che tutelare l’ambiente deve permetterne una fruizione sostenibile.
 

sembola

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credere che il divieto nasca per il transito di ebike è UNA TUA DEDUZIONE (quando fai un'affermazione del genere, parlando a nome dell'Ente, porta le prove)viziata proprio dal tuo essere prevenuto rispetto alle stesse. sei l'esempio lampante dell'ottusità italiota.

meriti solo che interdicano il passaggio su tutti i sentieri che frequenti. perché forse solo allora capiresti che il bello è condividere le cose, non vietarle.
e chiudo: trovo spesso i sentieri devastati, ma certamente non dal passaggio di ebike (che sono pochissime), ma da biker irrispettosi e convinti che quei sentieri siano LORO, proprio come scriveva qualcuno su questo sito... baaah

Stai prendendo fischi per fiaschi su tutta la linea.

In primis, che la diffusione delle ebike sia stata usata come motivo/pretesto per il regolamento più rigido non è una mia deduzione ma quanto ha riferito l'esponente dell'associazione che ha promosso la protesta (testuale: "Da un incontro avuto con i rappresentanti dell’Ente Parco è emerso che fra le ragioni di questo divieto vi sia il timore dell’”invasione” delle e-bike"). Se pensi che sia una "deduzione" o peggio un' "invenzione" dell'associazione è con loro che devi prendertela, e non con me.

Secondariamente, rileggi i miei interventi. Non ci troverai nessun avallo ad un divieto alle ebike, anzi troverai la spiegazione del perchè non sia legalmente possibile.

Infine, non è pensabile che sia consentito tutto a tutti e sempre. Personalmente non trovo assurdo che ci possano essere divieti mirati, in base a caratteristiche fisiche del sentiero, particolarità degli ambienti attraversati o particolare frequentazione a piedi, purchè siano ragioni sensate e dimostrabili. Così come non è pensabile che l'aumento di presenze/passaggi dovuto a shuttle, impianti o ebike non possa produrre conseguenze di vario tipo.

Di questo si può e si DEVE discutere. Prendo atto che c'è a chi non piace che si discuta, ma non so che farci. Il Forum è nato per questo.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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@muldox, appunto, è ridicolo esaltarle come denigrarle. Dire che "sono ecologiche" è una scusa per giustificarne l'uso e nulla più :prost:

Ma perchè mai uno si dovrebbe giustificare se usa una e-bike? Tu ti senti in dovere di giustificarti perchè usi una bici tradizionale? Io comunque conosco gente che per andare al lavoro ha sostituito l'auto con la e-bike, e mi riesce difficile non vedere in questo qualcosa di positivo. Altro esempio in tutt'altro contesto: dighe di Cancano, una coppia mi chiede se il posto sarebbe raggiungibile in bici da Livigno evitando il traffico. Gli spiego come fare (l'itinerario non richiede nessuna particolare abilità) e loro mi dicono che la volta successiva avrebbero noleggiato delle e-bike anzichè usare l'auto. Avrei dovuto schifarli perchè evidentemente non erano due super-atleti menre io, superman, arrivavo dalla vetta del Piz Umbrail? O perchè non conoscevano a menadito la zona con tanto di isoipse stampate a memoria nel cervello?
 

wild

Biker ciceronis
10/5/05
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intothewild
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Trek Slash 9
L'EPILOGO DELLA VICENDA SUGGERISCE DI CONTINUARE A VIGILARE...

Sono stati tre giorni intensi.

A seguito della pubblicazione sull’albo pretorio del Parco di un nuovo regolamento in attesa di approvazione che, di fatto, avrebbe vietato l’accesso alle MTB in tutta l’area protetta delle Alpi Marittime, salvo successive deroghe e a seguito dell’ dell’incontro con i dirigenti del Parco avvenuto in data 11.10.2017 nel quale abbiamo discusso in merito al succitato regolamento purtroppo senza grandi speranze di cambiare le carte in tavola, abbiamo deciso di procedere aprendo un dibattito pubblico per sensibilizzare la comunità e la Regione Piemonte sul tema.

E’ così stato creato il gruppo facebook “Stop alle MTB nelle Alpi Marittime?!?” (750 iscritti in poche ore, abbiamo lanciato due hashtag (#cicloalpinismoinesilio #stopmtbalpimarittime), aperto una petizione online su change.org (oltre 2000 adesioni in tre giorni) e avviato un’azione di sensibilizzazione all’assessore ai Parchi della Regione Piemonte e all’Ente Parco tramite l’invio di mail.

La risposta della rete è stata pronta e lo sdegno si è evidenziato anche grazie alla condivisione della campagna sulle principali testate nazionali del settore: mtb-mag.com, mtbcult.it, montagna.tv come esempio.

A un certo punto, nel tardo pomeriggio di lunedì è uscito un comunicato del direttore Cônitours nonchè consigliere del parco e firmatario del nuovo regolamento, Armando Erbì nel quale ci veniva imputato di aver creato falso allarmismo e nel quale il consigliere citava una nuova versione del discusso articolo 5, differente da quella "ufficiale" pubblicata ai sensi di legge sull'albo pretorio del Parco e da noi contestata.

Improvvisamente siamo stati liquidati, e spesso indelicatamente, come facinorosi attivisti pronti a tutto per guadagnare qualche like: si è cercato di esaurire la nostra protesta perché ritenuta infondata, attraverso articoli pubblicati anche su La Stampa on line.

Sicuri della nostra posizione, avendo discusso personalmente e come già detto con Presidente e Direttore del Parco l'articolo contestato (quello con 4 commi) e pubblicato a norma di legge (con tanto di firme) sull’albo pretorio online del Parco, abbiamo chiesto di fare chiarezza.

Ancora non era emerso che circolavano due versioni differenti del regolamento!!!

In aggiunta, comparivano quantomeno di dubbio statuto tecnico-scientifico le dichiarazioni dell’Assessore Valmaggia riportate dalla testata cuneodice.it, per il quale il divieto sarebbe stato funzionale a salvaguardare le persone dall’affrontare percorsi non consoni alle proprie capacità (Avete capito bene! speriamo in un errore di interpretazione del giornalista che ha trascritto l’intervista…). Peccato che tali commenti fossero applicabili soltanto ad un documento errato!

A questo punto, di fronte ad una evidente situazione paradossale è emersa la dichiarazione del Presidente Salsotto pubblicata mezzo stampa: “Semplicemente sono circolate due versioni. Sull'albo pretorio del Parco c'è quella sbagliata. Chiediamo scusa, è stato un errore nostro. La versione depositata in Regione è invece quella corretta"

Nella sua dichiarazione, però, il Presidente continuava a sostenere che i due regolamenti fossero sostanzialmente uguali e sui social, che come tutti sanno si muovono “di pancia”, infuriava la polemica nei nostri confronti per una vicenda che in effetti presenta le sue complessità nell’essere descritta.

Se per il Presidente i due regolamenti differiscono nella forma ma non nella sostanza per noi non è così:
- il primo, che abbiamo contestato, vieta di fatto l’accesso a tutti i sentieri del parco salvo successive deroghe,
- il secondo invece consente “la circolazione delle biciclette, comprese quelle a pedalata assistita…su tutte le strade, le piste forestali, i sentieri e le mulattiere delle aree protette” salvo successive possibili interdizioni su “particolari sentieri e mulattiere”.

Cogliamo l’invito a partecipare ai tavoli di confronto che verranno fatti per stabilire quali particolari sentieri saranno da interdire ed immaginiamo che le decisioni prese saranno ragionate sulla base di effettive necessità di tutela dell’ambiente naturale o dei sentieri stessi dovute, per esempio a particolari condizioni dell’ambiente e/o contingenti aumenti di frequentazione, in determinati periodi dell’anno come avviene in altri Parchi (primo esempio Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, per il secondo il Parco Regionale del Monte di Portofino).

Accettiamo le scuse del Presidente che si è dimostrato, come in precedenza, persona diplomatica ed aperta al dialogo e vogliamo credere che si sia trattato veramente un errore.

Noi continueremo a vigilare, col supporto di tutta la comunità su quanto accaduto: aspettiamo l’approvazione del regolamento in Regione, la firma apposta su di esso (che oggi manca benchè sia pubblicato sull’Albo pretorio) e ringraziamo il presidente del Parco per la disponibilità a ragionare con noi sui particolari della nuova regolamentazione.

Siamo molto soddisfatti del grande appoggio che abbiamo ricevuto da tutta la comunità nazionale (e non solo) da coloro che amano la montagna e amano viverla a bordo di un mtb! Abbiamo avuto conferma che, insieme, le cose possono cambiare.

Grazie a tutti del sostegno!
Il team di cicloalpinismo
 

mirc0

Biker cesareus
26/9/09
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.
...
Secondariamente, rileggi i miei interventi. Non ci troverai nessun avallo ad un divieto alle ebike, anzi troverai la spiegazione del perchè non sia legalmente possibile.
...

Giusto per rendere più chiaro perché non è possibile (l'hai già detto ma repetita iuvant).

Dal codice della strada

Art. 50. Velocipedi.
1. 1. I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare. (1)


(1) Comma così modificato dall'art. 24, legge 3 febbraio 2003 n. 14.



Avrei però una domanda tecnica: ma siamo sicuri che tutte le ebike rispettino il concetto di alimentazione progressivamente ridotta? A me è parso non sia tanto progressiva... ma probabilmente è una mia impressione.
 
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Boro

Biker meravigliosus
25/8/04
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Reggio Emilia
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Mah, se tutti avessero provato un ebike "legale", si renderebbero conto che senza un minimo di allenamento e tecnica non vai da nessuna parte. Certo per quelli piu' malmessi puo' essere la differenza fra fare una salita banale e non farla del tutto, ma vanno poco lontano, certo non si fanno 1000 m e+ di dislivello su sentieri impegnativi.
La e-bike ampia il raggio non tanto del becero qualunque in infradito ma del biker "fallito" (ad es. lo scrivente) qualunque, che per ragioni di eta', costituzione fisica, tempi per allenarsi, non e' un atleta.
Per cui quando esco in mtb normale, se faccio i miei 1000 m, e li faccio, torno a casa soddisfatto ma morto, mi occorrono 3 gironi per riprendermi.
Con la e-bike ne faccio 1600 e torno a casa solo stanco, ma a rompere i coglioni sui sentieri ci vado in entrambe le modalita'.
Al momento non ne possiedo una ma non mi sentiro' certo in colpa se dovessi comprarla, ne un minus, ne uno sfaticato, ne la causa della chiusura dei sentieri se continuero' a comportarmi educatamente e con raziocigno.
 

Danixele

Biker forumensus
29/7/15
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Liguria
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Una bici robusta e una vetusta.
La cosa più facile, rapida e a costi quasi nulli che si può intanto chiedere è la classificazione e indicazione verde, blu, rosso, nera per i sentieri, come avviene per le piste da sci.
Non trarrà d'impaccio gli stupidi, ma con le persone normodotate ma meno esperte, o ciclisti da vacanza, potrebbe aiutarle a non cacciarsi nei guai.
 
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motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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L'EPILOGO DELLA VICENDA SUGGERISCE DI CONTINUARE A VIGILARE...

Sono stati tre giorni intensi.

A seguito della pubblicazione sull’albo pretorio del Parco di un nuovo regolamento in attesa di approvazione che, di fatto, avrebbe vietato l’accesso alle MTB in tutta l’area protetta delle Alpi Marittime, salvo successive deroghe e a seguito dell’ dell’incontro con i dirigenti del Parco avvenuto in data 11.10.2017 nel quale abbiamo discusso in merito al succitato regolamento purtroppo senza grandi speranze di cambiare le carte in tavola, abbiamo deciso di procedere aprendo un dibattito pubblico per sensibilizzare la comunità e la Regione Piemonte sul tema.

E’ così stato creato il gruppo facebook “Stop alle MTB nelle Alpi Marittime?!?” (750 iscritti in poche ore, abbiamo lanciato due hashtag (#cicloalpinismoinesilio #stopmtbalpimarittime), aperto una petizione online su change.org (oltre 2000 adesioni in tre giorni) e avviato un’azione di sensibilizzazione all’assessore ai Parchi della Regione Piemonte e all’Ente Parco tramite l’invio di mail.

La risposta della rete è stata pronta e lo sdegno si è evidenziato anche grazie alla condivisione della campagna sulle principali testate nazionali del settore: mtb-mag.com, mtbcult.it, montagna.tv come esempio.

A un certo punto, nel tardo pomeriggio di lunedì è uscito un comunicato del direttore Cônitours nonchè consigliere del parco e firmatario del nuovo regolamento, Armando Erbì nel quale ci veniva imputato di aver creato falso allarmismo e nel quale il consigliere citava una nuova versione del discusso articolo 5, differente da quella "ufficiale" pubblicata ai sensi di legge sull'albo pretorio del Parco e da noi contestata.

Improvvisamente siamo stati liquidati, e spesso indelicatamente, come facinorosi attivisti pronti a tutto per guadagnare qualche like: si è cercato di esaurire la nostra protesta perché ritenuta infondata, attraverso articoli pubblicati anche su La Stampa on line.

Sicuri della nostra posizione, avendo discusso personalmente e come già detto con Presidente e Direttore del Parco l'articolo contestato (quello con 4 commi) e pubblicato a norma di legge (con tanto di firme) sull’albo pretorio online del Parco, abbiamo chiesto di fare chiarezza.

Ancora non era emerso che circolavano due versioni differenti del regolamento!!!

In aggiunta, comparivano quantomeno di dubbio statuto tecnico-scientifico le dichiarazioni dell’Assessore Valmaggia riportate dalla testata cuneodice.it, per il quale il divieto sarebbe stato funzionale a salvaguardare le persone dall’affrontare percorsi non consoni alle proprie capacità (Avete capito bene! speriamo in un errore di interpretazione del giornalista che ha trascritto l’intervista…). Peccato che tali commenti fossero applicabili soltanto ad un documento errato!

A questo punto, di fronte ad una evidente situazione paradossale è emersa la dichiarazione del Presidente Salsotto pubblicata mezzo stampa: “Semplicemente sono circolate due versioni. Sull'albo pretorio del Parco c'è quella sbagliata. Chiediamo scusa, è stato un errore nostro. La versione depositata in Regione è invece quella corretta"

Nella sua dichiarazione, però, il Presidente continuava a sostenere che i due regolamenti fossero sostanzialmente uguali e sui social, che come tutti sanno si muovono “di pancia”, infuriava la polemica nei nostri confronti per una vicenda che in effetti presenta le sue complessità nell’essere descritta.

Se per il Presidente i due regolamenti differiscono nella forma ma non nella sostanza per noi non è così:
- il primo, che abbiamo contestato, vieta di fatto l’accesso a tutti i sentieri del parco salvo successive deroghe,
- il secondo invece consente “la circolazione delle biciclette, comprese quelle a pedalata assistita…su tutte le strade, le piste forestali, i sentieri e le mulattiere delle aree protette” salvo successive possibili interdizioni su “particolari sentieri e mulattiere”.

Cogliamo l’invito a partecipare ai tavoli di confronto che verranno fatti per stabilire quali particolari sentieri saranno da interdire ed immaginiamo che le decisioni prese saranno ragionate sulla base di effettive necessità di tutela dell’ambiente naturale o dei sentieri stessi dovute, per esempio a particolari condizioni dell’ambiente e/o contingenti aumenti di frequentazione, in determinati periodi dell’anno come avviene in altri Parchi (primo esempio Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, per il secondo il Parco Regionale del Monte di Portofino).

Accettiamo le scuse del Presidente che si è dimostrato, come in precedenza, persona diplomatica ed aperta al dialogo e vogliamo credere che si sia trattato veramente un errore.

Noi continueremo a vigilare, col supporto di tutta la comunità su quanto accaduto: aspettiamo l’approvazione del regolamento in Regione, la firma apposta su di esso (che oggi manca benchè sia pubblicato sull’Albo pretorio) e ringraziamo il presidente del Parco per la disponibilità a ragionare con noi sui particolari della nuova regolamentazione.

Siamo molto soddisfatti del grande appoggio che abbiamo ricevuto da tutta la comunità nazionale (e non solo) da coloro che amano la montagna e amano viverla a bordo di un mtb! Abbiamo avuto conferma che, insieme, le cose possono cambiare.

Grazie a tutti del sostegno!
Il team di cicloalpinismo

2 regolamenti....non sono un esperto di diritto amministrativo (per questo bisognerebbe sentire il sembola) ma lo trovo fantastico!
oltre a ciò che attiene le norme di cui ci si sta occupando, c'erano altre incongruenze riguardanti qualcos'altro tra le due versioni?
 
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una nera e l'altra pure
Ma perchè mai uno si dovrebbe giustificare se usa una e-bike?
Chiedilo a chi lo fa, non a me.
Altra "excusatio non petita" molto comune è "ah, io mi ci diverto tanto". E vorrei vedere se non ti ci divertissi, bel cogXXne saresti a fare nel tempo libero qualcosa che non ti piace... a meno che, e qui consentimi di essere un po' maligno, che il sottinteso sia : io mi diverto, che sono più furbo e ganzo, gli altri no.
Pari pari le stesse cose viste e riviste per 29, fat, singlespeed e via andare.

2 regolamenti....non sono un esperto di diritto amministrativo (per questo bisognerebbe sentire il sembola) ma lo trovo fantastico!
oltre a ciò che attiene le norme di cui ci si sta occupando, c'erano altre incongruenze riguardanti qualcos'altro tra le due versioni?
Eh, sai com'è... le versioni, le revisioni, la data di aggiornamento del file, le cavallette, il terremoto... son cose che capitano... :mrgreen:
 
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muldox

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Chiedilo a chi lo fa, non a me.
Altra "excusatio non petita" molto comune è "ah, io mi ci diverto tanto". E vorrei vedere se non ti ci divertissi, bel cogXXne saresti a fare nel tempo libero qualcosa che non ti piace... a meno che, e qui consentimi di essere un po' maligno, che il sottinteso sia : io mi diverto, che sono più furbo e ganzo, gli altri no.
Pari pari le stesse cose viste e riviste per 29, fat, singlespeed e via andare.


Eh, sai com'è... le versioni, le revisioni, la data di aggiornamento del file, le cavallette, il terremoto... son cose che capitano... :mrgreen:

Un conto sono i soliti rimba che "hanno visto la luce" (che in ogni caso trovi su ogni tipologia di bici), un altro criminalizzare un'intera categoria con argomentazioni spesso tirate per i capelli.
 
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Elandur

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29/6/15
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Io continuo a dire che il problema e-bike non è sui sentieri impegnativi o sui grandi dislivelli.
Lì si trovano per lo più persone competenti che sanno dove e come stanno andando, e che per scelta usano quel tipo di mezzo. Stesso discorso per gli escursionisti a piedi. Quando arrivo a certi livelli trovo per la maggior parte persone educate con le quali mai ho avuto problemi di convivenza.

Il problema sono tutte quelle zone dove arrivano i montanari della domenica, appiedati o pedalati che siano. Lì la convivenza diventa difficile perchè mancano le basi dell'educazione alla montagna. Pedonin che non si spostano manco se ti sentono arrivare, con bambini e cani in mezzo alla strada, in ciabatte, ecc, così come ebiker fuori controllo, soprattutto in discesa, con mezzi che non sanno gestire.

Dove sta il problema vero?
1. che in montagna si tende a dar ragione a chi va a piedi. Sono stato in Alpe di Siusi e appena entrato in albergo c'era un cartello enorme con le "regole per le mtb" che recitava che "i pedoni hanno sempre la precedenza". Ma scherziamo!? Se sono in discesa in un pezzo tecnico e puoi lasciarmi strada, lasciamela, che magari è più sicuro per me (che in quel punto potrei non essere così agevole nel fermarmi e scendere) e per te.
2. Che a chi sta fuori non importa chi è chi: sei su una MTB, sei uno di quelli che dà fastidio. La generalizzazione è sempre dietro l'angolo, come succede in questo topic per le emtb.
 
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mirc0

Biker cesareus
26/9/09
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Io continuo a dire che il problema e-bike non è sui sentieri impegnativi o sui grandi dislivelli.
Lì si trovano per lo più persone competenti che sanno dove e come stanno andando, e che per scelta usano quel tipo di mezzo. Stesso discorso per gli escursionisti a piedi. Quando arrivo a certi livelli trovo per la maggior parte persone educate con le quali mai ho avuto problemi di convivenza.

Il problema sono tutte quelle zone dove arrivano i montanari della domenica, appiedati o pedalati che siano. Lì la convivenza diventa difficile perchè mancano le basi dell'educazione alla montagna. Pedonin che non si spostano manco se ti sentono arrivare, con bambini e cani in mezzo alla strada, in ciabatte, ecc, così come ebiker fuori controllo, soprattutto in discesa, con mezzi che non sanno gestire.

Dove sta il problema vero?
1. che in montagna si tende a dar ragione a chi va a piedi. Sono stato in Alpe di Siusi e appena entrato in albergo c'era un cartello enorme con le "regole per le mtb" che recitava che "i pedoni hanno sempre la precedenza". Ma scherziamo!? Se sono in discesa in un pezzo tecnico e puoi lasciarmi strada, lasciamela, che magari è più sicuro per me (che in quel punto potrei non essere così agevole nel fermarmi e scendere) e per te.
2. Che a chi sta fuori non importa chi è chi: sei su una MTB, sei uno di quelli che dà fastidio. La generalizzazione è sempre dietro l'angolo, come succede in questo topic per le emtb.

sulla prima parte ti do ragione.
Sulla questione pedone decisamente no. Perché un pedone dovrebbe spostarsi? Ti fermi, fai passare e riparti. Se sei su un tratto tecnico idem. La maggior parte dei pedoni (cortesi) si sposta, ma io rallento comunque fino a passo d'uomo, sorrido, ringrazio, saluto.
 
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secondo me mancano le basi dell'educazione in generale....e questo vale in qualsiasi contesto.

Su quello non ci piove, però al di là della persona in sè, credo ci sia anche un'educzione rispetto alla disciplina/sport che si sta facendo, o all'ambiente.

A me per esempio i cacciatori stranno tremendamente sulle palle per ragioni etiche ecc che non sto qua a discutere, ma se mi chiedessero come si sono comportati con me quando li ho incrociati in bici in montagna, non potrei che dirne bene.

Tutti quelli che ho incontrato mi hanno sempre lasciato strada, tenuto i cani e scaricato i fucili o quantomeno hanno messo in sicurezza il mio passaggio.

Da molti montanari mi basterebbe questo.
 
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