News Doping: Martin Maes trovato positivo

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Koroviev

Il Re dei Troll / Il Signore delle forcelle
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sei in un posto nel mezzo del nulla. ti fai male. come fai ad andare dal medico della squadra se non è li? :spetteguless:

occhio che cmq è un problema che riguarda tutti i tesserati, anche quelli amatoriali...

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Una fuga la si trova sempre purtroppo, onesta o no che sia.
Pazienza, a me piu di tanto il doping in se non da tanto fastidio quanto le scuse che si trovano :8-):
 

morci

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@mirc0 il medico ha anche il dovere di informare adeguatamente il paziente... e non è stato in grado di farlo.

Ricapitolando, se è vero quanto raccontato abbiamo: una organizzazione di una gara che chiama un medico che non è a conoscenza della normativa antidoping , nemmeno gli fornisce una linea dati, dopodi che il medico ad una precisa domanda dà una risposta nel miglior dei casi non accurata e un atleta/team che non si preoccupano di verificare con uno specialista se sia tutto regolare o no. Così ad occhio direi che il giudizio iniziale espresso da Marco di "dilettanti allo sbaraglio" ci stia tutto.

L'errore è chiaramente del team di Maes. Al medico si può solo dire grazie per essere lì "a gratis". Pretendere anche che si impari la lista dei farmaci proibiti mi pare davvero una barzelletta. Certo, ha risposto in maniera ingenua quando gli hanno chiesto se secondo lui il farmaco poteva essere proibito, pensando solo agli aspetti di incremento della performance e non a quelli di "copertura" ma se non bazzichi in questo tipo di cose è normale che non ti venga in mente.
Ciò detto l'errore è sicuramente veniale, si sono fidati del parere "a naso" del medico e non hanno fatto le dovute ricerche una volta tornati "sotto rete".

Oppure tutta la vicenda è una copertura, ed allora il giudizio sarebbe tutt'altro.

Fidati bene, se c'è l'UCI in mezzo e loro per primi abbassano i toni c'è da essere sicuri che altro non c'era. Quelli dell'UCI sul doping hanno il "grilletto facile". Anche troppo.
 

sembola

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L'errore è chiaramente del team di Maes. Al medico si può solo dire grazie per essere lì "a gratis". Pretendere anche che si impari la lista dei farmaci proibiti mi pare davvero una barzelletta. Certo, ha risposto in maniera ingenua quando gli hanno chiesto se secondo lui il farmaco poteva essere proibito, pensando solo agli aspetti di incremento della performance e non a quelli di "copertura" ma se non bazzichi in questo tipo di cose è normale che non ti venga in mente.
Consentimi di non essere d'accordo: anche nella mia attività lavorativa, che in caso di errore non è comunque foriera di conseguenze paragonabili, quando una cosa non la si sa non è consentito tirare ad indovinare o darla per scontata, e dubito che potrei sostenere che
si è trattato di un "errore veniale".
Quanto all'essere o non essere pagato, mi permetto di far presente che in molti sistemi giuridici non è un elemento scusante. In Italia basta che ci sia una competenza formale o sostanziale perchè si possa astrattamente configurare una responsabilità...


Ciò detto l'errore è sicuramente veniale, si sono fidati del parere "a naso" del medico e non hanno fatto le dovute ricerche una volta tornati "sotto rete".
Errore da "dilettanti allo sbaraglio" comunque. Non parliamo dell'amatore che arriva nesimo, ma di un team professionistico.


Fidati bene, se c'è l'UCI in mezzo e loro per primi abbassano i toni c'è da essere sicuri che altro non c'era. Quelli dell'UCI sul doping hanno il "grilletto facile". Anche troppo.
Il fatto che la sanzione sia di soli tre mesi mi fa pensare che non ci fossero elementi oggettivi per giudicare falsa la versione dell'atleta e del team.
Però non posso non ricordare i certificati predatati che volavano come coriandoli quando la TUE era obbligatoria solo per i pro...
 

morci

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Consentimi di non essere d'accordo: anche nella mia attività lavorativa, che in caso di errore non è comunque foriera di conseguenze paragonabili, quando una cosa non la si sa non è consentito tirare ad indovinare o darla per scontata, e dubito che potrei sostenere che
si è trattato di un "errore veniale".
Quanto all'essere o non essere pagato, mi permetto di far presente che in molti sistemi giuridici non è un elemento scusante. In Italia basta che ci sia una competenza formale o sostanziale perchè si possa astrattamente configurare una responsabilità...

Lascia perdere il lato formale anche perché non credo che nessuno di noi due conosca a menadito le leggi della Nuova Zelanda.
Il punto è che parliamo specialisti in medicina d'emergenza, di fior di professionisti che se dovessi pagarli da tariffario si mangerebbero da soli buona parte del budget. Quindi ringraziare che ci vengono e lasciare proprio perdere l'idea che ci capiscano di regolamenti.

Il fatto che la sanzione sia di soli tre mesi mi fa pensare che non ci fossero elementi oggettivi per giudicare falsa la versione dell'atleta e del team.
Però non posso non ricordare i certificati predatati che volavano come coriandoli quando la TUE era obbligatoria solo per i pro...

Mah, da quella storia direi che fosse abbastanza chiaro se una ristretta cerchia di atleti aveva dei "santi in paradiso" e con le TUE ci giocava come gli pareva. Gli altri bastava che mettessero una pomata e si beccavano (beccano tutt'ora) due anni.
Brutta storia e grossa nube nera sulla gestione dell'antidoping.
Visto che Maes non ha fatti giochi strani con la TUE direi che appartiene del gruppo "se ti becco ti bastono" e visto che non l'hanno bastonato sono molto propenso a credere che sia stata veramente una leggerezza.
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
Comunque anche il gentil sesso non ne è immune...

 

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Il punto è che parliamo specialisti in medicina d'emergenza, di fior di professionisti che se dovessi pagarli da tariffario si mangerebbero da soli buona parte del budget. Quindi ringraziare che ci vengono e lasciare proprio perdere l'idea che ci capiscano di regolamenti.

beh, a giudicare dall'intervento di un suo collega sul fatto che di tratti di "fior di professionisti" c'è chi ha dubbi.

Detto questo, è comprensibile che un'organizzazione si preoccupi che il medico di gara sia competente in. medicina d'urgenza. Un po' meno che non si preoccupi che sia anche competente degli aspetti antidoping o che non gli fornisca un collegamento ala rete... per questo non voglio gettare troppo la croce sul medico, si sono comportati tutti in modo dilettantistico.


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Comunque anche il gentil sesso non ne è immune...

ma dai, poverina, gli sarà caduto nel sugo dei tortellini (cit.)

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