per me, comunque, non credo che una pompa radiale
fosse superiore ad una attuale, e sicuramente più moderna "assiale"
altrimenti non si spiegherebbe la scelta dei costruttori di continuare su queste
vedi anche Formula con il suo ultimo Cura
Personalmente ritengo un settore atipico quello delle MTB. (Perché a leggere tutti sti post e, articoli, sembra non c'è un freno che vada bene).
Innanzitutto
le prestazioni di un impianto vanno valutare su un banco per test, con risultati alla mano e, no a casaccio, come è consuetudine fare.
Come ho già scritto in un altro posto, la scelta del impianto frenante, è una scelta ponderata e da non sottovalutare.
Vanno presi in considerazione diversi fattori: disciplina, tipo MTB, peso biker, etc etc.
I freni a disco esistono da più tempo delle MTB, le scelte idiologiche di una data azienda avvolte influenzano il mercato, non per questo è la scelta migliore, le aziende fanno i loro interessi e no quello dell'acquirente.
Basta dare un occhiata all'attuale situazione del mercato fra un po' sforneranno un nuovo (che di nuovo hanno poco) impianto a ogni mese, è tutto questo perché devono vendere.
Ormai le aziende sono diventate multinazionale, che devono fare utili e basta, e questa la prospettiva futura.
Dal mio punto di vista, quella tipologia di pompa, non la trovo in armonia con la natura delle MTB, sono sempre stato più orientato verso una tipologia di freno che si ispira a quello delle moto, dopo tutto a questo settore che si sono ispirati i costruttori di componenti. Per quanto riguarda l'ergonomia delle leve bè sono regolabili, e più che sufficiente, dopo di che è soggettiva. Comunque prima di etichettare un freno, "difetti congeniti a parte" è bene fare tutte le regolazioni del caso.