News Garda Trentino: nuova segnalazione dei sentieri

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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L'articolo e' fuorviante, le foto sono fatte sul Baldo, dove gia ci sono la Val del Diaol e il Seicentouno che sono tracciati registrati in provincia, e per non farci mancare nulla ce' anche il Coast Trail piu Enduro.
Va da se' che se ci sono dei trail dedicati MTB, poi possano mettere dei cartelli di divieto su altri dove invece vengono segnalati come sentieri Trecking non vedo tutto questo dramma.
Sarebbe stato piu bello un report sulla WelcomSeason avvenuta a Torbole con centinaia di partecipanti l'1-2 Aprile, aiutando cosi un'associazione noprofit che fa' qualcosa per la MTB, che un semplice copia e incolla da facebook senza sapere le cose a fondo.
Carlo Torboli
Fuorviante forse per voi che sapete cosa sta succendendo. D'altronde se per anni il Trentino è entrato nella cronaca dei biker per il famoso divieto dei sentieri che devono essere più larghi della bici messa per traverso, forse un'appropriata comunicazione deve venire da parte vostra se le cose cambiano. Invece ci si trova di fronte a cartelli di divieto che prima non c'erano, e ci si sente dire che è tutto ok e possibilmente di pubblicare una marchetta pubblicitaria per il vostro inizio di stagione.

In ogni caso ho ricevuto la risposta da Ingarda Trentino. Manca però la lista dei sentieri vietati, che spero di ricevere a breve:

L'attuale normativa provinciale in tema mountain bike rappresenta un grande miglioramento rispetto alla situazione precedente, dove di fatto i sentieri per la mtb erano tutti soggetti a divieto a meno che non avessero determinate caratteristiche tecniche difficili da verificare. Si trattava sicuramente di uno stato di fatto che impediva ai biker di muoversi in tranquillità e a noi di poter promuovere adeguatamente una pratica sportiva che per il nostro territorio è essenziale.
Questa nuova normativa, di cui trovi i riferimenti nel nostro comunicato stampa, ribalta in sostanza la situazione precedente, consentendo di percorrere tutti i sentieri salvo segnalazione di divieto. Questi divieti sono stati individuati con criteri che tutelano in primo luogo gli stessi biker e gli escursionisti che frequentano il GardaTrentino: si sono esclusi prima i tratti effettivamente pericolosi e che comunque venivano già utilizzati poco (per esempio, il tratto verso Bocca Saval), poi quelli particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale (per esempio il Brione, che in quanto biotopo è sottoposto a tutela) e storico (la zona Traole, dove sono state scattate le foto).
Ad ogni divieto corrisponde tra l'altro una segnalazione di un'alternativa: il biker quindi avrà sempre a disposizione un percorso segnalato per proseguire o tornare a valle.
Ci preme sottolineare che questa normativa è stata oggetto di interesse da parte di tutte le destinazioni turistiche delle Alpi a The Alps, un convegno tenuto lo scorso autunno, proprio perché per la prima volta si cerca di dare una risposta alle esigenze di chi frequenta la montagna sulle due ruote.
A fronte di questi pochi tratti vietati, abbiamo come detto una rete molto ampia di percorsi a disposizione - più di 1300 km! -, che viene manutentata e migliorata di continuo: ti citiamo a titolo di esempio i lavori sul 422 e sul 410, dove si è migliorata la percorribilità del tracciato. Inoltre, questi 44 itinerari individuati non sono assolutamente definitivi, ma costituiscono semplicemente un punto di partenza. Stiamo lavorando con le associazioni locali di biker (BGT e AGBA) per individuare nuovi percorsi che possano ampliare la rete e garantire ai biker quel divertimento che vengono a cercare qui da noi. Per noi è ovviamente importante rispondere alle esigenze dei biker che frequentano il Garda Trentino e offrire loro servizi sempre al top.
La nuova normativa ha definito contestualmente anche il tema Bike Park. Il Bike Park Garda Trentino, gestito da AGBA, è costituito al momento da due piste - Val del Diaol e Seicentouno - che sono esclusivamente dedicate ai biker. Per rispondere quindi a uno dei commenti che vediamo sotto il pezzo pubblicato, sì, definiamo quindi anche degli spazi solo per le due ruote, sempre nelle logica di garantire la massima sicurezza ai nostri ospiti, siano essi biker o escursionisti.
Grazie Marco per l'inoltro della risposta! Chiarisce molte cose.
 

l.j.silver

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Vuol dire che dal Garda si sposteranno sul lago di Como / Lecco dove c'è più tolleranza .
Sti crucchi italiani mi stanno proprio sulle palle .
3 anni fa' andammo in Trentino....Ospiti di amici,dovevamo stare un settimana....A maggio, dopo 2 giorni siamo andati via.....
Non ci trovammo bene un po' per i divieti ed un po' per il veramente alto numero di escursionisti a piedi ed anche per il ridicolo fatto che l' unico modo per poter utilizzare una funivia era farlo con una guida locale....
Andammo a punta Ala bei trail cibo migliore e facemmo pure il primo bagno con tanti saluti al trentino
 
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Qualcuno sa se è stata vietata anche la parte alta del 601 (dal rifugio altissimo fino a Doss Casina)?
Sull'elenco di cui sopra il divieto è all'altezza della Capanna dei Caduti del Baldo, sopra sembrerebbe percorribile.

Non durerà neppure li....Mi spiace dirlo
Non conosco in dettaglio la zona, ma tendenzialmente la penso come te, se c'è concentrazione (peggio ancora se c'è meccanizzazione) e contemporaneamente frequentazione escursionistica di una qualche importanza è solo questione di tempo prima che arrivino i problemi.
 

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Da quello che mi pare di capire hanno messo i divieti lá dove era già vietato (in trentino sentieri più stretti della larghezza della bici se non erro) per cui non vedo nessun problema...Anzi ora non si rischia più la multa. Poi magari ho letto male!
No infatti....leggi la risposta di Ingarda Trentino postata da Marco.
 

sembola

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No infatti....leggi la risposta di Ingarda Trentino postata da Marco.
La multa non la si rischiava neppure ora, visto che non c'era alcuna segnalazione in merito e quindi eventuali sanzioni sarebbero state facilmente annullabili.
A me pare decisamente più sensato identificare dei sentieri "problematici" da vietare piuttosto che il sistema precedente in cui era sostanzialmente vietato tutto.
Del resto anche in Alto Adige ci sono zone con limitazioni assolute o parziali basate sull'orario.
 
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l.j.silver

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Sull'elenco di cui sopra non appare alcun divieto.


Non conosco in dettaglio la zona, ma tendenzialmente la penso come te, se c'è concentrazione (peggio ancora se c'è meccanizzazione) e contemporaneamente frequantazione escursionistica di una qualche importanza è solo questione di tempo prima che arrivino i problemi.
Si sai quante volte l' ho visto accadere?
Ora a Como e dintorni si correrà l' italiano di enduro a fine mese ed il weekend è strapieno di biker che girano sulle PS e son cominciate le solite cose antipatiche tipo salti ( ...) Distrutti più volte è l' ultima di questi giorni bottiglie rotte sui sentieri....
E 2 settimane fa superando dei pedoni in salita questi si sono scocciati perché dicevano ero il centesimo a chiedergli strada..

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salukkio

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Non conosco in dettaglio la zona, ma tendenzialmente la penso come te, se c'è concentrazione (peggio ancora se c'è meccanizzazione) e contemporaneamente frequentazione escursionistica di una qualche importanza è solo questione di tempo prima che arrivino i problemi.

La zona lecchese non è ai livelli del Garda e del Trentino; il livello tecnico dei sentieri è di media più elevato.
 

Velocity

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Un paese, le cui metropoli e non sono soffocate per 8mesi all'anno dall'inquinamento delle auto, che investe quasi solamente in infrastrutture per le auto (strade autostrade parcheggi tangenziali) la cui popolazione viaggia verso il modello USA come stile di vita sedentario e relative malattie metaboliche, che fa pubblicità martellante per auto tutte uguali ma che ti cambiano la vita e poi vieta la circolazione alle bici in montagna adducendo motivi di tutela ecologica (senza spiegare che danno fa una bici condotta normalmente) merita solo di sprofondare nella propria melma....Inutilte commentare e tentare di ragionare.Vi invito alla disubbidienza e se tentano di fermarvi ignorateli che tanto in bici non vi prendono sicuramente questi burocrati ottusi
 
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marco

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Qualcuno sa se è stata vietata anche la parte alta del 601 (dal rifugio altissimo fino a Doss Casina)?
Sull'elenco di cui sopra il divieto è all'altezza della Capanna dei Caduti del Baldo, sopra sembrerebbe percorribile.

Non durerà neppure li....Mi spiace dirlo
Non conosco in dettaglio la zona, ma tendenzialmente la penso come te, se c'è concentrazione (peggio ancora se c'è meccanizzazione) e contemporaneamente frequentazione escursionistica di una qualche importanza è solo questione di tempo prima che arrivino i problemi.
La lista ufficiale, appena ricevuta da Ingarda:

divieti.jpg
 

sembola

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La zona lecchese non è ai livelli del Garda e del Trentino; il livello tecnico dei sentieri è di media più elevato.
E questo potrebbe oggettivamente limitare il numero dei passaggi. Ma anche no, visto che il 601 non è certo un sentiero "per tutti", eppure ci trovi parecchie bici.
 

sembola

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@marco, la lista si vede solo se faccio un reply con citazione.

Comunque coincide esattamente con quanto riportato in precedenza (il 413 non me lo ricordo come "di cresta", ma sorvoliamo)
 

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salve a tutti. il mio pensiero personale su questa vicenda che comporta si' divieti, ma maggior tutela e sicurezza per noi bikers, (a detta della sat /Ingarda Trentino), e' motivata da fattori di salvaguardia territorioe businnes. mi spiego meglio scusatemi. cercano di creare aree dove liberamente si puo' scendere sacrificando parte del bosco e mantenedolo pulito per i soli bikers con l'aiuto di associazioni o negozi ed ovviamente si crea il businnes che peraltro alimenta la creazione e manutenzione di queste aree.
avranno sicuramente considerato anche dell'esponenziale aumento delle e-bike e di conto del maggior numero di persone che circoleranno nei boschi a breve tempo. nessun preconcetto sulle e-bike. anzi, ben vengano ma sicuro aumenteranno i bikers che circoleranno su i sentieri. dato di fatto.
ciao a tutti
 
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cerchiamo di fare chiarezza su alcuni punti...:
- i divieti sono stati messi in seguito ad una normativa provinciale in materia di regolamentazione del traffico sulle nostre montagne. Non dalla SAT. Certo, la SAT sicuramente ci gode, ma non è una loro iniziativa o decisione
- questa regolamentazione è dovuta. Dopo anni di anarchia, un pò di chiarezza va fatta. Qui il traffico bici-pedoni (e da adesso anche e-mtb) è notevolissimo. Chi c'è stato può capire. Chi invece no, parla solo per dare aria alla bocca.
- il concetto che sta alla base della normativa sul Garda Trentino è molto semplice. La SAT (o cmq i pedoni in generale - ricordo che qui si pratica molto trekking, nordic walking ecc...) vuole un (1) sentiero esclusivamente pedonale per monte. Ci sono 10 montagne? allora 10 sentieri bike-free.
Tutti gli altri (si parla di una rete di circa 1400 km, sono liberi).
- da biker-downhiller del luogo, preferisco avere 10 sentieri tenuti come si deve, che 100 lasciati li alla cazzo. E i turisti la pensano esattamente cosi.
- il fatto che sia sempre il Garda Trentino al centro delle polemiche non è perchè noi siamo ottusi. Ma perchè poche altre zone in Italia hanno una cosi alta concentrazione di bikers in un cosi ristretto territorio. Quando la Val Venosta subirà lo stesso afflusso di bikers, allora ne parleremo...
- in conclusione, tutta questa sterile polemica è nata perchè hanno messo un divieto su un (1) sentiero che si sapeva da tempo che sarebbe stato off limits. Un sentiero magari che la metà di voi non ha mai avuto l'occasione ( o il coraggio :-) ) di affrontare....
- ci si vede al Bike Festival (tranne coloro i quali boicotteranno il Garda..)
 
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cerchiamo di fare chiarezza su alcuni punti...:
- i divieti sono stati messi in seguito ad una normativa provinciale in materia di regolamentazione del traffico sulle nostre montagne. Non dalla SAT. Certo, la SAT sicuramente ci gode, ma non è una loro iniziativa o decisione
- questa regolamentazione è dovuta. Dopo anni di anarchia, un pò di chiarezza va fatta. Qui il traffico bici-pedoni (e da adesso anche e-mtb) è notevolissimo. Chi c'è stato può capire. Chi invece no, parla solo per dare aria alla bocca.
- il concetto che sta alla base della normativa sul Garda Trentino è molto semplice. La SAT (o cmq i pedoni in generale - ricordo che qui si pratica molto trekking, nordic walking ecc...) vuole un (1) sentiero esclusivamente pedonale per monte. Ci sono 10 montagne? allora 10 sentieri bike-free.
Tutti gli altri (si parla di una rete di circa 1400 km, sono liberi).
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- il fatto che sia sempre il Garda Trentino al centro delle polemiche non è perchè noi siamo ottusi. Ma perchè poche altre zone in Italia hanno una cosi alta concentrazione di bikers in un cosi ristretto territorio. Quando la Val Venosta subirà lo stesso afflusso di bikers, allora ne parleremo...
- in conclusione, tutta questa sterile polemica è nata perchè hanno messo un divieto su un (1) sentiero che si sapeva da tempo che sarebbe stato off limits. Un sentiero magari che la metà di voi non ha mai avuto l'occasione ( o il coraggio :-) ) di affrontare....
- ci si vede al Bike Festival (tranne coloro i quali boicotteranno il Garda..)

non so se hai visto la lista che ho caricato 5 minuti fa. È nell'articolo
 

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cerchiamo di fare chiarezza su alcuni punti...:
- i divieti sono stati messi in seguito ad una normativa provinciale in materia di regolamentazione del traffico sulle nostre montagne. Non dalla SAT. Certo, la SAT sicuramente ci gode, ma non è una loro iniziativa o decisione
- questa regolamentazione è dovuta. Dopo anni di anarchia, un pò di chiarezza va fatta. Qui il traffico bici-pedoni (e da adesso anche e-mtb) è notevolissimo. Chi c'è stato può capire. Chi invece no, parla solo per dare aria alla bocca.
- il concetto che sta alla base della normativa sul Garda Trentino è molto semplice. La SAT (o cmq i pedoni in generale - ricordo che qui si pratica molto trekking, nordic walking ecc...) vuole un (1) sentiero esclusivamente pedonale per monte. Ci sono 10 montagne? allora 10 sentieri bike-free.
Tutti gli altri (si parla di una rete di circa 1400 km, sono liberi).
- da biker-downhiller del luogo, preferisco avere 10 sentieri tenuti come si deve, che 100 lasciati li alla cazzo. E i turisti la pensano esattamente cosi.
- il fatto che sia sempre il Garda Trentino al centro delle polemiche non è perchè noi siamo ottusi. Ma perchè poche altre zone in Italia hanno una cosi alta concentrazione di bikers in un cosi ristretto territorio. Quando la Val Venosta subirà lo stesso afflusso di bikers, allora ne parleremo...
- in conclusione, tutta questa sterile polemica è nata perchè hanno messo un divieto su un (1) sentiero che si sapeva da tempo che sarebbe stato off limits. Un sentiero magari che la metà di voi non ha mai avuto l'occasione ( o il coraggio :-) ) di affrontare....
- ci si vede al Bike Festival (tranne coloro i quali boicotteranno il Garda..)

non so se hai visto la lista che ho caricato 5 minuti fa. È nell'articolo
la conosco perfettamente
 
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Ora si vede anche sull'interfaccia del forum :prost:

- i divieti sono stati messi in seguito ad una normativa provinciale in materia di regolamentazione del traffico sulle nostre montagne. Non dalla SAT. Certo, la SAT sicuramente ci gode, ma non è una loro iniziativa o decisione
No, certo, la SAT non ha fatto pressioni politiche prima sul comune di Arco e poi sulla Provincia producendo la "delibera Mellarini" (legalmente e logisticamente inapplicabile), nè ha apposto cartelli abusivi di divieto, non è un' "iniziativa" della SAT, che in provincia di TN ha più iscritti di qualsiasi partito politico, no, certo ;-)
Sul resto posso anche concordare, ma sulla SAT perdonami se non ti seguo :prost:
 

turbozauro

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Ora si vede anche sull'interfaccia del forum :prost:

- i divieti sono stati messi in seguito ad una normativa provinciale in materia di regolamentazione del traffico sulle nostre montagne. Non dalla SAT. Certo, la SAT sicuramente ci gode, ma non è una loro iniziativa o decisione
No, certo, la SAT non ha fatto pressioni politiche prima sul comune di Arco e poi sulla Provincia producendo la "delibera Mellarini" (legalmente e logisticamente inapplicabile), nè ha apposto cartelli abusivi di divieto, non è un' "iniziativa" della SAT, che in provincia di TN ha più iscritti di qualsiasi partito politico, no, certo ;-)
Sul resto posso anche concordare, ma sulla SAT perdonami se non ti seguo :prost:
la risposta era per chi sosteneva che la sat (fisicamente) avesse installato i cartelli . Come era successo tempo fa.
 

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