Ci stiamo avvicinando al GPS totale? Credo di si.
Questo gioiellino o meglio, “gioiellone” viste le dimensioni , si presenta si di dimensioni generose, ma tenendolo nella mano, trasmette un ottimo senso di compattezza e robustezza senza compromessi ed infatti siamo sull’ordine dei due etti e qualche grammo (203g per la precisione).
Il suo peso e le sue dimensioni non attraggono certo il biker più corsaiolo, mentre rappresenta un’ottima scelta per la pratica dell’ All Mountain e del cicloturismo in genere, anche per quei viaggi epici in stile Venezia – Pechino su due ruote.
Questo gps in test , è anche piuttosto ricco nei contenuti visto che ha in memoria tutta la cartografia dell’arco alpino, appennini centrali, appennino tosco emiliano, dolomiti e la street Italy (la cartografia stradale di tutto il territorio nazionale).
Lo accendiamo. Come prima videata compaiono le “condizioni di utilizzo” ed è necessario accettarle per poter proseguire. Seconda videata: “scelta mappa”: si seleziona la mappa che si desidera caricare e si accetta nuovamente. Terza videata “scelta profilo” tra i seguenti profili: bike con sensori, bike con GPS, outdoor e street. Si seleziona un profilo e si clicca per la terza volta sul pulsante con la dicitura “accetto”.
Ora compare il “Menu principale” dal quale possiamo decidere se visualizzare la mappa, pianificare un percorso, accedere alle impostazioni e altre funzioni.
Questo ad OGNI avvio del gps che francamente mi sembra un po’ troppo… Nelle impostazioni è possibile mantenere in memoria solo l’ultimo profilo utilizzato, ma per quanto riguarda le condizioni di utilizzo e la scelta della mappa, è sempre necessario dare un “cenno di conferma”
LA BATTERIA
Due parole sull’alimentazione di questi dispositivi è d’obbligo. Se ci si avventura in luoghi a noi sconosciuti, magari in solitaria, è bene avere la sicurezza di poter contare su una buona autonomia di energia per il proprio mezzo di navigazione e ci tengo a sottolineare che è SEMPRE meglio comunque portarsi una buona mappa su supporto cartaceo.
Il MN 700 bike pro, è dotato di una batteria a ioni di litio di 3,7v, piuttosto voluminosa, che gli permette di funzionare bene anche in situazioni di temperature piuttosto rigide (sarò più preciso con le prove a gennaio – febbraio), ma che non brilla per durata. A me piace avere il display sempre accesso quasi alla massima luminosità ed in queste condizioni, la batteria ha una durata di circa 5 ore. Attivando il risparmio energia e riducendo la luminosità del display, è possibile incrementare notevolmente la durata della batteria fino ad arrivare a circa 7-8 ore di autonomia. Ma se di ore all’aria aperta ne facciamo 10-12 e non siamo sicuri di trovare una presa di corrente al rifugio serale? Per questa evenienza ci viene in aiuto un interessantissimo aceessorio: un adattatore per normalissime ministilo. Un contenitore identico alla batteria di serie, ma in grado di contenere al suo interno tre pile AAA. Geniale!
A questo punto basta portarsi alcune batterie ministilo che sono anche facilmente reperibili ed economiche(anche ricaricabili) , per aver risolto qualsiasi problema di autonomia. Ci voleva molto??
L’utilizzo di questo dispositivo può non sembrare facile ed immediato, ma considerando le innumerevoli possibilità che offre, vale decisamente la pena di studiarselo un po’ e di smanettarci per bene.
SULLA STRADA
Anche se siamo un forum di MTB e che quindi si muove prevalentemente in ambito off road, ci tengo a dire due cose sulla navigazione stradale di questo GPS.
La prima cosa che ho notato, è che utilizza la cartografia stradale NAVTEQ, quella della tedesca NAVIGON tanto per capirci, che a mio avviso è ad oggi il miglior sistema di navigazione satellitare in circolazione, molto meglio anche del diffusissimo TOM TOM che si basa invece sulla cartografia TELE ATLAS.
La navigazione stradale infatti funziona benissimo ed è estremamente precisa. Come per ogni navigatore che si rispetti, basta impostare l’indirizzo di destinazione, scegliere il tipo di tragitto (più breve, più veloce, con autostrada o meno ecc. ecc.) e una chiara voce femminile, ci guiderà curva dopo curva, all’esatto punto di destinazione. Oppure molto interessante, si possono immettere le coordinate del primo punto della traccia che andremo poi a seguire in bici. Non è cosa da poco; raggiunta la destinazione, basterà togliere il gps dall’auto, montarlo sulla bici, e iniziare a pedalare seguendo la traccia che avevamo precaricato.
Immagino anche come possa essere funzionale su una bici da corsa, o meglio, su una bici da cicloturismo affrontando lunghi viaggi, dove è possibile scegliere di percorrere solo le strade meno trafficate ed avere sempre sott’occhio i POI (punti di interesse) che più ci aggradano.
LA CARTOGRAFIA
Questa è stata per me una vera sorpresa. Chiaramente non ho avuto modo di verificare TUTTA la cartografia in dotazione, ma per quel che ho visto, di dettagli ce ne sono veramente tanti. I sentieri CAI hanno pura la numerazione corretta. Tutti i passi, le vette i fiumi e quant’altro sono correttamente segnalati.
Per una più efficace consultazione della mappa, possiamo scegliere nelle impostazioni, quali dettagli avere sempre sott’occhio.
La navigazione off road verso un qualsiasi punto è facilissima:
1 Toccando un qualsiasi punto della mappa, compare un menù a tendina con indicato le coordinate ed il nome della zona e sarà possibile scegliere di navigare verso quel preciso punto.
2 Selezionando nei dettagli della mappa un qualsiasi posto (passo, vetta, rifugio forcella ecc. ecc.) verso il quale navigare.
3 Immettendo le coordinate di destinazione (in tutti i formati!)
La cosa più sorprendente è che ci viene sempre chiesto come vogliamo raggiungere la meta. Se in bici, a piedi o in auto, se con sentieri facili, sentieri difficili, sentieri con ferrate, strade agricole e persino con impianti di risalita. Ma la cosa ancora più sorprendente è che funziona!
Ho provato a raggiungere a piedi il lago della vacca nel parco nazionale dell’Adamello e sono stato guidato sul giusto sentiero con una precisione disarmante.
Dieci metri prima di un bivio, l’avviso vocale mi indicava di svoltare per il sentiero CAI a sinistra ed in prossimità del lago, la stessa “signorina” mi faceva notare che avevo raggiunto la mia destinazione. Esattamente come avviene su qualsiasi navigatore stradale che si rispetti, anche se in realtà ero su enormi massi di granito a 2400m di quota. Per evitare situazioni imbarazzanti nei confronti degli altri escursionisti (come è successo a me), è possibile disabilitare preventivamente la navigazione vocale e seguire solo le indicazioni “a vista”.
Come se non bastasse, è possibile caricare una mappa raster preventivamente scannerizzata e georeferenziata con il software MyNav Map Manager. Ma la cosa molto forte, è che la mappa raster verrà integrata a nostro piacimento con gli elementi che compongono le mappe vettoriali! La mappa raster caricabile è in un formato proprietario e quindi non è possibile realizzarla con i SW cartografici che vanno per la maggiore, come per esempio CompeGps o OziExplorer e non sarà quindi possibile creare una mappa raster in un formato dinamico (per esempio in formato ecw). Per ulteriori dettagli sulla possibilità di caricare mappe raster e sulla loro gestione, vi rimando a questo topic ben fatto da eekk1071.
REGISTRARE O SEGUIRE UNA TRACCIA
Dopo aver scelto la giusta mappa che copra la zona di nostro interesse, avviare la registrazione del percorso che andremo a fare, è molto semplice ed immediato: basta toccare il tasto REC in alto a sx dell’ampio display. Comparirà una bella tastierina touch screen ed immettiamo il nome della traccia nascitura. Stop. Non dovremo occuparci di altro. Nelle impostazioni è possibile scegliere la densità dei punti traccia tra bassa – media – alta. Ho provato a registrare in densità alta. Alla fine del giro, mentre la stessa traccia rilevata con un Oregon 300 era composta da 2200 punti, quella del MyNav aveva oltre 10.000 punti con un dettaglio incredibile. Francamente su un giro di una trentina di chilometri, anche se si trattava della tornantissima del monte stino (lago d’idro), 2000 – 3000 punti sono più che sufficienti ottenendo anche un buon risparmio di energia. Quindi nel profilo “bike con gps” si può tranquillamente impostare una densità della traccia sul valore “medio”.
Terminato il giro, si tocca nuovamente lo stesso bottone REC per terminare la registrazione. La traccia viene registrata in un formato proprietario (.trc) nel “My Menù” , nella cartella delle “tracce salvate”.
Se la selezioniamo, sarà poi possibile con un tocco, convertirla nel comunissimo formato .gpx
Collegato il GPS al pc, viene visto come un qualsiasi disco removibile e qui comincia qualche casino con l’organizzazione delle cartelle.
Ma dove è finita la traccia che abbiamo registrato e convertito in gpx?
All’interno della cartella “My Nav”, ci sono tante cartelle My Nav, quante sono le mappe vettoriali che sono caricate nel gps, dove sarà poi possibile trovare le tracce e tanti altri dati. Un esempio: se abbiamo registrato una traccia mentre avevamo caricato la mappa delle alpi orobie, la traccia si trova in “mynav > myNavORO > TRC”
Il problema nasce quando dobbiamo registrare una traccia che passa a cavallo di due mappe. Nel cambiare mappa verrà interrotta la registrazione e riprendendo poi la registrazione, ci troveremo la traccia spezzata e in cartelle diverse.
Anche per caricare una traccia, è necessario districarsi nella gerarchia delle cartelle nello stesso modo descritto qualche riga fa, ma compiendo il “percorso” al contrario. In realtà è molto più facile a farsi che a descriverlo a parole ed è necessario prima di tutto, che la traccia che andremo a caricare sia in formato GPX (o nel formato proprietario .trc naturalmente).
Prima di navigare la traccia, ci verrà chiesto se vogliamo seguirla nella giusta direzione o in senso inverso.
La traccia da seguire compare di colore rosso contornato di bianco e quindi sempre ben visibile sulla mappa. Come per ogni GPS che si rispetti, è possibile configurare i capi dati della mappa, come meglio si preferisce. Molto bello è il “mirino” che ci dice quanto ci stiamo allontanando dalla traccia.
Un’altra funzione che trovo molto utile, è quella di poter vedere contemporaneamente sia la mappa che il profilo altimetrico della traccia, nella stessa videata (tanto il display è ampio) con la nostra esatta posizione in entrambi i campi.
Mi piace come i waypoint vengono chiamati sull’italiano MyNav: i geo appunti. Se ne possono creare e caricare fino a 50.000 (hai voglia…) organizzabili in categorie predefinite o create ad hoc. E’ possibile assegnare ad ogni geo appunto un’immagine o un file audio e possono essere importati ed esportati a proprio piacimento in tre formati: uno proprietario MyNav, in formato web html e nel comune formato gpx.
Ogni geo appunto verrà visto come un qualsiasi elemento della mappa vettoriale e sarà possibile navigare verso di lui, in una delle molteplici modalità descritte prima.
LA RICEZIONE
E’ equipaggiato con GPS sirf star III e per valutare la ricezione del MN 700 bike pro, mi sono avvalso del sistema comparativo con il mio fido garmin Oregon.
Il campo di prova è la tornantissima del monte Stino, scaricabile qui dalla sezione itinerari. All’accensione dei due dispositivi, il fix dei satelliti è sempre di poco più veloce sul garmin, però una volta agganciati i satelliti, devo dire che il MyNav regge alla grande il confronto. Ci sono alcuni punti lungo questo percorso, per esempio lungo il famoso (e pericoloso!) sentiero dei contrabbandieri, dove le alte pareti a strapiombo sul lago d’idro e la fitta vegetazione, rendono molto difficoltosa la ricezione del gps. Il MN 700 bike pro si è comportato bene ed in modo molto“veritiero”. Quando non c’è segnale non scrive. L’oregon continua a scrivere ma in modo “non veritiero”, posizionandomi un centinaio di metri all’interno del lago. Ho provato a confrontare il segnale con il dispositivo gps di altri bikers che mi hanno accompagnato lungo il percorso e non ho riscontrato sostanziali differenze di sensibilità e ricezione.
Giunto in vetta, ho spento il GPS e alla riaccensione ho avuto un’altra gradevole sorpresa: vuoi che continuo a scrivere una traccia precedente o ne inizio una nuova? Ma certo! In questo semplicissimo modo, siamo sicuri di non ottenere la traccia rilevata in tanti pezzettini da unire con un apposito SW cartografico, oppure potremo decidere di avere la salita, separata dalla discesa. Oppure potremo raccogliere tutte le tappe di un grande tour in un’unica traccia, o scegliere di ottenere le tracce separate a tappe.
foto by compagigi
Si indossano le protezioni e via! Giù per la favolosa discesa dei 136 tornanti. Sarà che utilizzo un manubrio piuttosto largo, ma il dispositivo non mi sembra più così grosso ne tantomeno ingombrante anzi, per la prima volta ho fatto tutti i tornanti mettendo il piedino a terra solo 2 volte. Il supporto è solido e decisamente funzionale anche per le situazioni più gravose.
Molto bella è la possibilità di orientare il GPS su tutti e quattro i lati. Mi piace molto la modalità landscape per un utilizzo su strada e per il cicloturismo, ma per la MTB ho preferito il classico montaggio verticale sulla pipa, con i pulsanti in basso. Bisogna fissare bene il gps al suo supporto “a slitta”, fino a sentire il rassicurante “clak”. Così facendo, anche nei passaggi più sconnessi, non ho avvertito fastidiose vibrazioni o ticchettii anomali.
La leggibilità della mappa è di gran lunga migliore sul MyNav che non sul garmin oregon 300 e non solo per il display più grande.
Il touch screen funziona molto bene ma per scorrere i piccoli menù a tendina bisogna necessariamente togliere un guanto, anche se non c’è la necessità di usare un pennino dedicato.
Alla fine del giro, le due tracce rilevate col MN 700 bike pro e con il garmin Oregon 300 sono praticamente sovrapponibili. Anche i dati sulla distanza e sulle altitudini sono molto vicini, con uno scarto di una decina di metri su un dislivello totale di circa 1400m. Entrambi i GPS sono equipaggiati di altimetro barometrico, mentre la bussola elettronica è presente solo sull’oregon.
Con il primo click sul tasto funzione di destra si accede al trip computer.
Tre pagine di campi dati personalizzabili a piacere. Di default ci sono 7 campi dati per ogni pagina (uno grande in alto più altri 6 piccoli) consultabili in tre diverse modalità: dati correnti, lap e totali.
Con il secondo click sul pulsante funzione di destra si accede al profilo altimetrico.
Anche questo è personalizzabile a nostro piacimento. Come ho già detto è molto bello vedere il profilo altimetrico, la mappa e la nostra posizione, TUTTO sulla stessa videata, ma potremo sapere anche l’altitudine, il dislivello accumulato, il dislivello che ci rimane da coprire, la velocità ascensionale media e tanto tanto altro, ma SOLO se stiamo seguendo una traccia o se stiamo navigando verso una destinazione.
Se stiamo semplicemente scrivendo una traccia, non possiamo vedere il profilo altimetrico del percorso fatto, ma abbiamo comunque tutti i dati relativi alla quota e al dislivello accumulato, consultabili nella pagina del trip computer.
Insomma questo è un GPS dalle “quasi” infinite possibilità ed in continua evoluzione, sia per il suo firmware (oggi siamo alla software version 6.2.2.0) che per l’ottima cartografia che coprirà zone sempre più ampie ed in modo più dettagliato.
MI SAREBBE PIACIUTO MOLTO
- Che la porta in/out per l’attacco all’alimentazione e al pc fosse di tipo USB o micro USB e non in un formato esclusivo che in caso di guasto al caricabatterie o al cavetto in dotazione, ci obbliga a comprarne un altro.
- Una gestione più semplificata delle cartelle.
- La possibilità di assegnare funzioni diverse ai due tasti funzione.
- Poter avere l’orario in un campo dati sulla mappa. Ho provato a metterlo al posto della velocità ma non ha funzionato (un bug?)
- Avere un’accensione/avvio più rapido senza tutte le volte cliccare su “accetto”
- Poter passare in modo più veloce (o addirittura automatico) da una mappa all’altra senza interrompere la navigazione
- Poter caricare mappe raster dinamiche (.ecw) o comunque ottenute con i più comuni software cartografici
- Che fosse un poco più economico, ma effettivamente i quasi 3 euro al grammo li vale tutti
Qui potete trovare alcune info utili e qualche demo
Mi riprometto di testare in tempi brevi gli utili sensori che vanno a completare il corredo del MN 700 bike pro e cioè: la fascia cardio, cadenza di pedalata ed il sensore di velocità.
Nel frattempo vi invito a continuare la discussione e ad affrontare approfondimenti, in questo spazio del forum.
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Ho da poco ricevuto un interessante messaggio da parte di un rappresentante della MyNav che volentieri riporto:
Visto che hai appena pubblicato il test ti vorrei dare qualche aggiornamento che avverrà proprio da domani che migliora alcune cose.
- Le banche dati non sono più separate!!! Questo apporta le seguenti migliorie:
1) non e' necessario ogni volta scegliere la cartografia che ora è integrata con quella stradale,
2)conseguentemente non c'e' più la divisione delle cartelle per zona e ora le tracce e i geoappunti saranno quindi in un unica cartella per tutta italia!!
3) le curve di livello ora sono su tutto il territorio nazionale ( e una decina di km oltreconfine) e questo permette addirittura di fare il calcolo dei dislivelli e del grafico su qualsiasi percorso, anche stradale e al di fuori delle zone montuose!!!
per il discorso dell'orario in mappa: molto probabilmente non ti sei accorto ( + che normale) che c'e' la possibilità di visualizzare alcuni campi del trip in mappa! Attivando questa funzione potrai scegliere di avere 2-3 o 5 campi a scelta tra i 70 dati visualizzabili del trip, tra cui anche ora e carica batteria. E' una funzione molto comoda!
AGGIORNAMENTO AL 19 gennaio 2011
Devo dire che con la nuova release 6.3.3.0 le cose sono decisamente migliorate:
La gestione delle tracce è molto più facile ed intuitiva e poter disporre di tutta la cartografia italiana, in modo UNIFICATO, è una vera "manna dal cielo".
Ho utilizzato il GPS in condizioni meteo decisamente avverse:
5 ore di pioggia forte ed incessante senza la minima infiltrazione. Con temperature abbondantemente sotto zero si sono verificati problemi di touch screen (non funzionante), anche se il gps ha continuato a registrare correttamente la traccia, ma solo su uno dei 2 GPS che avevamo in dotazione. L'altro ha continuato a funzionare egregiamente (il mio hehehe).
Ho visto che molti hanno dovuto ricorrere all'assistenza per poter sbloccare la mappa unificata dell'italia: è successa la stessa cosa anche a me e dopo qualche giorno ho ricevuto via e-mail, il codice valido per effetuare lo sblocco. Questa è una pratica che, evidentemente, deve essere migliorata.
PROBLEMI CON L'ALTIMETRIA
Qui ci sono stato molto attento.
Ho notato che alla fine di ogni giro, paragonando i dati altimetrici con altri GPS, il MyNav dava un valore di dislivello accumulato MOLTO preciso e valori di altitudine accurati. Arrivato a casa, analizzando la traccia con compeGPS (ad oggi è a mio parere il miglior SW cartografico), mi si presentava un vero disastro. Inattendibile sia il dislivello che la distanza (di molto).
Ri-analizzo la traccia con map manager ed i valori sono perfetti...
Il danno alla traccia avviene durante la sua conversione dal formato proprietario (.trc) al formato universale (.gpx)!!
Analizzando la lista dei "punti traccia", noto che vengono creati a random, alcuni punti con un valore di altitudine pari a -1m. Eliminando tutti questi punti (artefatti) in compeGPS, si ottiene il file .GPX perfetto.
Per chi possiede compeGPS, è un lavoro velocissimo di pochi secondi, ma spero in una nuova release che possa correggere questo fastidioso bug.
La cosa avviene sia convertendo la traccia direttamente nel GPS, che in Map Manager.
Sarebbe molto bello se DDAAXX, implementasse questa funzione nel suo favoloso converter
Questo gioiellino o meglio, “gioiellone” viste le dimensioni , si presenta si di dimensioni generose, ma tenendolo nella mano, trasmette un ottimo senso di compattezza e robustezza senza compromessi ed infatti siamo sull’ordine dei due etti e qualche grammo (203g per la precisione).
Il suo peso e le sue dimensioni non attraggono certo il biker più corsaiolo, mentre rappresenta un’ottima scelta per la pratica dell’ All Mountain e del cicloturismo in genere, anche per quei viaggi epici in stile Venezia – Pechino su due ruote.
Questo gps in test , è anche piuttosto ricco nei contenuti visto che ha in memoria tutta la cartografia dell’arco alpino, appennini centrali, appennino tosco emiliano, dolomiti e la street Italy (la cartografia stradale di tutto il territorio nazionale).
Lo accendiamo. Come prima videata compaiono le “condizioni di utilizzo” ed è necessario accettarle per poter proseguire. Seconda videata: “scelta mappa”: si seleziona la mappa che si desidera caricare e si accetta nuovamente. Terza videata “scelta profilo” tra i seguenti profili: bike con sensori, bike con GPS, outdoor e street. Si seleziona un profilo e si clicca per la terza volta sul pulsante con la dicitura “accetto”.
Ora compare il “Menu principale” dal quale possiamo decidere se visualizzare la mappa, pianificare un percorso, accedere alle impostazioni e altre funzioni.
Questo ad OGNI avvio del gps che francamente mi sembra un po’ troppo… Nelle impostazioni è possibile mantenere in memoria solo l’ultimo profilo utilizzato, ma per quanto riguarda le condizioni di utilizzo e la scelta della mappa, è sempre necessario dare un “cenno di conferma”
LA BATTERIA
Due parole sull’alimentazione di questi dispositivi è d’obbligo. Se ci si avventura in luoghi a noi sconosciuti, magari in solitaria, è bene avere la sicurezza di poter contare su una buona autonomia di energia per il proprio mezzo di navigazione e ci tengo a sottolineare che è SEMPRE meglio comunque portarsi una buona mappa su supporto cartaceo.
Il MN 700 bike pro, è dotato di una batteria a ioni di litio di 3,7v, piuttosto voluminosa, che gli permette di funzionare bene anche in situazioni di temperature piuttosto rigide (sarò più preciso con le prove a gennaio – febbraio), ma che non brilla per durata. A me piace avere il display sempre accesso quasi alla massima luminosità ed in queste condizioni, la batteria ha una durata di circa 5 ore. Attivando il risparmio energia e riducendo la luminosità del display, è possibile incrementare notevolmente la durata della batteria fino ad arrivare a circa 7-8 ore di autonomia. Ma se di ore all’aria aperta ne facciamo 10-12 e non siamo sicuri di trovare una presa di corrente al rifugio serale? Per questa evenienza ci viene in aiuto un interessantissimo aceessorio: un adattatore per normalissime ministilo. Un contenitore identico alla batteria di serie, ma in grado di contenere al suo interno tre pile AAA. Geniale!
A questo punto basta portarsi alcune batterie ministilo che sono anche facilmente reperibili ed economiche(anche ricaricabili) , per aver risolto qualsiasi problema di autonomia. Ci voleva molto??
L’utilizzo di questo dispositivo può non sembrare facile ed immediato, ma considerando le innumerevoli possibilità che offre, vale decisamente la pena di studiarselo un po’ e di smanettarci per bene.
SULLA STRADA
Anche se siamo un forum di MTB e che quindi si muove prevalentemente in ambito off road, ci tengo a dire due cose sulla navigazione stradale di questo GPS.
La prima cosa che ho notato, è che utilizza la cartografia stradale NAVTEQ, quella della tedesca NAVIGON tanto per capirci, che a mio avviso è ad oggi il miglior sistema di navigazione satellitare in circolazione, molto meglio anche del diffusissimo TOM TOM che si basa invece sulla cartografia TELE ATLAS.
La navigazione stradale infatti funziona benissimo ed è estremamente precisa. Come per ogni navigatore che si rispetti, basta impostare l’indirizzo di destinazione, scegliere il tipo di tragitto (più breve, più veloce, con autostrada o meno ecc. ecc.) e una chiara voce femminile, ci guiderà curva dopo curva, all’esatto punto di destinazione. Oppure molto interessante, si possono immettere le coordinate del primo punto della traccia che andremo poi a seguire in bici. Non è cosa da poco; raggiunta la destinazione, basterà togliere il gps dall’auto, montarlo sulla bici, e iniziare a pedalare seguendo la traccia che avevamo precaricato.
Immagino anche come possa essere funzionale su una bici da corsa, o meglio, su una bici da cicloturismo affrontando lunghi viaggi, dove è possibile scegliere di percorrere solo le strade meno trafficate ed avere sempre sott’occhio i POI (punti di interesse) che più ci aggradano.
LA CARTOGRAFIA
Questa è stata per me una vera sorpresa. Chiaramente non ho avuto modo di verificare TUTTA la cartografia in dotazione, ma per quel che ho visto, di dettagli ce ne sono veramente tanti. I sentieri CAI hanno pura la numerazione corretta. Tutti i passi, le vette i fiumi e quant’altro sono correttamente segnalati.
Per una più efficace consultazione della mappa, possiamo scegliere nelle impostazioni, quali dettagli avere sempre sott’occhio.
La navigazione off road verso un qualsiasi punto è facilissima:
1 Toccando un qualsiasi punto della mappa, compare un menù a tendina con indicato le coordinate ed il nome della zona e sarà possibile scegliere di navigare verso quel preciso punto.
2 Selezionando nei dettagli della mappa un qualsiasi posto (passo, vetta, rifugio forcella ecc. ecc.) verso il quale navigare.
3 Immettendo le coordinate di destinazione (in tutti i formati!)
La cosa più sorprendente è che ci viene sempre chiesto come vogliamo raggiungere la meta. Se in bici, a piedi o in auto, se con sentieri facili, sentieri difficili, sentieri con ferrate, strade agricole e persino con impianti di risalita. Ma la cosa ancora più sorprendente è che funziona!
Ho provato a raggiungere a piedi il lago della vacca nel parco nazionale dell’Adamello e sono stato guidato sul giusto sentiero con una precisione disarmante.
Dieci metri prima di un bivio, l’avviso vocale mi indicava di svoltare per il sentiero CAI a sinistra ed in prossimità del lago, la stessa “signorina” mi faceva notare che avevo raggiunto la mia destinazione. Esattamente come avviene su qualsiasi navigatore stradale che si rispetti, anche se in realtà ero su enormi massi di granito a 2400m di quota. Per evitare situazioni imbarazzanti nei confronti degli altri escursionisti (come è successo a me), è possibile disabilitare preventivamente la navigazione vocale e seguire solo le indicazioni “a vista”.
Come se non bastasse, è possibile caricare una mappa raster preventivamente scannerizzata e georeferenziata con il software MyNav Map Manager. Ma la cosa molto forte, è che la mappa raster verrà integrata a nostro piacimento con gli elementi che compongono le mappe vettoriali! La mappa raster caricabile è in un formato proprietario e quindi non è possibile realizzarla con i SW cartografici che vanno per la maggiore, come per esempio CompeGps o OziExplorer e non sarà quindi possibile creare una mappa raster in un formato dinamico (per esempio in formato ecw). Per ulteriori dettagli sulla possibilità di caricare mappe raster e sulla loro gestione, vi rimando a questo topic ben fatto da eekk1071.
REGISTRARE O SEGUIRE UNA TRACCIA
Dopo aver scelto la giusta mappa che copra la zona di nostro interesse, avviare la registrazione del percorso che andremo a fare, è molto semplice ed immediato: basta toccare il tasto REC in alto a sx dell’ampio display. Comparirà una bella tastierina touch screen ed immettiamo il nome della traccia nascitura. Stop. Non dovremo occuparci di altro. Nelle impostazioni è possibile scegliere la densità dei punti traccia tra bassa – media – alta. Ho provato a registrare in densità alta. Alla fine del giro, mentre la stessa traccia rilevata con un Oregon 300 era composta da 2200 punti, quella del MyNav aveva oltre 10.000 punti con un dettaglio incredibile. Francamente su un giro di una trentina di chilometri, anche se si trattava della tornantissima del monte stino (lago d’idro), 2000 – 3000 punti sono più che sufficienti ottenendo anche un buon risparmio di energia. Quindi nel profilo “bike con gps” si può tranquillamente impostare una densità della traccia sul valore “medio”.
Terminato il giro, si tocca nuovamente lo stesso bottone REC per terminare la registrazione. La traccia viene registrata in un formato proprietario (.trc) nel “My Menù” , nella cartella delle “tracce salvate”.
Se la selezioniamo, sarà poi possibile con un tocco, convertirla nel comunissimo formato .gpx
Collegato il GPS al pc, viene visto come un qualsiasi disco removibile e qui comincia qualche casino con l’organizzazione delle cartelle.
Ma dove è finita la traccia che abbiamo registrato e convertito in gpx?
All’interno della cartella “My Nav”, ci sono tante cartelle My Nav, quante sono le mappe vettoriali che sono caricate nel gps, dove sarà poi possibile trovare le tracce e tanti altri dati. Un esempio: se abbiamo registrato una traccia mentre avevamo caricato la mappa delle alpi orobie, la traccia si trova in “mynav > myNavORO > TRC”
Il problema nasce quando dobbiamo registrare una traccia che passa a cavallo di due mappe. Nel cambiare mappa verrà interrotta la registrazione e riprendendo poi la registrazione, ci troveremo la traccia spezzata e in cartelle diverse.
Anche per caricare una traccia, è necessario districarsi nella gerarchia delle cartelle nello stesso modo descritto qualche riga fa, ma compiendo il “percorso” al contrario. In realtà è molto più facile a farsi che a descriverlo a parole ed è necessario prima di tutto, che la traccia che andremo a caricare sia in formato GPX (o nel formato proprietario .trc naturalmente).
Prima di navigare la traccia, ci verrà chiesto se vogliamo seguirla nella giusta direzione o in senso inverso.
La traccia da seguire compare di colore rosso contornato di bianco e quindi sempre ben visibile sulla mappa. Come per ogni GPS che si rispetti, è possibile configurare i capi dati della mappa, come meglio si preferisce. Molto bello è il “mirino” che ci dice quanto ci stiamo allontanando dalla traccia.
Un’altra funzione che trovo molto utile, è quella di poter vedere contemporaneamente sia la mappa che il profilo altimetrico della traccia, nella stessa videata (tanto il display è ampio) con la nostra esatta posizione in entrambi i campi.
Mi piace come i waypoint vengono chiamati sull’italiano MyNav: i geo appunti. Se ne possono creare e caricare fino a 50.000 (hai voglia…) organizzabili in categorie predefinite o create ad hoc. E’ possibile assegnare ad ogni geo appunto un’immagine o un file audio e possono essere importati ed esportati a proprio piacimento in tre formati: uno proprietario MyNav, in formato web html e nel comune formato gpx.
Ogni geo appunto verrà visto come un qualsiasi elemento della mappa vettoriale e sarà possibile navigare verso di lui, in una delle molteplici modalità descritte prima.
LA RICEZIONE
E’ equipaggiato con GPS sirf star III e per valutare la ricezione del MN 700 bike pro, mi sono avvalso del sistema comparativo con il mio fido garmin Oregon.
Il campo di prova è la tornantissima del monte Stino, scaricabile qui dalla sezione itinerari. All’accensione dei due dispositivi, il fix dei satelliti è sempre di poco più veloce sul garmin, però una volta agganciati i satelliti, devo dire che il MyNav regge alla grande il confronto. Ci sono alcuni punti lungo questo percorso, per esempio lungo il famoso (e pericoloso!) sentiero dei contrabbandieri, dove le alte pareti a strapiombo sul lago d’idro e la fitta vegetazione, rendono molto difficoltosa la ricezione del gps. Il MN 700 bike pro si è comportato bene ed in modo molto“veritiero”. Quando non c’è segnale non scrive. L’oregon continua a scrivere ma in modo “non veritiero”, posizionandomi un centinaio di metri all’interno del lago. Ho provato a confrontare il segnale con il dispositivo gps di altri bikers che mi hanno accompagnato lungo il percorso e non ho riscontrato sostanziali differenze di sensibilità e ricezione.
Giunto in vetta, ho spento il GPS e alla riaccensione ho avuto un’altra gradevole sorpresa: vuoi che continuo a scrivere una traccia precedente o ne inizio una nuova? Ma certo! In questo semplicissimo modo, siamo sicuri di non ottenere la traccia rilevata in tanti pezzettini da unire con un apposito SW cartografico, oppure potremo decidere di avere la salita, separata dalla discesa. Oppure potremo raccogliere tutte le tappe di un grande tour in un’unica traccia, o scegliere di ottenere le tracce separate a tappe.
foto by compagigi
Si indossano le protezioni e via! Giù per la favolosa discesa dei 136 tornanti. Sarà che utilizzo un manubrio piuttosto largo, ma il dispositivo non mi sembra più così grosso ne tantomeno ingombrante anzi, per la prima volta ho fatto tutti i tornanti mettendo il piedino a terra solo 2 volte. Il supporto è solido e decisamente funzionale anche per le situazioni più gravose.
Molto bella è la possibilità di orientare il GPS su tutti e quattro i lati. Mi piace molto la modalità landscape per un utilizzo su strada e per il cicloturismo, ma per la MTB ho preferito il classico montaggio verticale sulla pipa, con i pulsanti in basso. Bisogna fissare bene il gps al suo supporto “a slitta”, fino a sentire il rassicurante “clak”. Così facendo, anche nei passaggi più sconnessi, non ho avvertito fastidiose vibrazioni o ticchettii anomali.
La leggibilità della mappa è di gran lunga migliore sul MyNav che non sul garmin oregon 300 e non solo per il display più grande.
Il touch screen funziona molto bene ma per scorrere i piccoli menù a tendina bisogna necessariamente togliere un guanto, anche se non c’è la necessità di usare un pennino dedicato.
Alla fine del giro, le due tracce rilevate col MN 700 bike pro e con il garmin Oregon 300 sono praticamente sovrapponibili. Anche i dati sulla distanza e sulle altitudini sono molto vicini, con uno scarto di una decina di metri su un dislivello totale di circa 1400m. Entrambi i GPS sono equipaggiati di altimetro barometrico, mentre la bussola elettronica è presente solo sull’oregon.
Con il primo click sul tasto funzione di destra si accede al trip computer.
Tre pagine di campi dati personalizzabili a piacere. Di default ci sono 7 campi dati per ogni pagina (uno grande in alto più altri 6 piccoli) consultabili in tre diverse modalità: dati correnti, lap e totali.
Con il secondo click sul pulsante funzione di destra si accede al profilo altimetrico.
Anche questo è personalizzabile a nostro piacimento. Come ho già detto è molto bello vedere il profilo altimetrico, la mappa e la nostra posizione, TUTTO sulla stessa videata, ma potremo sapere anche l’altitudine, il dislivello accumulato, il dislivello che ci rimane da coprire, la velocità ascensionale media e tanto tanto altro, ma SOLO se stiamo seguendo una traccia o se stiamo navigando verso una destinazione.
Se stiamo semplicemente scrivendo una traccia, non possiamo vedere il profilo altimetrico del percorso fatto, ma abbiamo comunque tutti i dati relativi alla quota e al dislivello accumulato, consultabili nella pagina del trip computer.
Insomma questo è un GPS dalle “quasi” infinite possibilità ed in continua evoluzione, sia per il suo firmware (oggi siamo alla software version 6.2.2.0) che per l’ottima cartografia che coprirà zone sempre più ampie ed in modo più dettagliato.
MI SAREBBE PIACIUTO MOLTO
- Che la porta in/out per l’attacco all’alimentazione e al pc fosse di tipo USB o micro USB e non in un formato esclusivo che in caso di guasto al caricabatterie o al cavetto in dotazione, ci obbliga a comprarne un altro.
- Una gestione più semplificata delle cartelle.
- La possibilità di assegnare funzioni diverse ai due tasti funzione.
- Poter avere l’orario in un campo dati sulla mappa. Ho provato a metterlo al posto della velocità ma non ha funzionato (un bug?)
- Avere un’accensione/avvio più rapido senza tutte le volte cliccare su “accetto”
- Poter passare in modo più veloce (o addirittura automatico) da una mappa all’altra senza interrompere la navigazione
- Poter caricare mappe raster dinamiche (.ecw) o comunque ottenute con i più comuni software cartografici
- Che fosse un poco più economico, ma effettivamente i quasi 3 euro al grammo li vale tutti
Qui potete trovare alcune info utili e qualche demo
Mi riprometto di testare in tempi brevi gli utili sensori che vanno a completare il corredo del MN 700 bike pro e cioè: la fascia cardio, cadenza di pedalata ed il sensore di velocità.
Nel frattempo vi invito a continuare la discussione e ad affrontare approfondimenti, in questo spazio del forum.
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Ho da poco ricevuto un interessante messaggio da parte di un rappresentante della MyNav che volentieri riporto:
Visto che hai appena pubblicato il test ti vorrei dare qualche aggiornamento che avverrà proprio da domani che migliora alcune cose.
- Le banche dati non sono più separate!!! Questo apporta le seguenti migliorie:
1) non e' necessario ogni volta scegliere la cartografia che ora è integrata con quella stradale,
2)conseguentemente non c'e' più la divisione delle cartelle per zona e ora le tracce e i geoappunti saranno quindi in un unica cartella per tutta italia!!
3) le curve di livello ora sono su tutto il territorio nazionale ( e una decina di km oltreconfine) e questo permette addirittura di fare il calcolo dei dislivelli e del grafico su qualsiasi percorso, anche stradale e al di fuori delle zone montuose!!!
per il discorso dell'orario in mappa: molto probabilmente non ti sei accorto ( + che normale) che c'e' la possibilità di visualizzare alcuni campi del trip in mappa! Attivando questa funzione potrai scegliere di avere 2-3 o 5 campi a scelta tra i 70 dati visualizzabili del trip, tra cui anche ora e carica batteria. E' una funzione molto comoda!
AGGIORNAMENTO AL 19 gennaio 2011
Devo dire che con la nuova release 6.3.3.0 le cose sono decisamente migliorate:
La gestione delle tracce è molto più facile ed intuitiva e poter disporre di tutta la cartografia italiana, in modo UNIFICATO, è una vera "manna dal cielo".
Ho utilizzato il GPS in condizioni meteo decisamente avverse:
5 ore di pioggia forte ed incessante senza la minima infiltrazione. Con temperature abbondantemente sotto zero si sono verificati problemi di touch screen (non funzionante), anche se il gps ha continuato a registrare correttamente la traccia, ma solo su uno dei 2 GPS che avevamo in dotazione. L'altro ha continuato a funzionare egregiamente (il mio hehehe).
Ho visto che molti hanno dovuto ricorrere all'assistenza per poter sbloccare la mappa unificata dell'italia: è successa la stessa cosa anche a me e dopo qualche giorno ho ricevuto via e-mail, il codice valido per effetuare lo sblocco. Questa è una pratica che, evidentemente, deve essere migliorata.
PROBLEMI CON L'ALTIMETRIA
Qui ci sono stato molto attento.
Ho notato che alla fine di ogni giro, paragonando i dati altimetrici con altri GPS, il MyNav dava un valore di dislivello accumulato MOLTO preciso e valori di altitudine accurati. Arrivato a casa, analizzando la traccia con compeGPS (ad oggi è a mio parere il miglior SW cartografico), mi si presentava un vero disastro. Inattendibile sia il dislivello che la distanza (di molto).
Ri-analizzo la traccia con map manager ed i valori sono perfetti...
Il danno alla traccia avviene durante la sua conversione dal formato proprietario (.trc) al formato universale (.gpx)!!
Analizzando la lista dei "punti traccia", noto che vengono creati a random, alcuni punti con un valore di altitudine pari a -1m. Eliminando tutti questi punti (artefatti) in compeGPS, si ottiene il file .GPX perfetto.
Per chi possiede compeGPS, è un lavoro velocissimo di pochi secondi, ma spero in una nuova release che possa correggere questo fastidioso bug.
La cosa avviene sia convertendo la traccia direttamente nel GPS, che in Map Manager.
Sarebbe molto bello se DDAAXX, implementasse questa funzione nel suo favoloso converter