[img] Vagabondaggi cicloferroviari in Germania estate 2011

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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Forse i miei 25 lettori (così tanti?) ormai disperavano che avrei raccontato il mio viaggio di questa scorsa (e umida) estate 2011.
Invece un po' alla volta arriverà il resoconto di una vacanza incerta fino all'ultimo, non programmata in alcun modo, con l'itinerario deciso quasi giorno per giorno.

Dunque è la mattina del 3 agosto 2011 e un rombante trenino mi aspetta a Ponte nelle Alpi, destinazione Calalzo - Pieve di Cadore - Cortina.
La bici è pronta dalla sera prima, i bagagli sono caricati, tutto sembra a posto.
Questa volta parto più leggero del solito, con appena 20 kg di bagaglio, attrezzato con tutto il necessario per affrontare anche condizioni meteo avverse.

Ah, se qualche foto è così così, beh, pazienza... non prevedo di tornare da quelle parti a breve.

In realtà il mezzo di trasporto era pronto da tempo, con nuovi portapacchi, freni a disco per ovviare ai problemi riscontrati negli anni precedenti (ero rimasto senza freni causa la combinazione micidiale di acqua+sabbia), borse a tenuta stagna già collaudate (e benedette) lo scorso anno.

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All'allestimento in foto mancano ancora i parafanghi che stavolta saranno integrali.
La decisione la ho presa per via di una sorta di presentimento, "saranno un po' ridicoli ma è meglio prevenire", non si sa mai.

La prova generale, il battesimo della pioggia, la avevo fatta solo una settimana prima, correndo una gara su strada sotto ad un diluvio allucinante, vento, freddo, acqua da sopra e da sotto, la Coppa Cobram, insomma.
Tra di me dicevo "speriamo di averne presa abbastanza per tutto il resto dell'estate"... sarà vero?

2011080315germania_r700_treno_001.jpg


Si parte, i pochi chilometri per Calalzo vengono coperti senza problemi, qualche scorcio della valle merita delle foto.

Longarone, la diga del Vajont.

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Il Boite, l'imbocco sud di monte Zucco.

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Saluto Calalzo.

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Da Calalzo "tocca" proseguire in bici, d'altro canto questa è la mia scelta.
Il bel tempo promette una piacevole giornata, la distanza da affrontare fino a Dobbiaco prevede una costante ma agevole ascesa fino al passo di Cimabanche, da quota 740 si scollina a 1530 m sul mare.
Poi a Dobbiaco deciderò da che parte andare.

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Il tempo è bello, la gamba è buona e sono già verso il passo, sul tracciato della fu SFD qui sotto ai ghiaioni del Pomagagnon.

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Cimabanche, via di corsa verso Dobbiaco.

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A Dobbiaco... piglio il treno? No, decido che scenderò la Pusteria verso Fortezza e il Brennero.

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Cimelio austro-ungarico recuperato rocambolescamente da un casello diroccato... :mrgreen: il bagaglio si appesantisce (di poco).

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A Fortezza decido che è il caso di provare la ciclabile per il Brennero, in fondo ho percorso "solo" 140 km finora quasi tutti in discesa.

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Però il tratto per Vipiteno è un po' sadico, ricavato nel poco spazio disponibile alterna tratti agevoli a rampe tostissime, con pendenze anche maggiori di quanto indicato.
Poco male, passa anche questo, non ho la minima intenzione di dare un centesimo in più a quella banda di delinquenti che sulla linea del Brennero manda la polizia per buttar giù dal treno i pericolosissimi ciclisti.
L'esperienza dello scorso anno mi è bastata.

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Il tempo è persino troppo bello, la giornata si fa quasi afosa ma la sorpresa è dietro l'angolo... difatti a Vipiteno la vista verso il Brennero non è confortante.

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Dopo una sosta per rifornimento, sono circa le 16 quando attacco l'ultima rampa verso il Brennero.

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Dopo Colle Isarco la ciclabile segue il tracciato della ferrovia, dapprima in affiancamento e poi sulla parte abbandonata con la costruzione della variante in galleria.

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Bene, la pendenza non supera il 2% e questo vuol dire che riuscirò a tenere una buona velocità, tra i 20 e i 25 km/h, così forse passerò il Brennero prima del temporale.

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Casello abbandonato e diroccato...

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Segnali lasciati a testimonianza della ferrovia.

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Come non detto: subito dopo si scatena il diluvio, pioggia gelida e vento fortissimo.
Vado avanti dato che non vi è alcun modo di trovar riparo e dopo un po', provvidenzialmente, la stazione abbandonata di Moncucco offre almeno un tetto; non parliamo di finestre perché è tutto devastato.
La pioggia aumenta sempre più, il tempo passa...

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... e questo è l'interno del rifugio.

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Sempre meglio che niente, comunque.
Per fortuna ho con me l'equipaggiamento invernale, la temperatura scende e se a Fortezza si sfioravano i 30° qui siamo ben sotto i 10° e per il vento questa immagine è eloquente.

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Per passare il tempo mi metto a curiosare tra le carte sparse per tutto il locale che un tempo era l'ufficio movimento, tra circolari e registri di transiti spunta questa precettazione per uno sciopero.

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Dopo quasi 2 ore la pioggia e il vento si calmano un po', è tardi e non posso permettermi di restare qui ancora.
Perciò mi metto su quasi tutto il vestiario invernale e affronto la rampa fino al Brennero, continua a diluviare.
Al Brennero arrivo pochi minuti dopo la partenza del treno per Innsbruck, decido che la discesa la farò in bici.
Tanto è discesa... infatti i 35 km li copro in meno di un'ora, a Innsbruck non piove più, ma il problema è trovare un alloggio.
Alla fine "crepi l'avarizia" trovo una sistemazione, un po' caruccia ma almeno posso sistemarmi con cura e soprattutto asciugare tutto il vestiario invernale che è inzuppato d'acqua.
Per la prima tappa, di trasferimento, alla fine il responso del contachilometri è questo:
- 220 km
- 2000 metri di dislivello in salita
- 10 ore pedalate
Domani si va in treno.

1/ Continua.
 

ottomilainsu

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Grazie a tutti!
Per la verità la lunghezza e il dislivello di questa tappa non li ripeterò più nel corso del viaggio, il primo giorno ho badato quasi solo a pedalare senza soste foto se non lo stretto necessario.
Alla fine la media di questa tappa ha sorpreso pure me, dato che è in assoluto il più lungo percorso che abbia mai fatto in bici, con un dislivello mica da ridere composto si da lunghi tratti a moderata pendenza (da Calalzo a Cimabanche sono 50 km con 800 metri di dislivello a pendenza mai superiore al 4%) ma con una lunga serie di strappi anche durissimi per arrivare al Brennero (e con i bagagli, per l'appunto, ovvero 20 kg supplementari).
Ma spete com'è... pur di arrivare si fa anche questo, se qualcuno conosce la discesa dal Brennero a Innsbruck sa che c'è la prima dura rampa fino a Steinach, poi è un lungo falsopiano dove tocca pedalare per tenere una velocità adeguata, senza contare che quel giorno avevo pure il vento contro!
Di foto durante il diluvio neanche a parlarne, è già tanto che l'attrezzatura non si sia bagnata stando all'interno della borsa.
Se il buongiorno si vede dal mattino...
In seguito ho cercato di fare qualche foto in più ;-) e di conseguenza la media chilometrica s'è ridotta di parecchio.
Tra poco arriva la seconda tappa... invero assai rocambolesca.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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2/ meditazioni...

Dicevo all'inizio che il viaggio lo ho deciso all'ultimo momento.
Quindi mi trovo a girare nuovamente per la Germania, le intenzioni iniziali non erano queste.
Ma quest'anno tocca far così, non ho avuto modo di pensare ad altro e tocca fare di necessità virtù.

Devo decidere da che parte andare.
Già, perché l'idea iniziale prevedeva di risalire la valle dell'Inn e valicare l'Arlberg, ma il meteo per l'indomani si presenta pessimo, pioggia per tutto il giorno, particolarmente intensa verso ovest.
Invece verso la Baviera le previsioni sono più favorevoli, forse riuscirò pure a fare qualche chilometro in bici.
Il viaggio a questo punto prende un po' forma: mi porterò su verso l'inizio della valle del Meno, per la precisione ripercorrerò in senso contrario la valle a partire dalla sommità dello Schiefe Ebene, da Marktschorgast in giù, verso Bamberg e poi alla confluenza con il Reno.
Un tratto del Reno, nel suo punto più bello che non stanca mai, e poi su per la valle del Lahn che nel 2005 avevo percorso in treno.
Più che un giro del tutto nuovo sarà un misto di percorsi già fatti parzialmente negli anni precedenti, stavolta tutti in bicicletta, meteo permettendo.

2/ Continua.
 

ottomilainsu

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3/Secondo giorno

Dopo la tirata di ieri, oggi si viaggia in treno.
O, meglio, arriverò a Kufstein e poi valuterò, l'idea sarebbe quella di fare meno strada possibile in treno.

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Però con questo arriverei a Monaco per mezzogiorno e da lì... ma la decisione è presa.

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Eccomi a Kufstein, il diluvio sembra alle spalle.
L'Inn è bello carico, segno che di acqua a nord delle Alpi ne deve esser caduta parecchia.

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Provo ad andare avanti in bici, ma la pioggia non si fa attendere, non è forte ma fastidiosa, alla prima stazioncina utile ripiglio il treno.
E non è il caso di tirar fuori la macchina fotografica, inutile rischiare.
Così l'unica foto è in attesa del treno per Rosenheim, il cielo è eloquente.

2011080315germania_r700_treno_036.jpg



Un filmatino dall'interno giusto per vedere l'accelerazione delle ET425:

Accelerazione BR425 - YouTube

Appena partiti, sotto una pioggia battente, non ho potuto non pensare ai nostri treni pendolari, i "TAF" che slittano anche a motore spento, mentre queste fanno da 0 a 100 km/h in poco più di 30 secondi!

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A Rosenheim cambio per Muhldorf, tanto ho il bayern Ticket per cui posso andare dove voglio, senza limiti di percorrenza entro la Baviera.
Vedo che anche altri hanno ripiegato sul treno, anche loro volevano andare in bici ma la pioggia li ha costretti ad un cambio di programma.

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Muhldorf è un importante nodo e da lì dovrei raggiungere Landshut per poi recarmi a Bayreuth, ma... la linea feroviaria è interrotta per lavori e tocca pedalare :i-want-t:; poco male, il tempo pare in miglioramento.

Il tempo pare bello ma girata una alta collina, a metà strada un acquazzone incredibile si abbatte sulla zona, impossibile pedalare.
Trovo rifugio sotto ad una tettoia e aspetto, aspetto...
Quando passa finalmente riesco a muovermi, ho perso un'ora e mezza e l'idea originaria di arrivare almeno a Bayreuth sfuma.
Mi dovrò fermare a Norimberga.
Ma almeno riesco a fare un paio di fotine della campagna bavarese, bella ondulata, tra rivoli d'acqua che escono dai prati e si incanalano per le strade.

2011080315germania_r700_treno_045.jpg


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Con una corsa forsennata arrivo a Vilsbiburg, dove riprede il servizio ferroviario per Landshut.
Altri 5 minuti e avrei dovuto attendere un'altra ora...

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A Landshut ecco il mio treno per Norimberga, ormai sono le 18 passate e la giornata è andata abbastanza di traverso per colpa dei soliti acquazzoni... e ora che si va in treno splende il sole! :omertà:

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Va ben, ormai sono a Norimberga, alle 20.30 è ora di trovare un posto e di fare una buona cena.

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Dopo cena vado ad informarmi sugli orari per l'indomani, ho deciso che il giro in bici vero e proprio inizierà a Marktschorgast.

Domattina piglierò un Regio per Bayreuth, poi Neuenmarkt-Wirsberg e Marktschorgast. Il Piano Inclinato mi aspetta, stavolta in discesa.

E speriamo che piova un po' meno di oggi o, perlomeno, quando sarò in treno.

3/ continua.
 

burdenbike

Biker immensus
Fanfarone!!! :arrabbiat:

la Garmin si sarà chiesta su che razza di bici hai montato il GPS...per arrivare da 0 a 100 in così poco!!! :smile::smile:



Pur scevro da inutili polemiche, le foto dei treni al di qua ed al di là del confine sono purtroppo eloquenti...
e da noi licenziano pure quelli dei Wagon-lit...
Trenitalia senza speranza... :-(
 

ottomilainsu

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Il treno nella foto mentre aspetto quello per Rosenheim è uno dei tanti che fanno Vienna - Bregenz o addirittura Budapest - Zurigo, di giorno e di notte, con vagone letto, cuccette, posti a sedere, bici al seguito, auto al seguito, carrozza ristorante.
E viaggiano belli pieni.
Proprio come da noi, vero? Dove ci raccontano che per i treni notturni non c'è mercato e li sopprimono licenziando chi vi lavora, come se non ci fossero già abbastanza disoccupati.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Fanfarone? Oggi si, un po' colpa del meteo, un po' colpa mia che ho sbagliato itinerario non tenendo conto dei lavori in corso, un po' che devo portarmi in su visto che ho deciso un certo itinerario e non mi va di farmi 500 km di trasferimento in zone che ho già ampiamente percorso.
Da domani si pedalerà ininterrottamente o quasi, tranne al mattino.
 

rosetta

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ottomilainsù;5251069 ha scritto:
Il treno nella foto mentre aspetto quello per Rosenheim è uno dei tanti che fanno Vienna - Bregenz o addirittura Budapest - Zurigo, di giorno e di notte, con vagone letto, cuccette, posti a sedere, bici al seguito, auto al seguito, carrozza ristorante.
E viaggiano belli pieni.
Proprio come da noi, vero? Dove ci raccontano che per i treni notturni non c'è mercato e li sopprimono licenziando chi vi lavora, come se non ci fossero già abbastanza disoccupati.

Vero! Da noi solo treni regionali lentissimi e sporchi e i treni notturni eliminati, questa cosa mette una grandissima rabbia :arrabbiat:, visto che però i treni moderni esistono eccome, intorno a noi!

Ormai pare di essere finiti in un paese dell'ex-blocco comunista, dove tutto funziona ancora oggi malissimo (OT: l'anno scorso viaggio in Bulgaria, la stazione di Sofia fa davvero paura... tutta arruginita, sembra un paese uscito da anni di bombardamenti... terzo mondo, ma noi qui siamo il secondo mondo "in via di sviluppo" o forse, ancora peggio, in cammino all'indietro verso il baratro del terzo mondo - chiuso OT).

Comunque grazie per il nuovo interessante reportage di viaggio, 8milainsù :).
 

rosetta

Biker superis
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ottomilainsù;5251518 ha scritto:
Ecco, io per il prossimo anno vorrei tentare un giro in Romania, ma non Bucarest, mi piacerebbe arrivare fino alla regione del Maramures che dicono sia molto bella.

Sì, quei posti sono bellissimi... si trova la vera campagna verde che da noi non esiste più, comprese ancora molte strade bianche, e zone boschive e montuose incontaminate. Non ho visitato la Romania, ma sicuramente ne vale la pena.
 

ottomilainsu

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4/ Terzo giorno: si ricomincia a pedalare (ma non da subito).

Me la prendo comoda, visto che la giornata non prevede nulla di buono.
La partenza da Norimberga è alle 9.48, l'unica attenzione da porre è quella di salire sulla giusta sezione del treno, visto che a Pegnitz si divide: una parte va a Dresda, l'altra, quella che mi interessa, va a Bayreuth.

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Il treno è un moderno complesso di automotrici pendolanti diesel.
Per chi non lo sapesse, l'Italia vanta la primogenitura del "Pendolino", primo treno ad assetto cassa attivo ad essere impiegato in servizi regolari.
Nato per l'impiego su linee tortuose dove consentiva un significativo incremento della velocità, oggi è usato principalmente per l'alta velocità dove il pendolamento non serve a nulla.
Sulle linee normali circolano le solite carriole...
Invece i tedeschi ne hanno capito l'utilità, hanno sviluppato queste automotrici diesel ad assetto cassa impiegandole sulle relazioni locali e anche a media percorrenza.
In particolare proprio sulla Norimberga - Dresda che è una linea costruita 150 anni fa riescono a garantire una velocità commerciale di tutto rispetto, superiore ai 100 km/h.
Parliamo di automotrici diesel da 160 km/h, non di pendolini AV a trazione elettrica!

E naturalmente garantiscono il trasporto bici.

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A Pegnitz le due sezioni si dividono e si va verso Bayreuth.
Da Bayreuth cambio per Neuenmarkt.
Fin qua il meteo è ancora inclemente, piove a dirotto.
Una stazione fiorita... miraggio, in Italia.

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A Neuenmarkt dovrei avere la coincidenza, ma per una volta il treno corrispondente per l'ultimo tratto è in ritardo abbondante.
Succede anche qua...
Poco male, anzi mi torna utile visto che smette di piovere e rischiara, un ritardo stavolta è pure gradito (anche se perdere tempo significa che non sarà facile arrivare a Bamberg stasera).
Speriamo bene che perlomeno non piova più per il resto della giornata.
Da notare che il treno da Bayreuth si è agganciato a quello proveniente da Hof e assieme scenderanno a Bamberg; l'aggancio è avvenuto contemporaneamente alla fermata, ovvero la sezione da Hof era lì in attesa e qualla da Bayreuth si è accodata e agganciata sfruttando il gancio automatico.
Tempo di completare le operazioni e parte.
Il macchinista "in esubero" si prenderà la sezione per Bayreuth, non appena questa sarà arrivata da Bamberg.

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Nell'attesa curioso ancora un po' in stazione, dove sostano queste nuovissime automotrici di una nuova compagnia che sta subentrando alla Vogtlandbahn, dato che hanno vinto la gara per il servizio.
La Vogtlandbahn è oggi di proprietà di Trenitalia...

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Uno sguardo verso il museo ferroviario (visitato due anni fa) e a questa macchinona, una delle 3164 "kriegsloks" del gruppo 50 costruite dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Finalmente, a mezzogiorno, arrivo a Marktschorgast!
Basta treno, ora via in bici; comunque, se non si fosse capito, da qui in avanti cercherò di seguire una delle più antiche linee ferroviarie d'Europa.

Notare il marciapiede in legno con stuoia antiscivolo, la linea fatta con le borchie, l'assenza di sovra o sottopassi su una stazione impresenziata di linea a doppio binario che vede un traffico non elevatissimo ma comunque consistente.

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Qui ricomincia il giro, sulla storica ferrovia che due anni fa avevamo saltato per "ragion di stato" (chiedere di Federico e della sua allergia alle salite :smile:)
C'è tanto di mappa con il percorso di visita e l'indicazione dei punti migliori per scattare foto!
Da noi ci sarebbe un cartello monitore che, ai sensi del R.D. del 1941, avvertirebbe che i fotografi rischierebbero di essere incriminati per spionaggio!

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L'arrivo della rampa: questa stazione si trova alla sommità dello "Schiefe Ebene", il famoso "Piano Inclinato", ovvero la prima importante rampa ferroviaria realizzata in Europa, per superare un dislivello fino ad allora ritenuto invalicabile.
Nel 1835 manco esistevano delle locomotive in grado di superare quelle pendenze; venne aperto nel 1840, con le macchine dell'epoca serviva quasi un'ora per coprire gli 8 chilometri della terribile rampa.

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Il sentiero di visita è una comoda strada forestale, sterrata e inzuppata d'acqua :specc:
Ma praticabilissima (almeno per me) anche se le gomme sono tutt'altro che tassellate e la zavorra non rende la bici di certo più agile.
E così dai punti fotografici qualche foto ci scappa, le dovevo ad un caro amico cui avevo promesso un "reportage" già due anni fa.

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La strada scende nel bosco...

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... altro punto foto, notare il cartellino con la "F"!

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L'opera ha un aspetto imponente ma per via della vegetazione non è facile coglierne le dimensioni.

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Passando sotto a questo ponte si accede ad un fantastico punto foto.

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Eccolo, con tanto di panchine!
Però fin qua con le slick e le borse non si arriva, la bici è rimasta ai piedi del sentiero.

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E questa è la vista della linea.

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Il traffico è monotono, ma questo passa il convento (notare il "pendolamento")

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La ferrovia è lassù, in cima a quel muraglione ciclopico, io mi devo preoccupare di schivare le pozzanghere.

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Scendendo la vista si allarga sulla campagna dell'alta Baviera.

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E la strada si fa asfaltata; un sollievo viste le condizioni del terreno, ho percorso appena 8 km e la bici è già incrostata di terra e fango.

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La strada passa giusto accanto alla diramazione del triangolo che collega il piano inclinato con la linea per Bayreuth; altro punto foto.

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Bene, adesso è il caso di rimontare in bici e scendere verso Bamberg, mi sono levato la soddisfazione di vedere questo posto.

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Tra una foto e l'altra sono già le 14 e Bamberga è lontana! Da qui in avanti si pedala e pure di corsa.
Con qualche problemino ai freni, niente di grave ma fastidioso visto che tutti si voltano quando passo... :rosik:

4/ continua...
 

ottomilainsu

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5/ Di corsa verso Bamberga!

Ora che la visita allo Schiefe Ebene è completa, bisogna correre verso Bamberga, meta prefissata della tappa di oggi.
Solo che i chilometri sono tanti, poco meno di 100, e sono già le 14 passate!
Quindi via a pedalare e soste ridotte al minimo, tanto più che questa parte la avevo già percorsa in senso inverso due anni fa.
Qualcosa bisogna pur mangiare (vi mettereste in autostrada a manetta con il serbaoio in riserva?), niente di meglio che fermarsi in una stazioncina dove le panchine sono perfette.
E nel frattempo qualcosa passa... a 150 km/h! La tabellina chilometrica indica la distanza da Bamberga via ferrovia, via ciclabile il percorso si allunga.

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Notare l'emettitrice rapida, perfettamente funzionante.

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Salto via pure Kulmbach, dove peraltro ci sarebbe la festa annuale della birra... no, stavolta no, sennò resto piantato qui!
Due foto al birrificio principale della città, la cui superficie è occupata per 1/4 da fabbriche di birra.

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Le vie sono ben tracciate, scorrevoli e segnalate.

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Indubbiamente il rosso è il colore perfetto per spiccare nella campagna verde.
Ma un treno verde troverà mai una campagna rossa per spiccare con il giusto contrasto?

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Poi via, tutta una tirata fino a Bamberga, dove giungo alle 20.
Gli ultimi 6 chilometri li ho fatti su questo treno, ho voluto provare che cosa significa prendere un regionale da una stazione non presenziata dove il capotreno scende, ti apre il cancello di accesso ai binari, passano i viaggiatori, chiude il cancello, sali e poi parte.
Anche perché ho perso tempo sbagliando strada, fidandomi di una mappa non chiarissima ho percorso parecchi chilometri prima di accorgermi che ero finito in un cul de sac, imprigionato tra autostrada e ferrovia... :wall:
Dato che per colpa mia, visto che il carico della bici su una Silberlinge da marciapiede bassissimo è un po' tragico (affluenza straordinaria direbbe MM), hanno perso UN minuto sull'orario, la partenza è a fulmine: letteralmente la 143 è stata lanciata a manetta, una accelerazione mai provata prima, meglio ancora delle ET425.
Herr Grube non si lamenta dell'incarrozzamento lento, mette a disposizione mezzi che consentano accelerazioni adeguate per rispettare gli orari! :smile:
Roba da non stare in pedi e far finire la bici contro la parete di fondo del vano biciclette.
Loro non hanno i problemi che abbiamo noi, a parità di potenza con le E.464 le 143 (costruzione DDR anni '80) hanno rapportatura da 120 km/h e massa di 84 tonnellate, quindi aderenza ottimale.
A Bamberga arriviamo in perfetto orario, manco a dirlo.

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Dopo cena faccio un giretto serale per la città, la buona birra forse è la responsabile delle foto non proprio perfette (per fortuna ci sono balaustre, muretti e pali dei lampioni a fungere da stabilizzatori d'immagine :mrgreen: )

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Poi vi dirò il conto esatto dei chilometri.

5/ Continua.
 

Classifica mensile dislivello positivo