Sono due bici abbastanza diverse.
Sono stato un felicissimo possessore della nomad. L'avevo acquistata (2006) in un periodo in cui avevo una gamba più che discreta visto che facevo una media di 5/7 gran fondo con la bici da corsa da qualche anno. Volevo una bici da divertirmi in discesa (la mia passione).... in salita ci pensavo io! Mi sono trovato bene dopo un periodo di adattamento, Venivo da una sj fsr, molto più scattosa ma con limiti evidenti in discesa. Con la nomad non ho mai avuto la sensazione di aver raggiunto il limite del mezzo.
ho sempre girato con gli amici che avevano bici trail. Dopo 6 mesi nel gruppo le nomad erano già 4, a rimarcare la bontà del progetto. Abbiamo iniziato a fare cose un pò più "free ride", ovvero lunghe salite con calma e discese tecniche.
In ottobre del 08 mi sono fratturato una gamba in malo modo (tibia, perone, malleolo scomposta) e a quel punto ho iniziato a pensare che forse avrei dovuto prendere una bici più performante in salita. la scelta era tra blur lt2 e tracer. Sono capitato per caso da Idita....ho avuto il telaio mojo in mano. Un capolavoro! innamoramento a prima vista. Mi sono un pò documentato (sul materiale, l'opinione di possessori che stimo come biker) e alla fine mi sono deciso.
Come ti scrivevo poco sopra la differenza c'è: con la nomad sei spinto ad osare molto, è una bici dalle qualità discesistiche ineguagliabili nella sua categoria, il vpp si difende bene anche in salita, nonostante un modesto kickback che a me non ha mai infastidito troppo.
La ibis l'ho usata una quindicina di volte quindi stò iniziando ad apprezzarla ora: ha molta più reattività in salita, è più agile nello stretto in discesa, mi sembra abbastanza stabile sul veloce ripido, equilibrata nei salti.
per il 90% dei giri che faccio ora è più adatta e meno stancante......però se dovessi fare una discesa con pietraia e drop "sporchi" (tipo alcune discese sul garda) penso che andrei più forte con la nomad.