In MTB nella neve [2010]

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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tottero

Biker dantescus
Ci siamo ragazzi, è arrivato l'inverno.
per molti sinonimo di incubo, freddo, neve, malanni e bici al chiodo.

per molti appunto, ma non per tutti! :cucù:
In particolare a me è sempre piaciuto andare in bici sulla neve, ma quello che è successo questo week-end ha fatto riscoprire (non solo a me!) quel feeling magico che si crea tra uomo e mtb, per essere più precisi tra bambino e giocattolo...:spetteguless:
Ho deciso allora di raccontarvi questa simpatica avventura, "una mini avalanche denoialtri" insomma...:smile:

Ma veniamo con ordine, via al fotoracconto...

Location: TREVI - traversata dal monte Serano al monte Brunette
Data: 27/11/2010
Attori: Stex_Mtb, Violator, Marco, Francesco, Aborigeno, Stefanoscott, Tottero

1. tutto parte da qui, la splendida città dell'ULIVA...e dire che fino a 1000 mt di neve...nemmeno l'odore!
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2. Qui impianti non ci sono, per guadagnarsi la felicità (come spesso accade) c'è da soffrire prima! subito rampa al 20%
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3. questa visione ci ridà le giuste energie...
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4. man mano che saliamo il bianco prende forma
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5. la giornatina promette bene e anche salendo si trova qualche "scivolo" con cui giocare...
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6. a metà salita, il rifugio della "casetta di Ciccaglia" arriva come un piacevole toccasana!
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7. si riprende a salire, siamo sui 1200 mt, la neve comincia a farsi sentire ma riusciamo ancora a pedalare
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8. il cavallo dice stop, adesso ci aspettano gli ultimi 200 mt a spinta...su una soffice coltre di neve fresca
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9. mentre saliamo il massiccio del Vettore si staglia imponente all'orizzonte
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10. il colpo d'occhio sui Sibillini lascia senza fiato!
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11. per arrivare in cima, ognuno deve portare la sua croce sulle spalle!
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12. giunti ai "deturpanti" ripetitori, c'è chi inizia a prendere confidenza con le discese :smile:
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13. Aborigeno pedala "sopra" la Valle Umbra, dove il Subasio sorveglia vigile la cittadina di Foligno
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14. ha inizio la lunga cresta, che in 6 km ci porterà dal Serano al Brunette, piccolo assaggio di ciò che ci aspetterà..
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15. Stex immerso nella sua Montagna
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16. All'apice...del divertimento!
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17. Francesco sulla cresta dell'onda...nevosa!
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18. La neve tiene che è uno spettacolo...
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19. Stex fà i numeri..non vi dico come va a finire! :omertà:
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20. Contro il freddo il rimedio della borraccia d'acqua calda funziona alla grande!
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21. fossi stato in LUI i calzini nemmeno l'avrei messi! :rosik:
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22. Siamo a metà traversata, il colpo d'occhio sulla cresta percorsa è strabiliante
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23. in fila indiana lungo gli steccati delle pecuuuure!
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24. gli steli della forcella si sono impiantati in 50 cm di neve!! :hahaha: :smile:
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Nel mezzo della traversata in cresta, la nevicata unita al forte vento ha creato fantastici giochi di ghiaccio:

LODE A MADRE NATURA:

25. artemisia glaciale
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26. al palo!
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27. la bandiera dei Sibillini sventola libera
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28. da altra angolazione...
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29. il contrafforte del Vettore
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30. pittoresche concrezioni ligneo-glaciali
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31. l'Appennino umbro-marchigiano da nord a sud
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32. prossimi alle Brunette
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33. dal Bove al Vettore, i Sibillini in una "calda" immagine..al prox anno!
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34. Ci siamo, ha inizio la mini avalanche!
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35. a rotta di collo lungo la pista delle Brunette!
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36. la valanga umana spolvera alla grande!
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37. un tuffo nell'Appennino umbro, sullo sfondo il Cucco
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38. lo stile di Stex
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39. Stex scende verso la vale "pulita" e soleggiata
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40. Stefanoscott sceglie la traiettoria più lineare
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41. Francesco a palla!
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42. la neve alzata è tanta
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43. Aborigeno con la nuova GT sensor...si vede che il ragazzo scia bene eh?
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44. è la volta di Violator..
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45. Marco segue fedele le rotaie ormi collaudate
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46. Stex scia in un paesaggio fiabesco
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47. zoom allo Stambecco delle Brunette!
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48. da tergo...la neve ai mozzi, ma si va alla grande!!!
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49. Chiudo con questa espressione felice che esprime poi lo stato d'animo di ciascuno di noi ieri...di nuovo bambini innocenti per un giorno...CHE GIORNATONA!!!

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VIDEO1 (tnx to Stex_mtb)
YouTube - Discesa libera

VIDEO2 (tnx to Stex_mtb)
YouTube - discesa libera 2



come abbiamo terminato l'avventura è cosa ormai nota, grazie ancora a Stex e famiglia per la calorosa ospitalità e le succulente portate offerte

alla prox ragà, questo report mi ha stimolato...quale cittadina presto ospiterà la prossima Mini Avalanche ??? :duello:
 

stefanoscott

Biker dantescus
6/5/10
4.704
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58
Castiglione del lago (PG)
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Grandissimo report Ste, figlio di una giornata che mi rimarrà impressa nella mente per lungo tempo.

le foto sono fantastiche da cartolina.

L'ultima foto di stex che ride contento penso che riassuma ed esprima lo stato d'animo che abbiamo vissuto tutti noi partecipando a quella bellissima giornata.

E' con gioia e soddisfazione che posso dire: io c'ero.
 

andrea66

Biker poeticus
2/4/08
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10
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57
donca town
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Bike
Liteville, Bronson
il centro italia secondo me è uno dei luoghi più belli del mondo: la vista dei sibillini dal serano (foto 9), le creste innevate con i giochi di luce (foto 22 e 23), trevi vista dall'alto........ma ci rendiamo conto in che paradiso viviamo???
 

aborigeno

Biker superis
31/5/10
469
0
0
corciano (pg)
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Tratto dal best seller “10.000 seghe sopra i monti”

ANTEFATTO DOMESTICO
Sabato 27 novembre 2010, ore 6.30 del mattino sono sveglio a letto e rimugino sulla possibilità di dover rinunciare, per la pace familiare, all’invito di Stex sulle brunette. All’improvviso vengo distolto dall’inconfondibile richiamo del mio pargolo che, con quasi un ora di anticipo sulla normale tabella di marcia, reclama la sua colazione. Mi alzo e mi rendo subito conto che questo è un segno del destino, l’ultimo treno da prendere al volo, destinazione Trevi. Con la scusa di lasciare campo libero alla mamma per le pulizie, accompagno l’ormai sazio capo di casa nel seminterrato/garage dove ci aspetta una parte del suo arsenale giochi, ma anche tutto il mio armamentario da mtb. Mentre il mio adorato erede, anziché gingillarsi con i suoi ninnoli preferisce divertirsi con poco raccomandabili attrezzi, io mi affretto a riempire lo zaino più grande con tutto ciò che nella mia testa inizia per mountain e finisce per bike. Proprio per questo forse, dimentico di cacciare in valigia del cibo più serio di due marmellatine alla ciliegia. Sono le 8.30 quando con mia moglie ci diamo il cambio alla guardia della piccola peste. Do un bacio ad entrambi promettendo un rientro ottimistico intorno alle 15.30.

SALITA
Arrivo all’appuntamento confidando che il cronico ritardo di Stex sia più ampio del mio e sicuramente meno giustificabile essendo lui il padrone di casa. Scendo e saluto tutti, compreso il Mahatma Tottero che finalmente ho il piacere di conoscere. Il gruppo, composto da 7 unità, pare subito variegato, sia per livello fisicotecnico (si va infatti dai pluridecorati in missioni impossibili Stex, Tottero e Stefanoscott, ai quasi neofiti della mtb), che soprattutto per vestiario (si passa infatti dalle mezzemaniche e peli al vento del caloroso Stex al passamontagna di Francesco). L’aria è frizzante come la compagnia che baciata da uno splendido sole inizia a pedalare. La salita testa subito le gambe con tratti al 20% che passano per i viottoli del ciuffo di case di Coste. Fino ai 1.000 mslm il giro è autunnale con bei panorami su Trevi. Salendo s’incontra la prima neve e grazie alle tracce dei fuori strada della comunità montana e alle dolci pendenze riusciamo agevolmente a pedalare fino al rifugio. L’atmosfera ovattata è rotta dall’allegria della comitiva che approfitta delle norcinerie del previdente Stex. A panza piena cominciamo l’ultimo tratto di salita dove per rimanere in sella occorre pedalare come sul cristallo. Una palestra di tecnica difficile da ricreare dove chi sa sa e chi non sa scende. Il valico ci premia con panorami che si fanno veramente entusiasmanti. Il sole adesso ci scalda le membra mentre quello che i nostri occhi possono ammirare fa altrettanto con l’anima. L’abbraccio di Tottero e Stex la dice lunga sulla loro passione per la montagna. Attendiamo l’encomiabile Marco che alla sua terza uscita in mtb avrà alla fine sulle spalle oltre 1.000 metri di dislivello. Ci aspetta l’ultimo strappo a spinta e/o spalla in fila indiana in un contesto la cui bellezza è difficile da raccontare a parole. Il gruppo sgranato ora sembra una spedizione di alta montagna seguo le esili tracce di Stefanoscott che ad un tratto spariscono. Procedo con cautela pensando allo Yeti o in alternativa ad un soffio di vento abbinato ai suoi 50 kg scarsi.

CRESTE
Siamo in cima, qui il manto nevoso è vergine ed in certi punti supera il metro di altezza. Stex ci avverte dei 6 km di creste in saliscendi che ci aspettano. Con l’ottimismo fornitoci dalle viste mozzafiato sia ad ovest, con la valle umbra, le cime innevate dei martani, del subasio e fino al tezio, ma soprattutto ad est, con gli appennini e i sibillini con il vettore che più bianco non si può (deformazione professionale), decidiamo di avanzare in puro stile OSMC (nuovo acronimo coniato per l’occasione, dove la S sta per “snowed”), scegliendo i passaggi dove il vento dei giorni precedenti ha diminuito lo spessore della neve. Questo non ci risparmia alcuni divertentissimi 360° con atterraggio morbido. Il passaggio più spettacolare della giornata è tutta opera della natura: si tratta di un costone con oltre 3 metri di neve scolpito dal vento e dove fermarsi per le foto ci da veramente soddisfazione. Altra foto di rito sul cucuzzolo delle Brunette e finalmente si scende.

DISCESA
La prima parte della discesa è uno snow park da gatti delle nevi. Violator e Francesco con la sua frontina danno spettacolo. In certi punti lo spessore del manto supera i mozzi costringendoci per ripartire quasi a sederci sulla ruota posteriore. Sembriamo dei bambini piccoli all’apice della contentezza, indimenticabile!! La seconda parte della discesa ritorna in versione autunnale e svaria tra un greto di torrente, che Stex tenta di spacciarci per single track salvo poi pentirsi e convincerci a scendere per evitare di avere qualcuno sulla coscienza, ed il bike park privato dello stesso Stex fatto di tornantini e passaggi molto suggestivi, ma sui quali comincia a farsi sentire la fatica. Gasati e non ancora paghi decidiamo di fare un’ultima deviazione per scendere tra gli olivi e poi tra viottoli e scalette della bella Trevi. Gli altri sembrano non sentire il morso della fame, mentre io che, come diceva la contessa, avverto un leggero languorino (altra deformazione professionale), chiedo ormai indicazioni per la casa di Stex a qualsiasi essere umano incrociamo.

EPILOGO
Esausti, affamati ma appagati dalla fantastica giornata, approfittiamo dell’ospitalità della famiglia di Stex, strafogandoci bruschette, pasta, sargicce e dulcis in fundo panettone con la nutella. Il resto sono risate bevute e saluti con appuntamento alla prossima, ma questa per me resta una data da segnare sul calendario.
 

Garfagnana1

Biker novus
25/8/10
4
0
0
54
Bologna
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Bellissimo!!! E anche fortunati: avete trovato le condizioni ottimali di neve. Se infatti è troppa non si pedala, se troppo ghiacciata si scivola, ecc ecc. Invece le prime nevicate, 5-10 centimetri, con temperature basse, permettono magie incredibili. Io spero sabato di "sciare" con la mia MTB in Garfagnana (zona Parco Orecchiella).
 

ecox

Biker assatanatus
18/11/09
3.019
-67
0
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grandissimi ragazzi!

bellissimo giro e la discesa sulla neve è stata grandiosa!

ma il ragazzo con i pantaloncini corti abusa di negroni?!?!?!?
 

stefanoscott

Biker dantescus
6/5/10
4.704
72
0
58
Castiglione del lago (PG)
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Tratto dal best seller “10.000 seghe sopra i monti”

ANTEFATTO DOMESTICO
Sabato 27 novembre 2010, ore 6.30 del mattino sono sveglio a letto e rimugino sulla possibilità di dover rinunciare, per la pace familiare, all’invito di Stex sulle brunette. All’improvviso vengo distolto dall’inconfondibile richiamo del mio pargolo che, con quasi un ora di anticipo sulla normale tabella di marcia, reclama la sua colazione. Mi alzo e mi rendo subito conto che questo è un segno del destino, l’ultimo treno da prendere al volo, destinazione Trevi. Con la scusa di lasciare campo libero alla mamma per le pulizie, accompagno l’ormai sazio capo di casa nel seminterrato/garage dove ci aspetta una parte del suo arsenale giochi, ma anche tutto il mio armamentario da mtb. Mentre il mio adorato erede, anziché gingillarsi con i suoi ninnoli preferisce divertirsi con poco raccomandabili attrezzi, io mi affretto a riempire lo zaino più grande con tutto ciò che nella mia testa inizia per mountain e finisce per bike. Proprio per questo forse, dimentico di cacciare in valigia del cibo più serio di due marmellatine alla ciliegia. Sono le 8.30 quando con mia moglie ci diamo il cambio alla guardia della piccola peste. Do un bacio ad entrambi promettendo un rientro ottimistico intorno alle 15.30.

SALITA
Arrivo all’appuntamento confidando che il cronico ritardo di Stex sia più ampio del mio e sicuramente meno giustificabile essendo lui il padrone di casa. Scendo e saluto tutti, compreso il Mahatma Tottero che finalmente ho il piacere di conoscere. Il gruppo, composto da 7 unità, pare subito variegato, sia per livello fisicotecnico (si va infatti dai pluridecorati in missioni impossibili Stex, Tottero e Stefanoscott, ai quasi neofiti della mtb), che soprattutto per vestiario (si passa infatti dalle mezzemaniche e peli al vento del caloroso Stex al passamontagna di Francesco). L’aria è frizzante come la compagnia che baciata da uno splendido sole inizia a pedalare. La salita testa subito le gambe con tratti al 20% che passano per i viottoli del ciuffo di case di Coste. Fino ai 1.000 mslm il giro è autunnale con bei panorami su Trevi. Salendo s’incontra la prima neve e grazie alle tracce dei fuori strada della comunità montana e alle dolci pendenze riusciamo agevolmente a pedalare fino al rifugio. L’atmosfera ovattata è rotta dall’allegria della comitiva che approfitta delle norcinerie del previdente Stex. A panza piena cominciamo l’ultimo tratto di salita dove per rimanere in sella occorre pedalare come sul cristallo. Una palestra di tecnica difficile da ricreare dove chi sa sa e chi non sa scende. Il valico ci premia con panorami che si fanno veramente entusiasmanti. Il sole adesso ci scalda le membra mentre quello che i nostri occhi possono ammirare fa altrettanto con l’anima. L’abbraccio di Tottero e Stex la dice lunga sulla loro passione per la montagna. Attendiamo l’encomiabile Marco che alla sua terza uscita in mtb avrà alla fine sulle spalle oltre 1.000 metri di dislivello. Ci aspetta l’ultimo strappo a spinta e/o spalla in fila indiana in un contesto la cui bellezza è difficile da raccontare a parole. Il gruppo sgranato ora sembra una spedizione di alta montagna seguo le esili tracce di Stefanoscott che ad un tratto spariscono. Procedo con cautela pensando allo Yeti o in alternativa ad un soffio di vento abbinato ai suoi 50 kg scarsi.

CRESTE
Siamo in cima, qui il manto nevoso è vergine ed in certi punti supera il metro di altezza. Stex ci avverte dei 6 km di creste in saliscendi che ci aspettano. Con l’ottimismo fornitoci dalle viste mozzafiato sia ad ovest, con la valle umbra, le cime innevate dei martani, del subasio e fino al tezio, ma soprattutto ad est, con gli appennini e i sibillini con il vettore che più bianco non si può (deformazione professionale), decidiamo di avanzare in puro stile OSMC (nuovo acronimo coniato per l’occasione, dove la S sta per “snowed”), scegliendo i passaggi dove il vento dei giorni precedenti ha diminuito lo spessore della neve. Questo non ci risparmia alcuni divertentissimi 360° con atterraggio morbido. Il passaggio più spettacolare della giornata è tutta opera della natura: si tratta di un costone con oltre 3 metri di neve scolpito dal vento e dove fermarsi per le foto ci da veramente soddisfazione. Altra foto di rito sul cucuzzolo delle Brunette e finalmente si scende.

DISCESA
La prima parte della discesa è uno snow park da gatti delle nevi. Violator e Francesco con la sua frontina danno spettacolo. In certi punti lo spessore del manto supera i mozzi costringendoci per ripartire quasi a sederci sulla ruota posteriore. Sembriamo dei bambini piccoli all’apice della contentezza, indimenticabile!! La seconda parte della discesa ritorna in versione autunnale e svaria tra un greto di torrente, che Stex tenta di spacciarci per single track salvo poi pentirsi e convincerci a scendere per evitare di avere qualcuno sulla coscienza, ed il bike park privato dello stesso Stex fatto di tornantini e passaggi molto suggestivi, ma sui quali comincia a farsi sentire la fatica. Gasati e non ancora paghi decidiamo di fare un’ultima deviazione per scendere tra gli olivi e poi tra viottoli e scalette della bella Trevi. Gli altri sembrano non sentire il morso della fame, mentre io che, come diceva la contessa, avverto un leggero languorino (altra deformazione professionale), chiedo ormai indicazioni per la casa di Stex a qualsiasi essere umano incrociamo.

EPILOGO
Esausti, affamati ma appagati dalla fantastica giornata, approfittiamo dell’ospitalità della famiglia di Stex, strafogandoci bruschette, pasta, sargicce e dulcis in fundo panettone con la nutella. Il resto sono risate bevute e saluti con appuntamento alla prossima, ma questa per me resta una data da segnare sul calendario.

bel racconto aborì.
Il detto: "ogni lasciata è persa" mai fu più azzeccato.
 

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