Italia e DH

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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iaio

Biker superis
26/1/07
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Monza
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Tempo fa, nel forum dirt street ho acceso una discussione a tema: perche' nelle discipline slope/street non si vedono italiani? Le reazioni sono state del tipo: "vai al bar a fare queste affermazioni", "prendi un vanga e spala", in italia non ci sono gli spazi, i volenterosi, etc etc. Ok, capito, dito nella piaga.
Adesso ci riprovo: leggo sul sito UCI (non che ignorassi la questione) i ranking delle gare DH: onore a Lorenzo Suding ed al suo trentaduesimo posto, che vale come un primo, visto che e' l'unico italiano in classifica. Che succede in Italia? Che fine ha fatto l'agonismo?? Il DH e' un po' come il motocross: non siamo la nazione di Rinaldi, Puzar, Chiodi, Cairoli, Philippaerts??
 

saram

Biker popularis
7/4/08
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bergamo
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....succede che l unica gara internazionale che da punti UCI in Italia era quella di scopello (tanto di cappello a Paolino & co) quindi solo 5 fortunatissimi quest anno hanno collezionato punti uci in casa.... gli altri - come me - girano l europa come pellegrini a caccia di punti... visto che la nuova regola prevede servano 20 punti per fare coppa del mondo (nonostante ci siano le wild card che qui però non vengono sfruttate) .... basterebbe poco... per restare nel giro... anche perchè i punti durano un anno solare... quindi...
pace e bene...
 

Isacco.

Biker popularis
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Bassano
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Io non so come funzioni con punti ecc, posso però raccontare la nostra realtà, abito in una città circondata da belle montagne, dove questo sport potrebbe diventare pane quotidiano, ma mancano gli impianti, per meglio dire, ci sono ma solo per gli sport invernali!!!Dunque, devi sacrificarti, organizzarti con i furgoni ecc ecc!!!!
Potrebbe benissimo prendere piede, ma ci son tantissimi impedimenti!!!!
 

trilli

Biker grossissimus
30/8/05
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Varazze
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Impedimenti burocratici e volontà delle amministrazioni più che altro.... Del resto non manca niente. Ci sono amministrazioni che per investire i fondi per lo sport fanno il solito campo di calcio...:omertà::omertà:
 
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mikael33

Biker poeticus
22/3/06
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castelfidardo(an)
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per me ci sono molte concause,innanzi tutto l'impegno in primis dei riders,finchè la gente(non tutti,chiaro) non si mette in testa che questo è uno sport serio,e che bisogna faticare molto per ottenere risultati(leggasi allentamenti e sbattimenti vari),non si andrà molto avanti,si leggono spesso topic sui modelli nuovi delle bighe,sui componenti ultimo grido ecc ecc,ma pochi sulla messa a punto o sulle tecniche da utilizzare per andare forti........i soldi bisogna usarli per girare,girare e girare(finchè si ha tempo,chiaramente:-)),non per comprarsi i peggio pezzi stracool.....
un'altra motivazione è che a molti discesisti piace sentirsi diversi dal resto del mondo sportivo,piace sentirsi dare del pazzo o dell'incosciente,ma la realtà è che finchè sto sport è considerato come uno sport da deficenti,difficilmente si riuscirà a smuovere la mentalità tipica di alcune realtà(in primis montane)e a farsi offrire delle possibilità di sviluppo......
pensiamo al motocross,direi che il livello di incoscienza per appassionarsi al MX non sia inferiore a quello della DH,ma ormai il cross è uno sport sdoganato,è quasi "normale",ed infatti non si può dire che i campi da cross manchino......per lo meno,se io,ragazzo della provincia di ancona,volessi fare motocross ad alti livelli,saprei dove andare con brevi spostamenti di macchina,(ho la pista di CINGOLI a 3/4 d'ora da casa e una pista da supercross molto ben fatta a 20 minuti),se mi volessi provare una bella pista di livello internazionale di DH,dovrei fare ben altri spostamenti........o per lo meno,ora forse ne stanno uscendo fuori alcune niente male(bike store organizzerà una gara dell'italiano in abruzzo......ma siam sempre a 2 ore di macchina)ma di sicuro non sarebbe facile come col cross......

tutto questo detto da uno che ha speso soldi per colorarsi la biga,che ora non riesce a girare e se ripensa al passato,l'unico rammarico è di non esser riuscito a girare più spesso.......dovrei riuscire a rientrare il prossimo anno,ora vendo la bici per monetizzare,e per quando rientro,se avrò i soldi,mi monterò una bella biciclettina come voglio,altrimenti,se vedo che mi toglie soldi per girare,bici usata a spende poco,con freni e cerchi decenti,e via a girare tutto il tempo :mrgreen:
 
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T

teoDH

Ospite
La prima cosa è che buona parte di chi fa DH in italia è più interessata a divertirsi che a correre.
Chi corre, già sa che non ha alcun supporto da nessuno, la federazione è come se non esistesse, gli sponsor non ci sono (o è come se non ci fossero)perchè il mercato è troppo di nicchia, la possibilità di farne una professione è pura utopia...

Quindi abbiamo tanti giovani che sanno anche andare forte, che una volta passati gli anni da universitari si devono trovare un lavoro, e automaticamente la loro possibilità di fare carriera internazionale in DH è pari a zero.

E' un circolo vizioso, dettato dal fatto che in italia se non giochi a calcio se uno sportivo poveraccio, e non prevedo se ne uscirà a breve.

In inghilterra, i giovani downhillers fanno una scuola apposita che integra le materie scolastiche con gli allenamenti, e infatti troviamo un palmares pieno di inglesi, da peat agli athertons, e oggi giovani come danny hart etc...

Se hanno un esame in concomitanza con le gare... glielo spostano...
In italia, quando c'è la maturità, ci sono gli assoluti d'italia, se non nella stessa data, la settimana prima o poco dopo... è tutto dire!!!
 

riotastro

Biker tremendus
Strutture e giovani: la mentalità italiana è diversa del resto d'Europa e poco propensa al rischio ed all'investimento. Ciò si traduce in poche giovani leve in DH, come nel resto del gravity, ancora meno le strutture.
Avvicinandosi in tarda età, le capacità di un atleta saran sempre ridotte, quindi anche la possibilità di scoprire un campione si riducono.
Oltre questo aggiungi pure "le mamme italiane" notoriamente iperprotettive e con un idole NON propensa a vedere il pargolo scendere a 40km\h per un bosco.
Se a questo aggiungi 1000mila euri di multa per costruzione abusiva ( e nn aver chiesto condomo) di passerella in sfregio al decoro architettonico vincolo paesaggistico del parco\bosco\zona faunistica venatoria riservata ai fungaroli o x riproduzione lontre\mustacchi e affini...o peggio il carcere a vita se uno slata e si sbuccia il ginocchio....eccoti il GRAVITY che volevi
 
T

teoDH

Ospite
Strutture e giovani: la mentalità italiana è diversa del resto d'Europa e poco propensa al rischio ed all'investimento. Ciò si traduce in poche giovani leve in DH, come nel resto del gravity, ancora meno le strutture.

Sul "poche giovani leve" non sono d'accordo, basta andare alle gare per vedere un sacco di giovani, e gente che va forte, vedi i Caire, Vernassa, Milani nel 4x... tutti minorenni, e tutti con grandi potenziali.

Il problema è che affrontare una stagione di coppa costa ad un atleta 15/20 mila euro l'anno, e non sono molte le famiglie che possono permetterselo...
E se non vai in coppa, non diventi un campione...

Quanto all'abusivismo... scusa ma li si entra in un altro discorso che poco a a che fare con la DH... l'abusivismo anzi rovina l'immagine di chi fa gravity, specie perchè con un minimo sforzo e due parole si può tranquillamente evitare, oggi i comuni non mettono più i bastoni tra le ruote a chi vuol scendere in bici, anzi, e fare una cosa in regola non è impossibile, certo ci vuole un po più di tempo, e troppo spesso si fanno le solite "italianate": lo faccio e poi vedo di farlo piacere agli altri...

Beh, io per primo, preferirei vedere più gente nei bikepark e meno gente a disboscare selvaggiamente per fare cose spesso poco sicure.
oltretutto ,oggi al nord non esiste posto che non abbia vicino dei sentieri, dei bikepark etc... al sud si stanno organizzando, ma anche li c'è un sacco di gente volenterosa che ci sta lavorando, spesso totalmente ignorati da federazione e enti preposti allo sviluppo dello sport, tirando avanti con i propri mezzi.
 

UppeR

Biker assatanatus
29/7/07
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Insubria
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Permettetemi di dire la mia...

... Sarà per caso che il downhill non è il nostro sport? Un giorno (spero) lo diventerà, ma attualmente non credo proprio che sia il nostro sport...

Siamo bravi in altre discipline, ma in questa, subiamo un gap dalle altre nazioni spaventoso a mio giudizio. Un po' come nel rugby; ci impegnano, lo seguiamo, lo tifiamo e lo pratichiamo...è il fenomeno dell'ultimo quindicennio, ma sempre il cucchiaio di legno portiamo a casa :-(

A mio avviso non siamo ancora mentalmente pronti per dare paga all'armata anglosassone... Non credo sia questione di strutture.. Non sono bravo in geografia, ma a memoria non ricordo che a Sheffield ci siano montagne come le nostre..

Personalmente credo che il problema sia a livello mentale.. Ci grogioliamo quando andiamo più veloci di un compagno ma in realtà siamo "fermi" o poco più. Il rischio non ci piace.. Quel rischio dove spegni il cervello e vai di cuore..
Di quanto ho scritto sopra ne sono convinto... Mi sono convinto osservando le persone che ho incontrato durante le mie giornate di riding...

Un paio di anni fa, ero con Dogo a Finale e per una serie di circostanze siamo ritornati in Paese dalla Base Nato attraverso i sentieri (i furgoni erano rimasti bloccati a monte a causa di un incidente). Eravamo 18 persone tra cui 6/7 inglesi... Bhe, gl'inglesi ci davano dentro anche col buio e su sentieri dove anche le guide erano in difficoltà. Questo mi ha fatto riflettere, non tanto per il livello tecnico, quanto per il loro approcio verso il riding. È difficile da spiegare, ma se aveste visto i loro sguardi avreste capito di cosa parlo...

Il discorso è comunque lungo e non si risolverà con il mio intervento, anche se spero di aver dato un contributo...
 

saram

Biker popularis
7/4/08
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bergamo
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ecco in parte condivido il pensiero di Upper... nei miei "anni d'oro" ogni volta che andavo in coppa e mi scontravo con le mie colleghe bravissime e velocissime.... bhe la pensavo come Upper.... ed ero consapevole della mia FERMEZZA!

cordialità
 

SAD

Biker grossissimus
1/2/07
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†▲†▲†
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Strutture e giovani: la mentalità italiana è diversa del resto d'Europa e poco propensa al rischio ed all'investimento. Ciò si traduce in poche giovani leve in DH, come nel resto del gravity, ancora meno le strutture.
Avvicinandosi in tarda età, le capacità di un atleta saran sempre ridotte, quindi anche la possibilità di scoprire un campione si riducono.
Oltre questo aggiungi pure "le mamme italiane" notoriamente iperprotettive e con un idole NON propensa a vedere il pargolo scendere a 40km\h per un bosco.
Se a questo aggiungi 1000mila euri di multa per costruzione abusiva ( e nn aver chiesto condomo) di passerella in sfregio al decoro architettonico vincolo paesaggistico del parco\bosco\zona faunistica venatoria riservata ai fungaroli o x riproduzione lontre\mustacchi e affini...o peggio il carcere a vita se uno slata e si sbuccia il ginocchio....eccoti il GRAVITY che volevi


Mancanza di strutture non direi...basti pensare alla quantità di bikepark o comunque piste da dh che si stanno creando in centro italia e nordovest (forse un po' più scarseggianti nel nordest), e la possibilità di avere un posto come la Liguria in inverno dovremo essere avanti anni luce dagl'inglesi...
 
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Simosh93

Biker novus
27/5/09
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La Spezia
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a mio parere in italia la dh è uno sport anche abbastanza conosciuto pero non viene praticato dai ragazzi perche viene ritenuto troppo pericoloso e molti ragazzi non hanno la mentalità.
per i ragazzi che lo praticano (parlo anche per me) non gli si da la possibilità di allenarsi, io e i miei amici ci alleniamo in un sentiero dove avevamo delle passerelle che ci sono state distrutte....e perchè?? perche non c e la cultura della mtb e se non si gioca a calcio si è degli scemi....e poi chiaramente ci sono pochi park...(parlo dalle mie parti) gia molte volte abbiamo chiesto al comune di darci delle zone dove farci skate park o campetti da dirt o sentieri x fare dh...ma niente non ci danno retta...questa pultroppo è l italia...speriamo che prima o poi la gente capisca che bello sport che la dh...
 

New Rider

Biker assatanatus
8/2/07
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Vicenza
mercatino.mtb-forum.it
Ogni mondo e paese ragazzi non pensate che nel resto del mondo siano contenti che noi gli passerelle nei loro boschi.. Dh, Snowboard, Surf per es. sport che in italia non se li fila nessuno e che non danno atleti internazionale se non in qualche raro caso..... Ogni paese ha il suo sport radicato nella propria storia.. Abbiamo ottimi calciatori ( giusto o sbagliato che sia) bravi ciclisti, Abbiamo Rossi che e considerato un mito nel ambito delle moto, ogni paese per le sue , meno noie e cerchiamo di divertici di piu secondo me ciao
 
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mekchri

Biker assatanatus
24/10/07
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Aosta & Pila
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Ogni mondo e paese ragazzi non pensate che nel resto del mondo siano contenti che noi gli passerelle nei loro boschi.. Dh, Snowboard, Surf per es. sport che in italia non se li fila nessuno e che non danno atleti internazionale se non in qualche raro caso..... Ogni paese ha il suo sport radicato nella propria storia.. Abbiamo ottimi calciatori ( giusto o sbagliato che sia) bravi ciclisti, Abbiamo Rossi che e considerato un mito nel ambito delle moto, ogni paese per le sue , meno noie e cerchiamo di divertici di piu secondo me ciao

Sono pienamente d'accordo...
E poi basta paragoni con il calcio, non se ne può più!
E' una questione di cultura, punto e basta!
E in Italy la cultura dello sport è il calcio, e poi tutto il resto!
Per attirare l'attenzione dell'italiano medio per questo sport, c'è bisogno di un campione, c'è bisogno di grandi risultati, c'è bisogno di grosse notizie sui giornali, magari in prima pagina... E' sempre stato così, e sarà sempre così!
Annaspiamo per entrare nei primi trenta...Questo non fa notizia e dunque ciao nini....
 
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New Rider

Biker assatanatus
8/2/07
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-3
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Vicenza
mercatino.mtb-forum.it
Purtroppo noi altri italiani siamo il paese dei poseroni.. L ho vissuto me per primo con lo snowboard.. In italia tutti in fila con i completini appena presi nuovi freschi di stagione e poi livello nei park nullo o veramente basso.. passi le alpi e ti trovi dei rider con completi medievali che ti chiudono chissa cosa.. Stessa cosa parlando con un mio amico istruttore di kite qui tutti belli puliti ma livello 0 vai in giro e magicamente il livello si alza.. Il problema e che noi quando andiamo fuori dall italia ci crediamo chissa cosa e invece solo a lamentarsi di quello e di questo... Parlo in generale non della DH nello specifico..
 

manomano

Biker serius
29/8/05
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Aosta
www.mtbnews.it
Trovo che tutti gli intervenuti si piangano addosso. E forse si intuisce perché in Italia non ci sono atleti nella top ten internazionale.

Mi spiego: all'estero, le federazioni sono più organizzate? Può darsi, ma gli australiani si pagano le trasferte anche al mondiale, e la federazione dà loro una maglietta e poco più, e i neozelandesi vivono da zingari per sei mesi in Europa, arrivando regolarmente tra i primi in coppa e nelle gare internazionali. Non pensiamo poi che francesi o inglesi, spesso indicati come "fortunati" di questo sport, se la passino meglio: coloro che vivono di sport si contano sulle dita di una mano per ogni Nazione, coloro che sono supportati dalle rispettive federazione anche.

Il fatto è che oltralpe e oltremanica ci sono quantità di giovani, centinaia di atleti che, in Italia, arriverebbero tra i primi dieci nelle nostre gare. In Italia, nelle gare gli junior sono una quindicina, venti alle nazionali. All'estero c'è un ricambio e una concorrenza enorme, ed è questa la chiave: il mercato potenziale è dieci-quindici volte più grande, e chi va forte è premiato. In Italia, questo non succede. Perché?
Colpa della federazione? Non saprei. La federazione dovrebbe potersi permettere di supportare 4-5 talenti per tutta la stagione, nelle trasferte e con stage di allenamento. Di più, lo fanno davvero in pochi a livello internazionale.

Colpa del territorio? Figurarsi, abbiamo una quantità di impianti di risalita impressionante, e tanti sentieri attrezzati che da tutta Europa di invidiano, da Finale a Sanremo, da Pila a Livigno, senza contare le decine di località che si sono attrezzate negli ultimi 2-3 anni. Abbiamo, dopo qualche anno di lotta, delle piste di altissimo livello. Forse, e lo dico da ultra-pippa, non abbiamo tracciati di livello medio-basso per i ragazzini e i principianti, che all'estero, nei bike park, si vedono di più.
Abbiamo le gare che danno i punti per fare coppa (italiano, gare internazionali), abbiamo un calendario mediamente fitto di grandi gare, distribuito su tutto il territorio, abbiamo il Superenduro, che potrebbe avvicinare tanti giovani e tanti curiosi al gravity.

Cosa manca? Difficile da dire, ma considerando le premesse, rimangono pochi elementi. Uno è la mentalità. Non sappiamo metterci in gioco, stringere i denti, cercare di farcela contro tutte le difficoltà. Non ci mettiamo in testa che per andare forte bisogna essere degli atleti, non dei fighi. Che dobbiamo sudare sul pistino di BMX, in palestra e su strada, per poi andare meglio anche in discesa. Che per vincere non sempre ci si diverte, che si cade e ci si rialza, sputando sangue e facendosi un mazzo così.

E poi, lasciatemelo dire, mancano anche i talenti "fortunati": Lorenzo Suding si spacca dopo una stagione continua, quando sembrava poter crescere ancora e arrivare dove nessuno, dai tempi di Hérin e Zanchi, Bonanomi e Migliorini, era riuscito ad arrivare; Alan Beggin si ritira quando era il numero uno in Italia; Marco Milivinti si ritrova praticamente senza team nell'anno in cui poteva dare il massimo; Marco Bugnone ha la sfiga che lo accompagna, Livio Zampieri e Claudio Cozzi pure.

Ultima considerazione: a parte qualche giovane, dietro a questo 5-6 nomi, non c'è nessuno. I giovani talenti di qualche anno fa (Franco, Don, Locatelli, Milliery, Gambirasio, Michelis, Norek) si sono persi, o perlomeno non hanno mantenuto costante la crescita che avevano fatto vedere nelle categorie giovanili.

Insomma, ci sono una serie di fattori, forse il principale è che siamo in pochi e non sappiamo venderci come uno sport, non come una serie di alberi di Natale colorati che si buttano giù da una montagna

Saluti
 
Non posso che sottoscrivere.

E basta farsi un giro nei paddock di una gara di Coppa Italia, ma anche regionale, per capire che la scena italiana non e' ne' povera (camperoni, furgoni, team attrezzati di tutto punto) ne' scarsa a livelli numerici.

Siamo PIENI di localita' servite da impianti, alcune con piste di Coppa o di livello simile sempre accessibili (Pila, Sanremo, etc.), in quasi tutta Italia si gira 365 giorni l'anno o ci si sposta con facilita' in posti dove si gira sempre...

Il discorso delle scuole speciali non regge, leggevo che Manon Carpenter, inglesina di 17 anni che ha fatto ottava a Fort William (unica junior qualificata) ha passato venerdi e sabato sera e tutto il viaggio di ritorno della domenica notte a studiare per gli esami che aveva il martedi...quindi...

Trovo che tutti gli intervenuti si piangano addosso. E forse si intuisce perché in Italia non ci sono atleti nella top ten internazionale.

Mi spiego: all'estero, le federazioni sono più organizzate? Può darsi, ma gli australiani si pagano le trasferte anche al mondiale, e la federazione dà loro una maglietta e poco più, e i neozelandesi vivono da zingari per sei mesi in Europa, arrivando regolarmente tra i primi in coppa e nelle gare internazionali. Non pensiamo poi che francesi o inglesi, spesso indicati come "fortunati" di questo sport, se la passino meglio: coloro che vivono di sport si contano sulle dita di una mano per ogni Nazione, coloro che sono supportati dalle rispettive federazione anche.

Il fatto è che oltralpe e oltremanica ci sono quantità di giovani, centinaia di atleti che, in Italia, arriverebbero tra i primi dieci nelle nostre gare. In Italia, nelle gare gli junior sono una quindicina, venti alle nazionali. All'estero c'è un ricambio e una concorrenza enorme, ed è questa la chiave: il mercato potenziale è dieci-quindici volte più grande, e chi va forte è premiato. In Italia, questo non succede. Perché?
Colpa della federazione? Non saprei. La federazione dovrebbe potersi permettere di supportare 4-5 talenti per tutta la stagione, nelle trasferte e con stage di allenamento. Di più, lo fanno davvero in pochi a livello internazionale.

Colpa del territorio? Figurarsi, abbiamo una quantità di impianti di risalita impressionante, e tanti sentieri attrezzati che da tutta Europa di invidiano, da Finale a Sanremo, da Pila a Livigno, senza contare le decine di località che si sono attrezzate negli ultimi 2-3 anni. Abbiamo, dopo qualche anno di lotta, delle piste di altissimo livello. Forse, e lo dico da ultra-pippa, non abbiamo tracciati di livello medio-basso per i ragazzini e i principianti, che all'estero, nei bike park, si vedono di più.
Abbiamo le gare che danno i punti per fare coppa (italiano, gare internazionali), abbiamo un calendario mediamente fitto di grandi gare, distribuito su tutto il territorio, abbiamo il Superenduro, che potrebbe avvicinare tanti giovani e tanti curiosi al gravity.

Cosa manca? Difficile da dire, ma considerando le premesse, rimangono pochi elementi. Uno è la mentalità. Non sappiamo metterci in gioco, stringere i denti, cercare di farcela contro tutte le difficoltà. Non ci mettiamo in testa che per andare forte bisogna essere degli atleti, non dei fighi. Che dobbiamo sudare sul pistino di BMX, in palestra e su strada, per poi andare meglio anche in discesa. Che per vincere non sempre ci si diverte, che si cade e ci si rialza, sputando sangue e facendosi un mazzo così.

E poi, lasciatemelo dire, mancano anche i talenti "fortunati": Lorenzo Suding si spacca dopo una stagione continua, quando sembrava poter crescere ancora e arrivare dove nessuno, dai tempi di Hérin e Zanchi, Bonanomi e Migliorini, era riuscito ad arrivare; Alan Beggin si ritira quando era il numero uno in Italia; Marco Milivinti si ritrova praticamente senza team nell'anno in cui poteva dare il massimo; Marco Bugnone ha la sfiga che lo accompagna, Livio Zampieri e Claudio Cozzi pure.

Ultima considerazione: a parte qualche giovane, dietro a questo 5-6 nomi, non c'è nessuno. I giovani talenti di qualche anno fa (Franco, Don, Locatelli, Milliery, Gambirasio, Michelis, Norek) si sono persi, o perlomeno non hanno mantenuto costante la crescita che avevano fatto vedere nelle categorie giovanili.

Insomma, ci sono una serie di fattori, forse il principale è che siamo in pochi e non sappiamo venderci come uno sport, non come una serie di alberi di Natale colorati che si buttano giù da una montagna

Saluti

E poi basta di dare sempre addosso al calcio, dare la colpa al calcio, cosa vi importa se in Italia la gente vuole seguire il calcio? Pensate che in UK sia diverso? Che sulle lattine di Coca Cola ci siano Peaty e gli Atherton? No, e' tale e quale a qui!
 

Isacco.

Biker popularis
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Bassano
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Quante ca...te che ho letto, secondo voi un giovane dovrebbe, passare giornalmente 2/3 ore in palestra, allenarsi su strada, allenarsi in pista per far tecnica, uscire in dh e girare per crescere, inoltre lavorare per mantenersi oppure se fortunato farsi mantenere dai genitori (cmq non puoi farlo a vita), per poi buttare l'occhio al futuro e pensare che non sarà mai ripagato se non con soddisfazioni personali (risultati), spero stiate scherzando!!!
Non si vive signori miei di passione pagandosi le trasferte e vivendo come zingari!!!
Mancano i presupposti per far crescere questo sport, economici e strutturali, punto!!!!
 

sembola

Moderatur cartesiano
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Moderatur
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50.740
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Siena
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Bike
una nera e l'altra pure
Quante ca...te che ho letto, secondo voi un giovane dovrebbe, passare giornalmente 2/3 ore in palestra, allenarsi su strada, allenarsi in pista per far tecnica, uscire in dh e girare per crescere, inoltre lavorare per mantenersi oppure se fortunato farsi mantenere dai genitori (cmq non puoi farlo a vita), per poi buttare l'occhio al futuro e pensare che non sarà mai ripagato se non con soddisfazioni personali (risultati), spero stiate scherzando!!!
A livello giovanile è esattamente così per tutti gli sport ad alto livello, compreso il tanto vituperato calcio.

Per anni ti fai un culo a capanna, magari mentre studi e con i tuoi genitori che pagano il conto, sperando di arrivare ad essere uno dei migliori in Italia e di riuscire poi a vivere di sport. Se sei uno dei pochissimi che ce la fa riesci ad essere anche un professionista e guadagnare bene, oppure più semplicemente entri in un gruppo sportivo dello Stato e continui a farti un culo a capanna solo con la speranza di un risultato. Che potrà arrivare ma anche no, la vita e lo sport son fatti così.
 
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mtt

Biker superis
18/7/06
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vicenza
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Quante ca...te che ho letto, secondo voi un giovane dovrebbe, passare giornalmente 2/3 ore in palestra, allenarsi su strada, allenarsi in pista per far tecnica, uscire in dh e girare per crescere, inoltre lavorare per mantenersi oppure se fortunato farsi mantenere dai genitori (cmq non puoi farlo a vita), per poi buttare l'occhio al futuro e pensare che non sarà mai ripagato se non con soddisfazioni personali (risultati), spero stiate scherzando!!!
Non si vive signori miei di passione pagandosi le trasferte e vivendo come zingari!!!
Mancano i presupposti per far crescere questo sport, economici e strutturali, punto!!!!

Ma scherzi!! Ovviamente per eccellere nel nostro sport (come in qualsiasi altro...) non è necessario allenarsi! Non si va in palestra per potenziare la muscolatura, non si pedala su strada per "far fiato" e non si gira in pista per migliorare la tecnica, tutte stupidaggini! Molto meglio far tardi in discoteca, fumare un pacchetto di cicche al giorno e gonfiarsi di birra! Inoltre, non si può certo pretendere di lavorare per comprarsi la bici, ma stiamo scherzando?!?!?
Negozi e distributori dovrebbero affidare mezzi da qualche migliaio di euro a qualsiasi giovanotto di belle speranze (solo quelle purtroppo...) che lo richieda, ovviamente gratis!! Anzi, dovrebbe pure pagare trasferte e assistenza meccanica! Ma dimmi un po'... in che pianeta vivi?
 

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