Ma la mountain bike rovina o rispetta i sentieri?

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Un interessante contributo trovato in rete.

Stefano :i-want-t:

Partiamo da uno studio di circa 15 anni fa ad opera di: Mountain Wilderness International, un movimento ambientalista internazionale a tutela della montagna, dove venivano messi al confronto i danni provocati al terreno dal passaggio di:
1. moto da trial
2. scarponi da montagna
3. zoccoli di un cavallo
4. ruote di una mountain bike
Il passaggio di questi elementi fu messo a confronto sia in salita che in discesa.
Ebbene, il risultato sorprendente fu che la mountain bike in discesa si collocò come il mezzo in grado di lasciare minori tracce del proprio passaggio; mentre gli zoccoli del cavallo e lo scarpone furono messi al primo posto, come i maggiori responsabili del dissesto dei sentieri.
E’ ovvio che il successo della mountain bike in questa classifica è determinato solo nel caso di passaggio per rotolamento e non da ruote bloccate! In salita invece la mtb si piazzò al secondo posto, subito dietro lo scarpone.
Guidare in modo sconsiderato e senza pensare ai danni che si possono provocare, può portare a rovinare i terreni e mettere in pericolo persone e animali; ma qui entra in gioco l’educazione che ognuno di noi dovrebbe aver ricevuto. Anche il camminatore maleducato può provocare dei danni. La persona maleducata e prepotente di fatto lo è a prescindere dall’azione che sta compiendo in quel momento. Addirittura anche le persone educate e rispettose possono provocare inconsciamente dei danni favorendo il dissesto dei sentieri. La scarsa conoscenza e padronanza della tecnica di guida ad esempio, può portare alla perdita del controllo della mtb e causare il dissesto dei terreni e sentieri, oltre costituire un pericolo per se e per gli altri.
 
Un interessante contributo trovato in rete.
Stefano :i-want-t:
Partiamo da uno studio di circa 15 anni fa ad opera di: Mountain Wilderness International, un movimento ambientalista internazionale a tutela della montagna, dove venivano messi al confronto i danni provocati al terreno dal passaggio di:
1. moto da trial
2. scarponi da montagna
3. zoccoli di un cavallo
4. ruote di una mountain bike
Il passaggio di questi elementi fu messo a confronto sia in salita che in discesa.
Ebbene, il risultato sorprendente fu che la mountain bike in discesa si collocò come il mezzo in grado di lasciare minori tracce del proprio passaggio; mentre gli zoccoli del cavallo e lo scarpone furono messi al primo posto, come i maggiori responsabili del dissesto dei sentieri.
E’ ovvio che il successo della mountain bike in questa classifica è determinato solo nel caso di passaggio per rotolamento e non da ruote bloccate! In salita invece la mtb si piazzò al secondo posto, subito dietro lo scarpone.
Guidare in modo sconsiderato e senza pensare ai danni che si possono provocare, può portare a rovinare i terreni e mettere in pericolo persone e animali; ma qui entra in gioco l’educazione che ognuno di noi dovrebbe aver ricevuto. Anche il camminatore maleducato può provocare dei danni. La persona maleducata e prepotente di fatto lo è a prescindere dall’azione che sta compiendo in quel momento. Addirittura anche le persone educate e rispettose possono provocare inconsciamente dei danni favorendo il dissesto dei sentieri. La scarsa conoscenza e padronanza della tecnica di guida ad esempio, può portare alla perdita del controllo della mtb e causare il dissesto dei terreni e sentieri, oltre costituire un pericolo per se e per gli altri.

... interessante .... :celopiùg: :celopiùg:
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
In generale quello che dici è vero, una mountain bike che passa non fa danni, il problema è sempre la quantità. Ho visto sentieri distrutti dal passaggio di (poche) mucche, distrutti dal passaggio di (poche) moto, dal passaggio di tanti scarponi ma anche dal passaggio di tante bici. Se un sentiero è molto frequentato dalle bici, inevitabilmente si rovinerà, e non poco, nel giro di un paio d'anni, a meno che sia su roccia e che si faccia manutenzione spesso. Ho visto sentieri scavati anche di 40 cm in due anni solo per il passaggio delle bici, e non in quantità pazzesca, terribile.
 
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giamma

Biker serius
24/11/04
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Genova
www.liguriabike.it
Un interessante contributo trovato in rete.

Stefano :i-want-t:

Partiamo da uno studio di circa 15 anni fa ad opera di: Mountain Wilderness International, un movimento ambientalista internazionale a tutela della montagna, dove venivano messi al confronto i danni provocati al terreno dal passaggio di:
1. moto da trial
2. scarponi da montagna
3. zoccoli di un cavallo
4. ruote di una mountain bike
Il passaggio di questi elementi fu messo a confronto sia in salita che in discesa.
Ebbene, il risultato sorprendente fu che la mountain bike in discesa si collocò come il mezzo in grado di lasciare minori tracce del proprio passaggio; mentre gli zoccoli del cavallo e lo scarpone furono messi al primo posto, come i maggiori responsabili del dissesto dei sentieri.
E’ ovvio che il successo della mountain bike in questa classifica è determinato solo nel caso di passaggio per rotolamento e non da ruote bloccate! In salita invece la mtb si piazzò al secondo posto, subito dietro lo scarpone.
Guidare in modo sconsiderato e senza pensare ai danni che si possono provocare, può portare a rovinare i terreni e mettere in pericolo persone e animali; ma qui entra in gioco l’educazione che ognuno di noi dovrebbe aver ricevuto. Anche il camminatore maleducato può provocare dei danni. La persona maleducata e prepotente di fatto lo è a prescindere dall’azione che sta compiendo in quel momento. Addirittura anche le persone educate e rispettose possono provocare inconsciamente dei danni favorendo il dissesto dei sentieri. La scarsa conoscenza e padronanza della tecnica di guida ad esempio, può portare alla perdita del controllo della mtb e causare il dissesto dei terreni e sentieri, oltre costituire un pericolo per se e per gli altri.

Interessante e sorprendente. Direi che sarebbe opportuno verificare le fonti e la metodologia delle misure.
Per quanto riguardo i maleducati è possibile neutralizzare le differenze confrontando per gruppi omogenei e cioè: i danni da motociclista maleducato sono confrontabili SOLO con i danni da pedone maleducato e viceversa e il ciclista educato col cavaliere altrettando educato ecc.
Invece spesso leggo di confronti tra un comportamento incivile contro altri educati e la cosa non sta assieme.
ciao
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Western Alps
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non è certo una novità. Sul sito dell'IMBA ci sono i risultati di molti studi in merito ([url]http://www.imba.com/resources/research/trail-science[/URL])

Ci sono diversi aspetti da valutare, oltre a quello fondamentale che la ruota deve sempre girare e mai scivolare in derapata.
Anzitutto il tipo di terreno, la sua pendenza e, per i terreni coesivi, il grado di umidità.
Purtroppo si equivoca sempre quando si parla di "maleducazione": il guaio è che manca l'educazione, nel senso che manca la conoscenza dell'ambiente e degli effetti che su esso provoca la nostra frequentazione.

Per le rocce si dovrebbero introdurre concetti come abrasione e levigabilità.
Per i terreni bisogna conoscere i meccanismi di rottura per taglio e quelli di deformazione plastica. Non sarebbe allora difficile dimostrare che una ruota che gira tende a compattare il terreno, mentre la camminata, che scarica il peso alternatamente sugli scarponi, tende a impattare con un'azione di taglio...

Purtroppo la la maggior parte di noi si vanta di conoscere nei minimi particolari il funzionamento della bici, magari conosce persino il coefficiente di elasticità di un telaio in carbonio, ma non ci curiamo minimamente dell'altra componente essenziale della nostra attività: l'ambiente.
Con tutti i risultati di comportamenti inadeguati (in buona fede, per carità!) che spingono amministratori e pubblica opinione a colpevolizzarci.
 
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SavetheNature86

Biker assatanatus
21/12/09
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non è certo una novità. Sul sito dell'IMBA ci sono i risultati di molti studi in merito (http://www.imba.com/resources/research/trail-science[url]http://www.imba.com/resources/research/trail-science[/URL])

Ci sono diversi aspetti da valutare, oltre a quello fondamentale che la ruota deve sempre girare e mai scivolare in derapata.
Anzitutto il tipo di terreno, la sua pendenza e, per i terreni coesivi, il grado di umidità.
Purtroppo si equivoca sempre quando si parla di "maleducazione": il guaio è che manca l'educazione, nel senso che manca la conoscenza dell'ambiente e degli effetti che su esso provoca la nostra frequentazione.

Per le rocce si dovrebbero introdurre concetti come abrasione e levigabilità.
Per i terreni bisogna conoscere i meccanismi di rottura per taglio e quelli di deformazione plastica. Non sarebbe allora difficile dimostrare che una ruota che gira tende a compattare il terreno, mentre la camminata, che scarica il peso alternatamente sugli scarponi, tende a impattare con un'azione di taglio...

Purtroppo la la maggior parte di noi si vanta di conoscere nei minimi particolari il funzionamento della bici, magari conosce persino il coefficiente di elasticità di un telaio in carbonio, ma non ci curiamo minimamente dell'altra componente essenziale della nostra attività: l'ambiente.
Con tutti i risultati di comportamenti inadeguati (in buona fede, per carità!) che spingono amministratori e pubblica opinione a colpevolizzarci.

Una lezione di Geologia e geomorfologia!:il-saggi:Bella!
La cosa che mi ha sorpreso di più,anche dopo la tua spiegazione,è il fatto che il più impattante,sembra un'assurdità,ma è proprio lo scarpone.Con questo non comincio la lotta allo scarpone,non ci penso nemmeno :prost:
però mi fa riflettere.
Il mezzo di locomozione da sempre usato e il più semplice risulta il più distruttivo.E nemmeno sono molto distruttive le moto (nello studio) a quanto pare,per chi ha valutato i danni,che ,come penso,siano stati studiati su molti terreni e con molte variabili.
Mi chiedo come sia stato calcolato il danno medio,cioè il danno causato da ogni mezzo.Perchè se si calcola il danno/spazio sicuramente i mezzi più veloci sono avvantaggiati,anche e sopratutto grazie al rotolamento mentre cavallo e scarpa sono svantaggiati.:nunsacci:
Comunque l'altro ieri ero in bici su un sentiero in discesa di poche centinaia di metri,che congiunge il limitare di una vigna con un bosco che porta verso il fiume a fondovalle (dislivello 60-70 metri,tot percorso 3-400 metri,nulla di eccessivo) e ho fatto fatica a passare primo perchè nelle zone ripide sono passati con jeep e l'acqua ha dato man forte,risultato 60 cm di fossi......e io che mi sbattevo a rimanere al centro tra i 2 facendo equilibrismo :smile:
Dopo c'è un tratto fangoso....fate conto un pantano con solchi da jeep dove non sapevo più che fare,ho fato fatica a "togliermi di lì" a piedi perchè si sprofondava.
Tutto per dire che i mezzi a 4 ruote fanno decisamente i danni maggiori...:azz-se-m: e non di poco...
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Non voglio certo stilare classifiche né paragonare tra loro attività tanto diverse. Per le moto se ne è parlato in altri 3d, un conto è la moto da trial altro è l'enduro. Ma la vera differenza la fa chi guida la moto. Lo stesso dicasi per la mtb.
Quad e quattroruote in genere sono molto dannosi per svariati motivi.
Il cavallo è quello che esce peggio, nel senso tra i mezzi di locomozione "ecologici" è il più dannoso per i sentieri.

Ripeto: non si tratta di colpevolizzare un tipo di escursionismo, di attività, di mezzo. Gli studi dell'Imba servono a capire e ragionare.

L'impatto zero non esiste: anche lo scarpone può far danni, anche il biker che smonta di bici e prosegue a piedi può far danni.

Allora dobbiamo mitigare gli effetti che la nostra frequentazione produce e per far questo occorre conoscere. Le buone intenzioni o una spiccata coscienza ecologica non sempre sono sufficienti. Se abbiamo un minimo di consapevolezza delle variabili in gioco e delle loro combinazioni, sapremo mettere in atto comportamenti adeguati.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Come ha puntualizzato NonnoCarb, la questione non è tanto (e solo) il mezzo in sè, ma anche (e soprattutto) la quantità di passaggi.
 

Danybiker88

Redazione
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Come ha puntualizzato NonnoCarb, la questione non è tanto (e solo) il mezzo in sè, ma anche (e soprattutto) la quantità di passaggi.

Vero, anche i sentieri molto trafficati da escursionisti si scavano, e non poco.

Il problema riguarda più che altro il ruscellamento dell'acqua. Il pedone o il biker, soprattutto quelli che tagliano i tornanti, lasciano delle strisce pulite su cui si incanala l'acqua che poi scava.
Il problema della bici è proprio che sul fango si lascia una piccola canalina, mentre lo scarpone lascia buchi più profondi ma non continui. L'acqua quindi si incanala e scava.

Ad ogni modo i danni più grossi li ho visti al seguito del passaggio delle mucche: sentieri bellissimi cancellati, trasformati in una enorme distesa di fango pieno di buche. Anche i pedoni non scherzano, specialmente quando ci sono i tornanti, è in voga la cattiva abitudine di tirare dritto, aprendo n-mila nuove tracce.

Comunque si tratta di danni che prevalentemente interessano la percorriilità del sentieri (essenzialmente per noi, i pedoni hanno meno problemi anche se il sentiero si cava), senza alcun riflesso sulla natura e sull'ambiente circostante.
Il discorso è che un sentiero, come una strada si usura se viene usato. Se non si fa manutenzione si rovina. Una volta erano si curavano i sentieri in quanto via di comunicazione: si provvedeva a lastricare quelli più battuti, si sistemavano con canaline di scolo quelli secondari. Il vero problema è l'incuria: il sentiero non è più percorso dal malgaro che ha interesse a tenerlo pulito e in ordine, ma dal turista mordi e fuggi, che ci passa una volta e non ci torna più.
 
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SavetheNature86

Biker assatanatus
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Vero, anche i sentieri molto trafficati da escursionisti si scavano, e non poco.

Il problema riguarda più che altro il ruscellamento dell'acqua. Il pedone o il biker, soprattutto quelli che tagliano i tornanti, lasciano delle strisce pulite su cui si incanala l'acqua che poi scava.
Il problema della bici è proprio che sul fango si lascia una piccola canalina, mentre lo scarpone lascia buchi più profondi ma non continui. L'acqua quindi si incanala e scava.

Ad ogni modo i danni più grossi li ho visti al seguito del passaggio delle mucche: sentieri bellissimi cancellati, trasformati in una enorme distesa di fango pieno di buche. Anche i pedoni non scherzano, specialmente quando ci sono i tornanti, è in voga la cattiva abitudine di tirare dritto, aprendo n-mila nuove tracce.

Comunque si tratta di danni che prevalentemente interessano la percorriilità del sentieri (essenzialmente per noi, i pedoni hanno meno problemi anche se il sentiero si cava), senza alcun riflesso sulla natura e sull'ambiente circostante.
Il discorso è che un sentiero, come una strada si usura se viene usato. Se non si fa manutenzione si rovina. Una volta erano si curavano i sentieri in quanto via di comunicazione: si provvedeva a lastricare quelli più battuti, si sistemavano con canaline di scolo quelli secondari. Il vero problema è l'incuria: il sentiero non è più percorso dal malgaro che ha interesse a tenerlo pulito e in ordine, ma dal turista mordi e fuggi, che ci passa una volta e non ci torna più.

Verissimo,sia la questione acqua sia la manutenzione sentieri.
Io sarei favorevole a creare un'organizzazione mtb (una cosa nazionale!)che ripari i sentieri più utilizzati (tutti credo sia impossibile...) da noi stessi,per mantenere il nostro "ambiente" curato,serio e da prendere come esempio.
Lo so che alcuni già lo fanno,io dico di farlo tutti,chi si tessera (un'ipotetico cai della mtb) ha dei vantaggi (dati ad esempio da istituzioni che vedono di buon occhio il fato che noi salvaguardiamo il territotio,teniamo sott'occhio le attività e lo manteniamo) e qualche piccolo obbligo ogni tanto,come quello dei sentieri.
Stessa cosa dovrebbero fare enduristi,trialisti e motociclisti,le nostre strade sono belle ma maledettamente pericolose.
Facciamoci sentire!!:celopiùg:
 

WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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Specialized E29 Comp
Sotto al monte Bisbino c'è un bel sentiero che ho percorso qualche settimane fa. Già allora notai i caratteristici canyon delle sgumme, che in alcuni punti erano diventate gole a seguito degli aquazzoni.
E già allora mi sono chiesto se e cosa possiano fare a livello strutturale (oltre che a non sgummare come cinghiali) per evitare di scavare i sentieri in maniera irreparabile.... Perchè anche se non andiamo a motore, scarichiamo un mucchio di energia al suolo, e laddove il fondo è bello morbido il danno è subito fatto....

Baikare responsabilmente è l'unica soluzione ;-)

Paul
 

WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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Tra IT e CH
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Specialized E29 Comp
Aggiungo anche che la densità dei passaggi, come dice Nonnocarb, fa la sua parte.... Ma purtroppo questo sport è in crescita... Come fare ad evitare che i trails veramente belli non vengano percorsi dalle altre migliaia di amanti del medesimo bello? :-/

P.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
17/7/07
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Bozen
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Methanol
La mtb, anche in passaggi numerosi, a mio avviso non rovina un bel nulla. Ok, qualche segno può rimanere, qualcosa si può modificare, ma sono segni talmente piccoli in rapporto alla maestosità della montagna, che sono a mio parere del tutto trascurabili. La Terra si è sempre modificata: alluvioni, terremoti, venti, piogge, eruzioni, nevicate, valanghe, ghiacci, torrenti...è nella natura delle cose e non userei la parola rovinare, semplicemente modificare marginalmente. Frequento molto le Dolomiti. C'è un percorso ove ogni anno passa una gara. L'ultima volta 800 passaggi in una mattinata e senza contare tutte le prove percorso precedenti: carrareccia militare in salita: intatta. Single track boschivi in discesa: ok certamente segnati a fine gara, ma sempre uguali da un anno all'altro. (L'ha fatto in parte anche Nonnocarb con me l'anno scorso, dubito si sia accorto che quello era un percorso di una gara ogni anno).
Non facciamoci paranoie. I nemici della natura e dell'ambiente sono imho ben altri.
 
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capataz

Biker superioris
12/5/03
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Parma
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Rocky Mountain Altitude Rally
Aggiungo anche che la densità dei passaggi, come dice Nonnocarb, fa la sua parte.... Ma purtroppo questo sport è in crescita... Come fare ad evitare che i trails veramente belli non vengano percorsi dalle altre migliaia di amanti del medesimo bello? :-/

P.

Se vogliamo i sentieri in ordine cominciamo a entrare nell'ottica di idee che fare mtb vuol dire anche fare manutenzione ciascuno ai propri sentieri preferiti. Non aspettiamoci che ci pensi un fantomatico ente. E' un passo culturale che dovremo insegnare ai nuovi biker del domani.
 
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WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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Tra IT e CH
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Specialized E29 Comp
Se vogliamo i sentieri in ordine cominciamo a entrare nell'ottica di idee che fare mtb vuol dire anche fare manutenzione ciascuno ai propri sentieri preferiti. Non aspettiamoci che ci pensi un fantomatico ente. E' un passo culturale che dovremo insegnare ai nuovi biker del domani.

Quoto. Per quanto riguarda la Svizzera devo informarmi se ci sono delle direttive specifiche. Qui da noi infatti le comunità montane hanno una forma legale-amministrativa, detta "patriziato" ([url]http://www.alleanzapatriziale.ch/detail_html.asp?nid=114&lid=5[/URL]) che ha in un certo senso l'ultima parola sulla manutenzione della montagna e delle sue risorse.

Questi "locals" possono (nel bene e nel male) avere interessi divergenti rispetto a quello dei forestieri che vengono a svagarsi nel loro comprensorio....

Paul
 
T

teoDH

Ospite
Il vero problema è l'incuria: il sentiero non è più percorso dal malgaro che ha interesse a tenerlo pulito e in ordine, ma dal turista mordi e fuggi, che ci passa una volta e non ci torna più.

Hai detto la cosa più giusta, altro che imba o mountain wilderness...

finchè non ci si deciderà a riprendere l'attività di manutenzione, i sentieri saranno sempre peggio, che ci passi un pedone o un biker...
Non ha senso pensare di sfruttare il sentiero e senza curarlo...
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Western Alps
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La mtb, anche in passaggi numerosi, a mio avviso non rovina un bel nulla. Ok, qualche segno può rimanere, qualcosa si può modificare, ma sono segni talmente piccoli in rapporto alla maestosità della montagna, che sono a mio parere del tutto trascurabili. La Terra si è sempre modificata: alluvioni, terremoti, venti, piogge, eruzioni, nevicate, valanghe, ghiacci, torrenti...è nella natura delle cose e non userei la parola rovinare, semplicemente modificare marginalmente. Frequento molto le Dolomiti. C'è un percorso ove ogni anno passa una gara. L'ultima volta 800 passaggi in una mattinata e senza contare tutte le prove percorso precedenti: carrareccia militare in salita: intatta. Single track boschivi in discesa: ok certamente segnati a fine gara, ma sempre uguali da un anno all'altro. (L'ha fatto in parte anche Nonnocarb con me l'anno scorso, dubito si sia accorto che quello era un percorso di una gara ogni anno).
Non facciamoci paranoie. I nemici della natura e dell'ambiente sono imho ben altri.

Una cosa sono i fenomeni naturali, ben altro l'intervento dell'uomo. Se estromettiamo l'uomo dalla natura, da un lato non ce ne può fregar di meno se frane ed alluvioni modificano il paesaggio, dall'altra non ci sarebbero i dissesti sui sentieri (forse perché non esisterebbero nemmeno i sentieri).
Poiché però utilizziamo delle infrastrutture, non possiamo essere così incivili da rovinarle a nostro piacere. Rovinare una mulattiera nel Quattrocento in Valle d'Aosta era reato punito con la stessa pena riservata agli assassini...
Se usiamo tecniche di guida volte al minimo impatto e non alla "tanto me ne sbatto perché ho il diritto di divertirmi e chi passa dopo di me s'aggiusti", in genere non si creano problemi.
Poi dipende dal tipo di terreno: il caso che citi non può essere universalmente valido e applicabile.

Faccio comunque notare, per completezza di ragionamento, che il "modificare marginalmente" è un concetto molto pericoloso: anni fa un tombino otturato sulla strada ha innescato una frana con 11 morti. Per analogia, deviare l'acqua da un sentiero con una canaletta, che concentra l'infiltrazione in un punto, potrebbe causare una frana se il lavoro non è fatto con criterio.
La montagna è in grado di assorbire un piccolo smottamento: ma andatelo a dire a quelli che si trovano una strada interrotta perché è franata: sono costi per la collettività.
E' questione di scala: se ragioniamo in termini di tempi geologici e di catena alpina, la derapata su di un sentiero è aspetto totalmente trascurabile. Ma se su quello stesso sentiero deve passare un altro biker o un pedone, la cosa non è affatto trascurabile!

E se andiamo al di là degli aspetti puramente ingegneristici o naturalistici, rispettare la montagna e suoi sentieri è solo questione di buona educazione e senso civico.
 
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bossanova

Biker superioris
23/12/07
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portogruaro VE
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Personalmente quando percorro i sentierini dei percorsi AM ci tengo a vederli e lasciarli privi di sgommate. Immacolati. E' quasi una musica..tutto è in sintonia e il letto del sentiero è lo strumento che sprigiona le note. Se lo sai toccare con delicatezza lui sa ripagarti.

Certo che quando ho visto nel bosco dello Sciliar (BZ) un disseminato di carte di caramella e fazzoletti lasciati da turisti a piedi che a mio avviso meritano solo passeggiate nei centri commerciali con il clima acceso, beh capite che mettendo a confronto le 2 cose la sgommatina mi è risultata decisamente più digeribile.

ciao e buon feeling con la natura
 

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