Nuovi distributori per Yeti e Felt. Il ritorno delle ruote FIR

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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sembola

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Sparissero tutti i distributori avremmo prezzi più bassi e un mercato più umano.
E le biciclette come ci arrivano poi in negozio, col teletrasporto? :spetteguless:
Non mi pare che marchi come Specialized o Cannondale che sono distribuiti direttamente dal produttore vengano regalati: semplicemente i costi di distribuzione se li accolla appunto l'azienda e li ricarica sul prezzo di vendita, suppergiù allo stesso modo di un distributore separato.
 
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teoDH

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Sparissero tutti i distributori avremmo prezzi più bassi e un mercato più umano.

OTmodeON
Se sparissero i distributori...
1 - le bici costerebbero di più, perchè un singolo negoziante dovrà far arrivare un numero limitato di pezzi, e oggi i costi di trasporto incidono parecchio sul costo finale
2 - il margine di un distributore si aggira sul 15%, nel caso non ci fosse stai pur certo che se lo assorbirebbero negoziante e produttore per i maggiori costi di gestione del prodotto
3 - già oggi ci lamentiamo che non c'è nessuno che fa magazzino, che i pezzi e le bici ci mettono una vita ad arrivare... pensa se non ci fossero i distributori...
Vedi esempio nukeproof... su CRC costa come in negozio, quindi con distributore e negoziante... semplicemente se te la vende CRC loro ci guadagnano un botto di più... infatti ora che sono a fine stagione fanno le offertone al 40% di sconto... e durano una settimana o poco più...
OTmodeoff

In bocca al lupo a Rommel, Yeti è un gran bel marchio!!!
 
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ecox

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in particolare mi riferivo a questi piccoli,quindi escluso ovviamente DBS.

Poi se voi siete contenti di avere filiere così lunghe, no problem.

So benissimo che per alcuni marchi la distrubuzione diretta sarebbe un problema e che quindi il distributore è fondamentale, ma non credo che valga per tutti i marchi. Ci sarebbero da distinguere inoltre tra distributori seri e gli improvvisati che non hanno potenza commerciale e finanziaria per fare quel lavoro.

Comunque tornando al topic vediamo come si comporterà releven se riuscirà a fare un lavoro degno o se tratterà Yeti come ha fatto con Lapierre e quindi ci ritroveremo con 10 negozi nella stessa città che vendono il marchio ma nessuno con un assortimento degno del nome.
 

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Poi se voi siete contenti di avere filiere così lunghe, no problem.
Non è questione di essere contenti, ma semplicemente di valutare bene la realtà delle cose senza ideologie. Se la distribuzione diretta consente di spalmare i benefici su entrambi i lati (produttore e cliente) ben venga: faccio un esempio per tutti, il materiale Endura in negozio lo pago come su CRC... però ci sono casi in cui il vantaggio per il cliente non c'è (vedi gli esempi che fa TeoDH) oppure c'è ma va a discapito di altri elementi: per esempio chi acquista una Canyon o una Rose spende decisamente meno ma rinuncia a tutta l'assistenza pre e postvendita... e non tutti possono permetterselo.

Per tornare in argomento, Yeti è sempre stato un marchio d'elite, dubito che possa diffondersi molto più di quanto ha fatto fino ad oggi.
 

ecox

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Non è questione di essere contenti, ma semplicemente di valutare bene la realtà delle cose senza ideologie. Se la distribuzione diretta consente di spalmare i benefici su entrambi i lati (produttore e cliente) ben venga: faccio un esempio per tutti, il materiale Endura in negozio lo pago come su CRC... però ci sono casi in cui il vantaggio per il cliente non c'è (vedi gli esempi che fa TeoDH) oppure c'è ma va a discapito di altri elementi: per esempio chi acquista una Canyon o una Rose spende decisamente meno ma rinuncia a tutta l'assistenza pre e postvendita... e non tutti possono permetterselo.

Per tornare in argomento, Yeti è sempre stato un marchio d'elite, dubito che possa diffondersi molto più di quanto ha fatto fino ad oggi.

non ho nessuna ideologia, ma è un dato di fatto, più sono i passaggi e più si paga. Se poi mi dite che questo vantaggio non esiste perchè le case costruttrici e i rivenditori sono in combutta....beh....questo è un altro discorso.

Ma se il distributore vende a tutti i negozi anche un solo telaio, il rischio è che il marchio lo possano trattare in 100 ma nessuno ne abbia l'effettiva disponibilità.

Per Lapierre questo è successo, con il risultato che non esiste un rivenditore lapierre adeguatamente rifornito, questo è successo perchè il distributore consentiva a chiunque di vendere il marchio anche senza un acquisto consistente di bici. Con questo meccanismo ci rimette l'utente finale.
 

sembola

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E' evidente che se ci sono più passaggi il prodotto costa di più che con meno passaggi. Il fatto però è che i passaggi possono effettivamente aggiungere valore al prodotto: per esempio garantire una disponibilità di magazzino che non faccia attendere il cliente troppo tempo (vantaggio per il negoziante e per il produttore), oppure fornire una consulenza sulla scelta della taglia o del montaggio e l'assistenza post vendita (vantaggio per il biker ma anche per il venditore che ha un cliente soddisfatto).

In linea di teoria è vero che un distributore più grande dovrebbe essere in grado di avere una disponibilità al pronto maggiore rispetto ad uno piccolo, in quanto (sempre in teoria) dovrebbe avere la capacità di investire in preordini e magazzino: poi nella realtà non sempre è così, lo stesso Bonandrini faceva presente (non ricordo se sul suo blog o qui sul Forum) che riusciva a garantire al pronto solo le taglie ed i colori più comuni, e che per gli altri c'era da aspettare.

Sulle Lapierre non so che dirti, nella zona di Firenze ce ne sono diverse, può darsi che li le tratta le stia seguendo con particolare attenzione...
 

ecox

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E' evidente che se ci sono più passaggi il prodotto costa di più che con meno passaggi. Il fatto però è che i passaggi possono effettivamente aggiungere valore al prodotto: per esempio garantire una disponibilità di magazzino che non faccia attendere il cliente troppo tempo (vantaggio per il negoziante e per il produttore), oppure fornire una consulenza sulla scelta della taglia o del montaggio e l'assistenza post vendita (vantaggio per il biker ma anche per il venditore che ha un cliente soddisfatto).

In linea di teoria è vero che un distributore più grande dovrebbe essere in grado di avere una disponibilità al pronto maggiore rispetto ad uno piccolo, in quanto (sempre in teoria) dovrebbe avere la capacità di investire in preordini e magazzino: poi nella realtà non sempre è così, lo stesso Bonandrini faceva presente (non ricordo se sul suo blog o qui sul Forum) che riusciva a garantire al pronto solo le taglie ed i colori più comuni, e che per gli altri c'era da aspettare.

Sulle Lapierre non so che dirti, nella zona di Firenze ce ne sono diverse, può darsi che li le tratta le stia seguendo con particolare attenzione...

la disponibilità più grande a magazzino ce l'hanno le case costruttrici che con pochi investimenti potrebbe consegnare direttamente ai loro rivenditori, non diversamente da come funziona per le concessionarie di auto.

Di rivenditori Lapierre a Genova è pieno, ma questo è un problema grande perchè nessuno ha un assortimento consistente e questo perchè il distributore ti concede di entrare sul mercato anche con un acquisto minimo di poche biciclette.

Il distributore stesso è molto piccolo e non può fare grandi ordini a Lapierre con i problemi conseguenti.

I preferirei la vendita diretta, ma se questa non è possibile almeno che i distributori siano adeguatamente attrezzati per fare il loro mestiere.
 

sembola

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la disponibilità più grande a magazzino ce l'hanno le case costruttrici che con pochi investimenti potrebbe consegnare direttamente ai loro rivenditori, non diversamente da come funziona per le concessionarie di auto.
Certo che potrebbero, ma assumendosene i rischi commerciali connessi e conseguentemente aumentando il prezzo di vendita. Senza contare che stiamo parlando di bici vendute in qualche centinaio di esemplari in tutta Italia, per cui il paragone con le centinaia di migliaia di auto è forse un po' forzato. Diciamo anche che per i prodotti di nicchia, per i quali il prezzo non è un parametro particolarmente significativo, difficilmente vedremmo un calo dei prezzi, calo che invece c'è con chi fa del prezzo una politica importante (i già citati Canyon e Rose, anche se parliamo di B2C).


Di rivenditori Lapierre a Genova è pieno, ma questo è un problema grande perchè nessuno ha un assortimento consistente e questo perchè il distributore ti concede di entrare sul mercato anche con un acquisto minimo di poche biciclette.
Il distributore stesso è molto piccolo e non può fare grandi ordini a Lapierre con i problemi conseguenti.
Ripeto, in linea di teoria sono d'accordo con te. Ma il tutto si scontra con i volumi effettivi e potenziali di vendita, se anche ci fosse un negozio solo per tutta la provincia di Genova il distributore resterebbe piccolo lo stesso, alla fin fine Lapierre non è Cannondale o Specialized...magari concentrando le vendite su un negozio solo potrebbe tenere qualche bici in più al pronto, questo sì.


Io preferirei la vendita diretta, ma se questa non è possibile almeno che i distributori siano adeguatamente attrezzati per fare il loro mestiere.
Su questo ti do' ragione al 100%.
 

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Certo che potrebbero, ma assumendosene i rischi commerciali connessi e conseguentemente aumentando il prezzo di vendita. Senza contare che stiamo parlando di bici vendute in qualche centinaio di esemplari in tutta Italia, per cui il paragone con le centinaia di migliaia di auto è forse un po' forzato. Diciamo anche che per i prodotti di nicchia, per i quali il prezzo non è un parametro particolarmente significativo, difficilmente vedremmo un calo dei prezzi, calo che invece c'è con chi fa del prezzo una politica importante (i già citati Canyon e Rose, anche se parliamo di B2C).

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guarda ormai fare una gestione centralizzata delle forniture non comporta più grandi investimenti e quindi anche in prensenza di numeri non stratosferici la cosa si può fare e il rischio come ben sai fa parte dell'attività d'impresa.


Detto questo vedo che comunque a grandi linee la pensiamo allo stesso modo... ;-)
 
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non ho nessuna ideologia, ma è un dato di fatto, più sono i passaggi e più si paga.

Non è sempre così, anzi, potrei dimostrarti il contrario... faccio il distributore in un altro settore, lavoro con iper e supermercati, e le filiere corte sono una pura utopia... prova a chiedere a un contadino di spedire tre cassette di insalata per ogni punto vendita di una grande catena di supermercati, e vedrai che l'insalata ti costerebbe il triplo e arriverebbe sugli scaffali già marcia...

Purtroppo c'è il pensiero diffuso che meno passaggi=costo minore, ma spesso è esattamente il contrario perchè un distributore che sa fare il suo lavoro sa ottimizzare i costi di gestione e trasporto e ridurre il margine di ricarico ad un punto tale che il produttore per gestire direttamente il cliente spenderebbe di più, e ciò si ribalterebbe sul prezzo finale...

Da consumatore capisco che uno non conosca i "retroscena", ma ti assicuro che distribuire un prodotto, quindi acquistarlo, inserirlo, fare attività di comunicazione, spedirlo capillarmente, è un'attività delicata, che può portare ad avere un prezzo più basso per il consumatore finale... e se così non fosse, stai certo che tutti i distributori avrebbero già chiuso i battenti...
Per farti un esempio, i discount, tipo Penny, Lidl etc... sono quelli che hanno filiera più lunga, margini pari agli altri, e prezzi più bassi...

Che poi oggi sia pieno di gente che non sa fa fare il proprio mestiere, in ogni campo, quello è certo, ma gli incapaci spariscono anche molto in fretta dal mercato...
 
T

teoDH

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I preferirei la vendita diretta, ma se questa non è possibile almeno che i distributori siano adeguatamente attrezzati per fare il loro mestiere.

E' il cane che si mangia la coda... molti, troppi negozianti non sono disposti a fare magazzino, ne a impegnarsi per vendere, cercano di piazzarti quel che hanno in casa sempre e comunque, il distributore pianifica gli ordini mesi prima con la palla di vetro... e si accolla tutti i rischi... prova tu a vederti immobilizzati un centinaio di migliaia di euro senza avere la sicurezza di smaltire il magazzino...

Oppure prova a chiedere a un negoziante di fare un container di bici ordinandole a giugno spesso con pagamento anticipato per arrivo da taiwan a dicembre (perchè è così che funziona), poi vedi quanto ti costerebbero...

Se proprio dovessi rinunciare a un pezzo di filiera, essendo io uno che sia arrangia abbastanza per problemi e noie meccaniche, è proprio il negoziante a cui rinuncerei... quelli professionali e onesti sono sempre meno, mentre c'è sempre più gente che apre un negozio senza rendersi conto dei sacrifici che comporta... a quel punto, un distributore con i magazzini pieni e vendita diretta, un corriere espresso, e ti rosichi il margine del rivenditore, che di norma è più alto di quello del distributore...
Ma alla fine un negoziante serio e capace è e sarà sempre utile per il consumatore finale... basta sceglierseli bene...
 

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E' il cane che si mangia la coda... molti, troppi negozianti non sono disposti a fare magazzino, ne a impegnarsi per vendere, cercano di piazzarti quel che hanno in casa sempre e comunque, il distributore pianifica gli ordini mesi prima con la palla di vetro... e si accolla tutti i rischi... prova tu a vederti immobilizzati un centinaio di migliaia di euro senza avere la sicurezza di smaltire il magazzino...

Oppure prova a chiedere a un negoziante di fare un container di bici ordinandole a giugno spesso con pagamento anticipato per arrivo da taiwan a dicembre (perchè è così che funziona), poi vedi quanto ti costerebbero...

Se proprio dovessi rinunciare a un pezzo di filiera, essendo io uno che sia arrangia abbastanza per problemi e noie meccaniche, è proprio il negoziante a cui rinuncerei... quelli professionali e onesti sono sempre meno, mentre c'è sempre più gente che apre un negozio senza rendersi conto dei sacrifici che comporta... a quel punto, un distributore con i magazzini pieni e vendita diretta, un corriere espresso, e ti rosichi il margine del rivenditore, che di norma è più alto di quello del distributore...
Ma alla fine un negoziante serio e capace è e sarà sempre utile per il consumatore finale... basta sceglierseli bene...

si chiama rischio di impresa, se non vuoi averlo fai il dipendente e lasci che il rischio se lo accolli qualcun altro.

Tu pensi che i distributori italiani siano tutti ben strutturati per svolgere il loro lavoro?
 
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Comunque tornando al topic vediamo come si comporterà releven se riuscirà a fare un lavoro degno o se tratterà Yeti come ha fatto con Lapierre e quindi ci ritroveremo con 10 negozi nella stessa città che vendono il marchio ma nessuno con un assortimento degno del nome.

Ciao Ecox,

da questo post così come i successivi sembra che ti lamenti della presenza di un numero eccessivo di rivenditori Lapierre: mi fai un esempio concreto? In alcuni post leggo un riferimento alla città di Genova, dove sinceramente non mi sembra vi sia questa situazione.

Comunque la nostra strategia di mercato è proprio l'opposto di quello che dici (ovvero dare qualunque bici a chiunque). Se avessi di fronte una mappatura dei Dealer Lapierre sul territorio italiano sarebbe immediatamente percepibile.

Romano Favoino
RELEVEN SRL
 

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Il distributore stesso è molto piccolo e non può fare grandi ordini a Lapierre con i problemi conseguenti.

I preferirei la vendita diretta, ma se questa non è possibile almeno che i distributori siano adeguatamente attrezzati per fare il loro mestiere.

Ciao Ecox,

permettimi di dire che le tue sono affermazioni prive di fondamento e sinceramente sembrano fatte per metterci in cattiva luce.

Non pensare che Yeti & Lapierre siano degli sprovveduti; stiamo parlando di due produttori con oltre 60 anni di storia l'uno e 25 l'altro.

Lapierre fa parte di un gruppo quotato in borsa e prima di prendere una decisione ovviamente fa tutte le ricerche del caso, le stesse effettuate da Yeti che in Italia era comunque già distribuita da un'ottima azienda come DSB.

Le cose non succedono mai per caso, e forse non è proprio un caso che il cambio di distribuzione sia stato pubblicato su una rivista autorevole dell'industria di settore come Bicycle Retailer:
[URL]http://www.bicycleretailer.com/international/2012/09/11/yeti-switches-distributors-italy[/URL]

Romano Favoino
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