Salve a tutti,
apro questo thread, che spero di mettere nella sezione giusta e che è probabilmente frutto di una domenica di noia, passata a smaltire le ultime linee di febbre ed a rimpiangere una giornata che avrei potuto passare in sella alla mia idolatrata bike.
Sono una post-principiante, nel senso che... non so come definirmi: ho cominciato ad andare in MTB nel 2009, spinta dal mio compagno, ma avrò fatto sì e no 5 uscite in tutto l'anno, non mi piaceva, avevo tanta paura (del tipo che mi rifiutavo di scendere una leggera discesa su carraia, solo perché c'era un po' di ghiaia... nota: ci passavano le auto). Con il cambio bici (2010) ed il passaggio alla full le cose sono cominciate a cambiare gradualmente. Siamo arrivati al punto che sono IO che rompo per andare sempre in bici, sono io che ho voluto cominciare a provare percorsi definiti da "enduro", sono io che ho voluto e comprato protezioni ed integrale... insomma, il mio compagno ogni tanto gira gli occhi al cielo ed ammette di aver creato un mostro.
Ora, a distanza di 3 anni e mezzo, posso dire che sono abbastanza migliorata e soprattutto che so benissimo cosa mi piace davvero: la discesa! Che però è proprio l'ambito in cui sono meno dotata, visto che il mio bagaglio tecnico è scarso ed in continua costruzione. Però posso dire con certezza che per me la salita è solo il male necessario, da affrontare con il rampichino e contando i tornanti. Quest'anno parteciperò al RCM, da cui spero di portare a casa qualcosa.
Più che domande, le mie sono delle riflessioni che vorrei condividere con utenti più esperti. Intanto, a volte mi sento molto "sola", mi spiego meglio: spesso sono l'unica donna nelle uscite in compagnia, perchè l'AM/enduro non è così diffuso tra il gentil sesso e gli amici con cui vado in bici con il mio compagno sono quasi sempre maschi. Non mi dà nessun fastidio, ma vedo che l'uomo ha in genere meno paura, è quasi sempre molto più bravo di me (non solo perché ha cominciato prima, ma perché in molti casi sembra avere una dimestichezza naturale con le due ruote che io non ho mai avuto - per me è tutto tecnica, letture di argomenti specifici sul forum e altrove, prove, sudore della fronte e affrontare nuove ansie). Inoltre voi uomini siete spesso dotati anche di una sorta di incoscienza naturale, che vi rende più inclini a rischiare. Io, per dire, cado davvero molto poco. 2 volte in 4 anni, di cui una sull'asfalto - non mi spingo al limite se non sono moderatamente confidente di farcela, chiaramente questo significa risultati ottenuti con lentezza. Da tutto ciò la mia impressione di "solitudine"... non so bene con chi dovrei misurarmi per capire se sono sulla strada giusta, o cosa dovrei fare per accelerare il mio progresso personale.
Oggi riesco a fare un sentiero S1 senza problemi, già con l'S2 i problemi ci sono, se incontro un rock garden serio in discesa scendo dalla bici, se il sentiero è ripido scendo dalla bici, eccetera. Il che mi porta a chiedermi: ma come mi colloco, idealmente, in una scala di progresso media di un principiante? Sono scarsa, ho delle potenzialità, non ne ho affatto? Con chi mi posso confrontare? Il mio compagno mi dice che non dovrei confrontarmi con gli uomini, probabilmente ha ragione, non a caso non esiste un solo sport "misto", dove cioè uomini e donne gareggino insieme. Tutte 'domande' che vanno prese come riflessioni sulle quali mi piacerebbe leggere i punti di vista altrui, perché ovviamente non mi conoscete e non sapete davvero come vada in bici... mi piacerebbe soprattutto che capitasse una donna che ami e pratichi AM/enduro e che si ricordi di com'era quando ha cominciato!
Poi, altra cosa. Da qualche giorno il mio compagno si è entusiasmato vedendo i filmati della Megavalanche in Alpes d'Huez. Li ho visti anch'io, gran bella gara, divertente, esaltante la partenza con la musica tecno ridicola, un vero evento. Ecco, lui proprio ieri mi ha chiesto: nel 2015 la facciamo? Terrore. Confusione. Tentazione. Ho paura di essere calpestata da bikers assatanati. Ho paura di non avere il livello tecnico minimo per non morire. Ho paura che i tratti esposti mi faranno andare in crisi di panico (ah, sì, non ho menzionato la mia paura dell'esposizione... c'è pure quella, nella vignetta!). Ho paura che le mie gambe non reggeranno fino all'arrivo. Ho paura che se mi faccio da parte e faccio passare gli assatanati poi mi sento un fallimento perché lo spirito di competizione non mi è estraneo, solo che nella MTB sono talmente indietro rispetto al resto del mondo che non l'ho mai manco messo in gioco, sono onesta. Ho paura di finire nel primo fosso e di distruggere le mie ossa da 38-enne e la mia bici tanto amata e upgradata con dedizione.
Ma secondo voi, il mio compagno è matto e non dovrebbe nemmeno propormelo, o sono io che la prendo troppo seriamente e invece "si può fare, si va per divertirsi"? Quanto tecnico è davvero il tracciato? Dai filmati della Go Pro si capisce relativamente poco, quando ti trovi davanti ad un gradone le cose si vedono con tutt'altra soggettiva...
Questi gli spunti per la chiacchierata - sottolineo che sono le tipiche "domande da donna", ovvero quelle in cui non c'è una risposta precisa ad un problema preciso, è più un "parlatene con me, che mi chiarisco le idee leggendo quelle altrui"...
apro questo thread, che spero di mettere nella sezione giusta e che è probabilmente frutto di una domenica di noia, passata a smaltire le ultime linee di febbre ed a rimpiangere una giornata che avrei potuto passare in sella alla mia idolatrata bike.
Sono una post-principiante, nel senso che... non so come definirmi: ho cominciato ad andare in MTB nel 2009, spinta dal mio compagno, ma avrò fatto sì e no 5 uscite in tutto l'anno, non mi piaceva, avevo tanta paura (del tipo che mi rifiutavo di scendere una leggera discesa su carraia, solo perché c'era un po' di ghiaia... nota: ci passavano le auto). Con il cambio bici (2010) ed il passaggio alla full le cose sono cominciate a cambiare gradualmente. Siamo arrivati al punto che sono IO che rompo per andare sempre in bici, sono io che ho voluto cominciare a provare percorsi definiti da "enduro", sono io che ho voluto e comprato protezioni ed integrale... insomma, il mio compagno ogni tanto gira gli occhi al cielo ed ammette di aver creato un mostro.
Ora, a distanza di 3 anni e mezzo, posso dire che sono abbastanza migliorata e soprattutto che so benissimo cosa mi piace davvero: la discesa! Che però è proprio l'ambito in cui sono meno dotata, visto che il mio bagaglio tecnico è scarso ed in continua costruzione. Però posso dire con certezza che per me la salita è solo il male necessario, da affrontare con il rampichino e contando i tornanti. Quest'anno parteciperò al RCM, da cui spero di portare a casa qualcosa.
Più che domande, le mie sono delle riflessioni che vorrei condividere con utenti più esperti. Intanto, a volte mi sento molto "sola", mi spiego meglio: spesso sono l'unica donna nelle uscite in compagnia, perchè l'AM/enduro non è così diffuso tra il gentil sesso e gli amici con cui vado in bici con il mio compagno sono quasi sempre maschi. Non mi dà nessun fastidio, ma vedo che l'uomo ha in genere meno paura, è quasi sempre molto più bravo di me (non solo perché ha cominciato prima, ma perché in molti casi sembra avere una dimestichezza naturale con le due ruote che io non ho mai avuto - per me è tutto tecnica, letture di argomenti specifici sul forum e altrove, prove, sudore della fronte e affrontare nuove ansie). Inoltre voi uomini siete spesso dotati anche di una sorta di incoscienza naturale, che vi rende più inclini a rischiare. Io, per dire, cado davvero molto poco. 2 volte in 4 anni, di cui una sull'asfalto - non mi spingo al limite se non sono moderatamente confidente di farcela, chiaramente questo significa risultati ottenuti con lentezza. Da tutto ciò la mia impressione di "solitudine"... non so bene con chi dovrei misurarmi per capire se sono sulla strada giusta, o cosa dovrei fare per accelerare il mio progresso personale.
Oggi riesco a fare un sentiero S1 senza problemi, già con l'S2 i problemi ci sono, se incontro un rock garden serio in discesa scendo dalla bici, se il sentiero è ripido scendo dalla bici, eccetera. Il che mi porta a chiedermi: ma come mi colloco, idealmente, in una scala di progresso media di un principiante? Sono scarsa, ho delle potenzialità, non ne ho affatto? Con chi mi posso confrontare? Il mio compagno mi dice che non dovrei confrontarmi con gli uomini, probabilmente ha ragione, non a caso non esiste un solo sport "misto", dove cioè uomini e donne gareggino insieme. Tutte 'domande' che vanno prese come riflessioni sulle quali mi piacerebbe leggere i punti di vista altrui, perché ovviamente non mi conoscete e non sapete davvero come vada in bici... mi piacerebbe soprattutto che capitasse una donna che ami e pratichi AM/enduro e che si ricordi di com'era quando ha cominciato!
Poi, altra cosa. Da qualche giorno il mio compagno si è entusiasmato vedendo i filmati della Megavalanche in Alpes d'Huez. Li ho visti anch'io, gran bella gara, divertente, esaltante la partenza con la musica tecno ridicola, un vero evento. Ecco, lui proprio ieri mi ha chiesto: nel 2015 la facciamo? Terrore. Confusione. Tentazione. Ho paura di essere calpestata da bikers assatanati. Ho paura di non avere il livello tecnico minimo per non morire. Ho paura che i tratti esposti mi faranno andare in crisi di panico (ah, sì, non ho menzionato la mia paura dell'esposizione... c'è pure quella, nella vignetta!). Ho paura che le mie gambe non reggeranno fino all'arrivo. Ho paura che se mi faccio da parte e faccio passare gli assatanati poi mi sento un fallimento perché lo spirito di competizione non mi è estraneo, solo che nella MTB sono talmente indietro rispetto al resto del mondo che non l'ho mai manco messo in gioco, sono onesta. Ho paura di finire nel primo fosso e di distruggere le mie ossa da 38-enne e la mia bici tanto amata e upgradata con dedizione.
Ma secondo voi, il mio compagno è matto e non dovrebbe nemmeno propormelo, o sono io che la prendo troppo seriamente e invece "si può fare, si va per divertirsi"? Quanto tecnico è davvero il tracciato? Dai filmati della Go Pro si capisce relativamente poco, quando ti trovi davanti ad un gradone le cose si vedono con tutt'altra soggettiva...
Questi gli spunti per la chiacchierata - sottolineo che sono le tipiche "domande da donna", ovvero quelle in cui non c'è una risposta precisa ad un problema preciso, è più un "parlatene con me, che mi chiarisco le idee leggendo quelle altrui"...