volendo condividere il resoconto di una mia "dura" ascesa con quanti più amici forumendoli veneti (conosciuti in più occasioni ma dispersi in aree geografiche eterogenee) non ho trovato una discussione adatta allo scopo. Quindi, copiando il titolo dell'ottimo topic di Rik ho aperto questo (il mio primo) ed naturalmente inizio io con:
REPORT ALA-CASTELBERTO
Non ho mai percorso la salita di Sdruzzinà ed era una di quelle salite che prima o poi dovevo provare, la fama di esagerata mi attizzava non poco!
La giornata non è delle migliori, anzi, ti invoglia a restare a letto.
Decido di partire perchè, si sa, ogni lasciata è persa e, come mi ha insegnato lisabike dei BdB, bisogna saper apprezzare le avversità come un valore aggiunto e saper apprezzare il meteo che capita come una interessante diversificazione della natura.
Ahi! Cominciamo bene! La pendenza iniziale fa presupporre che sarà una "copada"...dopo un centinaio di metri vedo un sentiero che si inerpica sulla sinistra con l' indicazione m.ga lavacchione, hem, interessante, una discesa alternativa al solito 111, mah, vedremo! I pensieri, tutti positivi, mi girano vorticosamente nella mente come un mozzo di una bdc in discesa. Forse erano"ciacole" fatte da me per me visto che l'ascesa era, ahimè, in solitaria! Dopo poco la pendenza si fa più umana...come non detto, ottavo km, "cos'èlo quel muro davanti a mi?" "dov'èli i ciodi per atacarse con le imbragadure?"...quel muro non mi ha più abbandonato fino al quindicesimo km a Sega...devo decidermi a sostituire il 26 con il 22, l'età lo impone! Finalmente esco dalla nebbia.
Ancora una volta ho parlato troppo presto... alle Fittanze a malapena sò dove mi trovo e la temperatura sul computerino segna 2° centigradi...mangio una barretta e riprendo sollecitamente a pedalare...
voglio vedere il sole che il meteo mi ha assicurato! M.ga Lessinia...
finalmente vedo la luce e da lì a poco panorami impareggiabili, la temperatura sale rapidamente a 16°, mi cambio l'intimo e vado a trovare l'amica Wilma che ha preparato la polentina col monte fuso, sono tentato dai profumi che escono dal pentolone ma la salita non è finita ed a malincuore resisto alla tentazione...riprendo a salire
obiettivo castelberto...continuo con le ciacole: " che belo far AM, ma quanta fadiga, ma che belo!" "Varda che vista de là che ghe! saèlo quel là? èlo l'Altissimo de Nago?" " "Si xe proprio lu e de drìo ghe l'Adamelo ed el Brenta" "Che spetacolo!" "Varda se vede ben el sentiero che colega el Chierego al Telegrafo sul Baldo" "De là! de là! varda la Cadrega come la domina e piasse in là varda el Pasubio quanta neve che el ga, che belo anca quel dì con i ciclocialtroni sul Pasubio, che gente simpatica che i xe i majagati!" "Che belo, ma quanta fadiga, ma che belo!!!"
arrivato...26 km, non male!
Mi cambio, metto le protezioni, mangio una mela, sgonfio i tubeless, tolgo il propedal all'ammo e poi giù per il 111
Toh! un nuovo sentiero, il 112, ed anche questo scende ad Ala! proviamolo!...ahi! ahi! questa pazza voglia di provare sensazioni nuove!
Niente di buono purtroppo...il 112 dopo 1 ora arriva a collegarsi ad una via che scende dall'altezza di Podesteria che già provai qualche anno fa e che ricordo molto impervia e per nulla ciclabile...giro la ROMina e dopo un'altra ora arrivo all'incrocio con il 111...devo affrettarmi perchè il buio è alle porte! sono moooolto preoccupato! min_kia (scusate il francesismo ma il ricordo etneo è ancora recente) mi macano ancora 600/700 metri negativi da fare e già non vedo una min_kia...mi comincia a prendere il panico, che faccio? mi fermo ad aspettare l'alba quì nel bosco?e se poi arriva un orso?già ho avuto con il plantigredo un'incontro ravvicinato sul Baldo e mi sono c.....o adosso anche in quella occasione! e poi penso agli insegnamenti di Elena (lisabike) e faccio di questa avversità il valore aggiunto all'avventura ed aiutandomi con la luce del telefonino torno a tentoni passo dopo passo sano e salvo con, nonostante la disavventura finale, un sorriso stampato sul viso che va da "recia a recia"
il resto delle foto quì: http://picasaweb.google.com/1164762...oMTeCastelberto#slideshow/5536596357476763602
REPORT ALA-CASTELBERTO
Non ho mai percorso la salita di Sdruzzinà ed era una di quelle salite che prima o poi dovevo provare, la fama di esagerata mi attizzava non poco!
La giornata non è delle migliori, anzi, ti invoglia a restare a letto.
Decido di partire perchè, si sa, ogni lasciata è persa e, come mi ha insegnato lisabike dei BdB, bisogna saper apprezzare le avversità come un valore aggiunto e saper apprezzare il meteo che capita come una interessante diversificazione della natura.
Ahi! Cominciamo bene! La pendenza iniziale fa presupporre che sarà una "copada"...dopo un centinaio di metri vedo un sentiero che si inerpica sulla sinistra con l' indicazione m.ga lavacchione, hem, interessante, una discesa alternativa al solito 111, mah, vedremo! I pensieri, tutti positivi, mi girano vorticosamente nella mente come un mozzo di una bdc in discesa. Forse erano"ciacole" fatte da me per me visto che l'ascesa era, ahimè, in solitaria! Dopo poco la pendenza si fa più umana...come non detto, ottavo km, "cos'èlo quel muro davanti a mi?" "dov'èli i ciodi per atacarse con le imbragadure?"...quel muro non mi ha più abbandonato fino al quindicesimo km a Sega...devo decidermi a sostituire il 26 con il 22, l'età lo impone! Finalmente esco dalla nebbia.
Ancora una volta ho parlato troppo presto... alle Fittanze a malapena sò dove mi trovo e la temperatura sul computerino segna 2° centigradi...mangio una barretta e riprendo sollecitamente a pedalare...
voglio vedere il sole che il meteo mi ha assicurato! M.ga Lessinia...
finalmente vedo la luce e da lì a poco panorami impareggiabili, la temperatura sale rapidamente a 16°, mi cambio l'intimo e vado a trovare l'amica Wilma che ha preparato la polentina col monte fuso, sono tentato dai profumi che escono dal pentolone ma la salita non è finita ed a malincuore resisto alla tentazione...riprendo a salire
obiettivo castelberto...continuo con le ciacole: " che belo far AM, ma quanta fadiga, ma che belo!" "Varda che vista de là che ghe! saèlo quel là? èlo l'Altissimo de Nago?" " "Si xe proprio lu e de drìo ghe l'Adamelo ed el Brenta" "Che spetacolo!" "Varda se vede ben el sentiero che colega el Chierego al Telegrafo sul Baldo" "De là! de là! varda la Cadrega come la domina e piasse in là varda el Pasubio quanta neve che el ga, che belo anca quel dì con i ciclocialtroni sul Pasubio, che gente simpatica che i xe i majagati!" "Che belo, ma quanta fadiga, ma che belo!!!"
arrivato...26 km, non male!
Mi cambio, metto le protezioni, mangio una mela, sgonfio i tubeless, tolgo il propedal all'ammo e poi giù per il 111
Toh! un nuovo sentiero, il 112, ed anche questo scende ad Ala! proviamolo!...ahi! ahi! questa pazza voglia di provare sensazioni nuove!
Niente di buono purtroppo...il 112 dopo 1 ora arriva a collegarsi ad una via che scende dall'altezza di Podesteria che già provai qualche anno fa e che ricordo molto impervia e per nulla ciclabile...giro la ROMina e dopo un'altra ora arrivo all'incrocio con il 111...devo affrettarmi perchè il buio è alle porte! sono moooolto preoccupato! min_kia (scusate il francesismo ma il ricordo etneo è ancora recente) mi macano ancora 600/700 metri negativi da fare e già non vedo una min_kia...mi comincia a prendere il panico, che faccio? mi fermo ad aspettare l'alba quì nel bosco?e se poi arriva un orso?già ho avuto con il plantigredo un'incontro ravvicinato sul Baldo e mi sono c.....o adosso anche in quella occasione! e poi penso agli insegnamenti di Elena (lisabike) e faccio di questa avversità il valore aggiunto all'avventura ed aiutandomi con la luce del telefonino torno a tentoni passo dopo passo sano e salvo con, nonostante la disavventura finale, un sorriso stampato sul viso che va da "recia a recia"
il resto delle foto quì: http://picasaweb.google.com/1164762...oMTeCastelberto#slideshow/5536596357476763602