Non conosco quasi per nulla la Roveta ma giro parecchio sul Morello .... il discorso è sempre il solito, l'approccio che si ha verso la mtb, ovvero che tipo è il principiante e che indole ha.
Che si sia principianti o no, dipende dall'approccio mentale che si ha, generalmente innato nella persona: banalizzando un po' e non tenendo conto di chi ha un approccio "misto", io ci vedo tre grandi categorie:
a) chi cerca sempre "divertimento da adrenalina" quindi, secondo vari gradi di difficoltà dovuti ai limiti personali, vorrebbe comunque salti, percorsi più o meno tecnici e ripidi dove prendere velocità e mettere alla prova il "manico" (odio questo gergo, ma si fa per capirsi) e la bici; questo lo porti dove ti pare purchè sia uno capace di autocontrollo e non sia uno che si butta a palla in un ripidone senza alcuna consapevolezza delle proprie capacità.
b) l'approccio "naturalistico" (faccio parte di questo tipo di biker) cioè quelli per cui il "divertimento" e l'adrenalina contano poco o nulla, ma che cercano di stare più possibile nel bosco prediligendo l'esplorazione, si fanno senza alcuna vergogna anche lunghi tratti a piedi pur di provare vie mai fatte e sono contenti solo se ad ogni giro scoprono anche solo un breve tratto nuovo; per intenderci io giro in mtb ma mi fermo spesso se il posto mi piace; nello
zaino porto spesso anche un coltello da escursionismo e un seghetto pieghevole perchè, se mi gira, passo anche un'ora a godermi il bosco facendomi una specie di bivacco con un poncho che ho nello zaino... una sorta di "bushcrafting" leggero .... mi è capitato anche di mangiarmi un panino e farmi un caffè dopo aver acceso un piccolo fuoco in sicurezza se è permesso in quel periodo e in quell'area (nelle stagioni calde in molte aree è assolutamente vietato...). Ora qualcuno dirà che il mio è un approccio esagerato, e lo capisco... infatti il mio approccio è molto personale, pur nella categoria suddetta... non per nulla preferisco andar da solo perchè decido io sempre dove e come andare, se fermarmi, se proseguire, se esplorare, se divertirmi a tirar su un bivacco, se stendermi dieci minuti al sole, etc.... ma c'è un media di persone che ha il mio approccio pur senza fermarsi a bivaccare.
c) poi c'è quello che chiamo "biker urbano", cioè quello che usa la mtb solo perchè "è più comoda di una bici da corsa" ma ci gira principalmente su asfalto o al massimo su qualche sterratona o lungofiume, sempre ben dentro alla sua zona di comfort. Non lo critico.... capisco anche chi la vede così e capisco anche che effettivamente non c'è bici più comoda di una mtb se chi la usa fa giri brevi, che sia asfalto o sterro. Ma questo nel bosco non ce lo porti o, se ce lo porti una volta, non ci torna più....
Questo lungo e noioso preambolo per arrivare ad una conclusione personale: è ovvio che i primi due tipi,
che siano principianti o meno, non si faranno molti problemi a provare un sentiero, anche tecnico, mentre l'ultimo tipo non ci pensa nemmeno a buttarsi nel bosco, per paura, per eccesso di prudenza o per semplice disinteresse. E' altrettanto ovvio che quello che conta, è sempre la testa e la capacità di valutare il pericolo: se un principiante(appartenente alle prime due specie) ha una testa pensante e un minimo di istinto di autoconservazione, affronterà un sentiero tecnico con calma e fermandosi dove non se la sente ma si divertirà ugualmente anche per il solo fatto di essere stato nel bosco ed aver provato qualcosa di nuovo o aver fatto una nuova esperienza(compreso il fermarsi dove si vede il ripidone). La terza specie invece non la schiodi dall'asfalto/zona urbana, e parlo per esperienza personale con amici che non riesco a portare da anni neanche a fare un banale giretto sulla forestale Ceppeto-Scollini-Tedesco Morto.... L'importante è che quando si porta un principiante su un sentiero, non lo si molli indietro ma lo si aspetti dandogli consigli, non mettendogli pressione, suggerendogli di fare attenzione su un certo passaggio, consigliandogli anche di scendere a piedi, in sostanza adattando l'andatura e accompagnando la persona che ha meno tecnica mano a mano. E se si cammina tanto, è sempre esperienza.
Mi sono allungato... perdonatemi... ne scrivo uno ogni morte di papa....