Umbria All Mountain

tottero

Biker dantescus
Eccezionale impresa ragazzi, conto di porre rimedio alla grave mancanza quanto prima! :omertà:

Nel frattempo posto qualche fotazza per iniziare a colmare qualche altra grave lacuna...per ora la Dolomitica, il (gran) Paradiso può attendere! ;-)

Salita alle Cirelle
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Salita all'Ombrettola
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Giù dall'Ombrettola
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Volare nell'infinito

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Planata sui larici
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Spazio infinito
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Libertà d'Antersass
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Idrovolanti leggiadri

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Acque cristalline

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Stex Pitone Boè
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Panorama Scott
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Verso il muro di roccia
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Scendo Non Scendo?

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Ma sì!
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Tre Aviatori
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E un Barone!
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Val Lasties Magica!!!
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Dalla roccia ai dolci prati

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Un sentiero e una Montagna da sballo
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X l'album completo clicca qui:


Il Paradiso è in uscita.....:i-want-t::i-want-t::i-want-t:
 
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Castiglione del lago (PG)
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Nel mio girovagare tra i monti dell'Appennino erano miracolosamente :hahaha:rimasti fuori due monti non da poco, il Prado monte più alto della Toscana e il Cusna monte più alto dell'Appennino Reggiano quindi la lacuna andava assolutamente colmata e ieri insieme a Stefano Farkas la pratica è stata archiviata :smile:
Un sentito e dovuto ringraziamento lo devo a Lionmarck che mi ha messo in un piatto d'argento un giro strepitoso senza farmi tribbolare a cercare quello che poteva essere il meglio da fare li, poi dopo vista la mia malattia :hahaha: di spingismo e cicloaplinismo ho inserito una variante davvero cattiva, ovvero il Monte Cipolla con dei passaggi davvero proibitivi (fino a 2^) da fare con la bici al seguito tanto che non essendo preparati ad affrontarli con corde o altro materiale per smontare la bici e legarla allo zaino abbiamo dovuto desistere e così siamo saliti solo a piedi per po rigirare, comunque esperienza lo stesso bellissima.
Riguardo al giro va detto subito che i sentieri sono super flow anzi di più :smile: ma tutti rigororsamente single track sopraffini e spazzolati come mai visti in boschi da favola quindi molto divertenti e i crinali veramente panoramici quindi il posto merita alla grande.
Partiti dagli impianti di Rescadore/Febbio dopo aver lasciato un auto a Civago prendiamo la prima volta la seggiovia fino a quota 2000 sul Cai 607, la nebbia che minacciosamente mentre salivamo avvolgeva tutto miracolosamente in un attimo sparisce lasciando spazio ad una spettaccolare vista a 360 di tutto il meglio che c'è nella zona
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c'è però molta umidità e le apuane risultano un po offuscate
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il Prado, tra un po arriviamo :hahaha:
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dalla nebbia emerge il Cusna o "gigante" nostra prima meta di giornata
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prendiamo a destra e passando per il Sasso del Morto
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ci dirigiamo verso la Vetta del Cusna
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che raggiungiamo in un batter d'occhio, o quasi :hahaha:
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foto di rito
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e poi dalla vetta prima discesa di giornata per il 619/617 perpoi deviare bruscamente a sinistra e prendere un bel traverso non segnato che si riaggancia al 625 alle Presse
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una discesa lunghissima fino agli impianti passando per i sentieri 623-623A-619-609 ma la cosa che mi ha colpito di più è che è tutta ma proprio tutta discesa ci saranno si e no 5 mt. di dislivello :hahaha:.

Ancora impianti per la seconda volta, la mia cicciotta soffre di vertigini da sola :smile:
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salendo ancora nebbia in vista
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che ancora una volta si dissove magicamente arrivati in cima; questa volta prendiamo a sinistra per il Monte La Piella
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è veramente poca roba in salita, eccolo davanti a noi
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e da li giù fino al Passo di Lama Lite
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Ed eccoci alla mattata :hahaha:, la scalata al Monte Cipolla, prima parte ripidissima con tratti al limite del ribaltamento :hahaha:
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da sopra rende un po meglio l'idea :hahaha:
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poi una piccola sosta prima di affrontare il 1° tratto tosto con passaggi di 1^ e tratti esposti
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nonostante tutto in poco più di mezz'ora siamo in cima al Cipolla ripagati da questo bel panorama
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con il Lago Bargetana a fare bella mostra di se
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dal Cipolla piccola discesina ma lo scoglio più grande saranno quelle rocce che ci si parano li davanti :specc:
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Infatti arrivati scarpinando alla loro base ci dobbiamo arrendere ad un tratto con passaggi di 2^ molto ripido in cui bisogna prestare molta attenzione anche a piedi figuriamoci con la bici al seguito,se avessimo avuto una corda per tirare su le bici saremmo passati e allora dobbiamo accontentarci di farlo a piedi e mani :hahaha:
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il piccolo salto di roccia alla sinistra :hahaha:
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Comunque Prado conquistato, quando si dice andarsele a cercare, infatti ecco la via comodissima per salire :smile:
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Da qualche parte però bisogna scendere e ritornati alle bike troviamo un bel mirtillo track :hahaha: che ci fa riscendere al Lago Bargetana
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Per giunta ci si mette anche la sfiga e sulla variante tecnica che dal Lago Bargetana ritorna allo stradone Stefano prende una grossa botta al cambio che non si rompe solo per miracolo e allora siamo costretti a mutilare il giro senza però comprometterne la bellezza. Infatti torniamo a Lama Lite eancora single track sopraffino perisentieri 631-605c e 605 fino alla segheria dell'Abetina Reale
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Da li forestale tranquilla fino a poco prima del Passo delle Forbici e discesa finale per altro single track spaziale fino a Civago per il 603.
In definitiva 800 mt di dislivello in salita ma oltre 2000 in discesa, bello veramente da tornare per fare altre cose interessantissime viste durante il giro.

E anche per stavolta è tutto

tutte lefoto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741851.100004222636153&type=1&l=abbd806cad

e la traccia gps avendo cura di togliere il tratto del Cipolla :hahaha:o se vi manca qualche rotella come a noi :hahaha: e volete andare attrezzatevi a dovere
 

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Verciano -Lu-
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Nel mio girovagare tra i monti dell'Appennino erano miracolosamente :hahaha:rimasti fuori due monti non da poco, il Prado monte più alto della Toscana e il Cusna monte più alto dell'Appennino Reggiano quindi la lacuna andava assolutamente colmata e ieri insieme a Stefano Farkas la pratica è stata archiviata :smile:
Un sentito e dovuto ringraziamento lo devo a Lionmarck che mi ha messo in un piatto d'argento un giro strepitoso senza farmi tribbolare a cercare quello che poteva essere il meglio da fare li, poi dopo vista la mia malattia :hahaha: di spingismo e cicloaplinismo ho inserito una variante davvero cattiva, ovvero il Monte Cipolla con dei passaggi davvero proibitivi (fino a 2^) da fare con la bici al seguito tanto che non essendo preparati ad affrontarli con corde o altro materiale per smontare la bici e legarla allo zaino abbiamo dovuto desistere e così siamo saliti solo a piedi per po rigirare, comunque esperienza lo stesso bellissima.
Riguardo al giro va detto subito che i sentieri sono super flow anzi di più :smile: ma tutti rigororsamente single track sopraffini e spazzolati come mai visti in boschi da favola quindi molto divertenti e i crinali veramente panoramici quindi il posto merita alla grande.
Partiti dagli impianti di Rescadore/Febbio dopo aver lasciato un auto a Civago prendiamo la prima volta la seggiovia fino a quota 2000 sul Cai 607, la nebbia che minacciosamente mentre salivamo avvolgeva tutto miracolosamente in un attimo sparisce lasciando spazio ad una spettaccolare vista a 360 di tutto il meglio che c'è nella zona

Non ci siamo beccati x poco (ero sul Prado alle 13,30).
La zona ,con meteo buono come ieri ,è comunque notevole.
Io ho fatto il crinale in direzione ovest dal Prado passando dal Monte Castellino
Monte Ravandaia Monte Porraie e Monte Soraggio

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stefanoscott

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Giornatona ieri sui Monti Ernici con un giro consigliatissimo solamente agli amanti del portage duro ed estremo ma con la discesa finale del sentiero 624 che gli amanti dei sentieri tecnici e trialistici non possono farsi mancare nel loro palmares.
Lasciata un auto a Sora con l'altra andiamo a Collepiano da dove parte il giro, la giornata è bellissima ma non sarà così fino alla fine
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il nostro primo obiettivo di giornata sarà risalire la bellissima valle di Sambucito tramite il sentiero 628 che porta all'omonimo rifugio
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e per salire c'è una comodissima anche se un po penduta forestale che il barone si pappa tutta d'un fiato :hahaha:
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oddio un po di fiato forse ce l'ha lasciato :smile:
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il panorama sui monti circostanti è comunque notevole
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dopo 500 metri di dislivello pedalati (che saranno anche gli unici :hahaha:) arriviamo così al rifugio Sambucito
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posto davvero suggestivo con la natura a farla da padrone
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arrivato li visto che da qui in poi non si pedalerà più, il Barone decide di parcheggiare il motore della sua bici elettrica :smile::smile:
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Dal Rifugio Sambucito al Serra Alta saranno 900 mt di durissimo portage tutto nel bosco veramente bello ma da affrontare solo se amanti del genere altrimenti potresti mandarmi a quel paese :hahaha::hahaha: e la prima parte fino al valico del linguaggio della Forca con pendenze davvero notevoli da far venire l'ernia come alle piante :smile:
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intanto il tempo è cambiato e al valico veniamo accolti da pioggia e vento
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meglio quindi rientrare nel bosco almeno aabbiamo l'ombrello naturale :hahaha:
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anche se questo tratto è davvero ostico in quanto il sentiero è molto stretto e con tante rocce e proseguire con la bici in spalla risulta particolarmente difficoltoso
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ma poi il sentiero si addolcisce e si riesce anche a pedalare :smile:
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fino a risbucare alla forestale che porta a Monna di Rosa
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ma perchè pedalare non sia mai :hahaha: pochi metri in sella e via ancora durissimo portage finale fino a Serra Alta 400 metri davvero duri sotto l'acqua e la nebbia che intanto si è abbassata fortuna che i sentieri sono tutti segnati benissimo :cucù:
a Serra Alta terminano le nostre fatiche ed è ora di staccare il biglietto per le giostre :hahaha: e che biglietto di prima classe una discesa veramente eccezionale da 5 stellette superior con molti tratti tecnici lenti trialistici, un must per chi ama il genere.
La prima parte a Faggio Rotondo è anche molto freeride e si può scegliere a piacimento la propria traiettoria
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intanto ha smesso di piovere ma il sentiero è fradicio, giornata ideale per le mie ruote ciccione che in queste condizioni e con pressione a 0.6 :hahaha:danno il meglio di se e sembra di scendere con l'asciutto, goduria pura :cucù:
le rocce bagnate creano invece qualche problema alle ruote normali ma il barone riesce a domarle ugualmente
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poi entrati nel fosso diventa più lineare ma sempre eccezionale
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peccato solamente che alcuni piccoli tratti sono stati infestati dai rovi e ci costringono a smacchiare un po ma sono tratti molto corti per fortuna anche se sono da fare a piedi e con il macete a portata di mano :smile:
ma vengono subito ripagati da passaggi su roccia da urlo
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due ore di discesa senza mai allentare la tensione
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in un ambiente davvero notevole
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Solo da quota 600 fino a Sora possiamo rilassarci su divertente e filante single track che però causa la pioggia e le piante bagnatissime che si sono abbassate diventa uno smacchia/bagno track :smile: e sbuchiamo infine al Convento dei Passionisti dove finisce la discesa.

Alla fine giro duro perchè in soli 21 km abbiamo fatto quasi 1400 mt di dislivello ma il 624 diverrà sicuramente una discesa da fare almeno una volta all'anno consigliata soprattutto in inverno perchè oltre ad essere esposto a sud è quasi tutta roccia che tiene anche se bagnata.

E anche per stavolta è tutto
Tutte le foto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741854.100004222636153&type=1&l=c2a3d4b3f2


e la traccia gps (se la scaricate tente presente quanto detto sopra prima di mandarmi a quel paese :smile::smile:)
 

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stefanoscott

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Avevo una grossa fissa per questo posto dopo che c'ero stato a settembre e l'uscita di ieri non ha fatto altro che rafforzare al massimo questa mia convinzione il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise è un posto stupefacente sia per la bellezza dei luoghi, la fauna che si può ammirare e i trail tutti curatissimi e ben segnati e il massimo che si può chiedere per chi ama i natural trail e non costruiti dall'uomo. Vi invito caldamente a scaricare la traccia di questo giro in quanto, cosa non da poco per la zona data la sua confromazione, permette di poter effettuare due discese in un giro solo con un dislivello medio (1700) anche se è bene subito precisarlo, di pedalato c'è poco (solo 200 mt di dislivello) anche se il portage non è impegnativo ma abbastanza tranquillo.
Partiti dal valico di Barrea imbocchiamo il sentiero K3 che molto tranquillamente e con pochissimo dislivello ci proietta subito dentro il famoso bosco delle fate e delle fiabe
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Il Rio Torto corre placidamente a sinistra del sentiero e la sensazione di pace e tranquillità è il primo sentimento che ci assale di fronte a cotanta bellezza, non oso immaginare come possa essere quando si colorerà tutto di marrone :il-saggi:
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Arrivati sul ponte dove c'è l'incrocio col sentiero L2 lo stradone finisce
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e la goduria diventa massima entrando nella Valle Porcile
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ancora si pedala bene anche se qualche rampetta mette in tiro la ganba di Violator :hahaha:
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e infatti poco dopo lasciamo il K3 per entrare in un single track non segnato che ci porterà alla Grotta dello Schievo
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ancora si pedala ma sono gli ultimi sussulti :hahaha:
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come volevasi dimostrare :smile:
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purtroppo arrivati alla grotta dello Schievo l'amara sorpresa che non c'è acqua, peccato proprio perchè le foto viste erano bellissime con l'acqua che sgorgava dalla roccia
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va be non resta che consolarci pedalando in un posto stupendo
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rientrati dopo la divagazione grotta sul K3 il sentiero torna bello largo ma la pedalabilità è compromessa dai numerosi sassi e rami presenti sul sentiero
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ma poi come magicamente il sentiero si ristringe nuovamente e ritorna single track e che single non per niente stiamoi entrando nella Selva bella e mai nome fu più appropiato, single track sopraffino tutto pedalato e pulitissimo un vero spettacolo
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a 1720 dopo 600 metri di dislivello di salita è giunta l'ora di cominciare un po a scendere e il K5 che va al Lago Vivo e che si ricollega al K4 ci fa subito capire che oggi sarà una bella giornata in fatto di discese
quello che rimane del lago Vivo :hahaha:ma d'altronde si chiama proprio perchè sparisce e ritorna in base alla piovosità
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il posto comunqne è da togliere il fiato un altopiano stupendo
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con intorno i giganti della zona, il Petroso in primis
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ma è ora di fare sul serio indossati gli scafandri :smile: eccola la discesa K4 del Vallone dell'Inferno ma che inferno questo è paradiso per le nostre bike :hahaha:, un single track superlativo molto ma molto tecnico ma sempre fattibile per gli amanti del genere, tutto rocce e tornanti, passaggi trialistici e chi più ne ha più ne metta e per di più bagnatissimo e viscidissimo un bijou per chi ha i rotoni come me :smile::smile:
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il Barone e Violator con le loro ruotine da passeggino :smile::smile: devono fare veramente gli straordinari per rimanere in sella
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più che K4 andrebbe rinominato Rock garden 4 cioè rock garden alla quartupla :smile::smile:
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sempre in equilibro tra le rocce
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i momenti di respiro sono veramente ridotti al lumicino
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il flow finale (sono 50 metri prima di risbucare sullo stradone :smile::smile:)
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appagati al massimo risbuchiamo sul K6 poco prima della Sorgente delle Donne. Da li stradone tranquillo fino alla Sorgente Iannaghera con una bella vista sul Lago di Barrea
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ma lo stradone dura poco, oggi è giornata di single track anche in salita e che sentiero
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parliamo della Valle Iannaghera che raggiungiamo dopo aver attraversato un ponticello
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che nella parte bassa risulta anche abbastanza pedalabile in quanto le pendenze sono molto lievi ma serve certo gamba :smile:
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qui incontriamo Sblinky e il Cinghiale anche loro da queste parti e dopo una piacevole conversazione e finalmente la conoscenza personale e non più virtuale di quest'ultimo riprendiamo il nostro cammino e salendo capiamo anche perchè avevano fatto questo sentiero in discesa e non in salita come noi :hahaha:
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l'ambiente è sublime, il Petroso è li sembra a due passi
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e fino allo svalico di Forca Resuni è davvero un portage molto ma molto remunerativo come direbbe proprio Sblinky :smile::smile:
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eccoci, Violator trasfigurato a Forca Resuni
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e il Barone con dietro tutta la Valle Iannaghera, messa in cantiere per rifarla in discesa :celopiùg:
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il rifugio di Forca Resuni gran bel posto da passarci una giornata in contemplazione
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da qui la scellerata :hahaha: idea di salire a Monte Capraro in quanto il Barone deve festeggiare il suo 200esimo 2.000 ed ha portato con se anche gli striscioni :smile: e quindi come non accontentarlo ?
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la salita è durissima ma si sale bene poi guadagnata la cresta
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cominciano i problemi ma d'altronde se un monte si chiama Capraro cosa volevi trovare uno stradone per salire ? :smile::smile:
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per la cresta salgono solo i Camosci :smile: che qui abbondano e allora proviamo ad aggirarlo passando da sotto facendo kolta attenzione a dove mettiamo i piedi perchè sotto c'è un bel salto da fare :smile:
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poi per guadagnare la vetta dobbiamo procedere mani e piedi a terra e con la bici sopra le spalle sperando che le suole in vibram facciano il loro dovere :smile: i camosci da sopra ci guardano scuotendo la testa :smile:
e finalmente eccola sta caxxo di vetta, nel frattempo è sceso anche il nebbione :arrabbiat:
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i camosci se ne vanno li abbiamo lasciati senza parole :smile:
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tutto sto bucio di culo assurdo per questo :smile:
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va be dai un applauso e una stretta di mano se la merita comunque, conquistare 200 vette appenniniche oltre i duemila metri tra bici e a piedi non è uno scherzo e bravo Stefano o-oo-o
ma comincia a farsi tardi e la visibilità è quasi azzerata è ora di scendere
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quasi con più tribbolazione che a salire riusciamo a riconquistare il sentiero sotto e dopo l'ultima asperità arrivare a Passo Cavuto è ora di staccare il biglietto per la discesa di Valle delle Rose, superlativa veramente
prima parte incazzatissima con tornanti stretti e su fondo smosso
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ma il posto è anche qesto da togliere il fiato con il Monte Sterpi d'Alto che sembra messo li apposta per far godere i nostri occhi
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una sosta ogni tanto è d'obbligo un posto così non si vede tutti i giorni
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poi entrati nel bosco cominciano veramente ler giostre sembra di stare in un calcioinculo :smile: il sentiero si fa flow ma divertentissimo e tutto spazzolato a dovere Violator va in estasi e sparisce dai nostri occhi lo ritroviamo più avanti quasi in fodno fermo in contemplazione come se avesse visto un extraterrestre :smile::smile:
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dire che è una bella discesa è veramente riduttivo, il finale poi è nel greto di un fosso con tutti ciottoloni che solo i rotoni riescono a passare indenni :smile:

Alla fine quasi 1700 mt di dislivello ma che non ci hanno stancato più di tanto grazie al divertimento del giro, vi invito caldamente a scaricare la traccia e andare ad ottobre quando sarà tutto colorato a fare questo giro, eccetto naturalmente il Monte Capraro, rimarrete più che soddisfatti :celopiùg::celopiùg:
e con un sentito e sincero ringraziamento ad Armando o-oper le sue preziose tracce e consigli dai quali mi sono ispirato per confezionare questo giro vi dico che anche per stavolta è tutto.

tutte le foto qui:
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e la traccia Gps
 

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violator

Biker ultra
13/4/08
666
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into the wild
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Bike
Enduro Comp 650b
Povero SteScott..è l'unico che tiene vivo questa discussione sul forum...fattene regalare una da mtb-mag![emoji12] [emoji12] [emoji12]

Grazie Ste, gran bel giro e grande discesona come solo l'Appennino riesce a regalare...io e la bici ne sentivamo proprio la mancanza[emoji7] [emoji7] [emoji7] [emoji7]
 

stefanoscott

Biker dantescus
6/5/10
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Castiglione del lago (PG)
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Forse il giro più spettacolare in zona Velino tenendo conto della bellezza dei posti visti, della panoramicità, delle creste fatte e della bellezza della discesa.
Tutto questo in zona Velino e partendo da Forme da dove preso l'unico pezzo di asfalto che porta a Ovindoli pedaliamo piacevolmente fino a Capo la Maina da dove parte lo sterratone che in circa due ore e 1200 metri di dislivello di cui 1000 pedalati ci porterà al primo duemila di giornata il Monte Magnola
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la sterrata è tranquilla e solo pochi tratti presentano delle pendenze degne di nota ma basta avere la gamba di Armando :hahaha:e anche queste si superano con estrema facilità
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a metà salita il tempo sembra volerci respingere e comincia a piovere ma sarà solo un fuoco di paglia :smile:
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infatti dopo 10 minuti tutto si riapre e alla fine verrà fuori anche una bella giornata
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e per dei più arrivati a quota 1900 lo spettacolo che ci si para davanti è di quelli da lasciare a bocca aperta con il Cafornia e il Velino immerso tra le nubi e colorato di rosso
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Arrivati a quota 2000 sempre pedalando cosa non da poco abbandoniamo lo stradone per salire dolcemente alla cresta del Magnola in facilissimo spingismo
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anzi si riesce addirittura anche a pedalare
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riusciamo poi ad intercettare un single track che ci farà guadagnare la cresta e la vetta del Magnola pedalando, primo 2000 conquistato
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dalla cresta ci tuffiamo sul vallone di Ovindoli per una prima breve discesa
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e tutto intorno cime imponenti siamo in un mare di roccia
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ma lo show è solo all'inizio in quanto ad un certo punto intercettiamo un single track a mezza costa strepitoso, tutto pedalato in leggera salita ma tecnico al punto giusto per divertirsi in sella
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ma le creste incombono ed arrivati al Vado di Roscia Grande è ora dello spingismo fino al secondo 2000 di Cima della Cerasa
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sullo sfondo la stupenda valle Genzana
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e poi la lunga scorribanda per l'infinita cresta del costone della Cerasa
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anche qui tutto su sentiero a mezza costa tutto pedalato e tecnico al punto giusto
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un lunghissimo traverso che ti fa faticare come se fossi in salita ma di eccezionale bellezza in quanto tecnico
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la cresta è veramente lunga e molto vallonata anche se ci sono diverse pezzi a favore come quella che scende al Vado di Castellaneta
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dal Vado la parte più dura delle creste ovvero la salita al Capo di Pezza che decideiamo di non fare ma di tagliare sotto per alleviare la salita ma i risultati non hanno dato gli esiti sperati :smile:
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poi la durissima ascesa al Punta Trieste terzo 2000 di giornata nonchè con i suoi 2230 mt cima Coppi del giro
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foto di rito
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la visuale comunque è a 360 gradi qui c'è da sprecarci un rullino fotografico :smile:
Punta Trento davanti a noi ci aspetta implacabile
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la via di discesa :smile::smile:
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la discesa da Punta Trieste si rivela breve ma ostica e tecnica con alcuni passaggi delicati a causa del baratro dalle parti
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ma le fatiche non sono ancora finite c'è l'ultimo strappo per Punta Trento
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dxove le cose si fanno serie per davvero
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mancano solo 20 mt di dislivello per arrivare proprio alla cima di Punta Trento ma decidiamo che per questa volta siamo a posto così :smile: tanto la visuale è la stessa e che visuale
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ora ci attende un discesone di 1200 mt di dislivello nell'ambiente più suggestivo di tutta la zona con due valli superlative come quella del Bicchero e Majelama
ma andiamo per ordine valle del Bicchero ovvero sentiero 8
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discesa tutta in sella eccetto un primo pezzino dove i pietroni caduti dall'alto hanno reso il sentiero impraticabile ma è veramente poca roba
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ambiente super ogni tanto è bene fermarsi ad osservare tutto sto popò di roba
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raramente si trovano dei sentieri inseriti in simili contesti, giudicate voi dalle foto
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il sentiero ha pochi tratti flow e i sassi lo fanno da padrone
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e poi la Valle Majelama qui è solo sassi :smile:la pendenza non è molta e bisogna galleggiarci sopra pena l'impuntamento o la caduta
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e l'ambiente è ancora più suggestivo
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ma oramai è fatta e dopo 8 ore e mezza e 1600 mt. di dislivello siamo di nuovo a Forme.

Tutte le foto qui:
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e la traccia Gps
 

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Ducaticorse

Biker novus
13/11/16
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Salve a tutti vorrei fare salire in cima al monte amaro e precisamente al bivacco Mario pelino dal 18/11/2016 in poi al priumo weekend buoni c'è qualcuno che è intenzionato ad accompagnarmi? Gel ne sarei infinitamente grato !
 

monster74

Biker assatanatus
7/10/06
3.175
80
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Montemarciano (AN)
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Specialized SJ FSR Evo '15, Fantic XF1 180, Specialized Diverge carbon '19
Salve a tutti vorrei fare salire in cima al monte amaro e precisamente al bivacco Mario pelino dal 18/11/2016 in poi al priumo weekend buoni c'è qualcuno che è intenzionato ad accompagnarmi? Gel ne sarei infinitamente grato !

bravo, facciamo "IN POI", tipo a maggio
 

lumerennù

Biker forumensus
14/4/05
2.116
391
0
57
San Severino Marche (MC)
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Norco Range - Mondraker Crafty RR
ciao grande!!!
sci oh, ancora campo... e dopo 5 anni di alpinismo e arrampicata sono ritornato al vecchio amore... avevo proprio bisogno di staccare

da fb mi sono cancellato. pisolo non c'è più nel forum?

tò, lu cingolà.... Ogni tanto te penso ma me sò perso il tuo numero e manco me ricordo come te chiami...... solo che fatigavi in un supermercato..
E' una vita che non vado più a Cingoli, se ricominci a girare fatti sentier sul topic di Marche all mountain.
Ciao
 

Classifica mensile dislivello positivo