Sinceramente pensare che avere giorni no fosse solo colpa della mia testa mi ha portato alla illusione di credere che fosse qualcosa che posso controllare, dimenticando di ascoltare il mio corpo, e questo mi ha portato solo conseguenze negative: quando vai troppo oltre i tuoi limiti fisici e mentali del momento le conseguenze si pagano tutte. Oggi, con molti più problemi di salute di allora nonostante i pochissimi anni intercorsi, i giorni no sono più che i giorni buoni. Nonostante questo vado in bici molto di più ora che allora e mi godo ogni km. semplicemente ho imparato che non possiamo superare noi stessi ogni giorno. ho imparato a perdere, a prendere le cose come vengono, dando il meglio che posso in quel momento, incurante del fatto che magari sia al massimo l’1% di quello che sono riuscito a fare due giorni prima. Oggi va così e questo è il meglio che riesco a fare, fin qui posso arrivare e basta così. Cercare di andare oltre oggi è solo stupidità, inutile chiedere a se stessi quello che non si può dare. E in questo ho scoperto il vero senso dell’andare in bici per hobby. Non è tanto che posso farlo quando ne ho voglia, è soprattutto che non sono obbligato a farlo se non me la sento. È che non devo cercare di battere il mio PR su quel segmento o avere il KOM per essere felice, mi basta solo sentirmi bene in sella, senza aspettative di risultato. E nei giorni no mi basta andare e tornare dal lavoro in bici, oppure se sono uscito per un giro me la prendo comoda, accorcio, adatto il giro momento per momento a seconda delle mie condizioni. Alla fine la vita è più simile a una corsa a tappe che non a una classica di un giorno, bisogna sapersi gestire.