Una settimana in mountain bike nei dintorni di Merano - quarto giorno

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Questa mattina mi sono svegliato piuttosto presto, non riuscivo più a dormire. Mi succede spesso quando sono molto stanco, invece di dormire di più, dormo di meno. Apro la finestra e guardo le montagne. Tutto bianco. Accidenti, le previsioni avevano dato neve infatti, ma non credevo che ne facesse cosi tanta questa notte. In più c’è vento e se ce n’è qua in città, solitamente in montagna è molto più forte. Devo cambiare ancora programma, prendere la funivia e andare oltre i 2000 metri oggi è improponibile. Scelgo di portarli ai masi della Muta, un itinerario classico subito sopra la città e riparato dal vento, 1000 metri di dislivello piuttosto ripidi in salita e con una discesa molto impegnativa. Li avviso del cambiamento di programma, non mi sembrano proprio felici, ma con il vento che tira oggi non c’erano altre soluzioni. Partiamo. La prima parte è una bella salita comoda e molto panoramica che arriva a castel Tirolo.

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Pausa per goderci il panorama della città dall’alto

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e riprendiamo a pedalare, ora la strada si impenna e diventa sterrata,

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si fatica non poco e le pause diventano perciò più frequenti. Adesso un tratto in asfalto molto ripido, lo superiamo e all’inizio della forestale meritata pausa. Indico lassù in alto il maso dove dobbiamo arrivare, gli amici sono un po’ preoccupati e mi chiedono se la strada continuerà ancora con questi strappi. Li rassicuro dicendo che la forestale sale più regolare, omettendo però che è un regolare piuttosto ripido. Ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare. Riprendiamo a salire, la pendenza non molla e ormai sono rassegnati, bisogna pedalare duramente. Adesso facciamo una pausa frutta, chi mangia una banana, chi una mela, tentando di riprendere un po’ di forze. Ripartiamo, siamo all’ultimo tornante, si sale lentamente ma si sale, arriviamo al primo maso, la strada spiana un po’, ancora qualche centinaio di metri e siamo arrivati. Eccoci finalmente alla fine della strada, cerchiamo un posto un po’ riparato dal vento per cambiarci e poter scendere asciutti. Guardiamo la montagna di fronte, dove saremmo dovuti salire oggi, è tutto bianco e il forte vento solleva enormi nuvoloni di neve polverosa. Abbiamo fatto proprio bene a non andare fino a lassù, oggi rischiavamo di farci portare via dalle folate gelide.
Cominciamo la discesa,

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preferiamo entrare il prima possibile nel bosco in modo da essere più riparati e poterci fermare a mangiare il nostro panino.

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Una bella panchina lungo il sentiero è il posto ideale, mangiamo e ci riposiamo prima della discesa, anche perché li avverto che questo è uno dei sentieri più impegnativi della zona. Qualche battuta, un bisognino, guardiamo il panorama e dopo un po’ ci buttiamo in discesa.

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Come la salita non lasciava respirare, anche la discesa fa lo stesso effetto: lenta, tecnica, stetti tornanti e grossi gradoni da superare, la concentrazione deve rimanere sempre alta.

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Poi tratti molto ripidi e ancora gradoni e radici.

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Anche in discesa perciò numerose soste, però vedo che il divertimento non manca, anche se Fabio scende un po’ di conserva, si è stancato molto in salita e adesso non riesce a godersi in pieno la discesa.

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Arriviamo alla fine del primo sentiero, un breve tratto di raccordo e inizia un sentiero breve ma con tanti tornanti molto stretti,

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che solo chi conosce alla perfezione la tecnica del nose press può cercare di concludere. Inoltre inizia con una scalinata in pietra ripidissima, adesso la faccio senza problemi, ma mi ricordo che l’ho guardata per quasi tre anni senza avere il coraggio di affrontarla. Anche loro, infatti, preferiscono scendere a piedi e fanno bene, sono in ferie e sarebbe un peccato farsi male e dover rinunciare alle prossime uscite.
Continuiamo poi con una scalinata in legno, che questa volta chiudono tutti e poi, tornanti su tornanti,

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il sentiero arriva proprio sopra castel Tirolo

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Ancora un breve tratto di raccordo e comincia l’ultimo sentiero, anche questo molto “arrabbiato”.
Cominciamo anche qui con una ripida scalinata da prendere con calma per non finire nel ruscello sottostante,

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e poi vari passaggi impegnativi ma anche divertenti nel bosco, e poi ancora lastricato irregolare.

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Per fortuna le nostre bici enduro ci aiutano ad ammortizzare le notevoli asperità, ma l’impegno e la fatica sono sempre alti. E c’è chi dice che in discesa ci si riposa! Riusciamo ad arrivare in fondo anche a questo sentiero senza danni ma piuttosto stanchi, adesso ci manca solo un ultimo sentierino fino al limite della città, ma questa volta è bello scorrevole e veloce e finalmente possiamo scatenare i nostri cavalli d’acciaio. Siamo in fondo, stanchi ma felici e soddisfatti per l’impresa, oggi è stata dura sia la salita che la discesa. Le previsioni per domani sono buone, bel tempo e vento in diminuzione, perciò risparmieremo un bel po’ di dislivello prendendo la funivia di Merano 2000 per effettuare il giro “clou” della settimana, il sentiero europeo di Avelengo.
 

spiri

Biker paradisiacus
17/4/10
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treviglio
sites.google.com
Bike
liberazione, ettore, la meravigliosa, celestina
oggi li hai messi alla prova i ragazzi ...
bravissimi tutti e 4!! complimenti.
"E c’è chi dice che in discesa ci si riposa!" ti stanchi il doppio .... lavori con tutto il corpo!
 

bagniiiiiiino

Biker urlandum
28/1/11
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capranica
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venderei mia madre per avere le gambe e la tecnica per poterti chiedere di farmi da guida per una settimana:smile::smile:

Very compliment davvero e grazie sempre per condividere con noi la tua vita:celopiùg::celopiùg::celopiùg:
 

ChefMauro

Biker tremendus
10/4/09
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Chialvetta!!!
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Non so quando hai fatto questo giro, ma da voi l'inverno non ne vuole sapere di finire, però mi sembra che ti stai tenendo in allenamento per essere subito pronto, non appena esce il sole, per tornare sulle vette più alte.
 
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