Bicicletta libera in contromano
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Nel cuore di Notting Hill, qualche mese fa, le telecamere inquadrarono impietosamente un illustre residente del quartiere mentre con la sua bicicletta inforcava contromano Dawson Place. David Cameron, il leader dei conservatori, abita lì vicino e ogni mattina sale in sella e vola verso Westminster. Nessuna scorta, una pedalata veloce, caschetto in testa. David Cameron ha solo un vizio: prende i sensi unici dalla parte sbagliata.
Quel giorno, colto in flagrante si scusò e pagò la multa. Le regole sono rigide e dare il cattivo esempio non è proprio una bel modo di presentarsi per chi aspira a Downing Street. Si cosparse, dunque, il capo di cenere: So che obbedire alle leggi del traffico è importante, chiedo scusa.
In tanti applaudirono David Cameron. A destra e a sinistra. Ma non perché aveva riconosciuto lerrore: era un atto dovuto. Quanto, piuttosto, per la marachella di cui si era reso responsabile, rivelatrice di un istinto che i centomila ciclisti londinesi condividono: linsofferenza per lo strapotere dellauto, un sentimento che si manifesta in una crescente indisciplina al manubrio.
Linfrazione di Notting Hill è stata la classica ultima goccia: se anche David Cameron si fa beffe della segnaletica che impedisce laccesso in determinate direzioni, ciò significa che il vaso è colmo. Domanda: come venire incontro ai poveri ciclisti che si avventurano negli slalom in mezzo a colonne di macchine e di double-decker, sfidando pericoli e gas? Come incentivare l'uso delle due ruote? Come convincere i londinesi che con la bici si arriva prima in ufficio?
Semplice. Londra vara un progetto pilota che per ora si limiterà al Royal Borough di Kensington e Chelsea ma che i responsabili della circolazione hanno tutta lintenzione di estendere allintera capitale, con la benedizione del ministero dei trasport. Se funzionerà, addirittura, potrebbe essere introdotto anche in altre città britanniche.
Si tratta di una piccola rivoluzione: ai ciclisti sarà consentito di risalire contromano le vie a senso unico. Non dovranno più temere di incorrere nelle sanzioni. I cartelli del senso vietato saranno ritoccati con laggiunta eccetto che per i ciclisti. Il messaggio è chiaro: chi usa la bicicletta non va punito ma premiato. Libertà nella giungla.
Resta da risolvere bun problema, quello dellincolumità. Pedalare in senso vietato è pericoloso, come evitare gli incidenti? Il Cyclists Touring Club ha una proposta pronta: limitare la velocità delle macchine a 20 chilometri allora nelle strade di Kensington e di Chelsea interessate al progetto.
Entusiasta il sindaco Boris Johnson, un ciclista professionista. Investito in maggio da un camion non ha desistito nella sua battaglia antitraffico e antiauto. Anzi. Per lui è diventata una questione di principio.
Un buon segnale: a Londra la lobby dei centomila ciclisti conta sempre di più
Tratto da "Il Corriere della Sera"
http://bigben.corriere.it/2009/09/bicicletta_libera_in_controman.html
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Nel cuore di Notting Hill, qualche mese fa, le telecamere inquadrarono impietosamente un illustre residente del quartiere mentre con la sua bicicletta inforcava contromano Dawson Place. David Cameron, il leader dei conservatori, abita lì vicino e ogni mattina sale in sella e vola verso Westminster. Nessuna scorta, una pedalata veloce, caschetto in testa. David Cameron ha solo un vizio: prende i sensi unici dalla parte sbagliata.
Quel giorno, colto in flagrante si scusò e pagò la multa. Le regole sono rigide e dare il cattivo esempio non è proprio una bel modo di presentarsi per chi aspira a Downing Street. Si cosparse, dunque, il capo di cenere: So che obbedire alle leggi del traffico è importante, chiedo scusa.
In tanti applaudirono David Cameron. A destra e a sinistra. Ma non perché aveva riconosciuto lerrore: era un atto dovuto. Quanto, piuttosto, per la marachella di cui si era reso responsabile, rivelatrice di un istinto che i centomila ciclisti londinesi condividono: linsofferenza per lo strapotere dellauto, un sentimento che si manifesta in una crescente indisciplina al manubrio.
Linfrazione di Notting Hill è stata la classica ultima goccia: se anche David Cameron si fa beffe della segnaletica che impedisce laccesso in determinate direzioni, ciò significa che il vaso è colmo. Domanda: come venire incontro ai poveri ciclisti che si avventurano negli slalom in mezzo a colonne di macchine e di double-decker, sfidando pericoli e gas? Come incentivare l'uso delle due ruote? Come convincere i londinesi che con la bici si arriva prima in ufficio?
Semplice. Londra vara un progetto pilota che per ora si limiterà al Royal Borough di Kensington e Chelsea ma che i responsabili della circolazione hanno tutta lintenzione di estendere allintera capitale, con la benedizione del ministero dei trasport. Se funzionerà, addirittura, potrebbe essere introdotto anche in altre città britanniche.
Si tratta di una piccola rivoluzione: ai ciclisti sarà consentito di risalire contromano le vie a senso unico. Non dovranno più temere di incorrere nelle sanzioni. I cartelli del senso vietato saranno ritoccati con laggiunta eccetto che per i ciclisti. Il messaggio è chiaro: chi usa la bicicletta non va punito ma premiato. Libertà nella giungla.
Resta da risolvere bun problema, quello dellincolumità. Pedalare in senso vietato è pericoloso, come evitare gli incidenti? Il Cyclists Touring Club ha una proposta pronta: limitare la velocità delle macchine a 20 chilometri allora nelle strade di Kensington e di Chelsea interessate al progetto.
Entusiasta il sindaco Boris Johnson, un ciclista professionista. Investito in maggio da un camion non ha desistito nella sua battaglia antitraffico e antiauto. Anzi. Per lui è diventata una questione di principio.
Un buon segnale: a Londra la lobby dei centomila ciclisti conta sempre di più
Tratto da "Il Corriere della Sera"
http://bigben.corriere.it/2009/09/bicicletta_libera_in_controman.html