Caso di doping alla Megavalanche La Reunion

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matteo_84

Biker marathonensis
mi sembra una valutazione più sociologica :smile::smile::smile:

beh, il "bere", così come le abitudini voluttuarie in genere, fanno parte dei costumi di un popolo o no?

per es. paesi come francia e italia fanno più uso di vino e birra (o cmq di alcolici "leggeri") mentre altri paesi come la lituania fanno uso massiccio di superalcolici (e qui si ritorna sempre al discorso della cultura del bere).

comunque nessuno vuole sminuire quanto detto da franctrd, che rappresenta uno spaccato reale. il mio era più un discorso "statistico e culturale". ciò non toglie che l'alcolismo rappresenta un problema, come con tutte le sostanze da abuso o che creano dipendenza.

sul fatto che siamo "parecchio" indisciplinati alla guida potrei anche darti ragione (non so sinceramente come siano messi gli altri paesi). però è anche vero che da noi, qualsiasi cosa fai la passi sempre liscia.
certezza della pena da noi pari quasi a 0...negli altri paesi? :idea:

:soffriba:
 

ciciu

Biker superioris
...dopo 8 pagine , rileggendo un pò qua e là le note di gente sensata (o meno ... no dai , cènt cò , cènt crape ) non riesco a togliermi dalla testa la convinzione che secondo me esiste una sola regola da applicare allo sport per evitare un comportamento scorretto, antisportivo, lesionista e fraudolento come l'assunzione di sostanze dopanti :

la squalifica a vita .

Ho letto di molte ragioni ; fondamentalmente mi viene anche molto facile generalizzare e dare ragione al Diretur , quando fa riferimento ai soldi.
Ormai gli sport nella nostra cultura sono andati ben oltre l'onore e la fama . Intendo dire , lo sport in senso moderno , non venitemi a fare esempi sullo status sociale dei gladiatori nel circo massimo.
Lo sport come lo consideriamo oggi può dare grandi soddisfazioni , anche economiche.
Chi nella vita ha la fortuna di raggiungere buoni risultati , dovrebbe capire di esserne ben grato alla sorte .
Altrimenti , squalifica a vita . Così forse dopo sentiremo qualche sfigato lamentarsi del fatto che avrebbe giocato anche gratis .
 

muldox

Biker nirvanensus
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Cube Stereo 29
...fondamentalmente mi viene anche molto facile generalizzare e dare ragione al Diretur , quando fa riferimento ai soldi.
Ormai gli sport nella nostra cultura sono andati ben oltre l'onore e la fama . Intendo dire , lo sport in senso moderno , non venitemi a fare esempi sullo status sociale dei gladiatori nel circo massimo.
Lo sport come lo consideriamo oggi può dare grandi soddisfazioni , anche economiche....

I soldi potrebbero (in parte, secondo me) spiegare il fenomerno fra gli atleti di alto livello, ma come la mettiamo con quegli amatori disposti a bombarsi per raggiungere risultati che di certo non portano ricchezza? Anzi, a ben vedere non portano neppure onore e fama, a meno di considerare fama quella di cui si può godere presso gli amici del bar o del negozietto di bici frequentato abitualmente.
 

ciciu

Biker superioris
... ma come la mettiamo con quegli amatori disposti a bombarsi per raggiungere risultati che di certo non portano ricchezza? ...

ambizione umana , emulazione , protagonismo etc. etc. - pregi o difetti che siano .

Il punto di partenza è un mondo agonistico completamente snaturato dal sistema economico che lo alimenta .
L'atleta che ha mancato i risultati ma resta attivo nelle competizioni di minor livello si muove comunque e sempre in un mondo che rispecchia i valori sociali della massima serie .
Certo , più si scende "in basso" e più l'effetto è inversamente proporzionale al numero dei partecipanti ma a certi livelli i controlli non ci sono e se non ci sono è perchè poi alla fine a nessuno interessa chi si bomba che cosa .

Tornando al punto di partenza , il sistema economico nel mondo dello sport mi sembra innanzitutto spropositato ma questo è un parere personale . Di fatto non si può però togliere il supporto economico. Lo sport non vivrebbe solo di passione .
La minaccia di togliere dalle competizioni il reo dopato credo di per sè sia un deterrente . Per lui/lei si chiuderebbe il rubinetto dei soldi per sempre .

Di conseguenza , il pregio di un mondo agonistico più sano si rifletterebbe su un mondo amatoriale che secondo me diventerebbe più onesto con se stesso.
 

sembola

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Capisco chi invoca le sanzioni draconiane, ma non sono d'accordo.

Non sono d'accordo a livello morale, perchè le positività non sono tutte uguali, non per nulla a questo (per ora) sconosciuto biker sono stati comminati sei mesi e non quattro anni come è stato chiesto per Schwazer o la radiazione come per Armstrong. Una gradualità delle pene che va di pari passo con la gravità delle infrazioni è necessaria, e dal punto di vista puramente legale è obbligatoria, tanto è vero che la radiazione alla prima infrazione è possibile solo per cose molto gravi (es. traffico di sostanze dopanti).

Non sono d'accordo neppure da un punto di vista pratico: le pene funzionano se c'è un'alta probabilità di essere scoperti e se la pena provoca un danno abbastanza dissuasivo. Se hai la quasi certezza di farla franca anche una pena molto pesante è poco dissuasiva, ancor meno di una pena medio piccola ma molto più probabile. Senza contare che in ogni caso la dissuasione funziona coi professionisti che rischiano di perdere contratti a sei zeri, ma con gli amatori molto poco, visto che si parla di gente che porta a casa solo la "soddisfazione".

Ripeto, comprendo l'esasperazione, ma per "far paura" occorre aumentare la probabilità di essere scoperti. Se i vigili non passano mai a controllare le soste vietate, è inutile mettere 1000 euro come importo della multa...
 
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dangerousmav

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Capisco chi invoca le sanzioni draconiane, ma non sono d'accordo.

Non sono d'accordo a livello morale, perchè le positività non sono tutte uguali, non per nulla a questo (per ora) sconosciuto biker sono stati comminati sei mesi e non quattro anni come è stato chiesto per Schwazer o la radiazione come per Armstrong. Una gradualità delle pene che va di pari passo con la gravità delle infrazioni è necessaria, e dal punto di vista puramente legale è obbligatoria, tanto è vero che la radiazione alla prima infrazione è possibile solo per cose molto gravi (es. traffico di sostanze dopanti).

Non sono d'accordo neppure da un punto di vista pratico: le pene funzionano se c'è un'alta probabilità di essere scoperti e se la pena provoca un danno abbastanza dissuasivo. Se hai la quasi certezza di farla franca anche una pena molto pesante è poco dissuasiva, ancor meno di una pena medio piccola ma molto più probabile. Senza contare che in ogni caso la dissuasione funziona coi professionisti che rischiano di perdere contratti a sei zeri, ma con gli amatori molto poco, visto che si parla di gente che porta a casa solo la "soddisfazione".

Ripeto, comprendo l'esasperazione, ma per "far paura" occorre aumentare la probabilità di essere scoperti. Se i vigili non passano mai a controllare le soste vietate, è inutile mettere 1000 euro come importo della multa...
Su questo non sono d'accordo...va punito il fatto in sè, non il livello di positività o il tipo di sostnza utilizzata...e solo una pena esemplare potrebbe funzionare da forte deterrente...
 

sembola

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Su questo non sono d'accordo...va punito il fatto in sè, non il livello di positività o il tipo di sostnza utilizzata...e solo una pena esemplare potrebbe funzionare da forte deterrente...
Punire "il fatto in sè" si fa già ora, chi ha preso un farmaco con ricetta medica ma non l'ha dichiarato viene squalificato lo stesso, ma la natura e l'intento del "fatto in sè" deve essere valutato: un'assunzione involontaria di un farmaco che non migliora le prestazioni non è grave come quella deliberata di una sostanza che invece migliora le performance, del resto non si ritira la patente per una sosta vietata, nè l'omicidio colposo è considerato grave come quello volontario. In nessuno stato di diritto è possibile derogare a questo principio.

E lo ripeto, la deterrenza non dipende solo dall'entità della pena ma anche e soprattutto dalla probabilità di essere presi. Se il rischio di essere scoperti è basso puoi proporre anche l'ergastolo ma la gente continuerà a doparsi, tanto più nei casi in cui la squalifica non colpirebbe nessun interesse economico.
 
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ciciu

Biker superioris
Capisco chi invoca le sanzioni draconiane, ma non sono d'accordo. ...

Io la vedo come una questione un poco più morale ed etica. Le competizioni si svolgono all'interno di regole ben precise per il rispetto di tutti (sotto questo punto di vista lo sport è molto più restrittivo della società stessa in cui viviamo).
Venire meno al rispetto delle regole tradisce la fiducia che gli altri ripongono in noi.
La commisurazione delle sanzioni alla gravità dei fatti in questo caso è ridicola .
Si stabilisce a livello legislativo europeo cosa e come è dopante e chi sgarra è fuori - punto.
Ovviamente hai ragione da vendere quando dici che i controlli dovrebbero essere reali e paritari e che tutto andrebbe valutato in regolare processo.

Poi , sai , c'è chi si tiene a casa il/la consorte che ha tradito , accomodando le cose e c'è chi chiede la separazione ed il divorzio .
 

sembola

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La commisurazione delle sanzioni alla gravità dei fatti in questo caso è ridicola .
La commisurazione delle sanzioni alla gravità dei fatti è una norma di buonsenso , prima ancora che di civiltà giuridica. Chi ha sbagliato, infrangendo appunto regole condivise, deve pagare, ma non si può equiparare una canna all' EPO nè una dimenticanza o un integratore inquinato all'ormone della crescita, così non si dà l'ergastolo per un furtarello.

Ad ogni modo la radiazione alla prima infrazione sarebbe illegale/incostituzionale in qualsiasi paese, per cui non è una soluzione possibile, fermo restando quello che ho scritto sulla deterrenza che andrebbe valutata in modo complessivo. A meno che non si faccia un ragionamento basato non sulla giustizia ma sulla vendetta, tipo la pena di morte in USA: non serve, ma almeno ci si sfoga...


Ovviamente hai ragione da vendere quando dici che i controlli dovrebbero essere reali e paritari e che tutto andrebbe valutato in regolare processo.
Più che altro occorrerebbe insistere sul numero dei controlli e soprattutto sulle tempistiche. In ambito pro già il "passaporto biologico" e la reperibilità ha abbassato gli ottani, secondo me il grosso problema ora come ora è il mondo amatoriale, dove di controlli ce ne sono pochissimi, e si vede dal tasso di positività alto.



Poi , sai , c'è chi si tiene a casa il/la consorte che ha tradito , accomodando le cose e c'è chi chiede la separazione ed il divorzio .
C'è anche chi il consorte lo ammazza, ma non mi pare la soluzione più produttiva ;-)
 
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Domingosh

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Personalmente, mi trovo d'accordo con Sembola
Mi permetto di aggiungere un paio di appunti

- IL CIO(WADA) deve spingere maggiormente alcune federazioni a maggiori controlli sui loro atleti nazionali. E' riconosciuto che in alcuni stati ci sono atleti maggiormente coperti (fino a ieri, pure gli USA)
- In alcune specialità, i controlli sono flebili. Sempre in USA, gli atleti NBA, NHL, etc sono sottoposti ai soli test per accertare la presenza di droghe (e non doping). Mi pare che l'NHL dal 2013 verificherà anche l'uso di anabolizzanti
E fin quì parlo di sport PRO

A livello amatoriale e giovanile, occorre investire di più su informazione e controlli, almeno nelle gare di un certo livello
Oltre, sarà difficile. I costi sono elevatissimi e i soli centri di riferimento (vedi Torino e Roma, in Italia) faticano a reggere il passo. Per farli diventare "produttivi", gli sono state date altre mansioni, es. le analisi di conferma per coloro i quali sono risultati positivi ai controlli stradali o su altri delitti

Confermo quanto scritto alcune pagine sopra. Oprah Winfrey intervisterà Amstrong per un'ora e mezza, martedì 17
[url]http://www.oprah.com/own-oprahs-next-chapter/Oprah-and-Lance-Armstrong-Worldwide-Exclusive-First-Look-Video[/URL]
 

zeromeno

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Domingosh

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Purtroppo questa é la conferma che alla fine il doping vince sempre
Infatti da Oprah ci va il truffatore enon il truffato cioè quello che al tour è arrivato secondo pulito(:nunsacci: )dietro Armstrong supebombato:cucù:

qualche tempo sulla Rosa (gazzetta dello sport), vi era i primi 10 degli ultimi 10(o 15...) anni del Tour de France...quasi tutti positivi:medita:
 

Domingosh

Biker meravigliosus
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Lo sport è competizione . Il buonsenso serve per il codice della strada .
In una competizione , cento partono , uno vince . La giustizia c'è quando tutti e cento partono con le medesime condizioni .

la proporzione della pena e la sua commisurazione è eguale che si tratti di diritto penale, civile...o sportivo ;-)
 

ciciu

Biker superioris
Ragazzi , continuate a girare intorno al discorso guardandolo dal punto di vista del diritto .
Questo modo di 'commisurare' , ha creato anche nello sport tante sfumature di grigio .
Nello sport l'unica sfumatura di grigio dovrebbe essere la gioia di partecipare e molti probabilmente non le danno il peso che merita .
E poi non è detto che siccome in un sistema giuridico penale non esiste la pena capitale come massima ratio, allora nella stessa società civile non possa esistere un sistema giuridico sportivo il quale comprenda anche la squalifica a vita.
Perchè è di vittoria o di sconfitta che si sta parlando , non di andare tutti in gita.
 

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