ci tenevo anche a rendervi partecipi di
UN EPISODIO ODIOSO accadutomi proprio questa mattina. PRendetelo appunto come un episodio in quanto è la prima volta che mi accade una cosa simile ma credo valga la pena di raccontarlo.
Decido di sfruttare il servizio e arrivare a Tirano in treno dove poi prendere il treno rosso e arrivare al passo bernina. Il meteo dice che oggi è il giorno perfetto. Il treno parte da Milano Centrale alle 6.20. Sveglia ore 5, partenza in bici al buio e 40 minuti dopo arrivo in stazione dove inizia il seguente calvario che ora riporterò:
Non sono ancora le 5.40. La stazione di Milano, biglietto da visita di Milano a tutti i passeggeri che arrivano in treno nel capoluogo lombardo, a quell'ora è un crocevia di disperati: fuori spacciatori, dentro indigenti gettati per terra o sui tavolini degli esercizi non ancora aperti a dormire in ogni angolo come gli sfollati di un terremoto. Evidentemente con tutti i palazzi vuoti a Milano, allestire un ricovero o qualcosa di simile con almeno un tetto, dei cessi e del riscaldamento è cosa troppo lungimirante e onerosa meglio lasciarli lì per terra, tanto una cosa tipica del nostro paese è che un problema fintanto che si può ignorare è un problema che non esiste.
Le biglietterie sono ancora tutte chiuse. Gli automatici sono molti e funzionano, tanto meglio son più comodi e non c'è coda. Faccio il mio bel biglietto, fino ad ora tutto bene, pregusto già la giornata. Vado al tabellone delle partenze e vedo che il treno indica la dicitura Colico anzichè Tirano ( colico è sulla tratta ma è 70 km prima di Tirano che è l'effettivo capolinea ). Penso che magari a quella stazione ci sia una coincidenza che non era stata segnalata. Per scrupolo nonostante il largo anticipo anzichè recarmi a un bar a far colazione vado verso il binario dove vedo che è già presente il treno, becco uno del personale e gli chiedo se il treno prosegue a Tirano e come mai ci sia scritto Colico. Mi dice che a causa di lavori di potenziamento da Colico a Tirano c'è un pullman sostitutivo.
Gelo.
Gli faccio presente che, se non si fosse notato dall'abbigliamento, dal caschetto ancora allacciato in testa e dalla bici che sto trainando, ho una bici al seguito e che quando ho fatto il biglietto non c'era alcuna comunicazione in merito. Mi guarda con la faccia di uno che ha capito di essere davanti a una grossa gatta da pelare e la risolve brillantemente sbolognandomi a un collega di quel treno ( lui stava smontando credo ).
Questo, italianissimo, parla una lingua a me sconosciuta e tra i farfugli e gli sbiascichii si capisce solo "c'è scritto colico". L'incontro si rivela assolutamente inutile e mi rendo subito conto non caverò un ragno dal buco
Decido di tentare la carta centro informazioni per avere notizie in merito. Nel frattempo si sono fatte le 5.50 circa. Il treno parte alle 6.20. A quell'ora è pieno di passeggeri ma di personale in giro nemmeno l'ombra, indicazioni poche: con l'ultimo rinnovo hanno riempito la stazione di negozi e negozietti nascondendo ciò che a un passeggero interessa veramente.
Decido di tornare alle biglietterie e nel farlo decido di farmela incivilmente tutta in sella, sperando che qualcuno della stazione mi fermi per cazziarmi in modo da poter chiedere informazioni a lui ma il personale di trenitalia si nasconde come fossero marmotte in pieno inverno. Alla biglietteria degli sportelli che precedentemente erano chiusi ora c'è la bellezza di uno aperto e c'è già la fila. Faccio per scavalcare la fila solo per chiedere all'addetta dov'è il centro informazioni ma mi ferma un tale anche lui lì in fila che non ho capito chi fosse, se un cliente un tizio delle pulizie o altro. Straniero, giovane, dall'aria poco rassicurante. Di poche parole, mi indica di fare la fila. Io gli rispondo che devo solo chiedere un informazione. Questo mi dice "informazioni binario 24". Io non so perchè, forse il poco sonno, la concitazione o l'incazzatura gli dico grazie e inforco senza nemmeno pensarci la bici per recarmi al binario. Mentre sto andando mi domando perchè sto dando retta a uno straniero dall'aria poco raccomandabile incrociato alle 6 del mattino in una stazione. Raggiunto il binario vedo l'ufficio informazioni e mi rendo conto che quello che mi sembrava un tossico era di fatto l'unico che fino a quel momento mi aveva concretamente dato una mano. Mi sento un personaggio di un film dei fratelli Cohen.
All'ufficio informazioni, espongo ad una ragazza molto gentile la situazione la quale mi dice che quello è l'ufficio delle FS mentre il mio treno è Trenord e non è competenza loro. Si dimostra subito comprensiva e approva in pieno la mia rabbia dicendomi che una situazione del genere non è possibile: tanto non era un problema a cui lei era tenuta a dover rispondere quindi solidalizzare col cliente non le costava nulla. Gli chiedo dove devo andare per trovare qualcuno di competenza e mi indica o il capotreno ( il tizio farfuglioso di prima ) o mi dice che l'ufficio informazioni dell'altra compagnia è in un altra stazione ( offrono treni nella STAZIONE CENTRALE DI MILANO ma non hanno personale a disposizione per la clientela, fate voi ). Mi scrive su un foglietto il numero verde di Trenord. Chiamo il numero e parte un messaggio registrato che dice che il numero è attivo dalle 8 di mattina ( i loro treni partono alle 6 ma non c'è nessuno a cui chiedere a quell'ora
). Sono ormai le 6.10, mi rigioco la carta capotreno. Torno al binario e c'è il tizio di prima affiancato da un altro tizio, questo sembra essere il vero capotreno. In realtà si rivelerà essere solo un imbecille.
Gli rispiego la situazione e qui avviene un dialogo che ha dell'assurdo che più o meno va così:
" scusi ma quindi io a tirano come ci devo arrivare?"
( il tizio comincia con fare misto tra il saccente e il non mi scocciare non sono cazzi miei )
"scendi a colico e poi prendi il bus"
"si ma come ce la metto la bici sul bus"
"eh non so se ci sta"
"si ma io ho un biglietto per un treno che garantiva servizio bici fino a tirano"
"si ma lì c'è scritto colico, c'è scritto lì"
( il tizio farfuglione annuisce e ogni tanto ci butta dento un "glielo avevo già detto che ferma a colico" come se lì in mezzo quello scemo che non capisce la situazione dei tre fossi io ma non partecipa in altro modo)
"si ma io che ne sapevo che lì c'era scritto se quando ho fatto il biglietto non c'era"
( il tizio evidentemente si sta scazzando e il suo atteggiamento passa da saccente a "faccio lo splendido")
"eh va be ma tu scendi a colico e poi c'è il pullman e chiedi a lui"
"si ma se poi mi dice che la bici non ci sta, io che ne so che pullman avete approntato lì devo andare alla spera in dio e se poi la bici non ci sta?"
"ma chi te lo dice che non ci sta"
"io lo dico, ho presente come vengono organizzate queste cose"
"e allora se non puoi andare sul pullman falla in bici no?"
lo guardo con aria incredula e gli scoppio a ridere in maniera marcatamente ironica davanti alla faccia.
( il tizio si picca non accettando l'affronto e cambia subito espressione )
"no ma guarda che sono serio" mi dice.
"eh si serissimo, io devo farmi 70 km in bici perchè voi non mi garantite un servizio così dal nulla"
"eh ma che vuoi che siano 70 km, anch'io vado in bici ne faccio tanti di più"
"si ma io volevo cominciare il giro a Tirano non finirlo, e poi devo arrivarci a quell'ora"
"eh ma che vuoi chessia ti fai un bel giro"
( ormai si era messo platealmente a prendermi per il culo )
a quel punto o lo mandavo io platealmente affanculo o giravo i tacchi e me ne andavo e me ne sono andato. lui mi fa
"ma dove vai, sali"
e io "vado a farmi fare un rimborso"
"ecco bravo"
fine dello scambio.
Morale in questo momento dovevo starmene a 2000 metri d'altezza a godermi una bella giornata e per colpa di una compagnia poco seria e di un imbecille sto qui davanti a un computer a sfogarmi con voi ( che poi oggi già avevo le palle girate perchè ieri m'han fregato la bici da passeggio legata in strada e volevo approfittare della giornata per farmi scivolare via la carogna di dosso ). Poi magari se prendevo l'auto rimanevo a piedi chiamavo il carroattrezzi e mi beccavo uno peggio di questo, però trovo intollerabile un comportamento del genere, facile arrivare alla pensione così.
Che poi questo è il classico esempio di mela marcia che rovina la reputazione di tutti perchè altre volte mi è capitato di trovare personale disponibile e cordiale che mi ha aiutato anche a caricare la bici sui treni e qualche volta ho scambiato anche due chiacchiere con controllori che si son rivelati essere colleghi ciclisti, tutta gente che non ho mai salutato e ringraziato e quindi ne colgo ora l'occasione ora per chiudere con una chiosa positiva la vicenda ed evitare di scoraggiare del tutto chi voglia avvalersi di questo servizio che almeno in teoria più siamo ad usarlo più dovranno tenerne conto in futuro ( non che questo principio sia mai stato applicato ai pendolari a ben pensarci )