Confini morali della tecnologia applicata alla bici

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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faléstra

Biker serius
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E, comunque, siamo alle solite... Si vede che davvero al venerdì si ha meno da fare e la produttività lavorativa cala... :-)

Qualcuno apre una discussione sconclusionata, toccando temi magari contrastati e provocatori, che non meriterebbe normalmente nessuna attenzione. L'autore, come al solito, si eclissa al volo.
E subito si scatena un florilegio di strane interpretazioni, di commenti di tuttologi, di filosofi dilettanti, di presunti esperti... e si parte con le discussioni, le polemiche, gli schieramenti, fino a rischiare il flame...
Visto che oggi ho già stupidamente rischiato di farmi trascinare in un flame (chiarito in privato), io faccio un passo indietro.
Tanto dubito che l'argomento meriti approfondimenti e credo rischi di trasformarsi nel solito "MTB contro e-MTB".

Forse meglio fare home-office al lunedì... :-)
Scusate ma non riesco a rispondere dal lavoro. Stasera rileggo tutto e provo a replicare.

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markxxx79

Biker meravigliosus
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ovunque ci sia un trail
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un frontino e un fullino
Anche no.

Per dire, i freni a disco hanno "semplificato" la mtb?

Ad un'analisi affrettata o di parte, certamente, perchè consentono di frenare con minor sforzo e senza risentire del bagnato.

Poi ci ragioni un po' sopra e ti accorgi che questa "facilitazione" è stata "spesa" per alzare l'asticella delle difficoltà, e che quindi la semplificazione è solo apparente.

Un po' come certe escalation della corsa nella bici nuova, la prendi con più corsa per avere più margine e finisci per andare più forte o per fare percorsi più impervi, cosicchè il margine rimane sempre lo stesso ;-)
concordo in pieno sul tuo vedere una innovazione
 

faléstra

Biker serius
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Provo a spiegare meglio quello che intendo.

Prima di tutto vorrei correggere una frase che ho scritto all'inizio: "sono un purista". Riletta ora, e prendendo spunto dai vostri commenti, mi rendo conto che non vuol dire niente. Intendevo che in base a quel che faccio con la bici, cerco di acquistare un prodotto che tecnicamente sia adeguato, ma senza spendere inutili soldi per guadagnare qualche grammo di peso o per avere la forcella ammortizzata super regolabile. Ad ogni modo, se qualcuno mi regalasse una bici in carbonio con componenti top di gamma del valore di 7000 euro, me la terrei e la userei alla grande!

Se invece qualcuno mi regalasse una bici con abs, piuttosto che con il cambio elettronico, piuttosto che con le sospensioni elettroniche, la venderei. Oppure la modificherei affinché rispettasse i miei "principi" (a questo punto non so se morali).
Per ora non mi vengono altri esempi leciti.

Posso però fare un'analogia quasi pertinente: a me diverte veramente tanto andare in discesa in MTB, ma è contro la mia "morale" prendere le risalite meccaniche (seggiovie). Se mi regalassero un abbonamento estivo per gli impianti di risalita di Fanano (non lontano da casa mia), lo rivenderei/regalerei.
 

faléstra

Biker serius
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Molto più morale lo spunto che mi ha appena dato una vecchia amicizia di mio padre (ciclista datato).
Lui per principio pedala solo su bici che non sfruttano i paesi del terzo mondo. La sua bici è una maza (telaista di Modena), con componenti bistark, ursus ecc.
In altre parole il suo "confine morale" della tecnologia applicata alla bici è tracciato da un altro confine morale, quello dello sfruttamento delle persone.

Alla domanda: "se ti regalassero una Specialized cosa ne faresti?" Mi ha risposto che me la regalerebbe. :loll:
 

mamattosei

Biker popularis
23/7/16
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Quali i confini morali? Nessuno, ovviamente. È solo progresso tecnologico, che prima viene usato in ambito agonistico e poi portato al mondo consumer. Se con le novità ci si ponesse sempre in atteggiamento di chiusura, andremmo ancora in giro con i cavalli, mancherebbe la luce elettrica e non potremmo scrivere su gruppo di discussione virtuali (forum). Ad maiora.
Tu di che feudo sei? [emoji23][emoji23][emoji23]

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giovi@

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Rockrider 560 "milanista"
Ho aperto questa discussione perchè da tempo mi chiedo fino a che punto è "accettata" l'adozione di una certa tecnologia, piuttosto di un'altra, nell'ambito della nostra amata bici. Man mano che il mercato offre nuovi prodotti, dopo un certo tempo di rodaggio alcuni vengono "approvati" dalla comunità dei ciclisti, mentre altri sono scartati, snobbati o etichettati come non inclusi nella categoria di cui loro fanno parte. Ne sono un esempio lampante le E-bike. Allo stesso tempo altri prodotti sono stati accettati come "indispensabili". Parlo ad esempio di freni e sospensioni idraulici.

Negli anni mi sono fatto un mio "Confine morale". Ad esempio mi ha molto sorpreso che l'avvento del cambio elettrico non abbia sconvolto gli animi a tal punto da proporre un forum parallelo. Stessa cosa dicasi delle future sospensioni a gestione elettronica (brevetto depositato da DT SWISS, se non ricordo male).
Io non riuscirei ad accettare di avere dei componenti della mia specialissima dipendenti da una fonte di energia proveniente dall'esterno. Molti professionisti su strada utilizzano già da tempo il cambio eletrico, ma io lo vieterei...lì però ci sono gli sponsor...quindi è un'altra storia ancora.

Personalmente sono un purista e mi piacciono le cose semplici. Non è un caso se pedalo una gravel e una mtb rigorosamente hardtail. "Quel che non c'è non si rompe" è un detto che sposa perfettamente quel che penso del mondo della bici.

Quali sono i vostri "confini morali"? Avete un'idea chiara?
e soprattutto piu elettronica vuol dire piu costi di manutenzione.
sto gia immaginando il giorno in cui pedaleremo...anzi verremo trasportati, da bici che pedaleranno da sole, con cambio automatico, sospensioni automatiche, reggisella telescopico automatico, abs (che gia esiste) e magari chi sa....modifica dell'assetto elettronico della bici, un po come avviene per le auto.
il problema e che piu elettronica c'e, e piu salgono i costi di manutenzione. per un professionista non c'e problema, tanto paga lo sponsor. ma per un amatore non so quanto sia un bene.
 

[Nuno]

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Cube Reaction Hybrid exc 500 2019
Parlando di bici e di sicurezza, sinceramente non capisco perché essere ostili ad abs, ammortizzatori intelligenti o qualsiasi altra diavoleria possa servire a portare la buccia a casa. Tutto il vostro bell'abbigliamento tecnico o il vostro super casco o i vostri occhiali da milioni di euro una volta non esistevano. Almeno che ancora non andate in giro con la maglietta della salute siete dei miscredenti come tutti gli altri e finirete all'inferno dei biker, dove pare che ci siano dei trail da paura comunque!
Chiudo pronunciando la parola F1. Sono ancora piloti quelli che le guidano? Io penso di si. Sono semplicemente piloti vivi invece che morti in un incidente.

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IlCancello

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Giunsi anni or sono da quel luogo di fiducia e confidenza situato nella provincia di Parma, che si chiamò Fidentia prima (e oggi) e Borgo San Donnino dopo. [emoji23][emoji23][emoji23]

Detto questo, ho letto alcuni commenti che ricordano molto l’arrivo dell’ABS sulle auto: “come freno io, non frena nessuno”. [emoji26][emoji1751]‍[emoji3603]
 

IlCancello

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e soprattutto piu elettronica vuol dire piu costi di manutenzione.
sto gia immaginando il giorno in cui pedaleremo...anzi verremo trasportati, da bici che pedaleranno da sole, con cambio automatico, sospensioni automatiche, reggisella telescopico automatico, abs (che gia esiste) e magari chi sa....modifica dell'assetto elettronico della bici, un po come avviene per le auto.
il problema e che piu elettronica c'e, e piu salgono i costi di manutenzione. per un professionista non c'e problema, tanto paga lo sponsor. ma per un amatore non so quanto sia un bene.

Quando si arriva alla larghissima diffusione di alcune componenti, tanto il loro costo diretto quanto quello indiretto (leggasi “assistenza”) si riducono. Basta vedere cos’è accaduto con le radio, le tv, i computer, i telefoni cellulari e i tablet (in ordine di comparsa).
 
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Quando si arriva alla larghissima diffusione di alcune componenti, tanto il loro costo diretto quanto quello indiretto (leggasi “assistenza”) si riducono. Basta vedere cos’è accaduto con le radio, le tv, i computer, i telefoni cellulari e i tablet (in ordine di comparsa).
si questo e vero. pero e anche vero che tra una ebike, e una bici diaciamo normale, i costi di una ebike rimangono superiori, e non di poco. basta pensare alla batteria, che dopo un tot di cicli, e da cambiare. un po come succede per i cellulari per esempio.
 

IlCancello

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si questo e vero. pero e anche vero che tra una ebike, e una bici diaciamo normale, i costi di una ebike rimangono superiori, e non di poco. basta pensare alla batteria, che dopo un tot di cicli, e da cambiare. un po come succede per i cellulari per esempio.

È solo questione di tempo... già si sono ridotti rispetto alle prime batterie per motori (pensa ai ricambi di Lexus e quelli, dello stesso gruppo, a marchio Toyota). Con la “democratizzazione” delle e-bike anche questo ricambia si ridurrà di prezzo (per raggiungere poi un punto oltre il quale sarà impossibile andare).
 

giovi@

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Rockrider 560 "milanista"
È solo questione di tempo... già si sono ridotti rispetto alle prime batterie per motori (pensa ai ricambi di Lexus e quelli, dello stesso gruppo, a marchio Toyota). Con la “democratizzazione” delle e-bike anche questo ricambia si ridurrà di prezzo (per raggiungere poi un punto oltre il quale sarà impossibile andare).
"democratizzazione" non l'avevo mai sentito riferito alle e-bike ah ah. :maremmac: :-)
 

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una nera e l'altra pure
Quando si arriva alla larghissima diffusione di alcune componenti, tanto il loro costo diretto quanto quello indiretto (leggasi “assistenza”) si riducono. Basta vedere cos’è accaduto con le radio, le tv, i computer, i telefoni cellulari e i tablet (in ordine di comparsa).
Ah, certo. Son talmente calati i costi di manutenzione che neppure più te li riparano....:spetteguless:

@faléstra l'amico di tuo padre è un illuso, lasciatelo dire. A parte il piccolo dettaglio che in Italia, telai di altissima gamma a parte, non viene costruito più nulla ed anche i materiali per quelli vengono da qualche miniera, non è che una volta gli operai delle fabbriche di bici fossero coccolati dai padroni.

L'economia dei paesi sviluppati è basata sullo sfruttamento di qualcun altro, inutile girarci intorno.
 
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Quando si arriva alla larghissima diffusione di alcune componenti, tanto il loro costo diretto quanto quello indiretto (leggasi “assistenza”) si riducono. Basta vedere cos’è accaduto con le radio, le tv, i computer, i telefoni cellulari e i tablet (in ordine di comparsa).
Purtroppo però il motivo per cui certi prodotti si sono abbassati di costo, non è la larghissima diffusione in se, ma perché non vengono più prodotti in occidente. É quello che è accaduto alla tecnologia del carbonio legata alle bici. Da quando i grossi marchi producono in Asia, i telai in carbonio sono diventati più accessibili al grande pubblico.

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