Corsica, l'isola dalle mille facce - Diario di viaggio e FOTO

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Qua c'è tutto il diario e tutte le foto del viaggio
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Diciamo che il tempismo non è il mio forte. Riporto il mio diario di viaggio abbastanza dettagliato del viaggio in corsica fatto per il ponte l'anno scorso. Spero che questo post possa servire per programmare al meglio un viaggio a pedali in Corsica.

La Corsica è la quarta isola per estensione del Mediterraneo e si trova a Nord della Sardegna. Il suo territorio, racchiuso da 1200 km di coste, è montuoso e molte sono le vette delle montagne che superano i 2000 m di altezza. Mare e montagna, queste sono le due grandi facce dell’isola. Ma in Corsica non si va solo per godere degli splendidi paesaggi che la natura le ha regalato, si va anche per assaporare i prodotti tipici, dai gusti forti e decisi, per salire sul famoso Treninu Corso, che si snoda tra i tortuosi binari in alta montagna, per visitare lo spettacolare villaggio in miniatura del nella Cittadela Alta a Bastia, è possibile ascoltare la lingua corsa, che del francese non ha niente (ma che assomiglia molto all’italiano), perdersi tra i vicoli di Bastia, fare piacevoli incontri con altri viaggiatori e molto altro ancora.

Tutto questo l'ho fatto da una prospettiva molto particolare, insolita per molti ma fortunatamente non per tutti, l'ho fatto da sopra il sellino di una bicicletta. La sola forza delle gambe per spostarsi da un posto all’altro e tutto il necessario per affrontare il viaggio portato con sé dentro alcune borse attaccate alla bici. Come per magia tutte le sensazioni e gli stati d’animo vengono estremizzati. Salite, discese, scorci sul mare, vette innevate, fame, sete, stanchezza, felicità, libertà assoluta, sono state solo alcune delle sensazioni che si sono mischiate a questa terra dalle mille facce.


Giorno I - Martedì 24 aprile 2012
Prato (PO) – Signa (FI) – Treno – Pisa (PI) – Calambrone (PI)

Dati giornalieri

Chilometri percorsi: 38 km
Tempo in movimento: 1:56 ore
media in movimento 19,3 km
dislivello: 130 m​


Diario di viaggio

Finalmente la mia bicicletta caricata di tutto punto può uscire di casa. Questo viaggio, tanto atteso e studiato, può avere inizio.
La giornata purtroppo non inizia come speravo, le mie intenzioni erano quelle di partire da casa e arrivare al campeggio di Calambrone in bicicletta ma stamani il tempo è veramente pessimo. Poco male visto che nei prossimi giorni la mia irrefrenabile sete di strada verrà ampiamente saziata.
Dopo pranzo, a temporale finito, mi dirigo alla stazione di Signa (FI) per prendere il treno fino a Pisa, in maniera tale da recuperare il tempo perso. La Corsica mi sta aspettando. Le previsioni meteo indicano mare mosso per domani, spero che si sbaglino perché non ho molta voglia di farmi quattro ore di traghetto ballando.
Subito il carico si fa sentire sulla guida e sulla pedalata della mia MTB da 29” ma, fortunatamente, è solo una questione di abitudine. La strada per Signa sfila via in un battibaleno attraverso stradelli secondari immersi in campi di grano e in meno che non si dica arrivo con grande anticipo alla stazione ferroviaria dove posso prendere il treno. Approfittando del tempo a disposizione prima che faccia buio, scendo alla stazione di Pisa e mi dirigo nella splendida e affollata Piazza dei Miracoli, inserita tra i siti patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, per fare alcune foto. Nonostante sia venuto qua molto spesso, tutte le volte che entro in questa piazza rimango stupito dal suo splendore. La famosa torre pendente insieme alla Cattedrale ed al Battistero, interamente costruite di marmo bianco, sono immerse nel verdeggiante prato all’inglese. I turisti, più che impegnarsi nel visitare la piazza, sono intenti nel fare la classica foto mentre “sorreggono” la torre e per questo stanno con le mani alzate in una posa molto buffa per chi li guarda.
Appena imboccata la statale mi dirigo verso la costa in direzione Marina di Pisa. Arrivati sul mare capisco subito che le previsioni meteo avevano visto giusto, il mare è mosso e enormi cavalloni si schiantano sugli scogli, posti a difesa della spiaggia, alzando delle poderose colonne d'acqua. La strada per Calambrone, dove mi attende il campeggio per passare la prima notte nella mia nuova tenda, percorre il più svilente lungomare che abbia mai visto. Molte case hanno l’insegna per la messa in vendita, gli intonaci, corrosi dalla salsedine, si staccano a pezzi e non ci sono molti locali ad attirare i turisti. Niente a che vedere con la vicina e lussureggiante Versilia.
In poco meno di mezz'ora di pedalate riesco ad arrivare al campeggio posto a ridosso della triste e grigia zona industriale di Livorno.
Domani si parte veramente, oggi era solo di riscaldamento.

Itinerario

La giornata è di riscaldamento e non può essere considerata parte integrante del viaggio in Corsica. Chi non ha problemi ad essere alle 7:30 al porto di Livorno potrà evitarla. Chi invece come me, preferisce evitare di lasciare la macchina parcheggiata nel parcheggio a pagamento del porto per tutta la durata del viaggio, può adottare la mia stessa soluzione e arrivare un giorno prima pernottando nelle vicinanze. La tappa, che sulla carta è solo un mero trasferimento, può essere arricchita con la visita alla splendida città di Pisa, la città della Torre Pendente. Dopo aver scattato qualche foto e magari fatto uno spuntino, rimangono una ventina di chilometri di pianura per riscaldare gambe e fondoschiena in vista delle salite corse.
Una volta usciti da Piazza dei Miracoli (in direzione delle mura cittadine), non vi resta che imboccare la strada in direzione del mare ma attenzione, la strada che porta a Marina di Pisa è molto trafficata ed ha il limite di 70 km/h. Arrivati sulla costa puntate la vostra bicicletta verso Sud in direzione Calambrone, vi aspetta un lungomare dalla bellezza discutibile fino al campeggio.

Info

Campeggio “Sole e Mare”: Si trova alla fine del lungomare prima della zona portuale di Livorno. Le piazzole sono spaziose e abbastanza ombreggiate. Servizi igienici puliti. La vicinanza al porto di Livorno penalizza molto il campeggio ed in particolare la sua spiaggia.
Prezzo: 16,00 euro
Via del Tirreno, 100
56128 Tirrenia Pisa
050 30488
[URL="http://www.campingmareesole.it/"][URL="http://www.campingmareesole.it/"][URL]http://www.campingmareesole.it/[/URL][/URL][/URL]

Pizzeria del campeggio: Si trova nel vialetto che porta alla spiaggia. Ottima la pizza e ottimo il prezzo. Gestori gentili e disponibili
Pizza, bottiglia d’acqua e sgroppino alla vodka (gentilmente offerto): 8,50 euro

TRACCIA GPS
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Giorno II - mercoledì 25 aprile
Bastia – Spiaggia di Saleccia

Dati giornalieri


Chilometri percorsi: 57 km
Tempo in movimento: 4:19 ore
media in movimento 13 km
dislivello: 903 m​


Diario di viaggio


La sveglia suona alle 6:00, giusto in tempo per sistemare i bagagli, fare colazione e essere per le 7:30 all’imbarco del traghetto. Ieri sera il vento non cessava e niente mi è avanzato di quello che indossavo per ripararmi dal freddo. Sarà stata colpa del tempo da lupi, sarà stato il freddo, sarà stata la solitudine di questo posto che fuori stagione è veramente avvilente ma si è insinuata dentro me una certa paura di non farcela. La mia mente ha cominciato a interrogarsi sul viaggio. Cavolo sono solo, mi aspettano tanti chilometri e ancora più salite. Sarò in grado di affrontare tutto questo solo con le mie forze? Dubbi, di quelli che tolgono il sonno. Prima di partire sono frequenti e assalgono tutti i viaggiatori, è la normalità. Forse non sarebbe un vero viaggio senza queste perplessità. Ti fanno capire quanto siamo piccoli e indifesi nei confronti dell’ignoto, in particolar modo quando l’ignoto è su due ruote.
Fortunatamente dopo una bella dormita tutti i pensieri sono spariti dalla mia testa, fuori c’è un gran bel sole che mi riscalda e dentro di me si sprigiona una carica esplosiva pronta a trascinarmi in capo al mondo anche se per stamani sarà sufficiente arrivare fino al porto.
Sul traghetto si balla parecchio ma fortunatamente e inaspettatamente la cosa non mi comporta più di tanto fastidio. Mentre molti cercano di stare tranquilli seduti sulle loro poltrone e alcuni sono addirittura con i sacchetti in mano, io mi trovo comodamente adagiato al tavolo del ristorante con davanti un bel piatto con una buonissima cotoletta alla milanese e patatine fritte!
Una montagna in mezzo al mare, come quelle che si vedono nei cartoni animati, è questo che sembra la Corsica per chi la guarda dalla nave. Montagne maestose svettano dall’acqua in uno scenario incantato. Subito risaltano agli occhi le numerose vette innevate e già penso a che spettacolo dovrà essere l’ascesa alla valle della Restonica e il trekking fino al Lago di Capitello. Vista da lontano è immediatamente evidente la morfologia montuosa dell’isola e non ci vuole troppa fantasia per capire che saranno parecchie le salite che dovrò affrontare per effettuare il giro che mi sono preposto.
Sceso dal traghetto la strada da lungo sognata e progettata nei minimi particolari è finalmente davanti ai miei occhi. Sono in viaggio, di nuovo e la mente può finalmente sgombrarsi da ogni pensiero. Nonostante l’enorme carico che mi porto dietro parto come una scheggia per questa ennesima avventura. La prima fatica di oggi mi attende, i 530 m di dislivello per arrivare alla vetta del “Col de Teghime” sono lì che mi aspettano.Sarà che sono fresco, sarà l’effetto placebo del viaggio ma la prima parte della salita quasi non la sento e salgo come un treno. Nelle ultime curve prima della vetta la pendenza della strada aumenta e anche il caldo si fa sentire. Fortunatamente trovo un po’ di ristoro in una fontanella posta al margine della strada. Arrivato in cima al colle mi godo il meritato panorama insieme ad un’allegra famigliola che continua a sorridermi e farmi le foto (sarà la tenuta da cicloturista che emana tanta curiosità). La discesa porta direttamente a Saint Florent, dove posso acquistare cibo e acqua (in abbondanza) per affrontare i due giorni nel “Desert des Agriates”, nel quale non troverò certo bar o supermercati.
Arrivato in piazza a Saint Florent scopro con enorme piacere un folto gruppo di cicloturisti/e che si riposano seduti sulle panchine al sole. Non sembrano però essere molto espansivi e la nostra conversazione si limita ad un saluto. Fatte le compere del caso riprendo la strada che ricomincia a risalire dolcemente fino ad arrivare alla località di Casta, che si trova a circa 300 m di altezza. Eccomi arrivato al famoso cartello che indica la percorribilità della strada sterrata che porta alla spiaggia di Saleccia. Ci sono ben quattro gradi di avvertimento per i turisti che variano in base alle condizioni meteo. Ho sentito di persone che arrivate fino a qui, hanno malamente scoperto la strada chiusa a causa del vento troppo forte e il conseguente pericolo di incendio.
Questo posto, il deserto, è di uno dei motivi principali che mi hanno spinto fino in Corsica. Sebbene la strada si snodi per “soli” 12 km prima di raggiungere il mare, percorrendola si ha la sensazione di essere in un vero deserto fuori dal mondo. Il silenzio è quasi imbarazzante e non si vede presenza animata a perdita d’occhio.
È vera MTB quella che mi attende, con pendenze, sia in salita che in discesa, anche del 10% su fondo sconnesso. Sono un po’ timoroso per la tenuta dei bagagli, il portapacchi posteriore è nuovo e mai testato mentre il portapacchi anteriore è fissato in maniera “artigianale”. La forcella ammortizzata che monta la mia MTB non ha la predisposizione per il portapacchi (ovviamente) e sono stato costretto a bloccarlo con delle fascette da idraulico.
Supero anche un paio di guadi che in questo periodo dell’anno non creano grossi problemi. Sebbene siano solo 12 km e con 300 metri di dislivello negativo mi ci vuole più di un’ora per arrivare al campeggio. I portapacchi si sono comportati ottimamente anche se quello anteriore, a causa della maggiore flessibilità, mi ha fatto temere il peggio.
Arrivato al campeggio posso finalmente montare la tenda e fare la doccia sotto un’acqua a dir poco bollente. Mentre sono alla tenda alle prese con il mio nuovo fornellino ad alcool, ecco che vedo arrivare la comitiva di Saint Florent in formato ristretto. Questa volta sono molto più disponibili e io posso finalmente scambiare due parole con qualcuno. Sono quattro ragazze insieme ad una coppia di amici tutti di nazionalità russa. La conversazione è basilare e la lingua utilizzata per comunicare è per metà inglese e per metà francese.
La prima vera giornata di viaggio è finita. Finalmente mi posso addormentare con il rumore delle onde del mare come sottofondo.


Itinerario


Dal campeggio dovrete dirigervi in direzione Sud e prendere le indicazioni per “Livorno centro” stando attenti a non montare sulla superstrada.
Una volta scesi dalla nave non perdete tempo per visitare la città di Bastia, avrete modo di farlo alla fine del giro. Sono già le 13:00 e avete solo il pomeriggio per arrivare negli Agriates. Subito vi aspetta la salita per superare il “Col de Teghime” (530 m s.l.m.), non un grosso problema avendo le gambe riposate. La salita comincia con delle dolci pendenze che diventeranno via via più impegnative fino all’arrivo della sommità.
Una volta arrivati a Saint Florent non vi resta che affrontare l’ultima salita giornaliera, 280 m di dislivello che vi portano a imboccare la strada sterrata che vi permette di raggiungere il campeggio “U Paradisu”. Fate bene i vostri conti perché sebbene la strada sia lunga solo 12 km e per la maggior parte in discesa, vi occorrerà ben un’ora e mezzo in media per percorrerla.

Info


Poco dopo partiti, sempre nella zona industriale, c'è un'area di servizio “Autogrill” in mezzo alla strada dove è possibile fare colazione. Ci sono anche altri bar prima di arrivare al porto ma io ho sempre trovato chiuso la mattina presto.
Una volta imbarcati abbiate cura di legare la vostra bicicletta alla parete della nave, in questo modo, anche se troverete il mare un po' mosso, siete sicuri che la vostra bicicletta rimarrà in piedi.
Circa un chilometro prima di arrivare in cima al Col de Teghime, sulla destra si trova una fontanella in pietra con dell’ottima acqua fresca, penso che vi farà comodo.
A Saint Florent potete approfittare per fare degli acquisti se necessario, fino all’arrivo al campeggio non avrete la possibilità di trovare cibo e acqua.
Nell’affrontare il deserto des Agriates non lesinate con la scorta di acqua, sebbene la strada sia percorribile in un’ora e mezzo, in estate quel posto diventa un vero e proprio forno.
La strada che si snoda nel deserto des Agriates va affrontata con estrema cautela. Il carico sulla bicicletta potrebbe provocare non pochi problemi di stabilità.
Un consiglio per chi ha intenzione di campeggiare al camping U Paradisu, portatevi un buon repellente contro le zanzare perché, a causa dei numerosi stagni presenti nella zona, è pieno di enormi zanzare molto voraci!


Campeggio “U paradisu”: Ubicato a 300 m dalla spiaggi di Saleccia. Prezzo per il pernottamento 9 euro.
[URL="http://www.camping-uparadisu.com/"][URL]http://www.camping-uparadisu.com/

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Giorno III – Giovedì 26 aprile
Spiaggia di Saleccia - Algajola


Dati giornalieri


Chilometri percorsi: 52 km
Tempo in movimento: 3:34ore
media in movimento 14.7 km
dislivello: 720 m​




Diario


Sono stanco, molto stanco. Le strade sterrate non sono da sottovalutare, in particolare quando sia ha la bicicletta carica con quattro borse. I 400 m di dislivello da fare per uscire dal deserto des Agriates mi hanno massacrato. Un po’ è anche colpa mia, mi sono intestardito e ho voluto affrontare tutte le salite in sella, senza mai mettere un piede a terra. La strada si sviluppa attraverso una serie di saliscendi che, seppur minimi, sembrano non finire mai.
Subito dopo un chilometro di strada dopo il campeggio ho il primo, buffo, imprevisto che mi causata una buona mezz’ora di stallo. Davanti a me sulla strada si trova una mucca dedita al pascolo. Non c’è nessun problema ad avvicinarsi ad un animale con la bicicletta, se si è molto discreti, il mio problema invece sorge quando dal mezzo della boscaglia esce fuori un toro di dimensioni enormi che con agghiaccianti mugugni si mette a corteggiare la mucca (almeno io ho interpretato in questo maniera l’atteggiamento dell’animale). La scenetta avviene in mezzo alla strada e sinceramente non me la sento di rovinare il magico momento ai due bestioni. Finalmente, dopo circa venti minuti abbondanti, il toro, sdegnato dal rifiuto della mucca, torna da dove era venuto. Pericolo scampato e strada sgombra.
I copertoni che monto si comportano egregiamente, mi garantiscono un'ottima aderenza sia in salita che in discesa. Sono gli Schwalbe Start Sam per ruote da 29 pollici larghi 1.75 pollici. A conti fatti penso che sia stata una scelta azzeccata in quanto oltre ad essere robusti e ottimi sullo sterrato hanno anche un'eccellente scorrevolezza sull'asfalto grazie alla tassellatura centrale ravvicinata. Non ultima considerazione, il loro prezzo è anche economico. Anche la bicicletta si comporta in maniera eccellente, alla fine l’acquisto di una 29 pollici per fare i viaggi, si è rivelata vincente.
Una volta che riesco ad arrivare sulla strada asfaltata prendo la direzione per Calvì e continuo a salire per altri 200 m buoni di dislivello. Le gambe sono molto affaticate, non solo per lo sforzo della salita ma anche perché oggi in Corsica è arrivata l’estate. Il sole picchia forte sulla mia testa e mi ritrovo ad ansimare all’ombra di un albero sul ciglio della strada dove decido di fermarmi per pranzare. Uno dei motivi per cui trovo appagante viaggiare in bicicletta da solo, è che non serve l’orologio. La giornata è scandita dal ritmo del sole e il brontolio dello stomaco. Quando si è affamati non resta altro che trovare un bel prato all’ombra (o al sole) per potersi sdraiare sopra e mangiare qualcosa. Si ritorna a vivere seguendo solo gli stimoli essenziali. Nonostante che in molti pensino che una vacanza in bicicletta più essere faticosa (e in parte lo è), quando si ritorna al proprio posto di lavoro si hanno le pile completamente ricaricate.
Fortunatamente la strada riprende quasi tutta in picchiata verso la costa occidentale. Arrivato nella piccola località di Algajola decido di fermarmi. Il caldo è così opprimente che decido di fare il primo bagno dell’anno. Mi metto il costume e mi precipito nell’acqua, ancora molto fredda, in un mare limpidissimo.
La tappa per oggi è finita e ho l’occasione di montare la tenda in un campeggio completamente deserto. Visto che il giro è finito presto decido di andare a comprare qualcosa per fare merenda e mi dirigo nel centro del paese nell’unico market presente. Sebbene il negozio venda solo prodotti alimentari i prezzi sono da gioielleria. Se i prezzi dei campeggi sono molto più abbordabili che in Italia, tutto il resto ha prezzi anche doppi rispetto al nostro paese.
La tappa di oggi, che sulla carta aveva solo una salita che portava a 300 m di altezza per ritornare sulla strada asfaltata, mi ha fatto macinare in 50 km ben 700 m di dislivello. È proprio vero che in Corsica la pianura non esiste!
L'intenzione di partenza era quella di proseguire sul sentiero litorale per poi riguadagnare l'asfalto lungo l'altra pista interna, quella posta più a Ovest, ma, fortunatamente, al campeggio U paradisu ho incontrato Roberto che mi ha detto che la strada non è fattibile in salita e che avrei dovuto fare diversi chilometri a spinta. Uomo avvisato mezzo salvato e io onestamente non avevo tutta quella voglia di spingere la bicicletta!

Itinerario


Lo sterrato in discesa che ho percorso ieri è lì che vi aspetta. In totale sono 400 m di dislivello e alcuni punti della salita sono abbastanza tosti, sia per le condizioni del fondo stradale che per la pendenza. Appena ritrovato l’asfalto prendete a destra in direzione Calvì. La strada diventa molto panoramica e arriva fino alla quota massima di 370 m di altezza prima di scendere in direzione della costa Ovest. Una volta sulla costa finalmente si può pedalare vicino al mare. L’altimetria da adesso in poi sarà condizionata da un continuo sali scendi di un centinaio di metri di dislivello.

Info


Camping del la Plage: costo 10,00 euro. Il campeggio è molto grande e le piazzole non sono ben definite e la tenda si può mettere dove si vuole. Attenzione a dove la si posiziona perché in alcuni punti l’ombra è quasi inesistente. Bagni puliti.
All’interno c’è un piccolo market per fare la spesa dove è possibile comprare polli arrosto.

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Giorno IV – Venerdì 27 aprile
Algajola - Porto

Dati giornalieri

Chilometri percorsi: 102 km
Tempo in movimento: 6:05 ore
media in movimento 16.7 km
dislivello: 1123 m​


Diario

Dalla lettura dei dati giornalieri si capisce come mai oggi sono veramente distrutto. Ho affrontato quella che si rivelerà la tappa più dura di tutto il viaggio, 102 km e 1223 m di dislivello.

Parto presto la mattina da Algajola e mentre faccio colazione l'aria è ancora frizzante anche se, purtroppo, lo resterà ancora per poco. Subito mi attende una sequenza di saliscendi che sommata alla salita per arrivare a Calvì fanno circa 300 m di dislivello. Entro in città e nonostante la ripida salita, decido di entrare all’interno delle mura dentro la Cittadella.Il paesaggio è incantevole da quassù ma sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più da una città come Calvì.
Visto che sono in un centro urbano approfitto per fare la seconda colazione (dopo la prima a base di zuppa di fagioli avanzata dalla sera prima) e mi dirigo in una “bulangerie” (avrò modo di frequentarle parecchio durante la mia permanenza in Corsica) dove ordino un cappuccino. A dire il vero sono un po’ ingenuo nell’ordinarlo, il cappuccino è un prodotto tipico italiano e infatti, nonostante che la preparazione duri circa dieci minuti, mi viene servito un banalissimo latte macchiato con un po’ di schiumetta ad una temperatura a dir poco fantozziana. La prossima volta mi limiterò a chiedere qualcosa di più semplice.

Appena fuori un chilometro dall’abitato la strada mi riserva uno spettacolo unico. Sto volando, come se al posto delle ruote avessi delle ali per planare su queste coste ripide a picco sul mare. È questo quello che si prova a distogliere leggermente lo sguardo dalla stretta strada costruita su versanti ripidissimi e sprovveduta di alcuna protezione. La minuta striscia di asfalto piena di curve è a strapiombo sul mare che rimane 2/300 m più in basso, i colori che si possono vedere sono dei più vivaci, il blu intenso dell’acqua, le mille sfaccettature dell’azzurro del cielo, la verde natura incontaminata e il grigio lucido, quasi abbagliante, delle pareti rocciose.
Veloci sul falsopiano in discesa i chilometri corono in uno scenario fantastico.

Finita la discesa mi ritrovo alle porte di Galeria e al vero dilemma. Ho due alternative, una facile e una difficile. Quella facile sarebbe arrivare a Galeria, che dista solo qualche chilometro, raggiungere un ostello dai prezzi abbordabili e finire la giornata. La scelta difficile è quella di proseguire per una salita impegnativa e non avere la certezza di trovare un posto dove dormire fino a Porto. Sono le 12:45 e c’è un caldo infernale. Con una punta di sadismo e senza nemmeno pensarci troppo sopra scelgo l’ipotesi difficile. Alle 13:00 mi trovo a mangiare una pizza alla base della salita più dura di tutto il giro. Sarà per il caldo torrido o per l'assenza di vento (o per le acciughe sulla pizza) ma i 400 m di dislivelloche mi separano dalla cima mi faranno diventare matto. Fortunatamente, grazie alle nevi che si stanno sciogliendo, lungo strada è pieno di rigagnoli d'acqua gelata che sgorgano dalle rocce. Sono la mia salvezza. Ogni poco mi fermo per bagnare la bandana, ho le gambe e la faccia ustionati dal sole e sentire l’acqua che mi cola sul corpo è una sensazione magnifica. Arrivo in cima distrutto dalla fatica e dal caldo. Fortunatamente lo scenario che mi attende è superbo, sotto i miei piedi si sviluppa il Golfo di Girolata in tutta la sua bellezza (Sito patrimonio dell’Umanità). Sebbene sia parzialmente rigenerato dalla veduta, anche il falsopiano in discesa che mi attende mi sembra sfiancante. Sul GPS vedo che tra un chilometro c’è un campeggio.

Non ce la faccio ad arrivare a Porto, sono stanco, è molto caldo e sento di non avere nessuna riserva di energia dentro di me. La decisione è presa, mi fermo. Ecco che quando meno te lo aspetti, quando tutto è reso più difficile dalla stanchezza e dalle condizioni atmosferiche, succede l’imprevisto. Quello che sulla mia mappa Open Street Map (OSM) è segnato come un campeggio è in realtà un piccolo bar. Il mondo mi crolla addosso. Maledico il giorno che ho deciso di venire in Corsica, maledico me e queste bizzarre idee che mi vengono in mente, maledico la mia bicicletta e le tanto decantate mappe di OSM. I pensieri negativi mi assalgono e non vedo come posso fare ad arrivare fino a Porto in queste condizioni. E adesso come faccio? La cosa migliore da fare in queste situazioni è prendere tempo. Al bar mi faccio una birra e un gelato. Sarà che sono stremato ma mi sembrano la birra e il gelato più buoni di questo mondo. Seduto sulla sedia all’ombra riesco a rilassarmi. Pian piano dentro di me si apre uno spiraglio di ottimismo e dopo una mezz’ora sono di nuovo pronto a ripartire.

La strada riprende e nonostante abbia le gambe doloranti riesco ad arrivare a Serriera dove ho deciso di passare la notte. C’è una gite d’etape che mi attende. Arrivato mi dirigo al bar del paese dove il barista è anche il gestore della struttura. Purtroppo è al completo, visto l’ottimo prezzo è comprensibile che sia preso d’assalto dai turisti. Non mi resta che dirigermi a Porto che ovviamente si trova dopo l’ennesima salita che sono tentato di fare a piedi.

Finalmente riesco a sistemarmi per la notte in un ottimo campeggio terrazzato con la wifi libera (Sole e vista). La giornata è stata massacrante e dopo aver fatto la spesa nel vicino supermercato e mangiato qualcosa mi infilo direttamente in tenda.

Itinerario

I chilometri di questa tappa sono davvero tanti e il dislivello complessivo non è da sottovalutare ma niente paura, se qualcuno pensa di non essere in grado di farcela può dividere in due l’itinerario pernottando a Galeria.
I primi 50 km sono tutti lungo costa e per questo sono caratterizzati dal susseguirsi di sali scendi. Verso il chilometro 50 si trova un grande ponte superato il quale sulla destra è situata Galeria mentre a sinistra la strada comincia a salire. Procedendo a sinistra, direzione Porto, dopo due chilometri c'è un ristorante pizzeria per pranzare. 403 m è la quota da raggiungere per scollinare e poter apprezzare il panorama sul Golfo di Girolata. La salita, lunga 11 km, ha una pendenza costante e purtroppo presenta pochi punti ombreggiati ed è quindi sconsigliabile affrontarla nelle ore più calde. Superato il dislivello il grosso della fatica è fatto e la strada scende per poco più di 5 km prima di trasformarsi in un falsopiano con una quota media di 260 m s.l.m.. Un chilometro prima della deviazione per Osani si trova il famoso bar sulla destra dove potete effettuare una pausa per mangiare qualcosa.
Una volta arrivati in località Serriera non rimane che affrontare gli ultimi 2,5 km di salita per poter finalmente arrivare al campeggio “Sole e Vista”. Non date retta al cartello che indica il campeggio a sinistra in salita, la reception rimane nella parte bassa, seguire sulla strada principale in direzione del market.

Info

Tra Calvì e Partinello non ci sono molti punti dove fare uno spuntino o comprare qualcosa da mangiare. Le uniche strutture che ho visto sulla strada sono in località l’Argentella dove c’è un campeggio con bar ristorante gestito da una coppia di italiani gentilissimi, il ristorante posto due chilometri dopo il ponte di Galeria e il bar sulla destra un chilometro prima della deviazione per Osani, fate bene i vostri conti.
Prima di arrivare al campeggio c’è un market, è l’occasione per fare un po’ di scorta di cibo a prezzi decenti.


Campeggio “Sole e Vista”: veramente molto bello. Situato in collina, le piazzole sono poste su dei terrazzamenti. I gestori sono molto gentili e parlano l’italiano molto bene. Connessione internet gratuita. Possibilità di usare lavatrici e asciugatrici. Bagni e docce nuovi. Prezzo 10 euro.

TRACCIA GPS
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Giorno V – Sabato 28 aprile
Porto – Ajaccio – trenino corso - Corte


Dati giornalieri


Chilometri percorsi: 89 km
Tempo in movimento: 5:37 ore
media in movimento 15,8 km
dislivello: 1237 m​


Quella di oggi è una corsa contro il tempo. Devo arrivare entro le 15:00 ad Ajaccio per poter prendere il famoso trenino corso che mi porterà fino a Corte, cuore della Corsica.


Appena inforcata la bicicletta mi aspetta la più dura delle due salite odierne, la spettacolare salita di Piana che passa all’interno del sito classificato dall’UNESCU come Patrimonio dell’Umanità.


Sebbene la fatica accumulata si cominci a far sentire, lo spettacolare panorama attenua tutti i patimenti e io mi ritrovo immerso in questo fantastico scenario in cui a dominare è il colore rosso delle rocce a picco sul mare azzurro. Anche questa strada è molo stretta e le macchine riescono a scambiarsi a fatica.


È incredibile la varietà di paesaggi che sono presenti sulla costa corsa. Una volta arrivati in cima alla località di Piana la strada cambia pendenza e diventa un morbidissimo falsopiano in discesa lungo il quale quasi non serve frenare. Quando arrivo sulla costa, alla fine della discesa, ecco la novità, la pianura. Finalmente una strada dove è possibile pedalare tranquillamente senza doversi trascinare il peso della bici per continui dislivelli positivi. Quasi stento a crederci e mi aspetto dietro ogni curva di trovare il solito promontorio da scalare. Invece tutto va liscio come l’olio fino all’attacco dell’ultimo sforzo odierno, la salita di Calcatoggio. Questa sarà l’ultima salita borse-munito del viaggio e me ne ricorderò per lungo tempo. Il problema non è tanto la pendenza che è abbastanza dolce e neppure l’altezza (400 m s.l.m.), il vero problema è che ho fame! Non mi è rimasto niente da mangiare e sulla strada non c’è niente. Arranco. Mi fermo spesso all’ombra per cercare un po’ di refrigerio. Le energie mi stanno abbandonando e io ho una dannatissima fame. Fortunatamente in un modo o in un altro riesco a superare anche questa salita e alla fine della lunga discesa mi aspetta il tanto agognato lauto pranzo.


In effetti il problema è anche un altro, sono le 13:30 e devo ancora mangiare, alle 15:00 in punto da Ajaccio parte il treno e io lo voglio prendere. Comincia il conto alla rovescia e incredibilmente, dopo che mi sono ingurgitato una pizza in meno di dieci minuti, riesco ad essere alla stazione alle 14:50 giusto in tempo per salire sul mitico treno corso. Il prezzo per arrivare fino a Corte per il passeggero è di 11 euro contro i 19 euro che servono per montare la bici. Non si può certo dire che in Corsica abbiano un occhio di riguardo per noi viaggiatori dal pollice verde.


Che esperienza questa “traversata” tra le montagne su due longarine. Il paesaggio è come quello dolomitico, aspre vette spoglie di vegetazione dalle pareti ripide e il classico sentiero largo un metro e mezzo. Questo è lo scenario che si vede dai finestrini del treno. Le rotaie sono state poste su uno stretto stradello che si arrampica in mezzo ad alte montagne. È tutto uno sballottio a causa della non perfetta altezza delle rotaie, gli strapiombi si susseguono senza la minima protezione e molto spesso ci si chiede come diavolo abbiano fatto solo ad immaginare di far passare un treno per questi posti. Esperienza unica che è valsa tutte le fatiche affrontate fino a adesso.


Arrivati a Corte faccio amicizia con due ragazzi canadesi provenienti dal Quebec, Charles ed Etienne, anche loro in Corsica per un viaggio in bicicletta lungo la costa occidentale. Subito nasce una forte simpatia tra di noi e decidiamo di raggiungere il campeggio insieme. Non sono più solo sulla strada e la cosa non mi dispiace.


In città c’è solo un campeggio aperto che si trova dietro al cinema. A gestirlo c’è un burbero corso che può essere paragonato ad un nostro montanaro. La sera usciamo a bere una birra e finalmente posso condividere le esperienze di viaggio con qualcuno. Sebbene la conversazione sia molto basilare e il mio francese abbastanza incerto, riusciamo a capirci bene quanto basta per farci reciproche domande sia sui nostri paesi di origine che su il viaggio in Corsica affrontato fino ad adesso.

Info

Sebbene a vederlo non sia molto alletante, alla fine si è rivelato un ottimo posto dove mangiare. Si tratta di un "paninaro" come si direbbe dalle nostre parti ma più strutturato. Si chiama "pizza snack" e si trova davanti alla stazione di Corte. Oltre alla pizza si possono mangiare ottimi Hamburger e altri piatti caldi. Buonissima la piadina dolce con la nutella. 9 euro circa per cenare.

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ligamaister

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Giorno Vi – domenica 29 aprile
Corte – Lac de Melo – Corte


Dati giornalieri


Chilometri percorsi: 39 km
Tempo in movimento: 3:33 ore
media in movimento 10,3 km
dislivello: 1322 m​


Diario

Verso le sei della mattina comincia a piovere ed io non ci voglio credere. Uno dei motivi che mi ha spinto fino a qui è la valle della Restonica, con i suoi due laghi di origine glaciale, il Lago di Melo e Lago di Capitello, rispettivamente a 1710 e 1930 m di quota. La giornata sta iniziando decisamente male ma voglio essere fiducioso. Mi alzo, faccio una bella doccia e riesco in qualche modo anche a fare colazione al campeggio. Rifletto sul da farsi e controllo le previsioni sul quotidiano che mettono acqua sia per oggi che per domani. Sono fregato. Fortunatamente la mia testardaggine riesce a convincere ancheCharles ed Etiennenel risalire, con le bici scariche, anche sotto la pioggia, la strada che costeggia la Restonica, fiume dal quale la valle ha preso il nome. L’idea è quella di risalire tutta la strada fino al parcheggio e poi, se le condizioni miglioreranno, effettueremo l’ultima parte di ascesa ai laghi a piedi.


La strada si snoda nella valle per 13 km e 1000 m di dislivello lungo i quali, senza il peso dei bagagli lasciati al campeggio, pedaliamo senza grossi problemi. Fortunatamente, subito dopo l’imbocco della strada, la pioggia cessa e man mano che saliamo le nuvole si diradano. Siamo in alta montagna e il meteo può cambiare in maniera molto repentina. Una volta arrivati al capolinea della strada asfaltata succede l’impensabile, il sole fa capolino e le ultime nuvole lasciano spazio ad un cielo terso di un azzurro limpidissimo. È proprio vero, la fortuna aiuta gli audaci. Dopo una birra e un fantastico panino con formaggio e affettato corso preso al rifugio posto in prossimità del parcheggio, ci avventuriamo a piedi lungo il sentiero che in due chilometri ci porterà al lago di Melo.


Nella prima parte, salvo qualche guado, non ci sono particolari difficoltà mentre nell’ultimo pezzo di ascesa incontriamo cumuli neve. Più saliamo e più il manto nevoso si fa persistente. L’arrivo al lago ci lascia tutti senza fiato, incorniciato tra le vette delle montagne e ancora mezzo ghiacciato, è di una bellezza unica.


La presenza della neve e l’ora di cammino che ci vuole per arrivare al lago di Capitello ci fanno desistere dall’avventurarsi e preferiamo tornare sui nostri passi. In fin dei conti sono contento della decisione, ho una valida scusa per tornare in questa valle così speciale.


Il tempo ci ha voluto bene oggi perché appena mettiamo piede al campeggio ricomincia a piovere e noi siamo costretti a rifugiarci nelle nostre tende. Fortunatamente verso l’ora di cena la pioggia ci concede una pausa e noi ne approfittiamo per andare a mangiare qualcosa.

Domani è l’ultimo giorno di pedalata e un po’ mi dispiace di aver già compiuto il giro che mi ero prefissato.

Info

Il campeggio si presenta abbastanza spartano ma alla fine non è così male (anche perchè è l'unico aperto...). Vicinissimo al centro di Corte ci si arriva in 5 minuti di pedalate. Costo per due notti in campeggio 26 euro.

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Giorno ViI – Lunedì 30 aprile
Corte – Bastia




Dati giornalieri


Chilometri percorsi: 72 km
Tempo in movimento: 3:15 ore
dislivello: 120 m

Il tempo non è dei migliori anzi, piove e non fa per niente caldo. La città di Corte è immersa in una coltre di basse nuvole che le donano un aspetto quasi spettrale. Dopo aver fatto un'ottima e abbondante colazione alla “Bulangerie” che si trova vicino alla stazione, partiamo per l'ultima tappa del viaggio, Corte – Bastia. La strada non è un gran che, si tratta di una statale che in poco più di 3 ore di pedalate ci fa guadagnare i 70 km che ci separano dal capolinea. La strada parte in salita per un centinaio di metri di dislivello per poi procedere in un dolce falsopiano in discesa fino sulla costa. L'itinerario scelto per arrivare sulla costa non è stato intrapreso per la sua bellezza ma perché è il più corto e quello con meno dislivello in salita. La strada ha il limite di 90 km/h e le macchine sfrecciano molto veloci accanto a noi. Fortunatamente la corsia di sosta, quando presente, rappresenta la nostra pista ciclabile.


L'acqua cade incessantemente dal cielo e il paesaggio non aiuta a vedere la giornata in maniera positiva, facendo due rapidi conti quella odierna è la tappa più brutta di tutta la vacanza. Fortunatamente arriviamo al campeggio molto presto grazie all’elevato dislivello negativo e ci possiamo concedere un po' di meritato riposo prima di pranzo.


Domani mattina i miei due amici canadesi se ne andranno e io rimarrò solo per l’ultimo giorno in pieno relax a Bastia.

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Giorno ViII – Martedì 1 maggio
Bastia




Dati giornalieri


Tempo: Pioggia/sereno

Ultimo giorno a Bastia con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia. Domani mi attende la nave che mi riporterà sul “continente”. I miei amici canadesi se ne sono andati e io rimango solo insieme a questo tempo che non promette niente di buono. Stamani mattina alle 6 mi sveglio mentre Charles ed Etienne rifanno i bagagli per andare a prendere la nave, fuori c'è una vera e propria tempesta d’acqua e sinceramente sono contento di non avere la nave insieme a loro.


Verso le 11:00 approfitto del fatto che è smesso di piovere e vado a Bastia (a 5 km dal campeggio) per comprare qualcosa da mangiare. Arrivato in città in tempo per fare colazione e scattare un paio di foto che ricomincia a piovere e mi trovo costretto a trovare rifugio dentro una paninoteca. Fuori si scatena il finimondo. Una tempesta di acqua e vento si abbatte sulla città e a me non resta altro che pranzare. Un ottimo hamburger con prosciutto e formaggio corso, una mega crepes alla Nutella e una lattina di coca-cola, alla faccia della dieta mediterranea. Il tipo molto simpatico della paninoteca mi racconta che in Francia sono alle prese con le elezioni e tutti non fanno che parlare di questo.


Fuori continua a piovere e visto che non sembra voler smettere mi decido a partire sotto un forte temporale. Fortuna che il mio abbigliamento in Powertex mi lascia abbastanza asciutto. Quando si affronta un viaggio, in particolar modo fuori stagione, la scelta dei vestiti da indossare fa la differenza tra il godersi la vacanza e maledirsi, per non parlare del fatto che quando si viaggia con l'ausilio della sola bici una semplice febbre può diventare un problema serio.

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Giorno IX – Mercoledì 2 maggio
Bastia – Prato




Diario

Stamani, visto il tempo a disposizione, ho deciso di seguire il consiglio trovato sulla guida della Routard e quindi vado a visitare il magnifico “Museo della miniatura” che si trova nella vecchia polveriera della cittadella di Bastia. I 4 euro spesi meglio di tutto il viaggio.


All'ingresso ad attendere il visitatore c’è niente di meno che il costruttore, Renè Mattei che ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua vita a costruire e ricostruire il villaggio in miniatura. Mi racconta, in maniera molto appassionata, che ha investito tutte le sue energie e i suoi risparmi per questa opera, ci ha rimesso la salute (mi fa il gesto della rotella svitata) e un occhio. Tutto per lasciare alla Corsica un ricordo indelebile del suo passato e delle sue tradizioni. La sua Corsica tanto amata a differenza dei suoi isolani che non hanno mai dato importanza al suo lavoro in tutti questi anni. A sua detta sono solo invidiosi e spesso per ripicca nei suoi confronti dicono ai turisti, in cerca del museo, che questo è chiuso oppure, anche peggio, gli indirizzano malamente verso il porto. L’altra croce per quest’uomo sono i “marochini” (magrebini), che lo molestano tirandogli sassate alla porta di entrata del museo. Che vita travagliata deve essere stata la sua!


Entrando dentro al museo si viene catturati dalla strabiliante creatività e maestria di quest'uomo che nel corso del tempo è riuscito a ricreare un piccolo villaggio animato in scala circa 1:30, dove vengono riprodotti tutti i luoghi simbolo dei villaggi corsi degli anni '40. Grazie a più di dieci tonnellate di materiale (solo pietre e malta) ha riprodotto tutti i luoghi tipici di un paesino corso dove quindi si può vedere la chiesa, il mulino con il frantoio, una casa con all'interno il focolare acceso, la stalla, una piccola chiesina di montagna, monti e animali, sposi, preti, fabbri, pastori e artigiani. Il signor Mattei mi spiega il significato di tutti quei luoghi e di quelle persone parlando per metà corso e per metà italiano. La sua passione per questo suo piccolo grande progetto e mi fa capire quanta fatica e quante energie abbia impiegato per la costruzione di tutto ciò. Mi spiega che sotto alla stanza principale c'è addirittura uno scantinato dove passano gli ingranaggi che servono all’animazione del villaggio. Quanta fatica e pazienza deve essergli costato tutto ciò. Tutti gli edifici sono arredati al loro interno con sedie e tavoli, altari e crocifissi. Le costruzioni sono state fatte come usava al tempo, con pietra e malta. Lui si dispera pensando che ha ricevuto riconoscimenti da tutto il mondo ad esclusione dalla sua terra, l'unica che gli ha voltato le spalle. Che incontro toccante e intenso quello con quest'uomo dall'aspetto trasandato e malinconico.


Oggi si parte e sinceramente sono contento. Dopo una vacanza di nove giorni è piacevole anche l'aspetto del rientro a casa. Dopo aver passato le notti a dormire in tenda è molto piacevole ritrovare il letto di casa e le comodità che essa comporta. Tirando le somme posso ritenermi soddisfatto per questo mio viaggio in Corsica. È stata una bella esperienza ricca di bei paesaggi, salite toste, sole, acqua, ottimo cibo e nuove amicizie. È vero che non sono riuscito a finire il giro dell'isola e neppure sono riuscito a affrontare l’ascesa al lago di Capitello ma questo l'avevo messo in conto, saranno ottimi motivi per progettare un nuovo viaggio su questa fantastica isola!

Info

Il campeggio è l'unico aperto vicino Bastia in bassa stagione. Si trova sulla strada costiera a sud di Bastia (5 km se non sbaglio). Il prezzo è contenuto, 10 euro a notte, i servizi igienici sono nuovi e puliti. Ha il wifi gratuito.

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Capolavoro! Spero quest'estate di riuscire finalmente, dopo anni che tento, a lasciar giù un muletto per poter emulare qualche giretto corso nelle estati, e queste foto mi fanno sperare che l'agosto arrivi alla velocità della luce!!!
 

ligamaister

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Capolavoro! Spero quest'estate di riuscire finalmente, dopo anni che tento, a lasciar giù un muletto per poter emulare qualche giretto corso nelle estati, e queste foto mi fanno sperare che l'agosto arrivi alla velocità della luce!!!

Sarebbe bene evitare di andarci in agosto per via della massa di turisti che riempiono l'isola ma se non si hanno altre occasioni va benissimo lo stesso. Ti potrai sbizzarrire tra itinerari costieri e bagni nel mare e itinerari più freschi di montagni e fantastici bagni nei fiumi!

:celopiùg:
 

Sim880

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Sarebbe bene evitare di andarci in agosto per via della massa di turisti che riempiono l'isola ma se non si hanno altre occasioni va benissimo lo stesso. Ti potrai sbizzarrire tra itinerari costieri e bagni nel mare e itinerari più freschi di montagni e fantastici bagni nei fiumi!

:celopiùg:

lo so che è pieno di turisti (peste li colga ^^) ma negli altri mesi i corsi in università non mi lasciano molta tregua :D

d'altronde, per fortuna, la mia zona d'origine non è ancora superpopolata e resta vivibile anche in periodi affollati
 

passolento

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mammamia Liga, vien voglia di mollare tutto e partire entro 10 minuti.
Non ho ancora fatto in tempo a leggere tutto ma ti faccio davvero i complimenti per il racconto e le foto. Mi riservo di leggermi tutto con calma questa sera a casa.
Tra l'altro mi vien pure voglia di cambiare i programmi per il viaggio del prossimo ponte del 25 e prendere il traghetto ...
;-)
 

ligamaister

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mammamia Liga, vien voglia di mollare tutto e partire entro 10 minuti.
Non ho ancora fatto in tempo a leggere tutto ma ti faccio davvero i complimenti per il racconto e le foto. Mi riservo di leggermi tutto con calma questa sera a casa.
Tra l'altro mi vien pure voglia di cambiare i programmi per il viaggio del prossimo ponte del 25 e prendere il traghetto ...
;-)

Io ho in mente di fare la Transcorsica ma purtroppo per il ponte ci sarà ancora troppa neve.... :rosik:
 

passolento

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Io ho in mente di fare la Transcorsica ma purtroppo per il ponte ci sarà ancora troppa neve.... :rosik:
già, io pure per il giro del 25/1 sto' rivedendo il tracciato, forse qualche montarozzo non riuscirò a farlo.
Del resto non so che sperare:
sabato pedalo intorno al lago, e voglio il caldo
domenica vado a scialpinare sui Sibillini e voglio la neve ...
è un mondo difficile caro liga :mrgreen:
 

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