...se era magari un problema di regolazione della bici.
Chiunque abbia la sella alla giusta altezza se la ritroverà nella stessa identica posizione, dato che è una misura correlata al cavallo del biker.
E chiunque, inevitabilmente, quando le pendenze si fanno importanti, la trova fastidiosa, nonché un impedimento all'abbassamento/arretramento del baricentro; e in certi frangenti anche (potenzialmente) pericolosa.
Poi, all'interno di quei "tutti", c'è chi riesce meglio di altri ad aggirare l'ostacolo e chi invece ha più difficoltà ad arretrare oltre la sella (e ritorno). Le bici e le relative ripartizioni dei pesi non sono tutte uguali, le braccia non sono tutte lunghe uguali ed il setup stesso della bici può non essere ideale per tutte le occasioni.
Il fatto che Schurter e soci abbiano apparentemente pochi problemi trovo che non sia un riferimento attendibile per il "comune mortale". Innanzitutto per l'inevitabile gap tecnico e di
feeling che differenzia un professionista da un amatore, passando per un setup quasi sartoriale delle bici e, ultimo ma non ultimo, il fatto che il professionista corre su circuiti che conosce alla perfezione, nei quali sa esattamente dove mettere le
ruote e le reazioni che si troverà ad affrontare e che quindi può affrontare senza incertezze.
Quando non c'è incertezza è molto più semplice restare centrali e far correre la bici, così anche le occasioni in cui dover andare a pelare il fondoschiena sulla ruota posteriore sono limitate o inesistenti.
Girando su trail sconosciuti o, forse peggio, conosciuti ma dove la natura fa liberamente il suo corso e dove ad ogni metro puoi trovarti la sorpresina che la settimana prima non c'era, è piuttosto normale avere l'esigenza di arretrare maggiormente per compensare anche l'ipotesi di impuntamento e trovarsi in difficoltà, appesi alla bici con la sella in pancia e l'anteriore che galleggia orrendamente... In particolare su una front, per ovvi motivi.