Ragazzi... la giornata merita assolutamente un approfondimento, provo a farne un riassuntino, anche se sono veramente stanco e non vedo l'ora di andare a nanna.
La mia giornata inizia alle 17.45 quando parto con s.lucio per Carbonia, dove abbiamo appuntamento con Angelo e Ricky per poi proseguire per Domusnovas. Arriviamo a Domusnovas intorno alle 8.20, dove troviamo già belli carichi Giagyu e Doc Bike. Non passano nemmeno 5 minuti che la comitiva si completa: Mastro Marino, i coniugi Camarilli e, dulcis i fundo, PBOne e Serg. Dopo i saluti di rito, con un po' di ritardo sulla tabella di marcia (8.49) ci si mette in moto. Dopo 2.7 km, giusto il tempo di scaldarci un po' i muscoli, e si arriva all'imboccatura della grotta di San Giovanni. La attraversiamo con una certa difficoltà a causa della nuova illuminazione che privilegia le concrezioni e le volte ma non di certo la strada... non si biri nudda: andiamo quasi alla cieca fino quasi all'uscita. Finalmente ritroviamo il sole all'uscita (dopo qualche centinaia di mt con le pareti altissime della gola). Si procede per circa 4.3 km fino all'incrocio che segna l'inizio della salita per Perda niedda: siamo a quota 300 e ci mancano 5.5 km per salire fino a quota 757 del passo Arcu su Crabiolu. Si comincia la salita allegramente non potendo fare a meno di notare la quantità impressionante di funghi presente nel sottobosco nei pressi della strada. La salita comincia a farsi duretta, nonostante il fondo asfaltato ci renda la vita un po' più facile: la pendenza media si assesta subito tra il 9 ed il 10%, senza soluzione di continuità. Il gruppo si sgrana un po': Bike, ANTMAR, giagyu e Angelo salgono con un passo un po' più spedito, mentre io e Camarillo seguiamo a distanza visiva. PBOne si ferma ad un tornante sfatando un altro mito: anche i maestri jedi fanno la pipì... non l'avrei mai detto!!! In coda rimangono Serg e Camarilla, con s.lucio a chiudere (pagando gli oltre 20 giorni di inattività... ed il peso non trascurabile!!! he he he). Arriviamo al passo ed attendiamo l'arrivo dei ritardatari; qui incrociamo due bikers "indigeni" che rientravano temendo un eventuale peggioramento del tempo (effettivamente guardando verso est... c'era poco da star tranquilli). Ci ripariamo a fianco al costone in quanto il vento rende poco piacevole il sudore che si asciuga addosso. Arrivati i ritardatari completiamo la salita ed arriviamo all'incrocio che dovremo poi ripercorrere una seconda volta al rientro da Oridda. Si svolta a sinistra e giagyu comincia a rufolare nel fango facenzo zig-zag per non perdersi nemmeno una pozzanghera... Fatto il punto della situazione e verificato che la traccia creata dal Cama ricalca perfettamente il percorso, il Camarillo ci da il via per il primo single track: parto in picchiata seguito da Ricky, Bike, s.lucio, PBone, Serg... e tutti gli altri. A circa 1/3 di single usciamo per qualche metro dal sottobosco ed approfittiamo per compattare il gruppo e scattare qualche foto: sotto di noi appare la piana di Oridda in uno splendido panorama. Riparto in picchiata e quasi subito cedo il passo a Ricky: il single non è esageratemente tecnico, l'unico problema è rappresentato dai rovi che pendono dagli alberi, ma preferisco non rischiare, lasciando andare la bici si raggiungono velocità elevate. Dopo 2.2 Km di single track (e 143 mt di dislivello) io e Ricky arriviamo all'uscita e ci fermiamo ad aspettare gli altri. Arriva quasi subito doc Bike con un bel graffio sul collo e sul lobo dell'orecchio, segno tangibile di un incontro ravvicinato con uno dei rovi che pendevano dagli alberi. Pian piano arrivano anche gli altri, ognuno con la sua nota divertente da raccontare: tra rovi capottamenti e rischi di ogni genere ce n'è per tutti i gusti. Bene, lo spirito è quello giusto, proseguiamo! Dopo qualche metro però ci troviamo di fronte un bel numero di arnie di api... panico... ma pian piano aggiriamo il tutto senza disturbarle. A questo punto siamo in mezzo alla piana di Oridda (a quota 580) e dobbiamo risalire di nuovo a quota 750. Si tratta di una sterrata di 3.9 km con pendenza leggera (5% di media) ma con una sorpresina iniziale: pietraia bella ripida con punte del 21%... facciamo una bella fatica a rimanere in sella... chi ci riesce... ma pian piano si arriva di nuovo all'incrocio prrecedente alla partenza del single track. E qui giagyu ritrova le sua amate pozzanghere... stizzia... parriada unu proceddu... Si continua a salire fino a quota 815 de Sa Tellura, dove approfittiamo per fare merenda e qualche foto. Da qui parte il secondo single che ci porterà con un po' di saliscendi fino ad Arenas: si tratta di 3.9 km di single (285 mt di dislivello) tutto in sottobosco con diversi tratti da pedalare... UNO SPETTACOLO!!! Scendiamo a tottu pista superando spesso anche i 40 km/h ed incrociando parecchi cercatori di funghi con i cesti pieni... proponiamo di portargli a valle il cesto... ma, non si sa perchè, nessuno accetta... boh??? Arriviamo ad Arenas urlando ome forsennati e ricompattiamo, ci aspetta un bel tratto in salita (più che altro perchè ormai siamo tutti piuttosto stanchi!), di circa 2.1 km con pendenza non esagerata (6%) ma alcuni tratti al 12% mettono a dura prova le nostre stanche gambe. Arriviamo a Su Barracconi (a circa 300-400 mt dall'inizio del single di Sa Tellura) ed attendiamo i ritardatari, soprattutto s.lucio che a questo punto era quello con le "
ruote più a terra" di tutti. Da qui ci aspetta il single conclusivo; chiedo lumi al Cama, se sia il caso di abbassare il sedile (mi dice di si) ed allora regoliamo tutta l'attrezzatura per le condizioni descritte. Cama approfitta anche per dare una sgonfiatina ai tubeless (avrà modo di pentirsene!). Si parte, Angelo in testa, io lo seguo a ruota, poi ANTMAR, Bike, Ricky e via via tutti gli altri. Dopo qualche centinaia di mt Angelo rischia la caduta prendendo una sequenza di pietre col posteriore (il ragazzo ha parecchio manico, ma la front lo penalizza troppo) mi fa cenno di passare e mi butto giù per il sentiero che comincia a diventare "cattivo" a causa di parecchie pietre smosse da varie moto che sono salite nemmeno da tanto tempo a giudicare dalla frechezza delle tracce. Io comincio a pagare la stanchezza ed avverto sintomi di crampi al quadricipite sinistro che mi impediscono di stare per troppo tempo in fuorisella... scendo come posso, incalzato da Ricky (che nel frattempo si è fatto strada), Angelo, ANTMAR (che nonostante la focellina da 80 ed i v-brake si difende benissimo nel single) e Bike, gli altri non li vedo. Faccio passare anche Angelo (molto più fresco di me) ma paga subito pegno con una caduta... lo ripasso. Seguo a ruota Ricky (che nel frattempo sta dando spettacolo facendo miracoli per stare in sella con la sua front), ed anche lui rischia la caduta agganciando la salopette sul sedile in un pezzo abbastanza ripido... rischi di finirgli addosso, ma riesco a fermarmi non so come "appeso" sulla bici... mentre sento le urla di Angelo dietro di me che arriva come un fulmine... azz... mollo tutto sperando che nel frattempo Ricky riesca a sbrogliare la sua situazione... è andata bene... proseguiamo. Nel frattempo avverto un dolore sempre maggiore alla coscia sinistra ed alle braccia (anteriore troppo gonfia!) nonostante avessi ritarato le pressioni della forcella la sera prima, ma il single... bastardissimo, non da tregua: una sequenza interminabile di gradino rocciosi, tratti di pietraia e veloci sottobosco. La pendenza non è esagerata (anzi in parecchi punti c'è pure da rilanciare... ed il mio sedile abbassato non è certo un vantaggio!), circa il 10% di media, con punte al 20% al massimo, ma il fondo in alcuni punti è a dir poco DEVASTANTE, in quanto, se non lo prendi di petto facendo scorrere la bici e forzandola nelle traiettorie che man mano ritieni migliori, è lui a dominarti sobbalzandoti da tutte le parti e frantumandoti le braccia e le gambe (oltre che la bici!). Dopo 4807 mt percorsi e 446 mt di dislivello, arriviamo finalmente all'uscita del single situata in prossimità del bivio per Perda Niedda. Ricky in testa, io dietro, poi subito Angelo, ANTMAR e Bike. Stavolta nessuno urlava... non ne avevamo veramente più... DEVASTATI!!! Dopo qualche minuto arrivano PBOne e s.lucio tutti contenti perchè avevano la loro AZZAPPULLATA da raccontare (i segni sugli indumenti erano belli tangibili), poi Serg e Camarilla. Mancavano all'appello Camarillo e giagyu: erano fermi qualche centinaio di mt più su a causa dello stallonamento del tubeless anteriore di Cama (lo dicevo io che stava sgonfiando un po' troppo quell'anteriore! vabbèh... peccato di inesperienza, gli servirà da lezione). A questo punto è piuttosto tardi e riunciamo ad arrampicarci su per il single sopra le grotte, preferendo il passaggio in grotta anche per il rientro fino alle macchine.
Per riassumere la spettacolare giornata: su 42 km totali abbiamo percorso quasi 11 km in single track con 875 mt di dislivello in dicesa accumulato nei single... se questo non è record... poco ci manca.
Grazie Cama... alla prossima!!!!