News Doping: Martin Maes trovato positivo

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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-filo-

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Sappiamo benissimo entrambi che c'è modo e modo di titolare lo stesso fatto
Sappiamo benissimo entrambi che quella di Maes, stando ai fatti riportati, è stata una pena ridicola le cui colpe sono principalmente da imputare alla miopia dell'uci ed ai reati di atleti passati la quasi totalità, per di più, provenienti da altri sport
Sappiamo benissimo entrambi che Maes non ha tratto alcun beneficio da questa sostanza, ha vinto quasi tutte le gare prima e dopo la positività, in una disciplina in cui il manico conta al 98%
Sappiamo benissimo entrambi che un titolo moderato ed imparziale genera la metà dei click e delle views di un titolo forte e sparato
 
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marco

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Sappiamo benissimo entrambi che c'è modo e modo di titolare lo stesso fatto
Sappiamo benissimo entrambi che quella di Maes, stando ai fatti riportati, è stata una pena ridicola le cui colpe sono principalmente da imputare alla miopia dell'uci ed ai reati di atleti passati la quasi totalità, per di più, provenienti da altri sport
Sappiamo benissimo entrambi che Maes non ha tratto alcun beneficio da questa sostanza, ha vinto quasi tutte le gare prima e dopo la positività, in una disciplina in cui il manico conta al 98%
Sappiamo benissimo entrambi che un titolo moderato ed imparziale genera la metà dei click e delle views di un titolo forte e sparato

sappiamo benissimo che stai parlando del nulla, perché il titolo riporta un fatto. Il tema dell'UCI è un'opinione, non un fatto.

Forse è anche questo il motivo per cui tu commenti, e noi gestiamo un sito.
 

frenk

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Sappiamo benissimo entrambi che c'è modo e modo di titolare lo stesso fatto
Sappiamo benissimo entrambi che quella di Maes, stando ai fatti riportati, è stata una pena ridicola le cui colpe sono principalmente da imputare alla miopia dell'uci ed ai reati di atleti passati la quasi totalità, per di più, provenienti da altri sport
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Sappiamo benissimo entrambi che un titolo moderato ed imparziale genera la metà dei click e delle views di un titolo forte e sparato

Il titolo è moderato e imparziale e cita esclusivamente un fatto privo di qualsivoglia opinione. Maes è stato trovato positivo al controllo anti-doping e questo dice il titolo, che riassume semplicemente il fatto. Nell'articolo si approfondisce, senza opinioni ma riportando i fatti, il motivo di tale squalifica. Viene anche citato chiaramente che la sostanza non comporta un miglioramento delle prestazioni. Non so che "complotto" tu vada cercando...
 

sembola

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per quanto riguarda la vicenda, concordo con Marco: si tratta di una faccenda di incapacità e approssimazione, un medico che somministra un farmaco senza accertarsi se sia o no proibito in un ambito del genere è un incompetente.

Quanto alla pena, mi limito a far notare che il farmaco è proibito proprio perché utilizzabile per nascondere altro. Errore in buona fede, ma errore...

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-filo-

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Sicuramente io, in prima battuta, ho usato un tono sgarbato e me ne scuso.
Ma mi fa davvero sorridere il fatto che non riusciate ad ammettere che una stessa notizia possa essere titolata in modi molto diversi che mandano ai molti lettori distratti messaggi anche molto distanti. Detto questo posso anche capire che voi non vi facciate troppi scrupoli, l'imparzialità e la ricerca del vero non appartiene più a quasi nessun giornalista, ingenuo io che ne sento la mancanza su un sito di mtb.

Trovo invece assolutamente fuori luogo e spocchiosa la tua chiosa del "io son io che gestisco il sito e tu sei solo un semplice utente che commenta" perchè ti vorrei ricordare che siamo noi "commentatori" che teniamo, nel bene e nel male, in vita il sito e tra le altre cose ne generiamo i profitti, evita quindi, come tuo solito, di ergerti superiore agli altri.
 
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gibopeo

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Sappiamo benissimo vuol dire sai tu, dato che scrivi ed esprimi opinioni che dal tuo punto di vista dovrebbero invece sostituirsi ai fatti narrati nell'articolo, dove giustamente non si prende una posizione.
Mi sa che sei un po' confuso, se addirittura contesti la non imparzialità a chi invece ha solo riportato dei fatti.
Il titolo dice che è risultato positivo, ossia riporta i fatti: forte e sparato?
Sicuro di stare bene?
Inoltre sei confuso perchè non capisci che è giusto applicare le regole da parte dell'UCI, sei confuso perchè sei certo che l'atleta non abbia tratto nessun beneficio dall'uso di un diuretico che per quanto ne sai potrebbe sempre aver assunto regolarmente per meglio restare nel suo stato di forma, sei confuso perchè se cosi fosse, ignori che l'hanno beccato ora ma potrebbero averlo beccato in passato.
Cosa dovevano scrivere nel titolo secondo te? "Trovato positivo ma tanto sono cazzate"?
 

gibopeo

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Ci spieghi come puo' un titolo che riporta solo ed esclusivamente i fatti, non essere imparziale come sostieni?
Ci spieghi il tuo concetto di imparzialità e ci dici come doveva essere il titolo per esserlo?
Sei sicuro di aver letto il titolo?
Giusto per essere sicuro perchè non me ne capacito, cosa c'è di non imparziale nello scrivere "Doping: Martin Maes trovato positivo" quando è stato trovato positivo al doping?
Sono troppo curioso
 
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frenk

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Sicuramente io, in prima battuta, ho usato un tono sgarbato e me ne scuso.
Ma mi fa davvero sorridere il fatto che non riusciate ad ammettere che una stessa notizia possa essere titolata in modi molto diversi che mandano ai molti lettori distratti messaggi anche molto distanti. Detto questo posso anche capire che voi non vi facciate troppi scrupoli, l'imparzialità e la ricerca del vero non appartiene più a quasi nessun giornalista, ingenuo io che ne sento la mancanza su un sito di mtb.

Il tono fuori luogo lo hai usato e lo stai continuando a usare accusandomi arbitrariamente di mancanza di imparzialità e di non farmi scrupoli. Tutto questo sarebbe già ridicolo e offensivo di per sé, ma diventa ancora più offensivo per il fatto che stai sparando accuse a vanvera che non hanno alcun senso e, pur di difendere un tuo commento fuori luogo, stai alzando ancora più fango, invece che scusarti o per lo meno piantarla lì di sputare sentenze come se fossi in cattedra invece che, di fatto, nascosto dietro a una tastiera. Ciò che sarebbe interessante sapere, per dare eventualmente un valore alle tue accuse che per il momento sono solo aria fritta, è che titolo avresti scritto tu affinché fosse, secondo il tuo indecifrabile punto di vista, un titolo imparziale e giornalisticamente ineccepibile: stupiscimi!
 

gibopeo

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Se il titolo "Doping: Martins Maes trovato positivo" contiene imparzialità, mancanza di scrupoli e rappresenta la vergogna giornalistica italiana, io sono una bella figa.
Ma è piu' facile che chi lo sostiene sia un analfabeta funzionale, per buona pace di chi mi avrebbe voluto una bella figa.
 
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Arma

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Dai, incompetente è un po' forte. Sono 15 anni che lavora nell' "Emergency medicine". Giustamente difendiamo chi cura il sito, ammettiamo che chi fa altre cose di mestiere possa pensare prima alla salute di una persona e poi alla lista delle sostanze dopanti (nel caso specifico direi "coprenti") dell'UCI. Approssimazione ok, incapacità non direi
 

gibopeo

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Come ho scritto, le cure, tutte, non si negano.
Pero' andare a vedere se quanto si usa è nella lista delle sostanze dopanti è un attimo.
Ed agire di conseguenza un attimo di piu'.
Se poi consideriamo che non è un segreto (e non credo che lo sia per un medico) che i diuretici vengono usati anche per coprire altre sostanze, allora viene anche abbastanza facile pensare che al pari di quello che è stato trovato positivo perchè ha bevuto dalla borraccia di un altro atleta, si stia cercando qualche scusa.
Poi magari non è cosi, anzi sicuramente non è cosi, ma poco importa: anche per questa ragione, è giusto applicare le regole, che ci sono e sono chiare (ma evidentemente a qualcuno no).
Pero' è giusto dire che in questa storia quello che ha meno colpe è comunque il medico. Non è il medico della squadra ma era li unicamente per prestare assistenza medica, e cosi ha fatto. Se proprio vogliamo guardare, non era nemmeno compito suo preoccuparsi se fosse principio attivo dopante o no, se il suo unico scopo era curare evitando la morte dell'atleta (mi attengo alle dichiarazioni sulle possibili conseguenze di un mancato trattamento).
 
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sembola

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Dai, incompetente è un po' forte. Sono 15 anni che lavora nell' "Emergency medicine". Giustamente difendiamo chi cura il sito, ammettiamo che chi fa altre cose di mestiere possa pensare prima alla salute di una persona e poi alla lista delle sostanze dopanti (nel caso specifico direi "coprenti") dell'UCI. Approssimazione ok, incapacità non direi
si può lavorare per 25 anni come medico di pronto soccorso ed non essere competenti come medici sportivi, del resto oggi la specializzazione la fa da padrona. Non c'era linea cellulare per verificare: ok, allora visto che la cura era ritenuta necessaria la si fa MA si consiglia all'atleta di controllare in seguito con uno specialista. Fermo restando che la responsabilità ultima è sempre dell'atleta, e che certe leggerezze possono essere giustificabili per l'amatore ma non per un professionista. Approssimazione non solo da parte del medico ma anche dell'atleta e del team.

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klasse

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Saint Vincent
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Soluzioni???
Tagliare la testa in piazza al trasgressore. Come fece qualche stato orientale per la guerra all’oppio.
Punto e basta.
Se metti delle regole e punizioni non esemplari, di più, multe che valgono 30-50 volte il valore del l’ingaggio a causa del danno mediatico all’atleta e sponsor soprattutto, stai tranquillo che quelli seri si fanno da se passaporti biologici, analisi delle unghie e degli essudati per non pagare a vita.
Un poliziotto svizzero una volta che mi ha fermato per un sorpasso, mi ha detto “ prima che dica qualc’osa, si ricordi che la legge non ammette ignoranza in Italia come in Svizzera”...minchia mmmutooo...
 

AleEND

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si può lavorare per 25 anni come medico di pronto soccorso ed non essere competenti come medici sportivi, del resto oggi la specializzazione la fa da padrona. Non c'era linea cellulare per verificare: ok, allora visto che la cura era ritenuta necessaria la si fa MA si consiglia all'atleta di controllare in seguito con uno specialista. Fermo restando che la responsabilità ultima è sempre dell'atleta, e che certe leggerezze possono essere giustificabili per l'amatore ma non per un professionista. Approssimazione non solo da parte del medico ma anche dell'atleta e del team.

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Sembola ma chi sei? Batman? Il cavaliere senza peccato... uff sei quasi noioso da quanto sei moralizzatore e saccente!

Ma ovviamente tu nella tua vita sei stato, sei e sarai sempre perfetto, senza macchia e senza errori :hail:
 

lucamox

Biker serius
1/6/07
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Io son tutto fuori che un esperto di doping o anti-doping, peró conosco diversi atleti UCI, tutti piuttosto paranoici in relazione all'assunzione accidentale, di sostanze proibite.
Una volta pedalando con un'amica del mondiale XCO aveva finito l'acqua e le ho offerto la mia, ha cortesemente rifiutato perché lei non prende niente da nessuno al di fuori del team, ok questo mi sembra un pò eccessivo ma prendere un diuretico prescritto da un medico che nemmeno conosci per curare una ferita infetta mi sembra all'estremo opposto...
Mi fa quindi abbastanza strano che un professionista come Maes ed il relativo top team che lo supporta, possano cadere in una svista del genere.
Sono un fan di Maes, lo ritengo un grandissimo campione multidisciplina e credo che sia in buona fede, di certo peró questa storia sa di mal raccontata e la posizione dell'UCI, rifiutando la TUE lo conferma.
Spero che non ci sia niente dietro, ma spero anche che questa vicenda serva a far alzare l'attenzione di tutti gli atleti e di chi gli sta intorno, e forse la modesta sanzione serve proprio a questo.
 

JoRo

Biker superioris
24/9/16
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Sender cf 8.0 - motorino
Leggendo il referto del medico che ha effettuato la prescrizione, si capisce che la lacerazione era estesa e includeva tessuti molli; inoltre in 2 gg era sensibilmente peggiorata nonostante gli antibiotici. A quel punto ha, dopo consulto con un medico ulteriore, aumentato la dose di antibiotici e dato il probenecid, che riduce l'escrezione di antibiotico. Successivamente, Martin ha avuto problemi gastrointestinali, risolti con ondasterone.
Obiettivamente, messa così non lo vedo doping.
Sembra che abbia avuto squalifica per rotorua, Tasmania, ok madeira, ma non corre in canada
 

gabri9020

Biker serius
30/5/15
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nessuna attualmente :-((
Già. Questa storia sa molto di dilettanti allo sbaraglio, però la notizia che passa ai "non addetti" è che anche nell'enduro gira il doping. L'unico modo per non perdere credibilità è assoggettarsi il prima possibile alle regole UCI di passaporto biologico anche perché chi si bomba veramente lo fa in fase di preparazione, non con due pillole pregara.
Una cosa che non mi è chiara però è che se Maes corre anche in DH, non è già un atleta uci e quindi soggetto a queste regole?
vero hai ragione. Sarebbe bello capire qualcosa di più perché da una parte è giusto punire chi si dopa dall'altra però non è giusto puntare il dito senza aver sentito le testimonianze di tutti (medici atleti etc).
L unica cosa è che se sai che hai preso delle medicine nel dubbio prima di partecipare.dovresti dirlo per non essere dalla parte del torto.
 

drmale

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Molti farmaci sono soggetti a restrizioni, i medici non sono tenuti a conoscere l'effetto dopante, anche perché alcune sostanze sono vietate in alcuni sport e non in altri. Il problema del ciclismo e degli sport di endurance, ma anche dell'atletica è l'eccesso di divieti, che espone sempre tutti al rischio di venire scoperti e puniti. Questo eccesso, oltre a seminare ingiustizia, produce anche un effetto contrario, crea l'illusione che dietro al più forte ci sia sempre una pillola - Ergo, chi va più forte di me si dopa -; Illusione che annulla l'intento deterrente dei divieti e li trasforma in prova provata che per andare bisogna doparsi.
 
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