[FOTO] in azione delle nostre enduro/AM, parte quinta

miciolo

Biker obiettivus
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MONTE TEGGIOLO (VB)

Prima escursione nelle Alpi Lepontine sul Monte Tèggiolo (2385 slm) in una zona non battuta dal turismo di massa.

Siamo in quella lingua di terra a nord del Piemonte che si protrae verso la Svizzera.

La maggioranza (pochi) degli itinerari trovati in rete per andare sul Tèggiolo sono A/R, Ila invece costruisce il giro ad anello sfruttando tracce usate x il trekking.

La partenza è dal paesino di Gebbo, dove su sterrata/mulattiera, con tratti veramente duri, prendiamo quota:







Quest'anno la quota neve è molto bassa ma il nostro itinerario è sgombro.

Arrivati al Passo delle Possette inizia il tratto tutto su prato che ci porta in cima al Monte Tèggiolo::











e siamo in cima:



la vista è gratificata dalla veduta a 360° sulle cime circostanti, l'olfatto un po' meno visti i "residui" lasciati da caprinidi (domestici e selvatici) che solitamente stazionano su questo monte.

Mettiamo le protezioni e siamo pronti per la discesa; la prima parte sino al Passo delle Possette ricalca la via d'andata ed occorre prestare parecchia attenzione ai crepacci che si aprono nel prato:









Dal Passo delle Possette scendiamo verso Bugliaga su un sentiero poco ciclabile nei primi 300 mt D-:



Attraversiamo Alpeggi , o di quello che ne rimane, posti in posizioni da fiaba:



e poi su prati e tratti nel bosco scendiamo:







Breve tratto su asfalto (l'unico della giornata) e siamo al Ponte del Diavolo, costruito nel 1880 con un'altezza di circa 100 mt e con una luce dell'arco di circa 33 mt:



L' ultimo tratto del giro è su uno splendido single track tutto pedalato che ci riporta a Gebbo a riprendere la macchina:

 

miciolo

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GLI ALPEGGI DEL CISTELLA (VB)

Il giro di oggi è stato influenzato parecchio dai siti meteo che prevedevano temporali:
In ordine:
Il meteo : temporali dalle 11
MeteoAm: temporali dalle 14
3BMeteo:temporali dalle 16
MeteoAlpi: sole pieno

Con queste previsioni la sveglia suona alle 5:30 ed alle 7 siamo in sella a Maolone in Val Cairasca, 6 km dopo Varzo.

Il primo puntello è al Rifugio Crosta posto a 800 mt D+ dalla partenza, raggiungibile con una strada asfaltata a traffico zero dove le prime rampe si rivelano mortifere.
Dopo poco le pendenze diventano + umane è c'è anche il tempo x raccogliere il primo porcino nato sul ciglio della strada.



Arriviamo al Rifugio Crosta:



subito accolto con i dovuti onori:



doppia razione di torta (ottima), unita al cappuccino, ci danno la carica per continuare il giro:

sopra di noi il Pizzo Boni e la Scheggia di Marsasca che fanno la felicità degli alpinisti:



Ora su percorso mangia e bevi ci dirigiamo verso l'Alpe Ciamporino:





alcuni tratti sono veramente ostici:



ricompensati dall'arrivo all'Alpe:



ci facciamo strada tra variopinte farfalle:



Ad una Cappelletta è ora di indossare le nostre protezioni:



Giunti all'arrivo della seggiovia a Ciamporino perdiamo quota sul trail "Local Flow" del Sando Bike Park



E' un sentiero classificato rosso, di recente sistemazione, vista la prossima apertura degli impianti:



La discesa è molto divertente, si alternano curve e contro curve, salti e saltini, tratti un po' + ripidi ma il tutto sempre molto flow:









Il "Local Flow" termina a San Domenico dove iniziamo a seguire il sentiero naturalistico che da San Domenico va a Varzo.

Giusto per chiarire le precedenze sui sentieri, qualora ce ne fosse bisogno:





Sono le 12:30 e toh, tuona!!!

siamo ancora a un'ora dalla macchina e nella fretta di sfuggire al temporale decido per un pediluvio volante:



scendiamo a bomba, si fa per dire visto il nostro passo, su sentiero trovato da Ila studiando le carte delle zona:



In perfetto orario siamo alla macchina; non abbiamo preso una goccia d'acqua e anche adesso, che sono quasi le otto di sera, c'è il sole.

Della serie: W Meteo Alpi!!!
 

miciolo

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ALPE VEGLIA - LAGO BIANCO (VB)

Il giro di oggi è un misto di mtb e trekking oppure bike & hike che fa + figo.
Utilizziamo le nostre mtb per guadagnare quota fin dove si pedala per poi lasciarle nel bosco e continuare a piedi sino alla nostra meta odierna: il Lago Bianco a 2.157 mt slm.
La partenza è da San Domenico dove, dopo un paio di km, inizia la dura salita all'Alpe Veglia,
molti tratti sono per noi troppo duri, andiamo a piedi; le poche jeep incontrate salgono con le ridotte:



Entrati nel pianoro dell'Alpe Veglia la salita si attenua e diventa + pedalabile:



Ci accompagna il Monte Leone che con i suoi 3.553 mt è la cima + alta delle Alpi Lepontine:





Pedaliamo sino al Pian du Scricc (1933 mt slm):







Al Pian du Scricc siamo tentati di salire al Lago Bianco con le nostre mtb ma sappiamo che in zona non c'è un sentiero ciclabile per la discesa.
Fulminati li siamo, ma non fino a questo punto: non saliamo bici in spalla x poi scendere bici in spalla, molto meglio proseguire a piedi:





pur essendo in luglio si trovano ancora parecchi nevai:



Ecco là in fondo il Lago Bianco:



decidiamo che, visto che la nostra via di ritorno è la stessa dell'andata, di far fuori i nostri viveri e di non scendere al Lago:



A ritroso ripercorriamo il sentiero e recuperiamo le nostre mtb.

Tutti ma proprio tutti scendono dal Pian du Scricc ritornando per la bella sterrata fatta all'andata.
Noi?
Noi no!!, Ila adocchia sulla carta un sentiero GTA che scende sull'altro versante.
Entrambi d'accordo lo prendiamo.
La parte iniziale e quella finale sono bellissime:











...e la parte centrale??
abbiamo capito perchè in mtb non lo percorre nessuno!!!

Arriviamo provati al Rifugio Città di Arona:



dopo la classica birretta completiamo il giro dell'Alpe Veglia:





Qualche considerazione:

ho capito perchè in queste zone i bovini sono pressochè assenti mentre i caprini spopolano,
troppo dure le salite per le manze!!

se al Rifugio vi propongono la birra artigianale e voi avete solo un panino nella pancia, non prendetela.
Durante la discesa sono stato preso da una leggera sonnolenza.... :-P:

..e domani si sconfina nella "vicina" Val Formazza. :yeah!::yeah!:
 

miciolo

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VAL FORMAZZA: LAGHI E PASSO S.GIACOMO (VB)

Oggi, pur sapendo che sarà una mission impossible, tentiamo la traversata pubblicizzata in lungo e in largo sulla rete che si snoda tra laghi e passi alpini partendo dalla Val Formazza e sconfinando nella Svizzera Val Bedretto.

L'itinerario che seguiremo sarà in linea di massima questo:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/1014

Lo start è da Riale, in Val Formazza, dove su tranquilla sterrata prendiamo quota al cospetto di aspre montagne:





La giornata è splendida, non c'è una nuvola.
Le nostre preoccupazioni però non riguardano il meteo ma la presenza di nevai che potrebbero compromettere l'escursione.

Lasciamo la sterrata principale per vedere il Lago Castel:





sempre su comoda sterrata passiamo presso laghetti minori:



Costeggiando il Lago Toggia su una sterrata pressochè in piano arriviamo al Passo San Giacomo che segna il confine tra Italia e Svizzera:

passiamo di fianco alla casermetta di confine ormai in disuso:



e ci addentriamo in territorio elvetico:







passiamo diversi nevai:





si passa dal terreno asciutto a luoghi dove la neve accumulata è ancora una bella misura:



i sentieri che stiamo percorrendo non li abbiamo mai fatti, però sappiamo dalle recensioni che si attraversa il versante nord della Val Bedretto con tratti esposti. Con i nevai presenti non ce la sentiamo di proseguire e, seppur a malincuore, ritorniamo per la via percorsa all'andata sapendo di tralasciare la parte + bella del giro.
E qui subentra lo spirito di conservazione :il-saggi:

Abbiamo tutto il tempo per goderci il Lago Toggia:







Ila si fotografa tutte le specie di fiori:



per la discesa optiamo per il tecnico sentiero che taglia la sterrata percorsa in salita:







con alcuni tratti a piedi, in quanto non siamo particolarmente amanti degli scalini, arriviamo a Riale.

Prima di rientrare alla macchina ultimo sforzo per il periplo del Lago Moresco:



Il giro completo della traccia di @Happykiller deve essere di una bellezza inaudita e, rinunciando a proseguire, speriamo solo di aver fatto la scelta giusta.:azz-se-m:
 
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miciolo

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ALPE DEVERO ALPE FORNO E UNA MIRIADE DI LAGHI (VB)

L'escursione nell'Alpe Devero è una di quelle che ti resta dentro per la bellezza dei luoghi e dei sentieri percorsi.

Noi partiamo da Devero dove i parcheggi sono a pagamento.
Alle 8:30 di un lunedì d'inizio luglio i parcheggi all'aperto (costo giornaliero € 6,00) sono tutti esauriti o perlomeno i cartelli indicano così; troviamo posto nel parcheggio coperto dove il giornaliero ne costa € 8,00. Il costo non è indicato da nessuna parte, ma ti accorgi del sovrapprezzo di 2 euro solo alla vidimazione del biglietto in uscita.
L'alternativa è partire da Goglio dove bisogna percorrere una galleria scarsamente illuminata e qualche km di salita su asfalto ma il parcheggio è gratis.

In rete si trovano diverse tracce equivalenti; noi decidiamo di seguire quella di Black Devil:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/14772
apportando delle piccole varianti.

La piana dell'Alpe Devero ricorda molto il Trentino, non un sasso fuori posto, torrentelli e laghetti ovunque, sentieri e sterrate che condividiamo con qualche escursionista.

Su comoda sterrata arriviamo a Crampiolo sempre sorvegliati dal Pizzo Diei, montagna oggetto della nostra escursione di trekking del giorno prima.



Una rapida visita al Lago delle Streghe:



Dura salita sopra il Lago Devero:



Attraversiamo diverse praterie dove gli abitanti sono molto curiosi:



Le salite sono dure, a tratti si spinge, ma i posti sono da favola:







Arriviamo a quota 2222 dell'Alpe Forno:

...proprio un brutto posto;-)





Dall'Alpe Forno il giro, già bello di per sè, diventa stupendo.
Percorriamo/spingiamo per la presenza di alcuni nevai una sterrata che lambisce laghetti naturali uno + bello dell'altro:









La traccia punta a guadare l'impetuoso torrente; la portata d'acqua è notevole e scatta il primo pediluvio della stagione:



il sentiero alterna tratti scorrevoli a tratti con qualche gradone con vedute da urlo sul sottostante Lago Devero e sul Pizzo Crampiolo:





...altro pediluvio:



si alternano brevi tratti a spinta a lunghi tratti in praterie fiorite:



laghi, sempre laghi:



e sentieri da leccarsi i baffi:



Nel complesso, sino a d'ora, l'escursione + bella e + varia fatta nelle Alti Valli Ossolane.

Grazie a Black Devil x la traccia ed il video, molto esaustivo, da cui abbiamo preso spunto x questo itinerario. :prost:
 

miciolo

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A SPASSO TRA I GHIACCIAI SVIZZERI

Premetto che, riuscire con due parole e con qualche immagine a trasmettere quello che abbiamo provato ieri, è quasi impossibile.

Abbiamo percorso l'itinerario classico nell'Aletsch Arena, Svizzera Vallese al cospetto del ghiacciaio + lungo d'Europa (oltre 23 km con uno spessore in alcuni punti di 900 mt.).

Lasciamo l'auto a Fiesch (fine del giro) e guadagniamo dislivello raggiungendo la località FieschAlp (inizio del giro) con la funivia.
Ciò ci permette di arrivare su bei freschi e di avere tutto il tempo necessario x le foto.

Subito dopo aver percorso la fredda galleria poco illuminata ed esser scesi per qualche centinaio di mt lineari, ci troviamo di fronte uno spettacolo che ti lascia senza parole. Da pelle d'oca!! ( e non x il freddo!!).





Al cospetto di questa massa di ghiaccio si perde il senso delle dimensioni.
Nella prossima foto cercate gli escursionisti in cordata sul ghiacciaio che sta osservando Ila:



Nel ghiacciaio ci sono crepacci e fenditure da paura che riusciamo a catturare grazie al teleobiettivo delle nostre compattine:



Il sentiero, autentica balconata sul ghiacciaio, alterna qualche tratto non ciclabile,



a tratti dove si può pedalare:







C'è anche una gran varietà di fiori:



...poco contenti:



Lasciamo il ghiacciaio, indossiamo le protezioni e ci buttiamo sul trail in discesa:







Il primo anello è fatto, siamo ancora all'arrivo della funivia.
Ripercorriamo la sterrata e la galleria dove all'uscita, stavolta, teniamo la destra:

Il delizioso laghetto Vordersee:



imponenti nevai in bilico:



e di fianco a noi si apre un'altra meraviglia, il Fiescher Gletscher:





Il sentiero passa su muretti a secco, a tratti è gradonato con tornantini dove non bisogna mai abbassare la guardia:





Ad un bivio troviamo un cartello di divieto di accesso a bici, moto e ciclomotori ma perchè?
Noi lo percorriamo ugualmente. Il sentiero è bellissimo su un fondo perfetto; sembra studiato apposta x le bici con curve e controcurve dove non troviamo escursionisti.



Arriviamo all'auto su una tecnica via crucis, percorrendo circa 34 km senza un metro di asfalto e con un D- di oltre 2000 mt tutto su sentiero.

Credo che un giro del genere almeno una volta nella vita vada fatto.:medita:
 

Mandarin

Biker agrumensis
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Monza
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Celeste & Azzurra
ALPE DEVERO ALPE FORNO E UNA MIRIADE DI LAGHI (VB)

L'escursione nell'Alpe Devero è una di quelle che ti resta dentro per la bellezza dei luoghi e dei sentieri percorsi.

...

Grazie a Black Devil x la traccia ed il video, molto esaustivo, da cui abbiamo preso spunto x questo itinerario. :prost:

Bellissimo il giro dell'Alpe Devero! Uno dei giri che ricordo più volentieri!
 
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Marklenders

Fissatus Biker
25/11/16
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Un pustaz
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Qualcuna
A SPASSO TRA I GHIACCIAI SVIZZERI

Premetto che, riuscire con due parole e con qualche immagine a trasmettere quello che abbiamo provato ieri, è quasi impossibile.

Abbiamo percorso l'itinerario classico nell'Aletsch Arena, Svizzera Vallese al cospetto del ghiacciaio + lungo d'Europa (oltre 23 km con uno spessore in alcuni punti di 900 mt.).

Lasciamo l'auto a Fiesch (fine del giro) e guadagniamo dislivello raggiungendo la località FieschAlp (inizio del giro) con la funivia.
Ciò ci permette di arrivare su bei freschi e di avere tutto il tempo necessario x le foto.

Subito dopo aver percorso la fredda galleria poco illuminata ed esser scesi per qualche centinaio di mt lineari, ci troviamo di fronte uno spettacolo che ti lascia senza parole. Da pelle d'oca!! ( e non x il freddo!!).





Al cospetto di questa massa di ghiaccio si perde il senso delle dimensioni.
Nella prossima foto cercate gli escursionisti in cordata sul ghiacciaio che sta osservando Ila:



Nel ghiacciaio ci sono crepacci e fenditure da paura che riusciamo a catturare grazie al teleobiettivo delle nostre compattine:



Il sentiero, autentica balconata sul ghiacciaio, alterna qualche tratto non ciclabile,



a tratti dove si può pedalare:







C'è anche una gran varietà di fiori:



...poco contenti:



Lasciamo il ghiacciaio, indossiamo le protezioni e ci buttiamo sul trail in discesa:







Il primo anello è fatto, siamo ancora all'arrivo della funivia.
Ripercorriamo la sterrata e la galleria dove all'uscita, stavolta, teniamo la destra:

Il delizioso laghetto Vordersee:



imponenti nevai in bilico:



e di fianco a noi si apre un'altra meraviglia, il Fiescher Gletscher:





Il sentiero passa su muretti a secco, a tratti è gradonato con tornantini dove non bisogna mai abbassare la guardia:





Ad un bivio troviamo un cartello di divieto di accesso a bici, moto e ciclomotori ma perchè?
Noi lo percorriamo ugualmente. Il sentiero è bellissimo su un fondo perfetto; sembra studiato apposta x le bici con curve e controcurve dove non troviamo escursionisti.



Arriviamo all'auto su una tecnica via crucis, percorrendo circa 34 km senza un metro di asfalto e con un D- di oltre 2000 mt tutto su sentiero.

Credo che un giro del genere almeno una volta nella vita vada fatto.:medita:
Fantastico tour che voglio assolutamente fare prima o poi e bellissime foto,questo è il classico giro che mi fa sognare quando penso a dove andare con la MTB.
 
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FURGGU PASS - VIA STOCKALPER - GOLE DI BONDO (CH)

Ultima escursione delle nostre vacanze in Val Divedro in Piemonte.

E' difficile trovare un itinerario che possa competere con quanto visto in queste due settimane; dall'Alpe Veglia all'Alpe Devero , dalla Val Formazza al Ghiacciaio dell'Aletsch, etc... ma andiamo lo stesso.

Partiamo da Gondo in terra elvetica dove, su strada asfaltata con pochissimo traffico, in poco + di due ore sbrighiamo la pratica "salita" di circa 1000 mt D+ raggiungendo il Furggu Pass.

Da rimarcare ancora la precisione ed il senso civico dei locali:

siamo saliti su una strada che nelle giornate con traffico intenso conterà il passaggio di 10 automobili/pulmini delle poste;
la prima cosa che noti è l'asfalto, senz'altro migliore delle nostre vie di comunicazione con traffico ben + intenso.

Mi torna in mente poi come sul nostro Appennino accatastano la legna......

...non certo con questa precisione...





Lo scopo del giro è di percorrere una parte della Via Stockalper visitando Fort Gondo e le Gole di Gondo.

La Via Stockalper collega Briga nel Canton Vallese a Domodossola attraverso la Valle del Sempione ed è stata realizzata dal Barone Kaspar Jodok Stockalper nel XVII° secolo, riammodernando l'antica Via del Sale con ponti e rifugi per consentire l'interscambio di merci anche nel periodo invernale.

Dopo questi cenni storici, che non fregheranno a nessuno, vediamo la discesa.

Inizialmente su bel single track nel bosco:





il sentiero passa anche su tratti aperti, comunque mai banali:





Ila trova anche un paio di amici che fanno di tutto x non lasciarla proseguire, trattenendola x la ruota:



Riprendiamo la marcia:







La Via Stockalper passa su passerelle e ponti sulle Gole del torrente Diveria:







Tappa obbligata il transito nelle gallerie di Fort Gondo, fortificazione da cui si poteva controllare la Valle sottostante ed utilizzata in tutte e due le Guerre Mondiali:



Usciti dal Forte c'è il tratto + tecnico che passa in una zona "pericolosa" come da cartello (leggete bene la parte in italiano!!):



Ligi alle indicazioni del cartello filiamo via:









E arriviamo in prossimità della cascata dove avevamo lasciato l'auto:



Non ci sono i panorami e le vedute degli itinerari fatti nei giorni scorsi ma le discese sono belle divertenti!!

E domani si rientra!!!!! :cry::cry:
 

Classifica mensile dislivello positivo