Granon - bois de l'ours

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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VecchiaSlayer

Biker superis
15/11/16
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roma eur
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Rocky Mountain Slayer 2007 & Specy Stumpjumper evo carbon
Ciao ragazzi, visto che negli scorsi giorni qua sul forum se ne parlava, mi e' venuta voglia di provare il suddetto giro.
Considerate le mie performance in salita catastrofiche e orientate al "risparmio energetico estremo" pensavo di farlo salendo pero' su asfalto dal lato di Chantemerle (Serre Chevalier). Mi piacerebbe visto il meteo andarci domenica o lunedi' dato il meteo...
Qualcuno lo ha mai fatto passando dall'asfalto ? E' tanto frequentata come strada ?
PS : se qualcuno vuole venire con me e' il benvenuto ... avviso che vado pianissimo in salita e serve tanta pazienza, e se la discesa e' mediamente esposta come si intuisce di certo non corro.
 

matteof93

Biker ciceronis
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Orbea Occam
Forse arrivo in ritardo, comunque il versante asfaltato l'ho fatto una volta sola con la bici da corsa. Considera che ero partito da Monginevro, avevo fatto il Lautaret ed il Galibier (da sud) quindi ho cominciato il Granon già bello affaticato, per questo l'ho trovata una salita molto impegnativa.

Sicuramente il più "italiano" tra i colli francesi, nel senso che ha pendenze più elevate ed è quindi più impegnativo. Lo ricordo come una versione simile ma più corta del Colle di Sampeyre, che comunque avendo il Galibier nelle gambe mi ha fatto faticare molto. La salita dall'altro lato non la conosco ma ho un amico che l'ha fatta con la gravel quindi il fondo di sicuro è buono, inoltre penso che abbia una pendenza media più moderata.
 

solitone

Biker perfektus
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La salita dall'altro lato non la conosco ma ho un amico che l'ha fatta con la gravel quindi il fondo di sicuro è buono, inoltre penso che abbia una pendenza media più moderata.

La salita da Val-des-Prés, sterrata, non è ripida, tranne poche brevi rampe. Sale un po' di più in corrispondenza dei primi 4 tornanti, ma poi diventa bella dolce. Fino alle borgate Le Caro e Granon, poi, il fondo è davvero bello liscio. Sopra Granon, la strada è vietata al traffico a motore e non è un granché mantenuta, quindi il fondo peggiora e si fatica di più, ma per fortuna la pendenza resta ragionevole. Raggiunta la strada militare per il Fort de Lenlon, il fondo torna a essere buono e si percorre un bel traverso, quasi in piano, fino al colle.

Consiglio questa salita, visto che è molto carino anche il trasferimento nel fondo della val Clarée da La Vachette a Val-des-Prés (seguire i segnavia VTT).
 

matteof93

Biker ciceronis
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Aggiorno il thread dopo il mio giro di ieri al Granon.
  • fondovalle: carino, sono partito da Les Alberts dove basta seguire i segnavia.
  • salita: molto bella, più di quanto pensassi. Giusto un filo più dura all'inizio ma poi molla ed è assolutamente fattibile, in giro è pieno di salite ben più dure. Dalla borgata di Granon in alto il panorama si apre e con i colori autunnali è veramente uno spettacolo.
  • deviazione al Fort Lenlon e al Fort Olive: merita solo la prima, ovvero quella del Lenlon che si trova dritto sopra il bivio qualche km sotto il Col Granon. Dal Lenlon all'Olive c'è un sentiero ma è pieno di pietre smosse, sostanzialmente detritico quindi la bici va dove vuole e non ci si diverte...il tratto di rientro per tornare verso il Granon inoltre non aggiunge nulla.
  • discesa: mi aspettavo di più. La prima parte dal Col Granon mi è piaciuta abbastanza, aperta e non ripida permette di lasciarsi andare discretamente ma non è comunque quel che definirei flow perchè la traccia è stretta e bisogna seguirla in modo forzato. Appena si entra nel bosco diventa molto più ripido ed il fondo a tratti è più rovinato, ci sono varie brevi risalite che alle volte se non prese bene obbligano a fare qualche metro a piedi. Mi aspettavo tornantini impegnativi (per i miei standard) ma non così, non sono neanche troppo stretti ma il fatto che siano in contropendenza e che tutto il versante su cui si scende sia molto ripido non invogliano a provare un nose-press (soprattutto per chi non lo padroneggia bene). Essendo tutta nel bosco di larici mi aspettavo un fondo più compatto, con più terriccio e radici, invece ho trovato un fondo discretamente pietroso e smosso, soprattutto nella parte sotto la Croix de Toulouse. Quindi per chiudere discesa che non è brutta ma non è quel che mi aspettavo, ero convinto di trovare un sentiero più scorrevole e giocoso.
Nel complesso ero andato per la discesa ma a fine giro sono rimasto più soddisfatto della salita. A livello di discesa mi è piaciuta di più, per esempio, quella che dal Colle Gardetta porta a Chialvetta.
 

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